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Il Libro delle Malattie Tartariche PDF

92 Pages·2000·5.114 MB·Italian
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Titoolroi gidneallle' opera DasB ucvho mT a rtarus in ParaceSlasmutslW iecrhkee vonB emhaArsdc hner VerVloan(ig u stFaivs cJhee1nr9a 2 -6 -, pyright © 2000, Edizioni Paracelso, Roma INDICE PRIMCOA PITOLO Sul nome di questa malattia, anche a proposito della validità del nuovo nome ....................................9 SECONCDAOP ITOLO Quanti tipi e nature di tartaro esistano e come vadano trovati. ......................................................... .13 TERZOC APITOLO Che cos'è la sostanza del tartaro, quale la sua origine da cui cresce in modo uniforme ...................... 18 Qt.:ARTCOA PITOLO Alcune spiegazioni per tipi di tartaro del passato ed anche tipi diversi ed anche quali cose non danno tartaro .............................................................................................. 22 QCINCTAPO ITOLO Come il tartaro debba essere separato dagli alimenti nello stomaco, come cresca e venga generato nell'uomo un altro tipo di tartaro. ....................................................... 26 SESCTAO PITOLO Si dimostra come il tartaro giunga dagli uomini alle donne e venga ricevuto dalle donne. ................. 30 SETTICMAOP ITOLO Si indica come il tartaro possa diventare ereditario ed essere generato con i figli. ............................... 34 0TTA VOC APITOLO A proposito degli strumenti, dei vasi e delle cavità in cui si produce il tartaro. .................................. 38 l\ONOC APITOLO A proposito della coagulazione del tartaro, in quale forma e con quale modalità awenga. ................ .42 DECICMAOP ITOLO Come il cibo crei il tartaro, alcuni alimenti che ne creano più di altri, inoltre anche più dolori ed attacchi. .................................................................................................. .46 UNDICECSAIPMIOT OLO Un'altra spiegazione su come il bestiame divenga tartarico e come otteniamo il tartaro da esso. Anche a proposito di altri tipi di tartaro che si presentano. .............................................................. .50 DODICECSAIPMIOT OLO Come lo spirito salino abbia in sé alcuni tipi e come questi provochino le sofferenze più penose .................................................................................................................... .55 TREDICECSAIPMIOT OLO A proposito della formazione del tartaro nel suo corpo e della forma, inoltre ancora a proposito dei suoi segni. ........................................................................................... 59 QUATTORDICECSAIPMIOT OLO A proposito dell'attacco tartarico e della sua natura che è mortale, permanente, insensibile, non permanente, ecc. ......................................................................................................6 3 QUINDICESCIAMPOI TOLO A proposito della prescrizione e della modalità di vita che devono essere consigliati per il tartaro. ......................................................................................................................................6 8 SEDICECSAIPMIOT OLO A proposito della preservazione e della protezione da piante tartariche. ............................................. 72 DICIASSETTCEASPIIMTOO LO A proposito della guarigione del tartaro nella materia prima che non è ancora coagulata quando si trova nell'intero organismo ................................................................................................ 76 DICIOTTECSAIPMIOT OLO A proposito della guarigione del tartaro sotto forma di tartaro o renella nell'organismo, ovunque sia. .......................................................................................................................................8 0 DICIANNOVCEASPIIMTOO LO A proposito dell'espulsione del tartaro nelle giunture, nelle articolazioni e negli arti. ........................8 3 VENTESIMOC APITOLO A proposito del calcolo vescicale e. renale, ccc .................................................................................... 86 VE�TU�ESCIAMPOI TOLO A proposito del calcolo vescicale che si forma per natura propria partendo dall'umidità del sale, del sangue o dell'urina ematica. ......................................................................................................... 88 VE:--.:TJDUSCIAMPOI TOLO Ln'ulteriorc spiegazione ed istruzione circa la preparazione e la prescrizione, come contenuto in questo libretto ......................................................................................................9 1 DISCORcSoO:--.: CLLS.,.\.·.o. ........................................................................9.4. ............................................ IL LIBRO DELLE MALA.TIIE TARTARICHE DEL DOTIISSIMO SIGNOR TEOFRASTO DI HOHENHEIM, DOTIORE DELLE DUE MEDICINE ECC., COMPILA.TO NEL MODO PIÙ ACCURATO. DEDICATO AL VENERABILE, NOBILE E DOTIISSIMO SIGNOR GIOVANNI VON BRANDT, DOTIORE IN LEGGE E PASTORE DI EFERDINGEN, SIGNORE ED AMICO A ME BENEVOW. Hos empcreer catop eorvsudononqtteeuede e s pernteel ld'ealrlfit'leao lsetaol fheio sa e guite peurn lau nsgtraa adffai nlcmahi éaa n itrmoav aqsuseecl hldeoe sidaerrdaevnat emente. Nonèm eniom portacnhtoeer daiq, u etsetmilp agi i,o vneonsnti aùaffa tfetdoe allel a Philoasdoepephdtiiv a ae c1, cdhici usic rsisivi oa,gn iroàe ciangti r apna rdtaneio satnrtie na­ ti.È r imassotloa muennn utmee ersoi dgivu eoc dcihc iUE,i. èE u.n doe pii aùn ziaanncih,e queplileùos penrteolP lhai loasdoep2 phctihnaaee ceasnsciohtare da ie sperieeden szpear i­ menetip recissaemceolnntapde ro a etil c'aad riVt uel ceadAn ol lMoi.d ispein aocane , po torteohe,'s asbab piraetal seov isab agalimi iaettaie mepc ihs ei annaost eet itnce uv isi o no piaùs sacshsseia nliv Cahtesor ira ic.c ionun nmti o doon eall!t'cr oops,iì a ocraealm ondo. Crecdhole pa r ofdeeCzlri ias toc oanbsbilidceaeo rcsaoetln opa r evisdiiovmnieenn atv riee n det"tSoli:e vuenrp ào pocloon lt'raoel ctcrF.oo" r.as nec,th rema e deim cail antie,s sèu no d'acccoolrn'd aoll mitro on.da od eès taslopee r c upiu dòi fenidl ceiraere ql uaergselbt iao s ta. Scrqiuviiono nodriEe . uEn.b relvieb rseucttiao l (ctaortalriso u)ll,lo oarr oi gpirnoev,e nien­ zan,a teu rapr oSpiir nideitàac.nh cechroeàpn r esccroimzseiip oo nsisg aunaori ci arlec oli. E.dEe.v aec contpeenortr daaiqr useisi tnso e,g umiotsotm raegrgòdi iolrieDg oevnezptaoe.i sapaenrcech hece o mplqeutaelisi tbsoru coia lqcuoalnmidi ro e cEafeir dai dnamglae rne scial­ lod iB oemiVao.lfa lrils ota mpTaurteta.cv iviòea n inmep eddaigatlpoip arteanmlei snotti e s­ sor an1. Agcoc andedfrlea ttecmhp'ogi iou nngeelrslesagi i doenlCela ar iQnuzeimsaata.l aè ttia generadlimffueisnnaqt uee esdtai na ltrregeai ounsit rIinca ocnhsei.d edrealnzleiaco enses ità diun i nsegncaommepnlcteootr orq,eu seslsiit borp eeltrtat e orzv ao lelta mo unais iu fficienza dit uittr ii mePdooiiff. e qruseis ti'nospieaerdama le at lrlleoa d ecvoonltedr iCa adrai cnhzei a, colutnia vmaop raer tiicnonlpeaartlr o'e i nsegdnAiapo mlelpnort iodm iaa l ntazrieo Pnois.s a i quessctaot aufa rviordreeep l r ossNiomnfuo il. i qusiodlattcaoonp nta or omall eal, o devole conterbabidl ceau odrifae rs tamptaurttleece o sseen iznad upgepiruo b bultiilcniaot snào ,l ­ tanpteiolr s uPoa emsaepe ,rl 'uetdiil s leirtàvd iezlilo'E iunrtoGeperana.te ci alSreio g niolr e, Sucoa raetl tSaeu nraae t susiro and oi mosvtarleail tdosii o naon coLeriha au, n par opensio­ nep articopelrta urtect icoòh èea polleiv nueloc asnpieccoi,ap leimrl e onmrteoec eenp aetri queclhloeiffr onloo driom oprrao,t eezdei goinVdeoa g.ql uiroia ccomfaenddealramele lnat e Sucar onlalaco ad ecvoonltedr ealdla' adriCc airdiulncosza titaeaolt , dao i ginnic tàus iti r ova­ vaS.p ecrhoae v reimnfuo t ulrfaoo rteudil n tae mdpipoo t epracripl earrseo naClhmiee ln te. creadteolPrlheai loasdoepsphitniaaoa s ptrroot eemt ateosrpteelr r'o e tDeartane,ic tàc.. Sul nome di qu-·e-sta malattia, anche a proposito della validici del nu--o-vo n-o-me.- --- PRIMO CAPITOLO SUL NOME DI QUESTA MAI.ATTIA, ANCHE A PROPOSITO DELI.A VALIDITÀ DEL NUOVO NOME. Per descrivere il nome di questa malattia (come si deve dapprima per dare inizio alla materia ed al proposito e far poi concordare la forza ed il contenuto del nome in modo adeguato e comparativo e mostrarne la causa) è giusto scoprire per prima cosa perché io ritenga necessario che questo sia il mio inizio. Il nome dato dagli antichi scrittori e dai medici ora viventi non corrisponde alle malattie. Ciò costin1isce una confusione ed una strada sbagliata che crea una divisione in medicina. Tutto ciò che l'uomo fa ed opera, impara o vuole imparare deve rimanere in equilibrio, nella retta e nel cerchio affinché non vi sia nulla di disuguale, nulla di curvo e nulla al di fuori del cerchio. Dev'essere fatto incontrare e concordare unanimemente5• Dato che voglio scrivere sui calcoli (tarta­ ro) come faccio in questo libro, il primo inizio dev'essere costituito dal fatto ch'io spieghi bene il nome di questa malattia. La causa: a causa del nome esistono due partiti contra• stanti tra loro cosicché all'inizio non siamo concordi e non abbiamo lo stesso proposito. Questo lo dimostra solamente il nome ed i nostri due obbiettivi sono contrastanti e divergono tra loro. È necessario che il terreno da cui deriva il nome sia compreso dalle due parti affinché l'inizio venga capito, riconosciuto e compreso benché abbiamo scritto a questo proposito in modo opposto per la malattia. La ragione del vecchio nome è consi­ derata in modo comparativo (metaforico), calcolo da calcolo, renella da renella, tipo di renella da tipo di renella. Un esempio: Io sono una luce del mondo. Pertanto, non si intende con ciò una candela, ma più di una sola luce. Anche, Io sono la via, ma non quella che calpestiamo con i piedi. Benché questo paragone (metafora) sia buono, è tutta· via troppo vicino al mezzo. Il calcolo umano assomiglia a vostro parere ai sassi dei ruscel­ li. La renella umana alla sabbia dei ruscelli ed itlipo di renella a questo tipo. Ciò che si trova al di fuori dell'uomo è diverso da ciò che si trova in esso6 La renella umana non • può conservare il nome della sabbia esterna poiché'la sabbia esterna è altra cosa rispetto a quella umana. È anche una cosa diversa se io sono una luce del mondo anziché una candela del mondo. Indico questo per il fatto che iplar agone è usato in medicina in modo maldestro e ciò non è bene, è soltanto un errore dare il nome secondo il parago­ ne. Perciò resta il nome secondo il contenuto del paragone che segue l'insegnamento e l'istruzione degli antichi scrittori, cosa che non posso trovare giusta e conforme all'arte. Non dev'essere usato qui nei miei scritti, ove tratto questa malattia. Hanno dato e tenuto a battesimo il nome di questa malattia, chiamato il calcolo umano secondo la pietra della 9 Sul nome di questa malattia, anche a proposito della validità del nuovo nome. ---- - -- --· - strlaasd uara,e nseelcloaln asd aob cboicnau s ici o streudui nts icdpeiro, e nseelcloan ­ dol saa bdbeilaPl oam eread neilSala as sCohniiaam.qa uraels caobscbaoi sat iutnuai sce concorcdoamsneesz viao ,l eisnsteernloced oeasrneea logaaq mueannfattl eoat e ologia dimostrandmoe diquaunnae tlsece omqspuaie oès:l t 'oA gdniDe iloel,coS c ip. a ragone­ rebqbuei qnudeiAs gtnoe clolqnou edlelllola ana av,e nodgon uunnola o nraotu rUan.a cosèla ' AgdnieD lielodo u n'aqluterdlael loll aanD ai.v eèra snoci htilep doi r enella dell'ruiosmpaoel stlatabo db eiriau scCeolmlseio .np oo cnoe ltleao luongnaia at uurna , essuenrc ea,r atatntteporo ecu,ot ili sonnoomc iaa lneccr oheleno eÈ ilb lean.e dire che unu omèop aziceonmtueena gnemlaln oo,nl o è p esru naa tuIrnlao .m e gèi usto Crisatloll,oos r icao mprceonmdpel etVaièm q eunitanend.ci uh nea ltnroomp ee ilr calcuomlaone no o qnu eallql uoa vlieep naer agNoontacathtoilee. n omceh 'diòao quemsatlaa ètt tairatc ailromaoèa , l adtetatlri taoa prpoul mraae l atatrttiaaIrn lio cmaèe. predsaotl a rtacrhsoeci, h iatmaar tcaorinsul us no o mceo ngeQnuiitntoda.in paerro­ chfoér niusnoc leiu on,' acuqntuaia n,t uunsr aacl,hea e c ceil nmdael caotmoue nfu oco dell'eic nhfbeer runcpoio ai,cil t haér ètac room le' infQueersnttoao.r htaau rnto i po, unc arautnt'eerseus,ne nana ztaeu,cr pcaa. rt icCoallacrroeiln.ioe ,ldu l nca e rttiodp io renneolpnlo as sgoinuon agta elbrere u ctiaorrteNa ornsip icu ofaò.r ael cpuanr aigno ne conformità aÈlr liad imceodlioc lidmenee and.oi mscioinlnateira nben a tsaole fol ram a. Èq ualcchosesbi aa ssaug olcicc hhcier uenaca o agulNaoznèiu onnsaep .ed cifoi rem a­ zionnoenl, o s tetsisdpoioc oagulnaoznli aso tneecs,as raa ttdeitr iipsotlmioacg ai a, ognunnesalu toi èpd oi vecrosmAaed am1 eaO sriRz.Do antcohl ema a lacthdteei sac rivo derciovmail e t andaarlosl taem sastae drailsalt,ae c sasuads aals,lt aec sasraa ttèe ristica, tutdtita it paor tean roidnce coia lecd oellrile an eÈlg liauc.sh t'roie os pili pnagraa gone em is ervdae lmlaat ecrhcieoa s tiqtuueisssttceames a slaa Lett hiaad .a til noo mpea rten­ dod ac icòh 'eèsD.se avd oi tvuinp araginolon mede:e galnit èis ctahtdioa ctoom sees i chiamuaosmusone sa c impmeiraqc,uh eéps utfaòar ael cune ubmuaff9noNenoannt ee • dercihvieanl o mdee bebsas uegrueam lase c,i mrmeisila nt oam ceh dee rdiacv iacò h e èÈ.u nsac imems iciah iasmcai mmia. rDiecvo'neogssrscaaeizlruifoletaera zd aen lo me eq uianndciah lel 'rueosimntlooa m ueo mionq uanetglolor i i cdeacv iecò h èeO. g ni cosdae vrei madnaed roevd eac, h ceo seca h ceo sè an eo uns cdiarlel 'eqduaillliab rio, retedt aacl i rcDoelvo'.ep srseecrtieas nasttiooc uracmoemAnen tniean duincdaao nna edH anusnu omPoe.r tnaonhnto os ,p ieagt aotril ont oom qeu ail l'aiffinniczehiséos ,o sinae tteoc hitarrmaoee g lail stcrrii dtimt eodriicC irnesadi.ora o zezn oo dne gdnio unl ingumaegdgicichooi apmiaerutenr caao scahn eo lna chèi, asmaabrberi ean eol la uncao scahn eo lnèa C. i dòi molslato rmraao t eprriialm laao ,ar tot iavniclthalàe o, r o mateurlitaiC mraes.di oua n gar amnadnec ail fantzdtaion oanv ceorn sicdheiercl aa tlo- 10 Sul nome di questa malattia, anche a proposito della validitiJ. del nuovo nome. ------ ---- - colo non accetta la dissoluzione. Ciò nonostante procedono in questo modo nel tratta­ mento del calcolo calcareo e della renella. Vogliono sciogliere la pietra, dissolverla, polve­ rizzarla ed agire in modo analogo anche con il tartaro dell'uomo, benché non si possano fare questi paragoni, come dimostrano le opere della natura. Se nel trattamento del tarta, ro agiste in modo da spiritualizzare il processo fisico, sareste sulla strada giusta. Considerate che la formazione dei calcoli ecc. serve alla coagulazione della mucillagine dei calcoli, ma il tartaro non serve per la stessa coagulazione delle mucillagini. Qui si può fare un paragone, ma come nel caso della scimmia scambiata per un uomo. È una cosa pasticciata per un dottore o maestro della medicina contaminare la stessa con tali nomi balordi. Dovrebbero limitarsi alle loro caratteristiche ed essenze. Dal momento che l'uo­ mo e la scimmia si distinguono, alla fine va considerato anche questo. Perciò il nome pietra o sabbia non è costante nella religione medica,. ma assomiglia a quelli che non hanno comprensione per quello che è il calcolo ed il tartaro. È consueto presso i contadi­ ni che sia tutto pietra quello che assomiglia alle pietre. Così anche le pietre per affilare in legno di faggio vengono ritenute pietre da essi, benché non siano affatto pietre, ma asso­ miglino solamente ad esse. Notate inoltre che cos'è il tartaro secondo il consueto nome tedesco ed intendetelo cosi. Ogni umidità della terra riceve in sé una materia fisica che tende alla coagulazione, come mostra il solito esempio. Il vino proviene dalla terra e porta con sé tale materia fisica. Se giunge alla coagulazione, la parte coagulata si separa dal vino ed aderisce all'interno della botte, chiamandosi poi tartaro del vino. Anche nel, l'acqua è presente un tartaro che si separa sottilmente dall'acqua e si chiama tartaro del, l'acqua. Quello del latte si chiama tartaro del latte. Un tartaro deriva anche dal succo della frutta, da quello delle erbe e si chiama tartaro dei succhi delle erbe, ecc. Vi è anche un tartaro dei legumi e di tutto ciò che è umido, che mangiamo e beviamo. Questa è la formazione del tartaro e non dei calcoli. Altro è la formazione e la materia del tartaro e altro la formazione e la materia dei calcoli. Comprendete anche in questo caso che la materia fisica del tartaro non proviene dai calcoli, ma è una produzione della creazione dei calcoli. la soluzione opera nel tartaro e non nei calcoli. Pertanto il nome di questa malattia vien detto "tartaro" secondo la materia del tartaro. Viene inoltre denominata in modo particolare secondo il contenuto dei tipi di umidità. Per quanti tartari vi siano, esi­ stono anche nel microcosmo altrettanti tipi di tartaro. 1 Per esempio Tritemio, Agrippa di Nettesheim, Marsilio Ficino ed altri. (Asch.) Filosofia occulta, magia, alchimia, cabala, ccc. (Asch.) 1 Colleghi, come diremmo oggi, delle Università di Lipsia e Vienna (v. biografia). (Asch.) 11 Sul nome di questa malattia, anche a proposito della validità del nuovo nome. • Riferimento alla percezione extrasensoriale? (N.d.T.) 5 Queste parole sembrano indicare ciò che è necessario oggi -per evitare le troppo fre­ quenti confusioni •: ogni terapia deve equilibrare ciò che i cinesi chiamano yin e yang: tutte le vibrazioni alterate devono essere riportate alla norma con opportuni rimedi. Di questi, quelli dinamizzati hanno un'importanza spessissimo preminente, anche in senso preventivo. L'organismo reagirà cosi in modo brillante e sorprenden· te nelle malattie acute. (N.d.T.) • Questa è oggi un'affermazione fondamentale della medicina antroposofica. (N.d.T.) 7 = Diamante. 8 =Oro. Questa frase dovrebbe far riflettere i ricercatori moderni che sperimenrano i nuovi medicinali sugli animali come se l'organismo di questi fosse del tutto simile a quello umano: l'esempio della talidomide, responsabile di disastri (focomelia) nei bambini durante la gestazione per avere le madri assunto tale farmaco, dovrebbe far riflettere! Ma la sperimentazione continua secondo lo stesso criterio! C'è un albero argentino . Lapacho viola • con proprietà antibatteriche, antivirali, antibiotiche, come si legge nel libro di Colgan: La nuova nutrizione, Ed. Tecniche Nuove; a pag. 175 si segnala l'importanza della sua corteccia. (N.d.T.) 12

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