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Il sole degli esuli. Letteratura ed esilio PDF

70 Pages·2018·14.996 MB·Italian
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Claudio Guillén Il sole degli esuli Letteratura ed esilio a cura di Luisa Selvaggini • Edizioni ETS Indice www.edizioniets.com Introduzione I Bibliografia XXI Nora alla traduzione xxv Questo volume è stato pubblicato con una sovvenzione del Mi 11istero dell'lstrulione, Cultura e Sport della Spagna Claudio Guillén Il sole degli esuli. Letteratura ed esilio Cinici e stoici 12 Ovidio 19 Ticolo originale: E/ wl de los deuerrados: liternltira y exilio L'esilio del saggio: la Cina 25 © eredi di Claudio Guillén Dante 32 I diriui della presence edizione sono stari gcn1ilmcn1e concessi daUa Sig.ra Margari1a Ramirez Tematizzazioni: Du Bellay e Shakespeare 41 Diaspore e peregrinazioni 54 Emigranti ed emigrati 63 © Copyrighc 2018 Dall'esilio a!!'essere "fuori tempo" 79 Edizioni ETS La vita assente 86 Palazzo Roncioni · Lungarno Mediceo, 16, 1-,6127 Pisa Note 10.3 [email protected] www.edizionicts.com Indice dei nomi 111 Oistn'buz.io11e Messaggerie Libri SPA Sede legale: via G. Verdi 8 • 2()()<JO Assago (Ml) Promozione PDE PROMOZIONE SRL via Zago 2/2 • 40128 Bologna ISBN 978,884675186•7 Introduzione «Solo nell'esilio si arriva a capire fino a che punto il mondo è sempre stato un mondo di esuli». (E. CANETII, La provincia dell'uomo) Il sole degli esuli è il frutto di una ininterrotta riflessione suJ- 1'e silio che Claudio Guillén ha alimentato con la propria espe rienza umana e intellettuale1 Guillén appartiene infatti a quella • seconda generazione dell'esilio repubblicano spagnolo del '39 che crebbe e si formò all'estero, facendosi erede della tradizio ne culturale e letteraria trasmessa dai padri2. Il suo esilio ebbe inizio nell'estate del 1936, quando ancora adolescente lasciò la Spagna, ormai alle soglie della guerra civile, per trasferirsi con la famiglia prima in Francia, poi in Canada e infine negli Stati 1 La prima edizione Je El sol d, los desterrado.r: li1em111ra y exilio fu pubblicala nel 1995 (Barcclona, Qua<lerns Crema). li saggio fn poi inserito nella rnccolra Multiples mo• radas. Ensayo de Uteralura Cmnparatla, Barcclona, Tusqucrs, 1998, pp. 29-97 (seconda cJ. 2007). Sul rema dell'esilio si vedano anche: «Accrca de una emigraci6n romànrica ('$paiiola (1823-1834)». Roma11iscbe for1cbu11gcn, I, 67, 3-4.1956, pp. 235-251, in cui Guillén recensisce la prima edizione del volume di V. LlORP.1'S, Lib,•ralc., y romantiros. Una emigrad6n e.1pa1iola en /11gla1ma (/1/23-111)4), México, 1954 (st-conda e<l. Madrid, Casralia, I 968); la prospeuiva di in<la~inc si amplia in chiave compararisrica nel succes sivo «On rhc Lircrarurc of Exile and Counrcr-Exile», &ok., Ahroad, 50. 2, 1976, pp, 271-280, per poi trovare più concreti approfondimenti in TheStm and thcSdf Notes on Some Respomes 10 Exilc, in Acsthetics and the Uteraturcof ldeas. Essays in Honor o/ A. Owc11 Aldridge, cd. F. Josr, Newark, Universiry of Delaware Press. 1990, pp. 261-282, che di farro costituisce una prima versione, in lingua inglese, dc El wld e lo., tleue"adM. 2 C. Gu11.1.tN, De la c()n/ùruidatl. TiempM J,· historia y de ,:11/111,a. Disetmo leido e/ dia 2 de /ehrem dc 2003 e11 su ret:epd611 p,ihlica e11 la Real Acad,·mia fup111io/a, Madrid, RAE, 2003, p. 14 (poi ripubblicato con il rirolo Vice111e Uorens: de desticrros y disconti- 111,ìdades, in ID., De leyendas y leceio11e.r: siglos XIX, XX y XXI, Barcclona, Critica. 2007, l'J>-337-359). Riferimenti a Claudio Guillén esule Ji seconda generazione sono presenti in V. LWRi;NS, Aspe.-1os .wcioles de la li1era111ra e.,pa1io/a, Madrid, Casralia, 1974, p. 224, e in G. Gu1.1.<>N, El e11.rayo y la criti<a, in El exilio c.1pa1iol de 1939, coord. J.L. Abcllan, voi. TV: Cultura y /itera/lira. Madrid, Taurus, 1977, p, 285. Il sole degli esuli. Letteratura ed esilio Introduzione 11 lii Uniti, dove risiedette per lungo tempo}. È stato docente nelle Fu Vicentc Llorens a iniziare Guillén allo studio dell'esilio università di Princeton, San Diego e Harvard, e agli inizi degli come fenomeno storico e, al contempo, come condizione dell'e anni Ottanta ha fatto ritorno in Spagna per insegnare Letteratura sisten~a, che coinvolge l'individuo nella sua dimensione perso comparata all'università di Barcellona. nale, sociale, intellettuale e politica5. A lui Guillén riconosce il Guillén si formò in un clima fecondo. A partire dagli anni merito di aver chiarito meglio di chiunque altro la pluralità di Trenta le università americane avevano accolto i grandi intel significati che l'esilio assume e i condizionamenti a cui obbliga. lettuali europei costretti ad abbandonare il vecchio continente, Storico della letteratura e studioso degli esìli politici spagnoli - vessato dai totalitarismi e dalle persecuzioni razziali. In Spagna, che definisce "emigrazioni"-, Llorens ha saputo mettere in luce l'esodo provocato dalla guerra civile fu di enormi proporzioni. il ruolo dell'esilio come struttura «socio-politica» che più volte Una intera generazione di intellettuali, l'élite culturale del paese, si è reiterata nella storia della Spagna moderna. Dal!' editto di scelse la via dell'esilio, e per alcuni di loro si aprirono le porte espulsione degli ebrei nel 1492 fino all'esodo repubblicano del delle università statunitensi, dove l'interesse per l'ispanismo era 1939, osserva Llorens, le continue emigrazioni politiche spagno in espansione. La Espaiia peregrina, così fu definita, operò nella le hanno determinato nei secoli una discontinuità culturale, il distanza, dando vita a una cultura dell'esilio che si sviluppò pa cui esito è stato l'interruzione dei processi di integrazione che rallelamente a quella peninsulare4• avrebbero dovuto proiettare il paese nell'alveo della modernità Negli Stati Uniti Guillén ebbe il privilegio di frequentare alcuni curopea6. Significativamente, Guillén dedicherà alla memoria di dei grandi intellettuali dell'esilio spagnolo: Amado Alonso, Améri Llorens la prima edizione de Il sole degli esuli {1995). co Castro, Joaquin Casalduero, Vicente Llorens, José Ferrater Mora, Francisco Garda Lorca,José]. Montesinos, Pedro Salinas, ' Guillén fu allievo di Llorens all'Univcrsi1à di Princcton e ricorda di aver aiuiato il ed altri. Molti furono amici e colleghi di suo padre, ]orge Guillén, m:1cstro nella correzione delle bozze di Uherafes y ro1ndntitY1,< (C. Gutu.tr,;, O,· fa co11ti• autorevole esponente della Generazione dei poeti del '27, e in se 1111iJad. cit., p. 24). Sul rapporto ira Guillén e Llorcns si veda M. AZKAR Srn.ER, «De di s.·i1,ulo a mac-s1ro: siete cartas inédirns dc Claudio Gui.llén • Viccnie Llorcns», Laberi11tos, guito alcuni di loro divennero suoi maestri, contribuendo a opera (,.7. 2006, pp. }58-374: e In., Vice11te Uort'n.<y fa historio del ,·xi/io repubfica110 e.,po,io( de re come mediatori tra la tradizione culturale e letteraria spagnola /'J/9, studio introduuivo a V. L1.0Ri;r,.~. E<tudit>s y ,,nsayos sobr,, el exilio repubfica11Q J" e quel giovane esule di seconda generazione desideroso di appro 1•11~. cd. M. Aznar Soler. Sevilla, Editoriol Rcnacimiento («Biblioteca del exilio»), 200(,. • C. Gu11.1,n~. O,· la cnnti11uidad, cit., pp. 24, J 1-34. Nella storia della Spagna mo, fondire la conoscenza del paese che anni prima aveva lasciato. .lcrna Llorens individua dodici cslli, che corrispondono ad ahretlante •fra1ture• cuhu• rali. Alla espulsione degli ebrei nel 1492, e alla conseguente emigrazione dei co,wersos, ' Sullo 1mieuorio bio~ralìco di Guillén si veda A. SoRIA OLMF.00, Cumdio Guillén sci:uono quella degli "eterodossi" nel XVI secolo, dei mori.<Cfis {1609-161J), dei gesui1i (1924-2007), in Claudio Gui/1,!n ,.,, e/ recuerdo, e<ld. A. Monegal, E. Bou, M. Co1s, Vene• I 1767-1814), degli afronccsaJos (a par1irc dal 1813), e succcssivamen1e le emigrazioni dei zia, Edizioni Ca' foscari. 2017, pp. 15-22 («Biblio1eca di R.astegna lberìsrica», 6). lil,erali (1814 e 1823). dei carlisti (in varie ondate dal 1839 al 1876). e ancora dei progres J. ' Sul con1ribu10 della Espaiia pt'regn·na si vedono: C. Bt.A1'CO AGUINAGA, Ro sisii e democratici (1866). Nel 1874 ebbe luogo la prima emigrazione repubblicana, cui DRf<;UEZ PUÈRTO!.AS, l.M. ZAVALA, Nistoria soàal dt' la Literatura espaiiola (en /engua sq~uì l'esilio della dittatura di Primo dc Rivera (192}-I 930), e infine quello repubblicono cartella11a), coord. ]. Rodriguez Puértolas, voi. 111, Madrid. Casrnlia. 1984: e inohre /:.'( ,Id 1939 (cfr. V. LLOKENS, La m,igrocilm r;p11bfirano dr 1919, in Fil cxi/in c.<patiof dc exifio ,•spano/ de 19)9, coord. J.L. Abellan, voi. IV: Cu/Jura y fiteratura, cii. Ineludibili l'/l9, coord. J.L. Abellan, voi. I, Madrid, Taurus. 1976. in particolare le pp. 25-93). sono al riguardo anche le numerose inizioiive e pubblicazioni promosse• partire dal 199} Tuuavia. prcdsa Llorens, la Jiscontinoità cuhurnle aveva già avuto un prcce<lcntc nel dal GEXEL, Grupo de Estudios del Exilio Literario; in particolare si veda: AA.Vv., e/ Medioevo, con la frattura provocala ..t alla domina1.ionc araha, che dal 711 si protrasse ,•xi/io /iterano espa,iol Je 1939, Actas del Primcr Congreso lntcrnacional (lldlaterra, 27 I''-"' quasi otto secoli, provocando l'interruzione dcUn continui1à con l'antichi1à classica e dc novicmbrc . I dc dicicmbrc dc I 995), cd. M. A,nar Sole,, Barcelona, Publicaciones .l,·1crminando l'isolamento dci regni spagnoli d:11 rcs10 ,l'Europa. Fu poi l'lnquisiz.ionc, del GEXEL, voli. 1-2. 1998. Significative riflessioni sul ~apporto ira l'intcllenualc in esilio istituita in Spagna nel 1478, a soffocare ogni auspicabi.le tentativo di rinnovamento e di e il suo pubblico sono contenute in l'. i\YAlA, El escritor en su siglc, Madrid, Alianza ,liffnsione del pensiero critico (V. LlOR~t,;S, «La discontinuidad cultura! espanola en la Editoria!, 1990. 1:.1:td Moderna», Bolctin Informativo, FunJaci6nJuan March. 84, 1979, pp. 37-40). Il sole degli esuli. Letteratura ed esilio Introduzione IV V Nella sua riflessione sull'esilio Guillén recupera e potenzia Polarità archetipiche: Plutarco e Ovidio alcune delle principali linee argomentative già tracciate da Llo rens - la continuità dell'esilio come fenomeno storico, la discon U percorso ha inizio nella Grecia antica. Guillén ricorda Dio tinuità culturale che provoca nel paese e negli individui, la que gene il Cinico, che rispose con indifferenza all'esilio dalla città di stione della lingua, il tema del ritorno -, e muovendosi in una Sinope. Allo stesso modo, Seneca si mostrò impassibile di fronte prospettiva sia storica che teorica, secondo un ormai consolidato al confino in Corsica deciso per lui dall'imperatore Claudio. Nel orientamento7, indaga le diverse risposte letterarie all'esilio nelle la Consolatio ad He!viam matrem, il filosofo romano considera differenti epoche e in distinti contesti culturali, costruendo un l'esilio una condizione indifferente, come irrilevanti sono i mali percorso che esplora le modalità attraverso le quali una espe che da essa derivano (paupertas, ignominia, contemptus); e fino a rienza umana trova una sua rappresentazione a livello letterario. quando gli sarà possibile contemplare il sole e gli astri in comple GuiJlén riconosce nella continuità e nella ripetizione i paradig ta comunione con l'universo, sarà irrilevante quale suolo calpe mi che definiscono l'esilio come tema e ne collocano l'indagine sterà. Su questi argomenti trova fondamento il principio stoico nell'ambito della Letteratura comparata. Al contempo, indivi del cosmopolitismo8 • dua le polarità archetipiche - o «concetti-limite» - che possono Sebbene l'esilio non sia un male, e ogni luogo possa conside essere associate ad atteggiamenti antitetici rispetto all'esilio. La rarsi come "patria", nella consolatio exilii che Seneca indirizza prima, riconducibile a Plutarco, e assimilabile a un'immagine so alla madre Elvia sono presenti argomentazioni retoriche proprie lare, rawisa nella condizione dell'esule una possibilità che si apre della consolatio mortis, che stabiliscono una diretta corrispon all'individuo, un percorso di condivisione con altri uomini, al denza tra esilio e morte9 In linea con la concezione universa . di là dei confini locali e personali, una sorta di apertura verso la listica trasmessa dalla tradizione cinico-stoica, anche Plutarco dimensione universale e cosmopolita dell'esistenza. A questa pri riprenderà iJ tema consolatorio nel De exilio, la «missiva pedago ma visione si contrappone una seconda, personificata da Ovidio, ~ica» che dedica all'amico esule Menemaco di Sardi, nella quale in virtù della quale l'esiJio corrisponde a una scissione interiore confuta i luoghi comuni sull'esilio. Per Plutarco il mondo è la e sociale dell'io, e si manifesta come profonda perdita persona patria del filosofo e l'esilio rende possibile quel «processo di uni le. Tra queste due tendenze-limite si apre una serie di percorsi versalizzazione» che consente all'uomo di scoprire la dimensione intermedi, reali e metaforici, che ogni individuo, non solo l'e cosmopolita dell'esistenza. Nell'epilogo della consolatio, Plutar sule, sperimenta nel corso della propria esistenza. L'universalità co si accomiata «con affermazioni e convinzioni metafisiche», e l'atemporalità del tema, osserva Guillén, non consentono di poiché in realtà, sostiene, tutte le anime vivono in esilio dalla circoscrivere l'indagine a un'area geografica, a un'epoca o a un patria celeste10. Al topos consolatorio di Plutarco e Seneca - il singolo autore. Tuttavia, l'obiettivo de Il sole degli esuli non è sole appartiene a tutti - allude il titolo scelto da Guillén: «come quello di ricostruire o descrivere in modo sistematico la storia 4uegli uomini e donne che, esiliati e sradicati, contemplano il dell'esilio come tema letterario, ma di verificare la continuità spa sole e le stelle, e imparano a condividere con gli altri, o iniziano a ziale e temporale delle due polarità individuate, in un itinerario che va dalla classicità alla modernità. 8 Si veda l'l11troduzione a SENECA, La 11CQnsolati<> ad Nelviam 111<1/rem" corr 1111'a1110- ln~i11 di tcrti, ed. A. Corrozzi, Roma, Cuocei, 2004, p. 17. '' lvi,pp. 11-1). 1 Si vcd~ P. MILOO!':IAN, Las pa/,,bras de Claudio, in C/,,udio Guillén e11 e/ rerum/o, "' Si veda I' /n1roduzio11e a PurrARC:O. L'esilio, edd. R. Caballero, G. Viansino, Napo ci(., pp. 23-36. li, M. D'Auria Editore, 1995, p. 14. VI Il sole degli esuli. Letteratura ed esilio Introduzione vii condividere, un processo comune e un impulso solidale di porta letterature13. Eppure, anche i poeti dell'epoca T'ang (618-906) ta sempre più ampia - filosofica, o religiosa, o politica, o poetica» e i filosofi vicini al taoismo mostrano tendenze che possono es (p. 11)11_ sere ricondotte alle polarità individuate da Guillén. Lo scrittore Alla posizione plutarchea, positiva e costruttiva, si contrap che vive l'esilio come una crisi individuale, o il filosofo caduto in pone quella ovidiana, negativa e sofferente. Un duplice crimine disgrazia che sceglie di ritirarsi in solitudine sono figure arche - «duo crimina, carmen et error»12 - è la causa dell'editto con il tipiche della cultura cinese, e in alcuni casi la scelta volontaria quale Augusto nell'8 d.C. relega Ovidio a Tomi, nella periferia dell'esilio funziona come una «contro-tendenza» positiva, una più remota dell'impero. A differenza di Ulisse, che fece ritor sorta di «contro-esilio». no in patria, la pena del poeta non avrà mai fine (Tristia I, 5). Spostando lo sguardo sull'Europa tra Medioevo e Rinasci Lontano da Roma, dalla famiglia e dagli amici di un tempo, in mento, Guillén nota che le due tendenze individuate iniziano a un ambiente che considera ostile ed estraneo, oltre i confini lin dialogare tra loro, dando origine a posizioni intermedie. Dante guistici del latino, Ovidio identifica ripetutamente l'esilio con la ne è l'esempio. Contrariamente a quanto accadde a Ovidio, l'o morte, e la poesia assurge a unica forma di consolazione. Sarà pera del poeta fiorentino, scritta in gran parte lontano dalla città proprio nei Tristia e nelle Epistulae ex Ponto, osserva Guillén, che gli aveva dato i natali, è il risultato e non la causa della sua che l'esperienza dell'esilio si tematizza e Ovidio si tramuta nella condizione di esule. A livello tematico, nella produzione dan figura paradigmatica dell'esule che non farà ritorno, ricordata e tesca l'esilio si presenta come una «immagine polisemica», che allusa dagli scrittori di ogni epoca, fino alla modernità. In questa può assumere significazioni diverse (la peregrinazione dell'a ni «poesia archetipica dell'esilio» convergono i sentimenti dell'esu ma nel viaggio ascensionale della Commedia, l'esodo del popo le, e l'originale commistione dei generi letterari, quello elegiaco lo ebraico come cammino collettivo di redenzione morale, e via e quello epistolare, è funzionale ali' esperienza tematizzata: da un dicendo). A predominare è comunque l'esperienza personale, e lato la coscienza e la percezione dell'assenza, dall'altro la necessi nel tempo l'atteggiamento di Dante, exul immeritus, si modifica, tà di lenirla e cancellarla. Perdere Roma per Ovidio significherà passando da una dimensione nostalgica di matrice ovidiana a un perdere la propria identità. «cosmopolitismo iperbolico», che recupera il topos consolatorio di Plutarco e Seneca: il sole può essere ammirato da chiunque, in qualsiasi angolo della terra. È in questo passaggio dalla tenden L'esilio: tema e metafora za all'antitendenza, come lo definisce Guillén, che l'esilio rivela compiutamente la sua complessità come tema letterario. La dimensione sovrannazionale del tema trova conferma nella Tra il XVI e il XVII secolo, in concomitanza con la nascita dei continuità in epoche e in contesti spazialmente distanti, come sentimenti di appartenenza nazionale nei singoli stati europei, la dimostra l'antica letteratura cinese, così ricca ma allo stesso tem J tematizzazione dell'esilio si apre a nuove possibilità. Così oa po così indipendente e carente di «relazioni genetiche» con altre chim du Bellay, che decide di trasferirsi a Roma in una sorta cli esilio volontario, trasforma la collezione dei Regrets (1558) nella 11 Le pagine Ùldk;1te tra parentesi fanno rifcri,ucnto alla lr-adu:tionc italiana del lesto. 12 OVl010, 1'ristia, 11, 207. I versi incriminati sono quelli dcll"Ars amatoria, meni re Ovidio è reticente sulln naturn della colpa, che pcrl'cn1i1à della condanna si delinea come '' Si veda C. Gun.LtN, éntre lo uno y lo diverso. lntroduccion a la Uteratura Compa• un crimine di laesa maierta, (si veda l'fotrodm:icme a Ov1010, Opt•re. /: Dalla poesia d'a rada (Ayer y boy), Barcelona, Tusqucts, 2005 (prima td. E.11tre lo mw )' lo diverso. fotro more alla poesia dell'esilio. ed. P. Fedeli, trad. di G. Lc10 e N. Gardini, Torino, Einaudi, ducd611 a la /itera/uro comparada, Barcelona, Critica, 1985; tr:,d. it.: L'uno e il molteplice. 1999. pp. LVI-LVUJJ. lmrodu%io11e alla letteratura comparata, Bologna, U Mulino. I 992). pp. 40-41. viii ll sole degli esuli. Letteratura ed esilio Introduzione ix «storia di un esilio (fittizio)», e lontano dalla Francia natale speri alle pressioni esercitate dall'assolutismo e dall'intolleranza reli menta gli stessi sentimenti di un esule: la nostalgia della patria e il giosa. Nei singoli stati, inoltre, il crescente nazionalismo promuo desiderio del ritorno. I modelli di riferimento sono quelli classici: ve l'idea di "carattere nazionale" a «principio di identità psichi Ovidio, come topos letterario consolatorio, e Ulisse, in quanto ca e collettiva», ingenerando una trasformazione degli equilibri esempio dell'eroe che nutre la volontà di ritornare in patria. Tut politici europei. In questa nuova temperie il complesso sistema tavia, il processo imitativo nei confronti del paradigma ovidia di interrelazioni sociali, linguistiche e culturali che configurano no implica una inversione dei termini originari: la Roma di Du l'esilio si modifica e il tema, pur continuando ad attingere dai Bellay, che ormai appare «periferica e corrotta», diventa Tomi, topoi consolatori tradizionali, si connota di rinnovate prospettive mentre la Francia si configura come unico centro culturale e lin e ambizioni nazionaliste. All'esilio, osserva Guillén, non corri guistico di riferimento. Inaspettatamente, però, il gioco lettera sponderà più la figura dell'individuo «scisso» o «drammatica rio degli ultimi Regrets, composti in patria, rivela un sentimento mente spezzato» rappresentato da Shakespeare, ma l'immagine nostalgico per l'esperienza romana, in precedenza paragonata della società nel suo complesso, che si mostra inesorabilmente all'esilio, e fa trasparire una inattesa «disillusione del ritorno»14 «disgiunta e frantumata». L'esilio si trasforma così nella metafora • Nessuna consolazione invece per Bolingbroke e per Mowbray, della condizione definitiva dell'uomo, non solo dello scrittore o che nel Riccardo II di Shakespeare sono banditi dal regno, il dell'artista, ma di ciascun individuo. primo per sei anni anni, il secondo per sempre, con l'accusa di Una esperienza a parte, né metaforica né nuova, fu quella de aver cospirato contro il sovrano. Nel dramma shakespeariano, gli ebrei e dei conversos, che a partire dalla fine del XV secolo asserisce Guillén, l'esilio funziona come cornice nella quale si furono costretti ad abbandonare la Spagna a causa dell'editto di collocano gli awenimenti narrati e, al contempo, assume conno espulsione. Alcuni, in seguito, decisero di ritornare, poiché con tazioni metaforiche, che derivano da analogie fondamentali nella tinuavano a riconoscersi nella cultura e nella tradizione letteraria costruzione dell'opera: la morte è l'esilio dell'anima bandita dal e linguistica spagnola, che avvertivano come propria 15• Fu il caso corpo, e la perdita del suolo natio equivale alla separazione del di Antonio Enriquez G6mez, scrittore di origini ebraiche che corpo dall'anima. Ma soprattutto, come chiarisce Guillén, l'esilio volontariamente intraprese la via dell'esilio, ma che in Francia è «la morte dell'uomo virtuoso, integro, cacciato dalh1 sua terra» compose l'elegia A la ausencia de la patria, inserita in un'opera (p. 53 ). Per Shakespeare, che respinge la consolatio di matrice miscellanea intitolata Academias mora/es de las Musas (1642)16. stoica, l'esilio non è un percorso che apre alle vie del mondo, Nella eterogenea produzione letteraria di Enriquez G6mez, mor all'universale, quanto invece la rappresentazione dell'uomo divi to a Siviglia in un carcere dell'Inquisizione, l'esilio si tematizza e so, scisso, spezzato. Attraverso la tematizzazione, dunque, l'esilio prende vita attraverso le figure di picaros e pellegrini, in definiti rivela le sue significazioni più profonde. Poco importa, osserva va «personaggi o tipi che evocano, simbolicamente, dimensioni Guillén, «se ci troviamo di fronte a una finzione o a un avveni proprie della emarginazione e della distanza» (p. 59). mento storico», ciò che conta è «che una specifica esperienza Progressivamente, commenta Guillén, il "sole degli esuli", umana sia confluita nel divenire della letteratura» (p. 49). «l'impulso immaginativo di portata universale», assume una In età moderna la tradizione dell'esilio tematizzato è alimenta ta da una intensificazione del fenomeno a livello storico, dovuta " V. LL,ORr.~. La e111igraci6n republicana, dr., pp. 29-30. 16 Si vedaJ.I. Ol~z Fl'.RKANDt;Z, «Bio~rafia y litera1ura en la clegfa Il la ausMda J,• la patria Jc Antonio Enriquci G6mc1.», 1•/ /umanista: Juumal o/ lberian Studi<•,-. I, 2001. " lvi. p. 292. pp. 28-53. Il sole degli esuli. Letteratura ed esilio Introduzione xi X connotazione di tipo politico. Le deportazioni di massa e le nu Llorens, la cui storia procede «contro tempo» rispetto a quella merose proscrizioni individuali, che nel corso del XIX secolo europea: colpirono in particolare scrittori e uomini di cultura, consentono Tolerante en la Edad Media, cuando el fanatismo domina en otras par di mettere in luce due aspetti fondamentali: da un lato la con tes· intolerante en la Moderna, cuando surge en Europa cl libre examen; sapevolezza dell'esilio come perdita della nazione, dall'altro il os~urantista cuando los demas ilustrados. En cl siglo XIX Espaiia dio en ruolo centrale dello scrittore come guida spirituale dello stato. I ser liberal c~ando la reaccién absolutista trataba de sofocar en el continen 18 prodromi, sostiene Guillén, si manifestano già nei primi decenni te cl menor brote revolucionario . del secolo, con il consolidarsi del concetto di identità nazionale. [Tollerante nel Medioevo, quando il fanatismo domina altrove; intol TI contesto letterario di riferimento è il Romanticismo europeo, lerante in epoca moderna, quando in Europa si afferma il libero esame; mentre fanno da cornice i moti per l'indipendenza dalle potenze oscurantista, quando gli altri sono illuminati. Nel corso del XIX secolo 1~ straniere e le lotte contro l'assolutismo che interessarono l'intero Spagna si ostinò a essere liberale mentre la re~zionc_ assol~tista cerca~a d1 continente. L'esilio diviene una condizione comune a molti. A soffocare nel continente anche la minima mantfes1az1one r1voluz1onana.) partire dalJa Rivoluzione francese gli esuli rappreserytavano un La Spagna pagò a caro prezzo la scelta del liberalismo. Llo consistente «fenomeno sociale e politico», e tra loro si annove rens traccia una articolata «geografia delJa emigrazione» liberale, ravano figure emblematiche del panorama letterario europeo: che trovò rifugio in Inghilterra, in Francia e in misura inferiore da Madame de Stael a Chateaubriand, da Benjamin Constant in Portoga~o, in Belgio e i~ _America1 9. Londra: i~ _parti~olare: a Espronceda, Mickiewicz, ed altri. Esuli volontari o proscrit si trasformo nel centro pohuco e culturale dell esilio. Gli esuli ti, gli scrittori si politicizzarono e agirono come «intermediari», spagnoli, che in gran numero si riunirono nel mo~esto quartie facilitando la circolazione delle idee politiche e dei movimenti re di Somers Town, costituivano una «unità organica>>, che non culturali. Nelle loro opere il sentimento di nostalgia per la patria aspirava a integrarsi, ma conservava vivo il desidc_rio_del ri~o~no. è vivido, così come il senso di straniamento che ne deriva. Que A Londra gli spagnoli mantennero intense relazioni con I ltbe sti "intellettuali", come saranno definiti già sul finire del secolo, r;li inglesi e con altri emigrati politici, soprattutto p~rtogh~si _e fautori di un «dinamismo internazionale», favorirono la nascita italiani20_ Ma la discontinuità dell'esilio è anche una d1scontmu1- di uno «spirito cosmopolita», che sarà alla base di un «nuovo tà letteraria. In Inghilterra emigrarono il giovane Espronceda internazionalismo» (p. 64). e il cordovano Angel dc Saavedra, futuro Duca di Rivas, il cui Durante il XIX secolo anche in Spagna gli esìli si susseguono esilio continuò a Malta e in Francia. Entrambi divennero figu incessantemente. All'emigrazione degli a/rancesados, che ave re emblematiche del panorama romantico spagnolo. Dal 1810 vano sostenuto Bonaparte nel corso delJ'occupazione francese, risiedeva nella capitale inglese anche José Marfa Bianco White, seguì nel 1814, a meno di un anno di distanza, il primo esilio «l'eterodosso sivigliano», come lo definisce Guillén21, il patriota dei liberali costituzionalisti, costretti a lasciare il paese dopo la liberale ed esule volontario, lo scrittore poliedrico e bilingue, che restaurazione di Ferdinando VII; la seconda ondata migratoria si in Inghilterra poté assimilare le idee e i valori del Romanticismo verificò negli ultimi mesi del 182317, e coinvolse principalmente inglese e tedesco; ed è tra i fuoriusciti spagnoli a Londra che la borghesia liberale spagnola-professionisti, intellettuali, uomi ni politici. Un destino peculiare quello della Spagna, commenta 18 lvi, p. 14. 19 lvi, pp. 16-22. 20 lvi, pp. 23-46. 11 V. Lt.OKI\NS, Uberal« y roma11ticns, seconda cd. 1%8, cir., pp. 9-1(,, 21 C. GUJLLl1.N, De la contìnuidad, cii., p. 26. Il sole degli esuli. Letteratura ed esilio Introduzione xiii Xli Llorens ravvisa, non senza motivo, il primo nucleo fondativo del dell'esilio e della vecchiaia»25• Lascia però al «lettore amico» il Romanticismo letterario spagnolo22. compito di scoprire tra le molte altre voci di esuli, forse a lui Tornando al più ampio contesto europeo, sul finire del XIX ancora troppo vicine e familiari, la presenza delle polarità indi secolo e per tutto il XX Guillén coglie il manifestarsi di tenden viduate. ze contrapposte e sovrapponibili, che rivelano una più estesa «varietà referenziale» dell'esilio. Per orientare il lettore, Guillén distingue con Leszek Kolakowski2 un «primo esilio», che nel Ritorno, destiempo e desexìlio J la tradizione giudaico-cristiana corrisponde alla condizione dell'uomo sulla terra dopo la cacciata dal Paradiso, e un «se Osservando l'esilio dalla modernità, Guillén si sofferma innan condo esilio», quello storico, per il quale preferisce utilizzare il zitutto sulle conseguenze del processo di nazionalizzazione della termine destierro (da des- e tierra = "privare della terra"), che cultura e sulla consequenziale enfatizzazione dell'elemento loca si connota per un più diretto riferimento all'idea di "perdita" le, che in alcuni casi può ingenerare tendenze di natura contraria del suolo patrio. A questi si aggiunge un «terzo esilio», quello e indurre al desiderio di un affrancamento dal conosciuto, alla metaforico dell'esistenza umana, per il quale nessuna consola ricerca di una dimensione più personale e al contempo cosmopo zione è possibile. Lo straniamento dell'esule, catapultato in una lita. Una ulteriore riflessione riguarda invece il consolidamento realtà estranea, è difatti assimilabile all'alienazione di colui che del ruolo dello scrittore come guida intellettuale e spirituale della sceglie di estraniarsi dalla società e dal conosciuto, percorrendo nazione, spesso espressione della dissidenza, e per questo espul la strada dell'isolamento e della incomunicabilità. I poeti dichia so o costretto all'autoesilio. Non a caso, ricorda Kolakowski, l'in reranno pertanto «la propria condizione ineluttabile e congenita tellettuale esule diventa un «personaggio familiare» nel corso del di esuli» (p. 88). Guillén menziona alcuni tra gli scrittori più rap XX secolo26. Da ultimo, Guillén affronta la nodale questione del presentativi della modernità letteraria, da Rimbaud a Baudelaire, ritorno in patria, che nella modernità si rivela un'esperienza par da Crane a Cernuda, senza dimenticare Pessoa, Beckett, Antero ticolarmente drammatica. Llorens descrive l'esilio come una frat de Quental e il grande Cioran, l'« intellettuale senza patria», che tura, uno strappo interiore insanabile, un dolore senza fine che descriverà la propria esistenza come un «esilio metafisico»24. La raggiunge il profondo dell'essere27, e l'esule, legato a un passato tendenza è comunque quella di una crescente «letteraturizzazio dal quale non riesce a separarsi, trasforma la speranza del ritorno ne», nella quale il confine tra esilio esteriore (destierro) ed esilio nello scopo ultimo dell'esistenza; ma si tratta di un'esistenza che interiore diventa sempre meno percettibile. assomiglia più alla morte che alla vita28• L'esule, dunque, vive a Nelle pagine conclusive de Il sole degli esuli Guillén riconduce metà, con il pensiero costantemente rivolto a una patria che di ai topoi classici, e dunque alla continuità del tema, due figure emblematiche della poesia spagnola dell'esilio: Rafacl Alberti, il 2s Su R. Albcrti si veda A. GAR<:AK<>. Rafoel A/berti, poeto de/1',•si/io: Re<omos <le poeta ovidiano, e J uan Ramon Jiménez, l'esule maturo, «il poeta un dfa Je retornos fra •pellegrinaggio sentùlle11tale" t· "rim,·111bra111JJ a occhi d1iusi'', in Ripensando o Ra/nel Alb,•rti, Ani del Convegno <li S1u<li (16 maggio 1998), e<ld. M.C. Desiderio, F.J. Lobcra Serrano, M.S. Zagolin, Cacca, Bibliothcca, 1999, pp. 75-93. 21 V. LWR1'1'S, Lihcrnle.r y m1111foticn.<. dt. • p. 24}. 26 L. KOI.AKOWSKI, art. cit., p. 46. 2> L. Kot.AK<>WSKI, «En clo~io del exilio», Vuelta, 111, 1986. pp. 46,48. 21 Si veda V. Ll.OREI\S, El re/umo del d,•sterrado. in Il>., Literatura, histurio, pollticn, 2' E.M. C10RAN, L 'ù1cn11v,•11i<•1t1é di e.mn· 11oti, trad. it. di I,. Zilli. Milano. AJdphi, Madrid, f.dicioncs de la Revis1a dc 0<:d<lentc, 1967, pp. 9-30 (prima in: Cuodemor Amt·· I 991, p. 78. Oi Cioran si veda anche L'ù11,-/lc11ualc scttza patria (/111,·rvi.<I/I r:m, Jo.«>tt ricanos. México, 4, 1948, pp. 216-238). Wcis.<), cd. A. Oi Gennaro. 1rad. it. di P. Trillini, Milano-Udine. Mimesi,. 2014. 28 lvi, p. 9. Il sole degli esuli. Leueratura ed esilio lntrod11zio11e xv fatto è irreale, perché idealizzata dalla sublimazione del ricordo, e destiempo diventeranno termini consueti nel lessico guillenia e nel ritorno niente appare più come prima: no, parole «intraducibili», la cui significazione non è mai solo No solamente cambia la realidad fisica, el aspecto externo de las t"Osas. letterale32• Llorens tornerà in Spagna con sempre maggiore frequenza a El mundo de aycr tampoco es el de hoy. Pasados los ai\os, el desterrado habra perdido a los vicjos amigos que acompaiiaron sus horas juveniles, y se partire dal 1976. Guillén ricorda lo sconforto del maestro nel hallara en un mundo nuevo para él, respirando dificilmente una atmosfera constatare la persistenza delle modalità più deteriori e medio distinta, entre gentes desconocidas y con preocupaciones ajenas a las suyas. cri della società spagnolaH, e soprattutto l'indifferenza mostrata No es sorprendente que el afecto de antes se haya trocado en despego. El dai connazionali nei confronti dei grandi scrittori dell'esilio, le desterrado se reincorpora a la vida de su pais inoportunamente, a destiem cui opere erano state recuperate e diffuse solo in parte, restando po. [ ... ) Amarga imprcsion; el hombre que padecio viviendo desvinculado sconosciute al vasto pubblico. Eppure era quanto di meglio la en tierra ajena, acaba por sentirse desterrado otra vez yen su propia tierra29 • Spagna contemporanea avesse saputo esprimere. Llorens profu [Non cambia soltanto la realtà fisica, l'aspetto esteriore delle cose. Il se un impegno costante nel tentativo di far dialogare la cultura mondo di ieri non è più quello di oggi. Con il trascorrere degli anni, l'esule del!' esilio con quella peninsulare, così da permettere agli spa avrà perso gli amici di un tempo, coloro che lo avevano accompagnato in gnoli di riappropriarsi di una parte fondamentale del loro pas gioventù, e si troverà catapultato io un mondo per lui nuovo, e con dif sato. Il rùorno di Guillén fu diverso. Llorens apparteneva alla ficoltà respirerà un'atmosfera diversa, tra gente sconosciuta e con preoc prima generazione dell'esilio repubblicano, Guillén alla seconda, cupazioni diverse dalle sue. Non sorprende che gli affetti di un tempo si quella diasporica" degli esuli più giovani, che vissero l'esilio di siano trasformati in disinteresse. L'esule rientra nella vita del proprio paese « intempestivamente, fuori tempo. [. .. ) Amara sensazione; l'uomo che con riflesso, senza avvertire un vero e proprio "senso della perdita", sofferenza ha vissuto privo di legami in una terra straniera, finisce per sen dal momento che la Spagna non gli era mai appartenuta comple tirsi esule per la seconda voi ca, nel suo stesso paese.) tamente. I "diasporici" si formarono in un contesto biculturale e bilingue, come spiega compiutamente Guillén in una inter «Il recupero dello spazio è illusorio», scrive GuilJén, e il ritor vista rilasciata nel settembre del 2003, che insieme al Discorso no si trasforma in un doppio esilio, che conduce alla dolorosa pronunciato in occasione del suo ingresso nella Real Academia percezione del destiempo, dell'essere "fuori tempo", in uno «sfa Espafiola, nel febbraio dello stesso anno, rappresenta una delle samento nello svolgersi dei ritmi storici che rappresenterà, per poche testimonianze dirette della sua esperienza dell'esilio: molti, il peggiore dei castighi: l'espulsione dal presente, e di con seguenza dal futuro - linguistico, culturale, politico - del paese El joven mas que un exiliado puro es un diasporico. Es un poco corno di origine» (p. 82). Max Aub parlerà di un «tempo moltiplicato un judfo. Se parece a la experiencia hebrea. Es corno un judfo que vive per l'assenza»>0, e in occasione di un suo temporaneo rientro in dos cuhuras a la vez: no se puede ser rnas aleman que los grandcs judios alcmancs, que los grandes cscritores judios alemanes. èSe puede ser mas Spagna dirà: «sono venuto, ma non sono ritornato»> 1• De.rtù:rro germanico de lengua y de inteligencia que Freud? Y al mismo 1iempo pertenencen también a otro mundo, entonces esa doble pertenencia es 29 lvi. pp. 27-28. mas fuerte en el hijo del exiliado que en el exiliado. El exiliado esta en io M. Auu, ,~, gallina dega, Madrid, Visor Librtl5. 20152• Estados Unidos, esta en México, pero es completamente de 01ro sitio. Es li Si vc<la M. AzNAR S01.ER, «H,· uenido, pero"" be uuelto»: d e.,crilor ,·xilitu/11 Max lwb e11 la Espa,ia franquisla de 1969, intro<l. a M. AUB, La gallù1t1 d<•w1, cit.. pp. 7-16. A Guillén farà riferimento Antonio Muiio,. Molino nel suo Discorso lii initrt-s.so nella Real Academia Espa,inla, intitolato Dct1ù,,-,o y de11ie111po de Max Aub (Madrid. RA E. 1996, 12 P. MllOONIAN, ari. cii., p. 24. pp. 15 e 38). n C.. GIJll.L(iN. , De la ron1ù111idad, cit., p. l(,.

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