DIPARTIMENTO IURA Scuola di dottorato in Diritto sovranazionale e diritto interno Dottorato in Diritto comunitario e diritto interno: fonti, organizzazione, attività Il ruolo dei Parlamenti nazionali nel processo decisionale dell’Unione europea alla luce del Trattato di Lisbona IUS/08 TESI della Dott.ssa Agata Anna Genna TIMES NEW ROMAN BOLD 11 PT. COORDINATORE DEL DOTTORATO TUTOR Prof.ssa Laura Lorello Prof.ssa Laura Lorello CICLO XXIII ANNO ACCADEMICO 2011/2012 A Nicolò e Ilaria Grazie a… Laura Lorello, per avermi affettuosamente accolta come sua allieva. Giuseppe Verde, per aver sostenuto il mio percorso di ricerca con fiducia e stima. Tiziana De Pasquale, mia collega del cuore e amica preziosa. Dario Immordino, per il suo sostegno fraterno. Lucia Parlato, per avermi trasmesso la passione per la ricerca. Alfredo Terrasi, per aver riconosciuto – in “tempi non sospetti” – il mio talento (di cui io, francamente, non mi ero ancora accorta). Antonella Mauro, per la sua autentica amicizia. Padre Gianluca Romano, mia guida spirituale. Gianpaolo Buffa e Gabriella Signorello, guide esperte e premurose dei miei momenti difficili. Rosaria Crupi, maestra di vita. Roberto Di Maria, amico mio e stimato professore che più volte mi ha definita: “raffinata giurista”, restituendomi il dono della fiducia in me stessa. Enza, Franco e Maria Pia, per il loro amore, dono per me quotidiano. Ringrazio, in particolare, tutte queste persone che negli anni hanno rafforzato – ciascuna a suo modo – la certezza che nutrivo dentro di me, ovvero la mia naturale consapevolezza che l’intelligenza, la dedizione per lo studio e l’abnegazione per raggiungere traguardi molto alti un giorno mi avrebbe premiata, li ringrazio perché camminare con loro mi ha resa più forte, serena ed equilibrata e in grado di affrontare qualsiasi sfida con profondo senso di responsabilità e con le armi giuste, le mie. Marsala, 10 Febbraio 2012 Agata Anna Genna Se fisso i miei ricordi sulla carta, è soprattutto perché non si perdano (in me) minuti d’oro, ore che risplendono come soli nel cielo tumultuoso e immenso che è la memoria. Cose che sono anche, con il resto, la mia vita (Josè Saramago, Di Questo Mondo e Degli Altri, Einaudi, 2007) DIPARTIMENTO IURA Scuola di dottorato in Diritto sovranazionale e diritto interno Dottorato in Diritto comunitario e diritto interno: fonti, organizzazione, attività Il ruolo dei Parlamenti nazionali nel processo decisionale dell’Unione europea alla luce del Trattato di Lisbona IUS/08 TESI della Dott.ssa Agata Anna Genna COORDINATORE DEL DOTTORATO TUTOR Prof.ssa Laura Lorello Prof.ssa Laura Lorello CICLO XXIII ANNO ACCADEMICO 2011/2012 Il ruolo dei Parlamenti nazionali nel processo decisionale dell’Unione europea alla luce del Trattato di Lisbona Indice Introduzione Oggetto della ricerca 1. Il lungo “cammino comunitario” dei Parlamenti nazionali nel lento processo di integrazione democratica dell’Unione europea: da Maastricht a Lisbona…………………………………… 1 1.1. (segue) L’evoluzione del ruolo democraticamente orientato dei Parlamenti nazionali nel divenire europeo…………… 14 Struttura e metodologia della ricerca 2. La prospettiva “esterna” del diritto dell’Unione europea e la prospettiva “interna” del diritto costituzionale. Punti di contatto e distanze………………………………………………....... 24 PARTE PRIMA Capitolo primo Parlamento europeo e Parlamenti nazionali nella costituzione materiale-integrata dell’Unione europea 1. Prospettive di “parlamentarizzazione” dell’Unione europea nell’incedere del processo di integrazione. Excursus storico- normativo………………………………………… 28 2. L’evoluzione del ruolo del Parlamento europeo…………. 39 3. Gli strumenti di cooperazione interparlamentare con particolare riferimento alla COSAC…………………………………… 44 4. Il ruolo dei Parlamenti nazionali nell’attuale assetto disegnato dal Trattato di Lisbona (art. 12 TUE)…………………….. 50 5. La struttura “multilivello” del procedimento decisionale europeo nel sistema territoriale “multilivello” dell’UE. La pluralità delle istituzioni coinvolte ed il necessario consenso dei governi nazionali…………………………………………….. 57 I Capitolo secondo Il ruolo dei Parlamenti nazionali nel rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità con particolare attenzione alla giurisprudenza del Bundesverfassungsgericht 1. Il principio di sussidiarietà nel diritto dell’Unione europea……………………………………………. 68 2. Il controllo del principio di sussidiarietà ex ante ed ex post da parte dei Parlamenti nazionali. Considerazioni generali………………………………………………… 78 2.1. Un’ipotesi peculiare di controllo del principio di sussidiarietà. La “materia” del diritto di famiglia avente implicazioni transnazionali e il potere di veto dei Parlamenti nazionali………………………… 87 2.2. Il ricorso alla Corte di giustizia per violazione del principio di sussidiarietà…………………….. 97 2.3. Un caso particolare: il ricorso alla Corte costituzionale tedesca per il controllo ultra vires …………….. 100 3. La disciplina e la pratica dello scrutiny parlamentare. Brevi considerazioni generali……………………………… 119 3.1. Una prospettiva comparatistica con particolare riferimento all’accresciuto ruolo del Parlamento tedesco nelle questioni europee………………………... 122 PARTE SECONDA Capitolo terzo L’attuazione del Trattato di Lisbona e il nuovo ruolo del Parlamento italiano 1. Il Parlamento italiano nella gestione della politica europea………………………………………… 128 2. L’incidenza dell’europeizzazione sulle dinamiche istituzionali tra Governo e Parlamento………………………… 136 3. La disciplina normativa della “fase ascendente”: leggi e regolamenti parlamentari. Osservazioni generali…… 140 II 4. L’evoluzione della “legge comunitaria”: dalla legge “Fabbri” alla legge “Buttiglione”, passando per la legge “La Pergola”……………………………………… 144 5. L’intervento parlamentare nella fase ascendente: vincoli politici e vincoli giuridici. In particolare, la duplice natura e le potenzialità della riserva d’esame parlamentare (art. 4 della legge n. 11 del 2005) ……………………………… 153 6. Le recenti prospettive di riforma della legge n. 11 del 2005……………………………………… 160 PARTE TERZA Capitolo quarto Conclusioni 1. I Parlamenti nazionali quali interlocutori diretti degli organi dell’Unione europea per risolvere il problema del deficit democratico…………………………………… 171 2. Le conseguenze dell’europeizzazione. In particolare, alcune riflessioni sul “rendimento europeo” degli organi costituzionali…………………………………….. 179 3. Il ruolo adiuvandi vel supplendi vel corrigendi delle Corti europee nel processo di integrazione. Alcune brevi osservazioni…… 189 Riferimenti bibliografici…………………………… 196 III Introduzione Oggetto della ricerca 1. Il lungo “cammino comunitario” dei Parlamenti nazionali nel lento processo di integrazione europea in senso democratico: da Maastricht a Lisbona Una ricerca sulla complessa – e ancora in itinere – evoluzione del ruolo e delle funzioni dei Parlamenti nazionali1, in generale, e di quello italiano2, in particolare, nel processo di integrazione europea3, declinabile anche in senso flessibile4 – con specifico 1 Tra i più autorevoli cultori dell‟argomento nella letteratura straniera, cfr. I. PERNICE, The role of National Parliaments in the European Union, WHI – Paper 5/01, in www.whi-berlin.de. “Thinking about the role of National parliaments in the European Union offers not only an opportunity to suggest news functions and powers of the national parliaments with a view to strengthening, if possible, the democratic legitimacy of European legislation, but first to assess the real powers and influence they actually (can) have under the existing rules of the Treaty. It is important to understand the role of the national parliaments as part of the European system of governance in the light of what I call “multilevel constitutionalism”. It will be on this ground I will consider and propose some new arrangements giving the national parliaments a more meaningful and responsible place in the European institutional framework”. Ibidem, p. 3. 2 In argomento, di notevolissimo rilievo scientifico le considerazioni contenute nell‟opera monografica di C. MORVIDUCCI, Il Parlamento italiano e le Comunità europee, Milano, Giuffrè, 1979, alcune delle quali più di recente riprese dalla Prof.ssa Morviducci in ID., Il ruolo dei Parlamenti nazionali nel nuovo Trattato, in www.sudineuropa.net, n. 1/2008; ID., Il ruolo dei Parlamenti nazionali, in Diritto pubblico comparato ed europeo, n.1/2008, pp. 83-93. Cfr., altresì, la monografia di D. GIROTTO, Parlamento italiano e processo normativo europeo, Napoli, Jovene editore, 2009 e i numerosi riferimenti bibliografici ivi citati. Si precisa che in una prospettiva comparatistica si terranno in considerazione – nell‟ambito del secondo capitolo – altresì il ruolo e le funzioni del Parlamento tedesco. L‟analisi ivi sarà condotta avvalendosi soprattutto della giurisprudenza del Tribunale costituzionale federale tedesco. 3 Nella lettera di José Manuel Barroso e di Margot Wallström, inviata ai presidenti dei Parlamenti nazionali il 1° dicembre 2009 – data in cui, com‟è noto, è entrato in vigore il trattato di Lisbona – si intuisce chiaramente l‟importanza delle novità contenute nel Trattato di Lisbona con riferimento al nuovo ruolo, democraticamente orientato, dei Parlamenti nazionali. Si riporta letteralmente una parte del contenuto di tale lettera: “The Treaty of Lisbon, which enters into force today, represents a major advance as regards the role of national Parliaments in the work of the European Union. By making clear for the first time that "national Parliaments contribute actively to the good functioning of the Union", the new Treaty recognises the central importance of national Parliaments in the democratic fabric of the EU. 1 riferimento al processo di produzione delle fonti normative5 – non può che prendere l‟avvio da considerazioni di tipo storico-culturale che afferiscono ad entrambi gli aspetti sotto osservazione: il processo di integrazione europea6 – che va esaminato sotto diversi The Treaty underlines this approach by making a number of specific steps to enhance the role of national Parliaments. We are convinced that the role played by the 40 Chambers will contribute to making the European Union more democratic and more transparent”. Il documento è reperibile sulla rivista online www.osservatoriosullefonti.it nella Rubrica dedicata ai “Raccordi Parlamentari Italia-UE nei procedimenti normativi”. In dottrina ci si chiede, altresì, quali siano i vantaggi dell‟integrazione europea per i Parlamenti nazionali e, in particolare, se tale integrazione abbia prodotto un indebolimento degli organi legislativi. Sul tema, cfr. F. DUINA- M.J. OLIVER, National Parliaments in the European Union: Are there any benefit sto Integration?, in European Law Journal, Vol. 11, n. 2, march 2005, pp. 173-192. 4 L‟idea dell‟esistenza di un principio di flessibilità/differenziazione, come guida di un equilibrato sviluppo dell‟integrazione europea, si rinviene in G. L. TOSATO, Per un rilancio dell‟Europa. Le ragioni della flessibilità, in www.astrid-online.it. “La nozione di flessibilità coincide, in buona sostanza, con quella di differenziazione. In effetti, si tratta del diritto e rovescio della stessa medaglia: i meccanismi di integrazione flessibile, una volta azionati, hanno l‟effetto di creare regimi differenziati”. Ibidem, p. 2. Si aggiunga che l‟integrazione “flessibile” e/o “differenziata” potrebbe incrinare il “dogma dell‟unità” dell‟ordinamento comunitario, rischiando così di capovolgere il motto “uniti nella diversità” e consentendo l‟emersione di un diritto costituzionale asimmetrico. Amplius, cfr. A. CANTARO, F. LOSURDO, L‟integrazione europea dopo il Trattato di Lisbona, in A. LUCARELLI, A. PATRONI GRIFFI (a cura di), Dal Trattato costituzionale al Trattato di Lisbona. Nuovi studi sulla Costituzione europea, Napoli, ESI, 2009, p. 56 e pp. 75-85. “I diffusi modelli di integrazione differenziata che si riscontrano nei Trattati TUE e TFUE , rappresentano una scelta cautelativa da parte degli Stati membri. […] In particolare, nei Trattati ritroviamo strumenti di integrazione differenziata, cooperazioni rafforzate, cooperazioni strutturate permanenti, “multi velocità”, che sintetizzano a vari livelli la possibilità per taluni Stati membri di integrarsi più velocemente di altri nel rispetto delle norme che disciplinano le varie formule”. In tal senso, M. FRAGOLA, Osservazioni sul Trattato di Lisbona tra Costituzione europea e processo di “decostituzionalizzazione”, in Diritto comunitario e degli scambi internazionali, fasc. n. 1/2008, pp. 218-219 (corsivo aggiunto). 5 In argomento, cfr. M. ARMANNO, Il Parlamento italiano e le dinamiche di rafforzamento del ruolo dei Parlamenti nazionali nei processi di formazione degli atti comunitari, in S. PAJNO, G. VERDE (a cura di), Studi sulle fonti del diritto. Le relazioni tra Parlamento e Governo, Milano, Giuffrè, 2010, pp. 15-94. 6 Un‟interessante ricostruzione sulla riqualificazione dei modelli di democrazia in conseguenza del processo di integrazione sovranazionale si rinviene in F. LANCHESTER, Lo Stato sovrano dopo l‟affermazione del modello democratico, in www.federalismi.it, n. 21/2011. Sulle teorie sull‟integrazione europea, cfr. F. RUSSO, L‟Unione europea come fuga dalla democrazia? in www.costituzionalismo.it, 14/11/2011, che così osserva: “sono state formulate […] una quantità di teorie 2
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