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Il sole di mezzanotte. Aurora del soggetto radicale PDF

34 Pages·2019·1.84 MB·Italian
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Aleksander Dugin IL SOLE DI MEZZANOTTE Aurora del Soggetto Radicale Selezione dei brani a cura di: Francesco Marotta Andrea Scarabei li Luca Siniscalco Introibo Il volumetto che state per leggere intende condensare brevemen­ te, in pochi punti affilati e taglienti, la visione del mondo sottesa a Teoria e fenomenologia del Soggetto Radicale di Aleksandr Dugin (AGA, 2019), studio tanto complesso quanto essenziale per muo­ verci nel mondo contemporaneo, preda di una transizione paradig­ matica abissale: a una modernità sempre più esangue segue una postmodernità che non è stata ancora indagata adeguatamente, soprattutto nel suo complesso e chiaroscurale rapporto con la pre- modemità tradizionale. Aleksandr Dugin si muove proprio in que­ sta direzione, offrendo agli uomini (post)modemi una chiave di let­ tura per decifrare le mostruosità di un mondo spersonalizzato e nemico del sacro, dell’identità e dei popoli. Un’autentica Rivolta contro il mondo ,postmoderno per così dire, epocale, fondamentale e intransigente come poche altre, indispensabile per orientarsi nella descensio ad inferos dei tempi ultimi. Proprio in considerazione della sua importanza abbiamo pensato di realizzarne la versione condensata che avete tra le mani: racco- 5 Il Sole di Mezzanotte Per cogliere l'essenza meta-dialettica e meta-razionale del Soggetto Radicale, v'invito a meditare su un simbolo molto poten­ te. il Sole di Mezzanotte. Esso indica qualcosa di assolutamente paradossale. Di notte, infatti, il Sole non c’è. La logica suggerisce che questa espressione descriva un’anomalia. Parlando del Sole di Mezzanotte, ci riferiamo a qualcosa d’inesistente, a una sorta di miracolo che non può mai verificarsi, a un’ontologia delf inesisten­ za che ci riporta dritti al mondo del mito. Se, insomma, non e pos­ sibile pensare questo paradosso alla luce della razionalità, possiamo tuttavia concepirlo addentrandoci nella notte del mito. Per comprendere l’idea di un Sole che risplende a Mezzanotte, paniamo allora dal giorno, la cui essenza e il dominio della luce sulla tenebra: il giorno è Apollo verticalità, razionalità; qui vige un ordine preciso, le cose sono ben definite. Quando scende la Il Sole di Mezzanotte notte, l’ordine si dilegua. Entriamo così in lim„ ,uugo senza h il Sole non domina più. La mezzanotte scena il i lce"lnt»i ^®na il culmine deli- solare, l’apice radicale e fondamentale del suo declin C'"1'0 È il dominio di Dioniso1 — nei Misteri greci chiamato neS°rab'le della Notte — nonché del Soggetto Radicale. ^ W' Fin qui abbiamo parlato della notte come mera negazione _____ negazione, come : Ii.ao li mitmn Qnlr» A't .----- * assenza di luce. Il mitico Sole di Mezzanotte, invece, ci spinge a distinguere due tipi di negazione. Se la prima è la negazione del giorno ad opera della notte, la seconda, invece, è la negazione della notte da parte di qualcosa che è più nero della notte stessa. Questa forza negante non esiste ma, al tempo stesso, è il punto piu radicale e fondamentale di tutti - è il Solstizio d’inverno dell’Essere, la Mezzanotte dell’anno, il regno di Giano. Qui risiedono due notti. la prima solare e la seconda notturna: Luna è assenza di Sole, l’altra e assenza di notte. Sono due diverse sfumature di nero. Una nota for­ mula alchemica parla di un «nero più nero del nero» (\igrum nigrius nigro): è il Sole di Mezzanotte, che splende di notte, pur non facendone parte. Dove cercare questo Sole Nero? Da nessuna parte: non esiste, al pari dell’Iperborea che tanto affascinò Nietzsche. Secondo Pindaro, è impossibile imbattersi in essa, in mare come in terra. Eppure 1 Ne ha parlato Friedrich Nietzsche ne La nascita della dia daepllp*o*r7t6i1*1 it.: Adelphi, Milano 1977) discutendo sia di Dioniso s , t0 ai caos pmnl£ Apollo. 11 primo “notturno”, il secondo "solare , jj Prl .,mboleggldn° coirai? nio e alla sfrenatezza, il secondo all’ordine e al limite, s ^ duplicità mlZl due linee fondamentali nel mondo greco, incarnando anc tica originaria. 10 A lek sancir f)tJK,n sembrerà paradossale — è il continente più importante, l'essenza stessa di tutti gli altri continenti. Lo stesso diseorso vale per il Sole di Mezzanotte, più essenziale c profondo di quello diurno. Quest’ultimo può esistere solo di giorno, seduto sul suo trono; al crepuscolo, muore. Il Sole di Mezzanotte, invece, sopravvive alla morte. O, meglio, vive di giorno c di notte. Non coincide con il Sole diurno ma, per cosi dire, brilla occultamente al suo interno, soprav­ vivendo anche alla sua negazione. Tutti questi aspetti ci avvicinano al Soggetto Radicale, ben diver­ so dal soggetto ordinario, che si dimostra incapace di sopravvivere al proprio crepuscolo. Il Soggetto Radicale è immortale, attraversa la morte e costituisce la radice del soggetto normale — è un Soie Nero situato nell’abisso più profondo e interiore. È un soggette apofatico (termine che indica il non-ancora-manifestato) situato all’interno del soggetto positivo, di cui costituisce la radice immor­ tale, invisibile e indistruttibile. * * * Aristotele parla di due tipi di mente, una passiva e l’altra attiva (nouspoietikos). La prima — corrispondente al soggetto cartesiano riflette la realtà esteriore e opera entro i suoi stretti confini. Il nous poietikos, invece, non percepisce la realtà, ma la crea. È un demiur­ go interiore, che plasma sia il mondo esterno sia i nostri stessi orga- 1 percettivi. Ebbene, il Soggetto Radicale è quella forza che fa sor- 8ere 11 soggetto — come il Sole di Mezzanotte, che contiene res­ ti Il Sole di Mezzanotte senza della luce del giorno, nella sua totalità, e perciò è più impor tante e fondamentale del Sole diurno, avendolo in se stesso, allo stato non-manifestato. Nel contempo, il Sole di Mezzanotte non coincide con la notte Essa, infatti, è incapace di produrre alcunché, così come la Terra, che genera dal suo ventre solo Titani e mostri. Per fare nascere il divino, occorre avere in sé il seme del Sole di Mezzanotte, il Soggetto Radicale. Il Sole di Mezzanotte è il cielo che entra nella terra, il processo che dà vita al limpido cielo diurno. È la base, il fondamento (Grund) dell’Essere. Non l’Essere in se stesso, ma quella dimensio­ ne che lo rende possibile. È l ’abisso più abissale di cui parla Heidegger: per trovarlo, occorre spingersi sempre più in pro­ fondità, di fondamento in fondamento, fino a raggiungere ciò che è privo di fondamento. Ecco il Soggetto Radicale, da un punto di vista mitologico e metafisico. * * * Se analizziamo storicamente l’aurora del Soggetto Radicale, ci imbattiamo in una situazione analoga. Nel mondo in cui viviao si sta verificando un mutamento paradigmatico, dalla modernità alle postmodernità. È il passaggio dalle cose ai simulacri, dalla raziona lità alla morte del soggetto. Secondo il liberalismo, dovremmo libe rare la nostra soggettività. Ma la soggettività di oggi c corso della transizione, infatti, il soggetto moderno, chiuso 12 stesso, svanisce, lasciando il posto a una soggettiv ità senza soggetto. L’architettura del postmoderno è priva di un centro. di equilibrio e armonia. La postmodernità è la Mezzanotte. La modernità corrisponde alla sera, al tramonto del Sole: vi sono ancora residui del mondo tradi­ zionale, della luce, della soggettività, della razionalità e dell’inte­ rezza. Esistono famiglie, società, Stati e uomini. Nella postmoder­ nità tutto ciò viene soppiantato da dividui, cyborg ed entità post­ umane. Al posto della realtà c’è la virtualità; al posto dell’intelli­ genza, l’Intelligenza Artificiale; al posto dell’uomo, il post-uomo; al posto del razionalismo moderno, la schizofrenia di Deleuze e Guattari. È una società liquida (Bauman) in cui tutto si dissolve. In realtà, non è nemmeno una società, ma una distruzione caotica delle strutture che sprigiona una gran quantità di energia, subito dissolta in un processo entropico. È un’ininterrotta caduta verso il basso. « * * * Il Sole di Mezzanotte sorge solo al culmine di questo processo discendente. Non nel tramonto, nella modernità, dove sopravvivo no gli ultimi bagliori del Sole diurno. La modernità è crepuscolare, non notturna', è il crepuscolo degli idoli (Nietzsche), il tramonto (Vntergang). E l’Occidente è Abendland, la “terra della sera”, il lu°go in cui nasce la modernità2. Il simbolismo storico coincide É Riferimento all’opera di Oswald Spengler Untergang des Abendlandes iis ln due volumi tra il 1918 e il 1922 e fradotta da Julius Evola nel 1957 per 13 li Soli' Ji Mestinone con quello mitieo-trndizionule. Secondo la dottrina cristiana |a caduta di Lucifero avviene a Occidente. Durante il battesimo orto dosso, quando si rinuncia al demonio, si stende la mano verso Occidente, dicendo: «Nego Satana». È come dire: «Rifiuto il dia­ volo. rOccidcntc, il tramonto, la modernità, il progresso luciferi­ no, il liberalismo, schierandomi con il Dio dell’Oriente, con la luce»3. Dopo la fine del tramonto non c’è più nulla. Nel cuore della notte, come ha scritto Martin Heidegger, gli uomini dimenticano totalmente cosa sia la luce. Precipitano allora nella società del con­ sumismo, del comfort, diventando gli ultimi uomini raffigurati da Nietzsche in Così parlò Zarathustra. Il culmine della notte coinci­ de con l’oblio totale dell’Essere, della luce. Nessuno ne sente più Longanesi (ultima ed. it.: Il tramonto dell’Occidente, Longanesi, Milano 2008). E bene ricordare che il filosofo romano, traducendo e curando l’opera, ne sotto­ lineò pregi e difetti. Tra i primi rientrava l’idea di aver introdotto nella filosofia della storia l’idea di ciclicità - mutuandola da Giambattista Vico - opponendosi al culto del progresso proprio alla modernità. Non tanto negandolo, ma facendo­ ne un paradigma, per così dire, “regionale”, non applicabile all’intera storia mon­ diale. Nondimeno, di Spengler criticò un eccessivo biologismo, notando come |e sue civiltà si sviluppassero secondo un’ineluttabilità organica (retaggio e a Lehensphilosophie che influenzò profondamente Spengler) del tutto sprovv!sta 1 qualsiasi riferimento alla trascendenza. Sull’argomento cfr. Andrea cara ^ Julius Evola e la ricezione italiana di Oswald Spengler, tesi disponi 1 e della Fondazione Julius Evola. 3 Vale la pena ricordare le suggestive parole di Marco Dotti, ^us ' <<Ex Oriente il 15 giugno 2015, nell’articolo Ex Oriente Lux, ex Occidenteu — ^ risaiente Lux, la luce viene da Oriente. Così recita la prima parte i u ^ Roma — viene, all’epoca medioevale. E da Occidente? Da Occidente os; yna curio- o meglio: veniva, l’ordine, la legge. Ex Oriente lux, ex ^ ^ identificato sità: Fédor Dostoevskij aveva contrapposto la luce e ma airaccetam l’Ortodossia e la Madre Russia, non alle tenebre) 0 a ^ celebre “f?.^evic dell’Occidente. 11 sole che sorge diventa il sole c e ^ [eninista e 0 venire”: ex Oriente lux entrerà nell’iconografia sim 14 Aleksandr Dugin la mancanza, la nostalgìa, infatti, appartiene al tramonto; la notte è la fwe. Eppure, proprio in questo momento più nero del nero, quando tutto è perduto e l’oblio dell’Essere è totale, appare il Soggetto Radicale, fenomeno della Tradizione calato nella postmodernità. Non appartiene al tradizionalismo, difesa crepuscolare della Tradizione possibile solo di sera, quando sussiste ancora la nostal­ gia, la memoria ultima della luce. A mezzanotte non è possibile nulla del genere, poiché la Tradizione è ormai del tutto scomparsa. Nella notte assoluta della postmodernità non c’è più nulla da difen­ dere o da conservare - sussistono solo simulacri e parodie. Julius Evola ha intravisto questa possibilità in una delle sue ulti­ me opere, Cavalcare la tigre, parlando dell’«orno differenziato, l’uomo della Tradizione senza Tradizione. Per quanto ai suoi tempi, in realtà, esistesse ancora una memoria tradizionale — un ultimo I bagliore nel tramonto — , Evola pensò al futuro parlando dell ' uomo differenziato, che infatti appare solo nella postmodernità, dove non esiste più la Tradizione, ma solo lo smembramento della modernità. r ? u°mo differenziato lotta contro la postmodernità, contro un m°ndo Privo di luce. Non ha alcun tipo di appoggio esterno, né può Spellarsi al cielo, coperto dalla perdita della memoria, scagliato al u°ri dell orizzonte storico. L’unica possibilità che gli resta è tro- una scintilla sacra nella propria interiorità. Tutto muore, salvo " S°k di Mezzanotte. * * *

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