Imla re decia liffi. StodreiMlae i dtrereaonm usulmano (sevcn-oxlni) ChrisPitcoaprhde @, Carocci editore Frecce ChrisPtiocpahred Imla rdee cia liffi_ StodreMilea d itemrursaunlem(oas neVIocI-X oII)l i Edizione italiana a cura di Marco Di Branco @, Caroecdciit oFrree cce A Manuela, Benjamin, Alexandre I miei più sentiti ringraziamenti vanno ad Annliese Nef. Françoise Micheau e Patrick Boucheron per il loro sostegno, i loro consigli e la loro lettura. Traduzione di Filomena Di Paola Titolo originale: Lam edrec sa lifes © Éditions du Seuil, lo15 1' edizione italiana, aprile lo17 © copyright lo17 by Carocci editore S.p.A., Roma Realizzazione editoriale: Fregi e Majuscole, Torino Finito di stampare nell'aprile lo17 da Eurolit, Roma ISBN 978-88-430-8185-1 Riproduzione vietata ai sensi di legge (are. 171 della legge ll aprile 1941, n. 633) Siamo su: www.carocci.it www.facebook.com/ caroccieditore www.twitter.com/ caroccieditore Indice Introduzione La fine del pirata «moro e saraceno»? li Parte prima Il Mediterraneo degli Arabi: tra rappresentazioni e appropriazioni 25 I. Gli Arabi scoprono il Mediterraneo 27 Il Mediterraneo nell'ambito dell'Islam 27 Una geografia del viaggio: il Mediterraneo di al-Mas'iidi 32 Due osservatori mediterranei: al-Idrisi e Ibn Khaldiin 37 La scrittura araba della conquista del Mediterraneo 2. 45 Le prime testimonianze nelle cronache abbasidi 45 La storiografia sotto il controllo del sultano: il Mediterraneo negli scritti dei cronisti di Baghdad 48 Gli Umayyadi e la conquista del Mediterraneo nelle cronache abbasidi 52 Gli ulemd e la raccolta delle tradizioni (akhbar): l'esempio dell'Egitto 58 Il Mediterraneo della conquista, cimitero degli "eroi" 63 La nascita di un Mediterraneo esclusivamente islamico 70 8 IL MARE DEI CALIFFI Il silenzio del mare: iljihdd degli Abbasidi 3. 71 Il sapere, obiettivo del dominio universale dell'Islam 71 Le nuove condizioni della guerra 76 Gli spazi deljihtid mediterraneo nel programma abbaside 79 Il califfo ghdzi 87 Il Mediterraneo dei eografi, 4. � «figlio del califfato i Baghdad» (1xsec-olxo) 91 L'eredità di Baghdad 91 Il Mediterraneo in rapporto all'Oceano Indiano 93 Il Mediterraneo marginalizzato dei geografi viaggiatori 95 Ibn Hawqal: il Mediterraneo al centro dell'Islam 98 I centri musulmani del Mediterraneo occidentale: 5. l'Islam senza gli Abbasidi ( VIII-IX secolo) 103 La nascita di una cronografia in Occidente 103 Una frontiera abbaside sulle coste dell'Ifriqiya 104 Iljihtid degli Aghlabidi: la prosecuzione del modello abbaside 108 Iljihad abbaside in al-Andalus, frontiera marittima 113 I silenzi del Maghreb marittimo 116 Il Mediterraneo dei califfi d'Occidente 6. 119 L'epoca dei califfi umayyadi 120 Il califfato fatimide, un potere rivolto verso il mare 135 Il Mediterraneo occidentale, ultimo focolaio 7. delle ambizioni marittime dell'Islam (xn-sexcomlo) 157 Dalla fine del califfato umayyade di Cordova al califfato almohade di Marrakesh 157 INDICE 9 La marina degli emiri di taifà, sulla scia umayyade 158 Il Maghreb, nuova potenza dell'Islam occidentale 163 Gli Almohadi e il mare, l'ultimo imperialismo mediterraneo dell'Islam medievale 172 Parte seconda Le strategie mediterranee dei califfi 189 8. Il Mediterraneo dei due imperi ( 634-750) 191 Mu'awiya, fondatore della potenza navale degli Arabi 191 L'applicazione di una strategia marittima 196 Obiettivo Costantinopoli 200 L'espansione araba nel Mediterraneo occidentale 203 Controllare il Mediterraneo: il modello abbaside 9. (metà VIII-X secolo) 209 La "rottura" abbaside nel Mediterraneo: un'impostura storiografica 209 La sovranità abbaside nel Mediterraneo 214 L'impegno abbaside nel Mediterraneo: controllo marittimo e difese costiere 227 La ricompensa del murdbit e i guadagni sulla frontiera: affari di Stato 230 IO. Controllare il Mediterraneo: il risveglio marittimo dell'Occidente musulmano (I X secolo) 241 L'alba di una nuova era marittima: il tempo degli Aghlabidi 241 L'inizio di una navigazione musulmana nel Maghreb e in al-Andalus 246 La prima marina andalusa (Ix secolo) 252 IO IL MARE DEI CALIFFI 11. L'imperialismo marittimo dei califfi mediterranei nel x secolo: la fine deljihdd? 261 Dal mare deljihdd allo spazio imperiale La "rivoluzione commerciale" nel Mediterraneo nel x secolo, un cambiamento strategico importante 270 12. La sovranità marittima dell'Islam dinanzi all'espansione latina nel Mediterraneo (xn-xm secolo) 279 La politica mediterranea del Maghreb e di al-Andalus nel XII secolo 280 L'Egitto, centro nevralgico del commercio mondiale? 286 Conclusione Il Mediterraneo medievale, uno spazio di memoria dell'Islam Glossario 295 Bibliografia 299 Appendici 349 Indice dei nomi e dei luoghi Introduzione La fine del pirata « moro e saraceno» ?1 Per Colui che inviò Maometto con la verità, non lascerò mai che alcun musulmano si avventuri su di esso [il Mediterra neo)[ ...) . Come potrei permettere che i miei soldati navighi no su questo mare sleale e crudele? 'Umar b. al-Khactab' (634-44)' Queste parole, attribuite a colui che fu, agli occhi dei musulmani del Me dioevo, il più grande califfo dell'Islam4, promotore e organizzatore delle conquiste arabe, sono alla base di un lungo qui pro quo sulla storia dei mu sulmani nel Mediterraneo, relativamente ai primi secoli dell'Islam. Infatti, quando Fernand Braudel dichiara, in guisa di incipit del suo capolavoro, «Ho amato appassionatamente il Mediterraneo» (Braudel, 1990, trad. it. voi. I, p. XXIII), in realtà non aveva in mente un mare cristiano e musulma no, bensì quello dei commercianti latini, all'origine del primo capitalismo. Egli riconobbe nell'Islam una delle grandi civiltà mediterranee, ma con un ruolo di secondo piano per ciò che concerne lo sviluppo marittimo ed economico nel Medioevo. Sulla sua scia, tutte le storie del Mediter raneo medievale accordano un posto subalterno ai marinai dell'Islam, generalmente confinati al rango di pirati. Alla conquista araba ( 635-732), già nell'elaborazione di Henri Pirenne, fu attribuita la responsabilità del la crisi del Mare nostrum dei Romani, scatenata dalla peste verso la metà del VI secolo. L'espansione musulmana avrebbe fatto precipitare il bacino mediterraneo in una lunghissima depressione economica, demografica, culturale, alimentata dalla permanenza della guerra tra musulmani e cri stiani (Pirenne, 2005). Soltanto il brillante x secolo avrebbe poi segnato il momento dello sviluppo musulmano sul Mediterraneo. I due califfati 1. Citazione da Eginardo, cronista di Carlo Magno. 2.. Per la resa dei nomi arabi, nella traduzione italiana si è scelto di utilizzare, con qualche minima variante, la traslitterazione semplificata adottata dall'Autore (N.d.C. ). 3. Al-Tabari, Ta'rikh al-rusul (ed. voi. I, p. 2.82.1, trad. ingl. voi. xv, p. 2.6). 4. Qui e altrove nel volume, "Islam" designa l'impero, "islam" la religione. 12 IL MARE DEI CALIFFI mediterranei, umayyade (929-1031) e fatimide (909-1171), approfittando degli effetti di una ripresa economica, sarebbero stati in grado di adattare all'Occidente islamico la potenza, il fasto e la gloria del califfato di Bagh dad ( 749-1258), nonché di contendere il controllo dello spazio marittimo agli imperatori macedoni di Bisanzio (867-1059). Ha inizio dunque il secondo tempo del Medioevo mediterraneo, con l'xI secolo, quello dei marinai e mercanti italiani, provenzali e poi catalani, basato su un primo capitalismo latino che avrebbe consentito loro di appropriarsi delle rotte marittime e dei mercati di Bisanzio e dell'Islam. Il tempo musulmano sul Mediterraneo sembrava passato, perlomeno fino all'alba della potenza ottomana (Lewis, 1951). Così, l'incontro fra l'Islam conquistatore e lo spazio marittimo verrebbe a coincidere con il periodo della crisi; mentre il tempo latino è, a sua volta, intimamente connesso alla fase dello sviluppo economico. Circoscrivere a una pratica di pirateria1 l'espansione musulmana sul «mare dei Romani» (al-bahr al-Ritmi), come veniva chiamato dagli Arabi prima del x secolo, e riser vare ai soli califfi di Cordova e ai Fatimidi l'iniziativa di un'espansione militare e commerciale sul mare, o considerare che le autorità musulmane, a eccezione dei califfi almohadi di Marrakesh (1147-1269 ), avrebbero in seguito voltato le spalle a un mare ormai dominato dai grandi porti latini: tale è, in un certo qual modo, la vulgata della storia medievale del mare, generalmente elaborata a partire da una cronologia imposta dal lascito del la produzione storica sul mondo latino, e i cui strumenti di valutazione erano allora quelli della misura economica, sulla base di una documenta zione cifrata, del tutto insufficiente prima dell' XI secolo. La prima epoca medievale è innanzitutto caratterizzata da carenza documentaria e lo ri mane ampiamente: la congiuntura non fu negativa, ma inizialmente im palpabile, almeno fino a quando gli archeologi, da Peter Brown (1971) a Chris Wickham (2005), seguiti dagli storici dell'area latina medievale, e più recentemente da quelli di Bisanzio e dell'Islam, ci hanno svelato l'esi stenza, prima del x secolo, di un mondo dinamico, complesso e variegato. È così che il pirata musulmano fa la sua comparsa negli annali monastici 5. Definizione di "pirata" dal Vocabolario Treccani: « s. m. [ dal lat. pirata, gr. 7retpctr�ç, der. di 7retpa:w « tentare, assaltare»] (pi. -i, ant. -e). - 1. Chi percorre il mare per assalire e depredare a proprio esclusivo beneficio navi di qualunque nazionalità, il loro carico, le persone imbarcate, o anche le popolazioni costiere» (http://www.treccani.it/vocabolario/ pirata)(N.d.C. ).