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Il realista delle distanze. Reinhold Niebuhr e la politica internazionale PDF

183 Pages·2014·0.968 MB·Italian
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«Il profeta», osserva Flannery O’Connor Luca G. Castellin è Ricercatore L Luca G. Castellin u in Mystery and Manners, «è un presso la Facoltà di Scienze politiche c a realista delle distanze», ossia colui che e sociali dell’Università Cattolica del G Il realista delle distanze «non esita a distorcere le apparenze Sacro Cuore. Nell’Ateneo dei cattolici . C per mostrare una verità nascosta». italiani insegna Storia del pensiero a D’altronde, aggiunge la scrittrice di politico. Si occupa di Teoria politica st Reinhold Niebuhr e Savannah, la profezia «non è questione e Relazioni Internazionali. È autore di l di predire il futuro», ma consiste Ascesa e declino delle civiltà. La teoria lin e la politica internazionale piuttosto «nel vedere le cose in tutta delle macro-trasformazioni politiche I l l’estensione del loro significato e quindi di Arnold J. Toynbee (Vita e Pensiero, r e nel vedere in primo piano le cose 2010). a l lontane». is t Nel corso del XX secolo, Reinhold a d RubbettinoUniversità Niebuhr (1892-1971) mostra i lineamenti e l inconfondibili che distinguono la figura l e misteriosa del «realista delle distanze». d i Il teologo protestante rappresenta il s t a principale esponente dell’agostinismo n politico nel Novecento, che mostra il ze fecondo rapporto tra cristianesimo e Relazioni Internazionali. Inoltre, egli aiuta i propri contemporanei a vedere in primo piano le cose lontane, a scorgere la politica internazionale in tutta l’estensione del suo significato. Tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta del secolo scorso, senza alcuna intenzione di prevedere o anticipare il futuro, Niebuhr sviluppa il «realismo cristiano». Un approccio che, non cedendo all’opposto rischio del cinismo o dell’utopia, esprime una concezione della natura umana, della politica e della storia che vuole testimoniare l’urgenza della moderazione e della responsabilità nell’esercizio del potere, oltre che la necessità del controllo morale della dimensione politica all’interno di un mondo imperfetto. A più di quattro decadi di distanza dalla sua morte, il pensiero di Niebuhr risulta ancora attuale, proprio perché egli mostra e promuove uno sguardo critico sulla realtà politica in grado di offrire un utile contributo alla R comprensione delle trasformazioni e u b all’analisi delle dinamiche internazionali b e del sistema globale contemporaneo. t t i n o U n i v e r s e 16,00 ità Luca G. Castellin Il realista delle distanze Reinhold Niebuhr e la politica internazionale Rubbettino Questa ricerca e la sua pubblicazione sono state finanziate dall’Università Cattolica nell’ambito dei suoi programmi di promozione e diffusione della ricerca scientifica © 2014 - Rubbettino Editore 88049 Soveria Mannelli - Viale Rosario Rubbettino, 10 - tel (0968) 6664201 www.rubbettino.it ai miei genitori Il profeta è un realista delle distanze, ed è questo tipo di realismo che appare nei grandi romanzi. È il realismo che non esita a distorcere le apparenze per mostrare una verità nascosta. F. O’Connor, Mystery and Manners Introduzione Il «realista delle distanze» Nel 1969, a soli cinque anni dalla morte di Flannery O’Con- nor, venne pubblicata una raccolta di saggi e conferenze che la grande scrittrice cattolica aveva redatto nel corso della sua breve vita. Scelti da due amici di lunga data dell’autrice di Savannah, come Robert e Sally Fitzgerald1, i testi che compongono Mystery and Manners2 rappresentano un vero e proprio libro di culto per 1. Entrambi hanno l’indiscusso merito di aver dato alle stampe anche una ricca selezione delle sue lettere. La corrispondenza che l’autrice intrattiene nel corso dei trentanove anni della sua esistenza è raccolta in F. O’Connor, The Habit of Being, Farrar, Straus & Giroux, New York 1979. In Italia, il volume è tradotto parzialmente con il titolo Sola a presidiare la fortezza, Einaudi, Torino 2001. Solo recentemente è comparsa, grazie a un altro editore, una nuova e arricchita versione del testo sempre con il titolo Sola a presidiare la fortezza, Minimum Fax, Roma 2012. 2. F. O’Connor, Mystery and Manners. Occasional Prose, Farrar, Straus & Gi- roux, New York 1969. Nel nostro Paese, anche di quest’opera sono comparse (quasi incomprensibilmente) due successive traduzioni parziali. La prima – Nel territorio del diavolo. Sul mistero di scrivere, Minimum Fax, Roma 2002 – contiene la maggior parte dei saggi e delle conferenze scritte dall’autrice. La seconda – Il volto incompiuto. Saggi e lettere sul mestiere di scrivere, Rizzoli, Milano 2011 – ha il merito di chiudere il cerchio intorno alla riflessione di una figura davvero centrale nel panorama della letteratura del XX secolo. La stravagante decisione editoriale di pubblicare in lingua italiana i saggi dell’autrice in due successive edizioni è però temperata dalle utili prefazioni scritte da C. Raimo, Lo stile trascendentale di Flannery O’Connor, in F. O’Connor, Nel territorio del diavolo, cit., pp. 5-20; e A. Spadaro, «Non sono scrittrice dell’impercettibile, io». Il mistero di Flannery O’Connor, in F. O’Connor, Il volto incompiuto, cit., pp. 7-37. Sull’opera della scrittrice americana si veda a livello introduttivo: M.E. Whitt, Understanding Flannery O’Connor, University of South Carolina Press, Columbia 1995; G.A. Kilcourse, Flannery O’Connor’s Religious Imagination. A World with Everything Off Balance, Paulist Press, New York 2001; A. Clericuzio, Grottesco americano. 9

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