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Il pensiero e la voce dei filosofi da Kant a Heidegger PDF

681 Pages·2010·3.565 MB·Italian
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MARIO LINO STANCATI IL peNSIeRO e LA vOCe deI fILOSOfI dA KANT A HeIdeggeR 3 Proprietà letteraria riservata © by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy Stampato in Italia nel mese di aprile 2010 da Pellegrini Editore Via De Rada, 67/c - 87100 Cosenza - Tel. 0984 795065 - Fax 0984 792672 Sito internet: www.pellegrinieditore.it E-mail: [email protected] I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi. 4 Introduzione INTRODUZIONE “Per essere filosofo si deve essere nati filo- sofi, bisogna venir educati ad esserlo, ed educare se stessi a diventarlo: ma non esi- ste nessuna arte umana che faccia diventa- re filosofo. È per questo, dunque, che questa scienza si ripromette pochi proseliti fra gli uo- mini che sono già fatti; e se le è consentito sperare, allora essa si aspetta di più dai gio- vani, la cui forza innata non è ancora stata distrutta dalla fiacchezza del nostro tempo”. J. G. Fichte L’Opera vuole essere un agevole strumento per una pri- ma comprensione del pensiero dei filosofi che, da Kant a Heidegger, hanno segnato, in modo indelebile, la filosofia del mondo contemporaneo e influenzato quella a noi più vicina. L’Opera si rivolge a chi non è “già fatto”, a chi non considera chiusa la questione riguardante il senso e il va- lore del pensare e dell’agire, a chi non ha rinunciato a ri- cercare il senso e il valore della vita presa in tutta l’ampiez- za delle sue manifestazioni. La sfida principe che si gioca in queste pagine, è sta- bilire se la filosofia possa fornirci la totalità della verità, la verità originaria e ultima, il fondamento primo e il fine assoluto. Se v’è una tale verità, non può essere che im- 5 Il pensIero e la voce deI fIlosofI da Kant a HeIdegger mutabile, definitiva, eterna, e la sua adeguata compren- sione comporterebbe la totale comprensione della vita e del suo senso. Comporterebbe sapersi salvi dal terrore e dalla disperazione della morte, dal dolore e dagli scacchi dell’esistenza, in quanto rivelerebbe l’eterno destino che attende ogni cosa, il porto glorioso dal quale salpa e dove attracca ogni esistenza, navigatrice oscillante e sparente, ma da sempre e per sempre accolta nell’abbraccio infini- to dell’oceano-verità. Se la filosofia possa fornire questa chiave eterna e possente, è la febbre e l’urgenza stessa che spinge a filosofare, a ricercare sentieri della mente inesplo- rati, a contemplare la realtà con occhi pieni di meraviglia e stupore, a rintracciare l’appoggio ideale, per poter saltare dal mondo delle apparenze comuni al regno dell’apparire genuino, dalla chiacchiera quotidiana al verbo autentico, dall’opinione alla verità. Ridottasi ogni cosa alla rilevanza pratica e al valore eco- nomico, la filosofia, in quanto regno della pura contempla- zione teoretica, rappresenta la sola dimensione nella qua- le poter arrestare l’andirivieni acefalo e la corsa nevrotica del disumano sopravvivere, per immergersi nella calma del pensiero e nella profondità della riflessione. Forgiarsi nella calma dell’attività speculativa e immergersi nella profondi- tà del pensare, rappresentano la dote fondamentale che la filosofia dona a chi si abbandona volonteroso al suo ascol- to imponente. Chi decide di affidarsi alla filosofia, in modo inevitabile, inizia a sentire, amplificato al massimo, il fra- stuono dei vocalizzi triti e ritriti del mondo, l’incomprensi- bilità degli schiamazzi e dei farfugliamenti del quotidiano dir nulla. Ma, allo stesso tempo, la filosofia offre la corda di violino grazie alla quale, arrischiandosi e impegnandosi come funamboli ballerini, è possibile superare tanto vuo- to discorsivo, tanto chiasso anonimo, tanta assenza di au- tenticità, e pervenire all’essenza delle cose, alle questioni fondamentali dell’esistere, al perché e allo scopo della vita e del mondo. 6 Introduzione Rappresenta un grave e ingenuo errore considerare la filosofia estranea alla vita concreta, alla cosiddetta esi- stenza effettiva. Accantonare e relegare nel tempo perso l’attività pensante in cui consiste la filosofia, perché non apportatrice di risultati spendibili e beni consumabili, si- gnifica ridurre l’intera esistenza a truce gozzoviglia indi- scriminata di cose e di corpi, di chincaglierie materiali e aggregati molecolari, di inutilità e violenze, palesando nel modo più nocivo la superficialità indefessa, il livellamen- to generale e lo sfruttamento incondizionato del mondo e degli uomini. Per questo motivo, la riflessione qui riporta- ta di Fichte, non può non essere fatta nostra: si può spe- rare soltanto nei “giovani” – e l’età anagrafica, sia chiaro, non c’entra nulla. Possiamo sperare soltanto in chi, nono- stante il vecchiume ideologico e la decrepitezza intellettua- le che ingolfa la mente e consuma il corpo, riesce ancora a sentirsi e desidera affermarsi come essere pensante, co- me esistenza capace di opporsi e superare ciò che fiacca e distrugge lo slancio vitale e l’innata forza a vivere una vita energicamente voluta, autenticamente consapevole e irri- ducibilmente affermata come unica e irripetibile. Nata dall’intenzione di scacciare il funesto spettro di considerare la filosofia come attività riservata in modo esclusivo agli addetti del settore, l’Opera è stata pensata come una guida che si muove attraverso le argomentazio- ni essenziali e gli snodi portanti di ogni filosofo trattato, scansando qualunque tipo di esposizione specialistica. Ci si è ben guardati dal disperderci in sottigliezze erudite, in sfoggi di terminologie e periodizzazioni complesse, in giu- dizi di valore personali, in rompicapo filologici e annotazio- ni storiografiche, preferendo soffermarci sul palpito vivo e pregno di stimoli che lo studio attento, se svolto senza pre- giudizi, rende possibile estrapolare da ogni testimonianza filosofica. Si è certo ben consci di quanto una esposizione introduttiva non può offrire al lettore il completo pensie- ro di un filosofo, e per questo motivo ci sembra opportu- 7 Il pensIero e la voce deI fIlosofI da Kant a HeIdegger no riportare qui le parole di Schopenhauer, che sprona- no a intraprendere in prima persona lo studio delle opere filosofiche: “Le speculazioni filosofiche si possono ricevere solo dai loro autori; chi si sente quindi portato alla filosofia deve visitarne gli immortali maestri nel santuario delle loro stesse opere”. Così come abissale è la differenza tra il sen- tir dire e l’esperire personalmente un determinato fatto o evento della vita, una distanza considerevole esiste tra il recepire, in maniera indiretta, il pensiero di un filosofo e il gustare, in prima persona, il piacere della lettura e della comprensione delle opere filosofiche. L’Opera avrà adem- piuto al suo compito, se agevolerà e spingerà il lettore a in- traprendere uno studio completo sui filosofi che la lettura delle nostre pagine avranno stimolato ad approfondire. Per questo motivo abbiamo pensato fosse indispensabile offri- re, unitamente alla nostra esposizione del pensiero dei fi- losofi, la loro stessa voce, riportando alcune pagine delle opere più rappresentative. Per lo stesso motivo, si è deci- so di riportare le parole degli stessi filosofi nell’esposizione introduttiva da noi compiuta, convinti che, in un quadro generale dei filosofi contemporanei, sia fondamentale offri- re i pensieri nella loro veste originale, soprattutto quando questi si presentano in una tale limpidezza e incisività che non può essere sottaciuta. Intenzionati a non tralasciare nessun elemento indi- spensabile per la corretta comprensione del pensiero dei filosofi, ci siamo confrontati con importanti opere di storia della filosofia, quali la Storia della filosofia di Nicola Ab- bagnano, la Storia della filosofia occidentale di Bertrand Russell e, in special modo, La filosofia dai greci al nostro tempo di Emanuele Severino, rintracciandovi un’esempla- re agilità di esposizione accompagnata da un’impeccabi- le ed esaustiva indagine speculativa. Per non appesantire troppo il volume, abbiamo inteso limitare i riferimenti bi- bliografici alle opere citate, e a segnalare le opere dei filo- sofi maggiormente citate. 8 Introduzione I dati bio-bibliografici sono stati reperirti da Laura Fer- rara, la quale ha a sua volta curato la stesura dei paragra- fi “Vita e Opere” di tutti i filosofi. Al suo impegno e alla sua vicinanza vanno i miei più sentiti ringraziamenti. Ringra- zio Denise Perrone per la consulenza sulle questioni scien- tifiche, e Walter Stancati e Maria Carmela Errico per la lo- ro amorevole disponibilità. Mario Lino Stancati 9 10

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