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Il muro dove volano gli uccelli PDF

118 Pages·2013·10.28 MB·Italian
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MARCO ERCOLANI - LUCETTA FRISA IL MURO DOVE VOLANO GLI UCCELLI 1 La Biblioteca di Rebstein (XLII) Marco ERCOLANI - Lucetta FRISA 2 (Immagine: Georges Braque, Les oiseaux, 1953-54) 3 Il muro dove volano gli uccelli La strada dei pittori è diritta e sinuosa. Eraclito Lo spazio pittorico è un muro ma tutti gli uccelli vi volano liberamente. Nicolas de Stael 4 In un abbagliante mezzogiorno d’aprile, ci troviamo a Noto, nel cortile interno di Palazzo Nicolaci: sul muro di fronte a noi sfrecciano degli uccelli. I nostri occhi, rapiti, seguono circolarmente le loro ombre chiassose, gli slanci rapidissimi dalle pareti di pietra alla terra del cortile e poi ancora alle pareti. Il cielo è vuoto sulla nostra testa, quasi bianco; il muro è il suo schermo. La pietra, che si è sostituita al cielo, riflette palpiti scuri, forme che appaiono e scompaiono in un riflesso fulmineo il tempo esatto necessario a segnare qualche appunto o qualche schizzo sul foglio. 5 Dispercezioni 6 Era immancabilmente costretto a pensare a un episodio accadutogli molti anni prima ad Amsterdam mentre visitava una mostra di Rembrandt al Rijkmuseum, quando, anziché fermarsi davanti ai capolavori di grandi dimensioni, riprodotti un’infinità di volte, era rimasto invece a lungo davanti a un piccolo dipinto di forse venti centimetri per trenta […], dipinto che, secondo la didascalia, rappresentava la fuga in Egitto, ma nel quale lui non riuscì a riconoscere né Maria con Giuseppe, né il bambin Gesù e nemmeno l’asinello, bensì soltanto in mezzo al nero luccicare delle tenebre una pennellata di fuoco. W.G. Sebald 7 OMBRE DEL SACRO 8 Prassitele, Satiro mainomenos, IV secolo D.C. Esposta oggi al Museo di Mazara del Vallo, ripescata per puro caso nel 1998, tra Pantelleria e l’Africa, forse relitto di un corteo orgiastico trasportato da una nave mercantile che naufragò nel Canale di Sicilia, la scultura mutila del Satiro mainomenos è identificata come "satiro periboetos", e attribuita a Prassitele. Periboetos, (etimologicamente colui "di cui si parla molto", ossia "famoso"), significa anche, secondo Platone, "colui che grida freneticamente". L’attimo dionisiaco si manifesta nella torsione della figura e nella grazia liberata del movimento. Il corpo è scolpito nell’atto di abbandonarsi al ritmo danzante (mainomenos indica l’essere “posseduti” dal dio, nell’estasi e/o nella follia). Ma il satiro ripescato dalle acque marine ci emoziona soprattutto per il suo silenzio: la sua frenesia “non gridata”, ce la mostra solo con l’eloquenza dei gesti. Il centro della sua figura sono le pupille di alabastro, il punctus magnetico che, con la sua aura di attonita fissità, la rende una sorta di revenant dal profondo degli abissi – intorno a cui si snoda il vortice di una danza interrotta. 9 Giovanni Pisano, Crocefisso, 1300. Un Crocefisso di legno policromo. La testa pende sotto l’arco delle braccia. Il corpo si torce a destra, le costole scheletriche sporgono, come il panno che copre il corpo appeso. Il piede destro si stacca libero dal chiodo e dalla croce, sta per compiere un balzo. Ma verso il basso o verso l’alto? Questo Cristo vuole rinnegare la sua natura divina per congiungersi allo strazio di quella terrena? Resta sospeso nell’angoscia della scelta. 10

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Come per la sepoltura di Polinice, fratello di Antigone, avvenuta nel segreto complice .. «Amo il respiro gelato / e l'ammissione del fiato in inverno:
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