Obiettivo: individuare il rapporto tra codice classico e codice barocco, attraverso l’analisi/interpretazione della statua Apollo e Dafne di Gian Lorenzo Bernini. a cura di Duz Stefano Dafne, secondo la mitologia, era una bellissima fanciulla di cui si era innamorato Apollo. Dafne, per sfuggirgli, scappò ai piedi del Parnaso e qui, nel momento in cui stava per essere raggiunta da Apollo, chiese aiuto alla madre che la trasformò in una pianta di alloro. Il gruppo del Bernini rappresenta indubbiamente un attimo fuggente: Dafne viene appena sfiorata da Apollo ed ha già i capelli che stanno divenendo dei rami di alloro. È giusto un attimo: l’istante successivo Dafne non ci sarà più. a cura di Duz Stefano Rappresenta il momento cruciale della metamorfosi: Apollo raggiunge le ninfa Dafne ed ella si trasforma in alloro. Sintesi di valori Bellezza classica e Allusione alla castitas e riproduzione alla vanitas naturalistica delle figure Scena dinamica, sviluppata su due livelli: al movimento inteso come azione si associa il divenire delle emozioni. Apollo e Dafne (1622-25), Il tutto si fonde nel momento della Gian Lorenzo Bernini, Galleria Borghese, Roma metamorfosi a cura di Duz Stefano Dinamismo,velocità della scena •Apollo sbilanciato in avanti, trascinato dalla sua corsa •Il mantello sembra scivolargli via e gonfiarsi nel vento •La gamba destra è l’unico punto di appoggio •Dafne frena all’improvviso •Il busto si ruota •Il corpo descrive un arco, che controbilancia la spinta di Apollo Apollo e Dafne (1622-25), Gian Lorenzo Bernini, Galleria Borghese, Roma a cura di Duz Stefano Dinamismo psicologico dei sentimenti •Espressione sorpresa ed allo stesso tempo delusa di Apollo assieme all’osservatore osserva stupito quello che sta accadendo, la metamorfosi. •Terrore e affanno di Dafne, con la testa e gli occhi girati e la bocca aperta in un urlo. Apollo e Dafne (1622-25), Gian Lorenzo Bernini, Galleria Borghese, Roma a cura di Duz Stefano La metamorfosi La trasformazione avviene sotto gli occhi dell’osservatore con grande naturalezza: •Spuntano delle radici dai piedi di Dafne •Le foglie si diramano dalle mani e dai capelli della ninfa. Naturalezza e spontaneità degli effetti dovuti al realismo e alla precisione dei dettagli e delle superfici(lisce, ruvide, ecc..) Per enfatizzare ciò Bernini dà al gruppo un’apparenza di equilibrio instabile, evidente soprattutto nella curva ad arco che forma il Apollo e Dafne (1622-25), corpo di Dafne. Gian Lorenzo Bernini, Galleria Borghese, Roma a cura di Duz Stefano Una diversa chiave di lettura Il mito viene riletto in chiave cristiana: “Il piacere dietro il quale corriamo non si raggiunge mai o , se si raggiunge, mostra di avere un gusto amaro” [ ] Maffeo Barberini Difesa della virtù della donna, che sfugge alle insidie del piacere, fino alle estreme conseguenze della delusione amare per l’amante che ha seguito un piacere effimero (vanitas). Apollo e Dafne (1622-25), Gian Lorenzo Bernini, Galleria Borghese, Roma a cura di Duz Stefano Ripresa del mito Apollo e Dafne, dalle Metamorfosi di Ovidio. Bellezza classica Sintesi di valori Sensualità seicentesca “Apollo e Dafne” Momento della (G. L. Bernini) metamorfosi Velocità della scena Dinamismo Dinamismo psicologico dei sentimenti Rilettura del mito in chiave cristiana a cura di Duz Stefano
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