Il male Urza aƒída a1la_f?losqƒìa e alla teologia I MUH(r|%1%|ANA \ “”'í`""`\ Uarle maleƒaciaanu? O meglio, amis taalum? (don- de viene il rnale?) Partendo da queste domande - domande classiche in forza delfenigma in esse raccol- to - Ricoeur toma a riflettere sullo scandalo del male. In pagine intessute di finezza ermeneutica e rigo- re teoretico, Ricoeur disegna da un lato una feno- menologia del male: la sofferenza, la pena, il pecca- to, l'int.reccio di male subito e male commesso D'altro lato ricostruisce il formarsi dell'onto~teo1ogia e delle sue diverse teodicee, in quanto tentativo - da Agostino a Leibniz, da Kant a Hegel, fino alla paradossale dialettica spezzata di Barth - di coniu- gare realtà del male e credenza in un Dio onnipo- tente. Ma reggono queste soluzioni dinanzi alle forme estreme del male nel nostro secolo? Per Ricoeur, con- sumatosi il progetto stesso delfonto-teologia, alla fi- ne non resta che il riconoscimento delfaporia di un male in se ingiustiiicabile e di una fede che ripeta il gesto ultimo di Giobbe: credere in Dio per aulia. In margine al saggio di Ricoeur, De Benedetti, nella Pastƒazioae, si sofferma sui riflessi teologici del- Fenigma del male, dopo che la caligine di Auschwitz ha oscurato (fino a quandoi) i segni di Dio. Di P.-'tut Rtcoetm presso la Morcelliana ricordiamo: Kierkegaard. Laƒiiosojia e I'eccezione (2 ed); Il simboio da a pensare; Laper- sona (3 ed); Tradizione o aireraativa. Tre .raggi sa iaeoiagia e utopia; Enneneatica Biblica. Linguaggio e simboio nehle parole di Gesù: Amore e giustizia (2 ecl.); La traduzione. Uno sfida etica (2 ed). Issa ss-szz-1520-7 9 ?sB83? 215200 -I. , :T_- .I_ '32'-5-;._'I.'§:"'_ í,__ ---.- 112I-.'53¦; 'L'›åÉ'-:'ff II'I.__-.-' \~-..ff Il pcllicano russo nuova serie a cura di P.-:miu De Benffdaífi 22 IL MALE. Una gƒídcz aliajílosofi.-:I e aíia teologia PAUL RICOEUR IL MALE Uno .sfida allaƒšlosofia e alla teologia Po.<;{fozione di Paulo De Benedetti MORCELLIANA Titolo originale deIl'op-era: Le moi. Un deƒi ii lo phiiosophie cr ri Io rhéoiogie @ 1936 Labor el: Fides - Genève Traduzione di lume BErr1¬oLe'rn ® 1993 Editrice Morcelliana Via Gabriele Rosa TI - 25121 Brescia Prima edizione: novembre 1993 Seconda edizione: maggio 2001 Terza edizione: ottobre 2003 Uuarta edizione: giugno 2005 www.rnorcelliana.com ISBN B8-372-15203 _ Tipografia Cialniona S.p.A. - Filiale -:li Brescia, Via A. Soldini 25 PREMESSA Che Iìlosolìa e teologia incontrino il ma- le come una sfido senza pari, i maggiori pensatori ciell'una e dell'altra disciplina concordano nel riconosce-rlo, talvolta con grandi gemiti. Uimportante non è questo consenso, ma il modo in cui la sfida - per- fino la sconfitta - le riconosciuta: come un invito a pensare meno o una provocazione a pensare di più, addirittura a pensare altri- menti? Quel che il problema mette in questione e un modo di pensare sottomesso all'esi- genza della coerenza logica, vale a dire nel- lo stesso tempo della non-contraddizione e della totalità sistematica. È un modo di pensare prevalso nei saggi di teodicea, nel senso tecnico del termine, che, pur così di- versi nelle loro risposte, s'accordano nel definire il problema in termini affini, quali questi: come si possono affermare insieme, senza contraddizione, le tre seguenti pro- posizioni: Dio è onnipotente, Dio È: assolu- 7 tamente buono, tuttavia il male esiste. La teodicea appare allora come una lotta in fa- vore dclla coerenza, in risposta all'obiezio- ne secondo la quale solo due di queste pro- posizioni sono compatibili, ma mai le tre insieme. Non e messo in questione cio che fe presupposto dal modo di porre il proble- ma, ovvero la forma proposizionale stessa in cui i termini del problema sono espressi, e le regole di coerenza che la soluzione si presume debba soddisfare. Dialtra parte, in effetti, non si tiene con- to del fatto che queste proposizioni espri- mono uno stato «onto-teologico» del pen- siero raggiunto solo ad uno stadio avanzato della speculazione e grazie alla fusione, nel- l'epoca della metafisica pre-kantiana, tra il linguaggio confessionale della religione e un discorso sull'orig1'ne radicale di tutte le cose, come dimostra a perfezione la tendi- ceo di Leibniz. Non si tien conto, neppure, del fatto che il compito del pensare - sì, di pensare Dio e di pensare il mole davanti a Dio - può non essere esaurito dai nostri ragionamenti conformi alla non-contraddi- zione e alla nostra propensione per la tota- lizzazione sistematica. Al fine di mostrare il carattere limitato e B relativo della posizione del problema nel quadro argomentativo della teodicea, oc- corre innanzitutto rendersi conto dell'am- piezza e della complessità del problema mediante le risorse di una fenomenologia delfesperienza del male; si dovranno poi distinguere i livelli del discorso attraversati dalla speculazione sull'origine e la ragion d'essere del male, ed inline collegare il la- voro del pensare suscitato da1l'enigma del male alle risposte che rientrano nel campo dell'azione e del sentimento. 9