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Il pensiero altro PDF

239 Pages·2009·0.811 MB·Italian
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Touraine05 18-02-2009 17:22 Pagina 1 MODERNITÀ E SOCIETÀ acura di Roberto Cipriani Touraine05 18-02-2009 17:22 Pagina 2 Touraine05 18-02-2009 17:22 Pagina 3 Alain Touraine IL PENSIERO ALTRO ARMANDO EDITORE Touraine05 18-02-2009 17:22 Pagina 4 TOURAINE,Alain Il pensiero altro ; Roma : Armando, ©2009 240 p. ; 22 cm. (Modernità e società) ISBN: 978-88-6081-403-6 1. Crisi attuale della società 2. La rivoluzione immaginaria/la condanna a morte del soggetto 3. Conflitti e movimenti/il soggetto, l’altro e gli altri CDD 300 Traduzione di Eleonora Sparano Penser Autrement d’Alain Touraine World Copyright ©Librairie Arthème Fayard, 2007 ©2009 Armando Armando s.r.l. Viale Trastevere, 236 - 00153 Roma Direzione - Ufficio Stampa 06/5894525 Direzione editoriale e Redazione 06/5817245 Amministrazione - Ufficio Abbonamenti 06/5806420 Fax 06/5818564 Internet: http://www.armando.it E-Mail: [email protected] ; [email protected] 02-06-023 I diritti di traduzione, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), in lingua italia- na, sono riservati per tutti i Paesi. Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941 n. 633 ovvero dall’accordo stipulato tra SIAE, SNS e CNA, CONFARTIGIANATO, CASA, CLAAI, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI il 18 dicembre 2000. Le riproduzioni a uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non superiore al 15% del presente volume/fascicolo, solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Via delle Erbe, n. 2, 20121 Milano, telefax 02 809506, e-mail [email protected] Touraine05 18-02-2009 17:22 Pagina 5 Sommario Introduzione 9 1. Situazioni nuove, idee passate 9 2. Rovesciamento di prospettiva 13 3.L’altro pericolo 16 PARTE PRIMA:Una società cieca 19 Capitolo primo: Perfarla finita con il “discorso interpre- 21 tativo dominante” 1.L’epoca della Guerra Fredda 22 2. La specificità francese 23 3. Il “discorso interpretativo dominante” (DID) 24 4. La sopravvivenza del DID 28 Capitolo secondo: La rivoluzione immaginaria 34 1. La nostalgia della rivoluzione 34 2. Critica della rivoluzione 36 3. Parallelo con l’America Latina 41 4. Le due sinistre 44 5. La divisione degli intellettuali 48 Capitolo terzo: La condanna a morte del soggetto 55 1. Il declino del soggetto “borghese” 55 2. Dopo il movimento operaio 58 3. Un DID liberale? 61 4. Il declino del DID 65 5. Liberi da ogni impegno 67 Touraine05 18-02-2009 17:22 Pagina 6 Capitolo quarto: Sulle politiche difensive 69 1.L’eccezione francese: la “Grande Nazione” 70 2. La scuola della Repubblica 73 3. La laicità 75 4. Le periferie della Repubblica 78 5. Coscienti e organizzati? 80 Capitolo primo: Ombre e luci 83 1. Dopo Jean-Paul Sartre 83 2. Ombra ideologica e libertà personale 87 3. Il ritorno della politica 89 4. Il lavoro sul campo 91 5. Michel Foucault, il traghettatore 94 PARTE SECONDA: Uno sguardo nuovo 97 Capitolo primo: Introduzione alla seconda parte. 99 Il teatro si riempie 1.L’eloquenza postuma 99 2. Un nuovo cammino 100 3. Sogno o realtà 104 Capitolo secondo: La modernità 106 1. La ragione e i diritti 107 2. La modernità non appartiene a nessuno 114 3. Modernità e modernizzazioni 116 4. Si può andare oltre la modernità? 117 5.L’individuazione 121 6. Non esiste libertà positiva senza libertà negativa 122 7.L’odio dell’individuo 126 Capitolo terzo: Il soggetto 131 1. Lo sguardo interiore 131 2.L’essere doppio 132 3. Attacchi 137 4.L’emergere del soggetto 140 5. La scoperta del soggetto 143 Touraine05 18-02-2009 17:22 Pagina 7 6. La presenza quotidiana del soggetto 145 7. La reinterpretazione delle immagini del soggetto 149 8. Il soggetto contestato 151 9. Il soggetto donna 153 10. Il soggetto come libertà 154 11. Il soggetto non è solo 158 Capitolo quarto: Conflitti e movimenti 160 1. I conflitti al centro della società 161 2. Il potere e il soggetto 162 3. Esistono ancora i movimenti sociali? 166 4. Il trasferimento del conflitto sull’individuo 168 5.L’individualismo costruito 169 6. La violenza 172 7. I nuovi movimenti sociali 173 8. Dalla cultura all’azione culturale 175 Capitolo quinto:Il soggetto, l’altro e gli altri 180 1. Lo sdoppiamento 180 2. Frammentazione dell’io e soggettivazione 181 3.L’incarnazione del soggetto nell’altro 184 4. Le donne. Dipendenza, uguaglianza e dominio 186 5. Gli altri. La differenza 189 6. Le condizioni della comunicazione interculturale 191 7. Il legame sociale 195 8. Il soggetto e la situazione mondiale 199 9.L’altro e il proletario 201 10. Le idee e la vita quotidiana 203 Conclusioni 206 1. Dove siamo? 206 2. Invito 216 3. Alle porte dell’inferno 220 Post-scriptum: un po’di parole 222 Bibliografia 227 Indice degli argomenti 236 Touraine05 18-02-2009 17:22 Pagina 8 Dedico questo libro a tutte le studentes- se e a tutti gli studenti che seguono i miei seminari presso l’École pratique des hautes études (VI sezione), 1958- 1975, e presso l’École des hautes étu- des en sciences sociales,1975-2007. Touraine05 18-02-2009 17:22 Pagina 9 Introduzione 1. Situazioni nuove, idee passate Dagli anni 1960 e 1970, tutto è cambiato nella nostra vita socia- le. I movimenti studenteschi di Berkeley e di Nanterre, le cui riper- cussioni si sono fatte sentire a lungo e in molti paesi, hanno annun- ciato una svolta epocale. Quasi nello stesso momento, le economie uscivano dal dirigismo del dopoguerra e entravano in un neolibera- lismo che è stato rafforzato dalla mondializzazione veloce della produzione e degli scambi, delle finanze e della cultura di massa. Lo stesso sistema di produzione si è trasformato. La società indu- striale è svanita e noi siamo entrati in quella che è chiamata la società della comunicazione o della conoscenza. La carta mondia- le è cambiata profondamente: mentre l’Europa sprofondava nella stagnazione, gli Stati Uniti distanziavano gli altri paesi nello svi- luppo delle nuove tecnologie, mentre la Cina, già seguita dall’India, si lanciava in una crescita sfrenata, e toglieva in Asia il primo posto al Giappone. Questo mondo che si trasforma in modo accelerato si sente allo stesso tempo fragile, minacciato da ogni tipo di catastrofe di natu- ra ecologica, biologica e demografica. L’idea di progresso che i movimenti comunisti avevano ripreso dai democratici, paralizzata dalla paura, è abbandonata ovunque e l’incertezza si mescola all’angoscia, in particolare in Africa, dove l’Aids decima la popo- lazione. Infine il XXI secolo si apre sul confronto militare e religio- so tra gli Stati Uniti e le nuove espressioni religiose e politiche dell’Islam, che prendono le mosse dai nazionalismi di Nasser, di Mossadegh o dei Battisti iracheni e siriani. Abbiamo noi parole nuove per definire tale nuova situazione? Il declino del marxismo, dovuto soprattutto al crollo dell’Impero sovietico che ne aveva fatto la sua ideologia ufficiale, non ha sola- mente fatto sparire i partiti comunisti; i regimi socialdemocratici, la cui riuscita economica e sociale è indiscutibile e che non sono molto creativi in materia di pensiero sociale e si accontentano, cosa 9 Touraine05 18-02-2009 17:22 Pagina 10 che è già positiva in sé, di fornire, per l’azione umanitaria, dei pro- grammi efficaci ai paesi più poveri. La categoria francese degli intellettuali si è ormai scomposta, essendosi sottomessa, senza molto coraggio, al ruolo dirigenziale del Partito comunista e aven- do a lungo rifiutato di riconoscere e denunciare i crimini dei diri- genti sovietici e cinesi. L’arretramento delle ideologie ha anche effetti positivi, soprattutto in Francia o in Italia dove il settarismo aveva condotto in un caso a un dottrinarismo terrorizzante, soprat- tutto tra il 1970 e il 1975, nell’altro agli scottanti e sanguinosi “anni di piombo”. Il lungo XIX secolo, non ancora concluso in alcune parti del mondo, è stato contrassegnato dalle liberazioni nello stesso momento in cui si passava dall’imperialismo britannico all’egemo- nia americana. Il movimento operaio sotto tutti gli aspetti, i movi- menti di liberazione nazionale e il femminismo imposero allo stes- so tempo una visione drammatica, eroica e violenta della Storia. I movimenti sociali più importanti si basavano sull’idea che la storia politica e sociale, quella delle idee, e le biografie degli attori di ogni ordine sociale erano inseparabili; ciò condusse il pensiero sociale a occuparsi di temi economici come il lavoro, il profitto capitalista o la lotta di classe. A lungo lo schema centrale di cui Marx è stato il creatore principale parve applicabile e fu applicato atutte le situazioni in tutte le parti del mondo. Una variante molto particolare di questo modello centrale fu quella in cui una classe media positivista, laica e nazionalista, riuscì a impadronirsi del potere contro le oligarchie e la Chiesa. Questo tipo di governo non è ancora completamente scomparso, soprattutto là dove, come in Francia, era alleato con le forze politiche nate dal mondo operaio. Eppure, nella maggior parte dei paesi industrializzati, prevalse una visione economica del mondo. Questa epoca è finita. Dalla Russia al Messico, nell’Europa distrutta dalla Prima Guerra mondiale, poi dalla rivoluzione sovieti- ca, il fascismo italiano e soprattutto il nazismo come ideologia di morte, i rivolgimenti rivoluzionari e contro-rivoluzionari hanno messo fine all’idea di progresso che incarnava la fiducia nell’econo- mia. Il marxismo come il liberalismo e gli stessi premier socialde- mocratici sono stati consumati e annichiliti dalle guerre e dalle rivo- luzioni. Nell’Impero sovietico fu imposto a tutti l’assoluto silenzio. In un’Europa divisa in due divenne sempre più difficile pensare a situazioni nuove. Alcuni cercarono di “partorire” qualcosa di nuovo, ma le opere più importanti in questa epoca furono più vicine a un 10

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