11 passaggio di parola sulla scena tragica DRAMA Beiträge zum antiken Drama und seiner Rezeption Herausgegeben von F. De Martino - J. A. L6pez Ferez - G. Mastromarco - B. Seidensticker - N. W. Slater - A. H. Sommerstein - R. Stillers - P. Thiercy- B. Zimmermann Andrea Ercolani 11 passaggio di parola sulla scena tragica Didascalie interne e struttura delle rheseis Verlag J. B. Metzler Stuttgart . Weimar Die Deutsche Bibliothek -CIP-Einheitsaufnahme Ercolani, Andrea: Il passaggio di parola sulla scena tragica: Didascalie interne e struttura delle rheseisl Andrea Ercolani. -Stuttgart ; Weimar: Metzler, 2000 (Drama: Beiheft; 12) (M-&-P-Schriftenreihe für Wissenschaft und Forschung) ISBN 978-3-476-45255-9 ISBN 978-3-476-02735-1 (eBook) DOI 10.1007/978-3-476-02735-1 Dieses Werk einschließlich aller seiner Teile ist urheberrechtlich geschützt. Jede Verwertung außerhalb der engen Grenzen des Urheberrechtsgesetzes ist ohne Zustimmung des Verlages unzulässig und strafbar. Das gilt insbesondere für Vervielfältigungen, Übersetzungen, Mikroverfilmungen und die Einspeicherung und Verarbeitung in elektronischen Systemen. M & P Schriftenreihe für Wissenschaft und Forschung © 2000 Springer-Verlag GmbH Deutschland Ursprünglich erschienen bei J.B.MetzlerscheVerlagsbuchhandlung und Carl Ernst Poeschel Verlag GmbH in Stuttgart 2000 a mia madre a miopadre Premessa Nella mia tesi di dottorato (Torino 1998) ho studiato le modalita di costruzione dialogica dei testo tragico, arrivando a convincermi ehe il dialogo, in tragedia, ha una struttura organica ehe si dispiega per impulso interno secondo una precisa logica. Questo lavoro costituisce un approfondimento e una rielaborazione di e quella dissertazione. L'obiettivo quello di analizzare il dialogo tragico con il connesso problema dei cambio di locutore (turn-taking), inteso come problema drammaturgico legato alla performance e ai suoi aspetti registici. Co m e pot eva essere realizzato con fluidita uno scambio dialogico sulla scena? E a questa domanda che cerchero di rispondere, provando a definire una morfologia dei dialogo tragico. L'approccio che propongo muove non dal punto di vista dello spettatore ma da quello deI regista 0 deIl'attore (per quanta e possibile calarsi nei problemi ehe attore e regista dovevano affrontare). Il materiale di indagine e rappresentato dal corpus tradito delle opere di Eschilo, Sofoc1e ed Euripide (Ciclope inc1uso). Salvo diversa indicazione il testo e riportato e discusso quello delle edizioni oxoniensi di Page per Eschilo, di Lloyd-Jones e Wilson per Sofoc1e e di Diggle per Euripide. I passi discussi sono ordinati secondo un criterio di citazione alfabetico, per rendere - spero - piu age e vole la loro reperibilita. L'unica eccezione a questo criterio rappresentata dal Prometeo di Eschilo, che si trova aHa fine delle citazioni eschilee. Problemi di constitutio textus sono affrontati quando ritenuti necessari a una corretta imposta zione della discussione (di poche nuove soluzioni testuali da me proposte do ragione in sede di commento ai singoli passi). Ho cercato di visionare il maggior numero possibile di edizioni e commenti per una piu proficua discussione dei materiale raccolto. La bibliografia consultata - anche se non necessariamente citata nel testo - non vuole vantare alcuna pretesa di completezza (ho cercato di tenerla il piu possibile aggiornata fino al 1998). I testi so no citati con il norne dell'autore, I'anno di pubblicazione e il numero di pagina (con il solo norne dell'autore si rinvia a edizioni, traduzioni 0 commenti). 11 passaggio di parola sulla scena tragica e La sigla 'vd.', nel easo di passi tragici, indica che il passo segnalato diseusso in questo lavoro; in caso diverso si impiega la sigla 'cfr.'. Salvo diversa indicazione le date si intendono tutte a. C. Ringrazio per i suggerimenti, i eonsigli e le preziose osservazioni ehe mi hanno prodigato il Prof. Luigi Enrico Rossi dell'Universita di Roma "La Sapienza", il Prof. Giovanni Cerri dell'Istituto Orientale di Napoli, il Prof. Bernhard Zimmermann dell'Universita di Freiburg i. Br., e i Proff. Lueiana Quaglia Bona e Gian Franeo Gianotti dell'Universita di Torino. La mia gratitudine va anehe ai Proff. Luigi Lehnus, Gabriele Burzaechini, Lueio Cristante, ehe hanno favorevolmente valutato e eostruttivamente eriticato questo lavoro in sede di esame finale di dottorato. Ringraziamenti particolari mi sento in dovere di esprimere ad Andrea Blasina, a Fabio Cannata, a Emanuele Dettori, a Manuela Giordano, a Miehele Napolitano per aver letto, discusso, criticato, in molti punti migliorato questo lavoro. La lista dei ringraziamenti rischia forse di allungarsi a dismisura, ma ritengo neeessario manifestare il mio debito di gratitudine anche a Umberto Livadiotti, a Luca Paretti e a Raffaella Sala per aver letto e corretto le bozze di stampa, e a Stefano Cipolla per avermi aiutato nella realizzazione dei pro getto grafieo. e Resta ovviamente inteso che la responsabilita di quanta affermato e sostenuto unieamente mia. Roma, dieembre 1999 Introduzione Much remains to be known about the fifih-century theatre and much will probably never be known (P.Amott) e Quel che sappiamo sugli aspetti scenici dei teatro greco dei V sec. non molto, e e soprattutto non certo. Molte sono le lacune nella nostra conoscenza dei fun zionamento della scena e delle sue convenzioni. Nonostante gli sforzi di genera zioni di studiosi, continua arestare fuori dalla nostra portata ricostruire la combi e nazione di musica, danza e parola della scena attica1• Certo che I'universo tea trale dell' Atene dei V sec. era profondamente diverso da quello moderno e con temporaneo. Richiamo, in forma sintetica, alcune peculiaritä. dei teatro edella drammaturgia antica, limitandomi al teatro tragico di V sec. Il quadro che risulta da queste noti zie costituisce la premessa da cui prende avvio I'analisi qui svolta sullo scambio dialogico in tragedia2• I. Carattere religioso e pubblico delle manifestazioni teatrali, inquadrate all'in terno di un sistema agonistico controllato dalla 7rOAIC;. I Amott 1962, vii. Ricordo, in apertura, alcune opere fondamentali sul teatro greco ehe costitui scono trattazioni imprescindibili per chi voglia avvicinarsi aHo studio degli aspetti drammaturgici deI teatro classico: Haigh 1907; Pickard-Cambridge 1962; Amott 1962; Pickard-Cambridge 1968 e (di cui ora disponibile una traduzione italiana, eurata da A. Blasina, Seandieci [Firenze] 1996, eorredata di utili aggiomamenti bibliografiei); Taplin 1977. Una valida introduzione generale alle problematiehe deI teatro greeo in Blume 1978, 14-106 (segnatamente per la drammaturgia esehilea si puo vedere anehe Sommerstein 1996, 33-52). 2 Alcune posizioni qui assunte sono tutt'altro ehe paeifiehe: mi sembrano eomunque le piu verosi mili e percio sono presentate in eorpo maggiore; rimando al corpo minore e alle note per la discus sione critica e per i riferimenti bibliografici utili aH'approfondimento dei punti piu controversi. 1I passaggio di parola sulla scena tragica 2. Unieita delle rappresentazioni. Almeno in origine non erano previste riprese per le opere teatrali sia tragiehe ehe eomiehe (Je riprese eomineiarono apartire dalla fine deI V sec. ed esclusivamente per le tragedie3). 3. Organizzazione e funzionalizzazione dello spazio nel teatro: orehestra per il coro, palcoseenieo sopraelevato per gli attori4• 4. Seena e seenografia non partieolarmente sviluppate. AI contrario deI teatro moderno, la seena greea era altamente eonvenzionale, tanto da risultare intera mente altra rispetto a quella eui siamo abituati. Inoltre la seenografia deserittiva e dei teatro moderno non supponibile per il teatro tragico di V sec. Essa, al contra rio, doveva essere fortemente stilizzata e immaginata dagli spettatori, ehe deI resto ne eonoseevano ne si aspettavano una seena e una seenografia di tipo realistieo: e quella deI teatro greeo per definizione una seenografia 'verbale'. Fin dalle prime manifestazioni teatrali dovette esistere una scena, intesa eome parete di fondo, sia per limitare 10 spazio seenieo sia eome strumento di amplifieazione aeustiea (una seena intesa come "sounding-board to throw their [i. e. degli attori] voices back to the auditorium"5). Hammond 1972, 425-7 ipotizza ehe nelle rappresentazioni anteriori all'Orestea di Eschilo, eioe prima dei 458 a. C., sia stata impiegata una scena mobile. Sulla eonvenzionalita della seena dei teatro greeo vd. Arnott 1962, passim, e in part. 91: "the theatre provides an arehiteetural background, no more - a scene-wall with a door or doors6, a few statues and an altar". Ritroviamo questo tipo di seena in forme teatra1i di altre eulture (p. es. nel No teatro giapponesef. Per la seenografia aecetto le convineenti eonelusioni 3 Le riprese divennero abituali apartire dal 386: br\ E>wbOrou nUAaJov bpü/Ju npwrov nupc; biöueuv 0'[ rpuywboi (TrGF I, DlD AI. 201-203 [IG IF, 2318)). Abbiamo notizia di a\cune loca lita in Attica in culle opere teatrali gia presentate ad Atene potevano essere e venivano probabil mente riproposte (Taalman 1990, 11-3). Non sappiamo in ehe misura e eon quale frequenza, ma e leeito credere ehe queste sueeessive messe in seena non lassero effettuate sistematieamente. 11 dato eerto e ehe in Atene, nel V sec., le rappresentazioni teatrali eostituivano un änue. 4 E la tesi di Arnott 1962, 1-41. Vd. anehe Dale 1969,259 e Mastronarde 1979, 19 n. 2 ehe riman da a Hourmouziades 1965, 58-74. Contra Taplin 1978, 11 e 183 n. 3, Di Benedetto 1989 e ora Di Benedetto-Medda 1997, 10 sgg. e 28 sg. Sulle earatteristiehe material i dello spazio scenieo per il periodo delle origini fino all'inizio deI V sec., ovvero per quel periodo in eui verosimi1mente le rappresentazioni ebbero luogo prima in villaggi e poi ne 11' ayopa eittadina in un'area non delimi tata da strutture fisse, vd. Hammond 1972, 391-405 e in part. 396 sgg. La produzione teatrale a noi nota, a ogni modo, eonosee e sfrutta un'area d'azione distinta tra orehestra e palcoseenico. 5 Arnott 1962,5. Vd. anehe Hammond 1972.400 e da ultimo Di Benedetto-Medda 1997, \3 sgg. 6 A una sola porta crede Dale 1969,268 (vd. anehe Webster 1956, 10). 7 Per le analogie tra il teatro tragieo greeo di V sec. e forme teatrali di altre eulture e in part. il tea tro No, vd. Arnott 1962,92 sg., 106; Lesky 1963; Baldry 1992,69; Smethurst 1977; Taplin 1977, 32 sg. e di reeente Sifakis 1995,20 e n. 33. 2