ebook img

Il sintomo e la rivoluzione: Georges Politzer crocevia tra due epoche PDF

210 Pages·2007·61.396 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview Il sintomo e la rivoluzione: Georges Politzer crocevia tra due epoche

NUOVA TALPA Aldo Pardi IL SINTOMO EL A RIVOLUllONE Georges Politzer croce via tra due epoche manifestolibri la nuova talpa © 2007 manifestolibri srl via Tomacelli 146 - Roma ISBN 978-88-7285 -469-3 www.manifestolibri.it [email protected] newsletter www.manifestolibri.it/registra INDICE INTRODUZIONE di Etienne Balibar 7 PREFAZIONE 15 1. VITA E SVILUPPO DELL'OPERA 23 L'Ungheria, la Francia, le fonti 25 Il marxismo, i primi scritti sistematici 43 Il Fronte Popolare, la militanza, il ritorno alla teoria 53 Gli ultimi scritti, la guerra 65 . II. DA BERGSON A FREUD. VERSO LA PSICOLOGIA CONCRETA 71 Psicologia come metafisica: dall'analisi del sistema 73 psicologico bergsoniano una svolta teorica La psicologia e il vissuto: Freud 95 III. IL DRAMMA E LA SOGGETTIVITÀ TRASCENDENTALE 109 Analisi e superamento della «psicologia classica» 111 Definizione del soggetto concreto: il dramma 123 La totalità 13 3 IV. l FATTI DELLA PSICHE. LA PSICOLOGIA DRAMMATICA 143 E LA PSICOLOGIA COME SCIENZA L'uomo e gli elementi. La psicologia classica 145 e il metodo analitico La visione dell' azione. Il metodo della psicologia 157 concreta APPENDICE. LA PSICOLOGIA DRAMMATICA E IL PROBLEMA DELLA 169 CLASSIFICAZIONE DELLE SCIENZE CONCLUSIONI 173 NOTE 184 BIBLIOGRAFIA 201 INTRODUZIONE di Etienne Ba/ibm' Il volume di Aldo Pardi colma un vuoto sorprendente - scandaloso, in verità, e 10 dico da francese - e nello stesso tempo apporta un contributo di grande valore a una questione di storia delle idee e di epistemologia di centrale importanza per la filoso fia del XX secolo. Opera di un giovane filosofo già pieno di sape re e di giudizio, an cora sospinto dall'entusiasmo della scoperta, prefigura certamente un lavoro di ampiezza maggiore, ma offre già abbondante materia di riflessione. Voglio salutarne qui l'ori ginalità e la pertinenza. Il fatto è che, anche nella lingua che conosceva e gli era pro pria (vale a dire la lingua in cui redasse le sue opere filosofiche), il pensiero di Georges Politzer non è ancora stato oggetto di alcu no studio approfondito. Eppure, già dalla seconda metà del XX secolo i rappresentanti più avvertiti della «teoria» declinata alla francese avevano segnalato l'importanza, la funzione decisiva svolta, nel tornante storico che separa e unisce due grandi perio di intellettuali (il prima e il dopo guerra), da un pensiero che è sorto e si è sviluppato là dove molteplici discipline si incontrano e configgono: la filosofia, la psicologia e la psichiatria, la lettera tura, la politica Questo incredibile silenzio - una vera e propria l. rimozione - è frutto di almeno tre differenti serie di cause, senza alcun dubbio interdipendenti: in primo luogo, si puà evocare una rinnovata manifestazione di quello che, seguendo Althusser, va chiamato, senza mezzi termini, il «provincialismo» francese, che, come si vede in questo caso, ma la cosa non sorprende granché, è andato a coprire sezioni intere della storia intellettuale della filosofia francese stessa. Si deve aggiungere che gli effetti di tale provincialismo sono stati moltiplicati dall' ostracismo istituziona le e intellettuale che ha colpito tutta una generazione di stranieri (per non dire, perché sarebbe anacronistico, di migrantz'), che, tra le due guerre, giocarono un ruolo capitale per il rinnovamento del pensiero francese, rendendolo edotto delle nuove problema- 7 tiche antrapologiche e dei dibattiti appassionati che si stavano allora sviluppando (prima della catastrofe nazista) in tutta la Mitteleuropa, dalla Russia alla Germania. Se non sempre ci è riu scito, ha comunque costantemente cercato di metterli ai margini. Molti, dei quali alcuni strettamente legati alla cerchia di Politzer (Norbert Guterman, ad esempio, ma vanno anche citati Groethuysen, Borkenau, Kojève, per non dire Koyré ... ), sono stati lasciati in disparte mentre altri andavano a ricoprire posti di prestigio all'università (Eric Weil, Georges Gurvitch). Eppure, senza di es si la filosofia francese, le cui discussioni di allora con tinuavano a ruotare intorno ai nomi di Blondel, Brunschvicg, Bergson e Alain, avrebbe scontato an cora per lungo tempo l'ignoranza di filoni culturali e teorici determinanti come la psi coanalisi, la fenomenologia, la Lebensphilosophie, l'ermeneutica, il marxismo teorico ... Oggi la filosofia francese ha riconosciuto il suo debito. Ma, nonostante cià, continua largamente a non cono scere le fonti, le vie e i percorsi attraverso cui ha potuto far suoi questi strumenti. In secondo luogo, si puà dire che la conoscenza e 10 studio critico dell' opera di Politzer sono stati ostacolati dalla pesante cappa proiettata su di es si dalle vicende storiche che 10 hanno visto protagonista, ossia dalla figura di Politzer stesso, dalla gra vosa immagine lasciata dalla sua fine, che ne ha interamente assorbito 10 spessore, quella morte eroica nei ranghi della resi stenza comunista, di cui fu un dirigente, con la conseguente mitizzazione (per non dire feticizzazione) che ne fece il Partito Comunista Francese. Per chiunque Politzer è divenuto l'archeti po dell'intellettuale comunista completamente dedito, vita e pen siera, alla causa del partito, per cui tutto va a priori sacrificato. Risultato: cià che soprattutto si conosce di Politzer, che è passato nei resoconti storici dell' epoca sono dunque solamente: il Manuale di filosofia marxista del 1946 (Principes élémentaires de philosophie, frutto del corso tenuto all'Università Popolare nel 1935-36, direttamente ispirato dagli equivalenti sovietici del periodo staliniano); il pamphlet contro Bergson; e gli scritti pro dotti in seguito alla rottura con la psicoanalisi freudiana (nati in pieno clima di scomunica, pravocato dalla condanna emessa dal marxismo ortodosso). Sembra proprio che la morte sia caduta 8 come una pietra che ha sigillato, ingessandolo, il senso di un' ope ra in realtà incompiuta, virtualmente aperta a inediti orientamen ti e direzioni. Infine, come terzo punto, va citato 10 strano rapporto che l'opera di Politzer ebbe con i suoi lettori, ossia con colora che ne furono poi nei fatti, e per vari aspetti, i continuatori, e le sue per verse conseguenze. il testo capitale, precoce e incompiuto (caratte ristica che sembra condividere con tutta quella serie di testi che in seguito presentarono l'ambizioso titolo: «Critica dei/ondamenti ...» o di «Critica della ragion ... »), è evidentemente la Critica dei /onda menti della psicologia (1), pubblicato nell928 nella «Collection de l'esprit» diretta da Pierre Morhange2 presso le edizioni Riedet>, testa che non sarà ripubblicato che nel1974 (durante la mia giovi nezza, era assolutamente introvabile). Fatto sta che questo testa venne «rinnegato» dal suo autore (come accadde anche ad altre opere altrettanto rappresentative di un periodo montante, quello precedente 10 stalinismo, della scienza marxista, in cui es sa fiera mente incontrava e si confrontava con tutte le «rivoluzioni» scien tifiche del tempo: basti pensare a Storia e Coscienza di classe di Gyorgy Lukacs, che Politzer aveva forse conosciuto e avvicinato durante la rivoluzione ungherese dei consigli (militando nei cui ranghi aveva prababilmente incontrato anche Ferenczi). Ora que sto testa è stato abbondantemente utilizzato (a volte letteralmente «saccheggiato») da certi grandi nomi della filosofia francese del periodo successivo a Politzer, che dunque gli sono debitori due volte: per aver ricevuto un'iniziazione «filosofica» alla psicanalisi, e per aver ottenuto le coordinate essenziali per una visione critica di Freud, per una lettura della psicoanalisi più spostata sul vers ante delle categorie di «senso» e «vissuto», e mena focalizzata sugli aspetti «genetici» e «metapsicologici»: è il casa in particolare di Sartre e di Merleau-Ponty<!. Cost, è successo che quando gli studio si delle generazioni seguenti hanno avvicinato il testo-madre, hanno avuto l'impressione di leggere qualcosa di già noto, di scon tato. L'intera paternità di tutto quell'insieme di nozioni e categorie ripreso dai primi lettori di Politzer, venne attribuita, in modo inge nua e spontaneo, a questi ultimi, e non allora effettivo fautore, che venne dunque del tutto abbandonato, e con lui la problematica ori ginale che ne guidà le tesi. Uno degli immensi meriti dellavora di 9

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.