New York, 1663: quando ancora si chiamava Nuova Amsterdam. Roccaforte europea in una terra vasta, sconosciuta e inquietante. Dentro le mura, una piccola colonia che si aggrappa alle leggi e alle certezze del Vecchio Mondo; fuori, un luogo primordiale, dove è facile cadere preda di pulsioni selvagge. Quando i primi bambini iniziano a sparire, nessuno sembra curarsene. Dopotutto, si tratta sempre e solo di orfani: non contano come esseri umani, solo come braccia per lavorare. Ma quando vengono ritrovate tracce di un barbaro sacrificio, in città si diffonde il terrore: tutto fa supporre che ci sia la mano di un "witika", un mostro bestiale di cui parlano le leggende degli indiani, e il cui mito si alimenta di superstizione e fantasia popolare. Chi ha aperto le porte della città all'essere demoniaco? La paura necessita sempre di un capro espiatorio: in questo caso, tra i vari sospetti, tre sono i principali imputati. Innanzitutto Aet Visser, il funzionario incaricato di vendere alle famiglie della colonia i bambini rimasti orfani in Olanda, da molti considerato un ubriacone corrotto. Poi Edward Drummond, lo straniero: per la cronaca, un mercante di granaglie appassionato di scienza; più probabilmente, una spia inglese sotto copertura. Infine, Blandine van Couvering, una giovanissima donna-mercante, a sua volta orfana; nubile, bella ed emancipata: quindi probabilmente scostumata e in odore di stregoneria. I loro destini si intrecceranno ben presto nella ricerca della verità: per scampare alla forca, certo, ma soprattutto per arrestare quel rituale di sangue e di follia. Prima che sia troppo tardi.