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Il lavoro non è una merce. Contro la flessibilità PDF

184 Pages·2010·1.076 MB·Italian
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Gallino_xp7.qxp:Gallino 27-11-2008 13:12 Pagina I Economica Laterza 491 Gallino_xp7.qxp:Gallino 27-11-2008 13:12 Pagina II Dello stesso autore nella «Economica Laterza»: Globalizzazione e disuguaglianze Italia in frantumi Dello stesso autore in altre nostre collane: Il costo umano della flessibilità «il nocciolo» A cura dello stesso autore in altre nostre collane: Disuguaglianze ed equità in Europa «Storia e Società» Gallino_xp7.qxp:Gallino 27-11-2008 13:12 Pagina III Luciano Gallino Il lavoro non è una merce Contro la flessibilità Editori Laterza Gallino_xp8_Gallino 06/09/10 12.30 Pagina IV © 2007, Gius. Laterza & Figli Nella «Economica Laterza» Prima edizione 2009 Seconda edizione 2010 Edizioni precedenti: «i Robinson/Letture» 2007 www.laterza.it Questo libro è stampato su carta amica delle foreste, certificata dal Forest Stewardship Council Proprietà letteraria riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Finito di stampare nel settembre 2010 SEDIT - Bari (Italy) per conto della Gius. Laterza & Figli Spa ISBN 978-88-420-8875-2 È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. Gallino.qxp 11-10-2007 12:08 Pagina v Permettere al meccanismo di mercato di essere l’unico elemento direttivo del destino degli esseri umani e del loro ambiente naturale e perfino della quantità e dell’impiego del potere d’acquisto porterebbe alla demolizione della società. La presunta merce «forza-lavoro» non può infatti essere fatta circolare, usata indiscriminatamente e neanche lasciata priva di impiego, senza influire anche sull’individuo umano che risulta essere il portatore di questa merce particolare. Nel disporre della forza-lavoro di un uomo, il sistema disporrebbe tra l’altro dell’entità fisica, psicologica e morale «uomo» che si collega a questa etichetta. Privati della copertura protettiva delle istituzioni culturali, gli esseri umani perirebbero per gli effetti stessi della società, morirebbero come vittime di una grave disorganizzazione sociale, per vizi, perversioni, crimini e denutrizione. Karl Polanyi, La grande trasformazione, 1944 Il lavoro non è una merce. Organizzazione internazionale del lavoro, Dichiarazione di Filadelfia, 1944 Gallino.qxp 11-10-2007 12:08 Pagina vi Gallino.qxp 11-10-2007 12:08 Pagina vii Indice Prefazione IX 1. Le molte facce (e i tanti numeri) della flessibilità 3 2. Alle origini della richiesta di lavoro flessibile da parte delle imprese 27 3. I dubbi rapporti tra flessibilità e occupazione 45 4. Il ruolo della legislazione sul lavoro 57 5. Dalla flessibilità del lavoro alla precarietà della vita 75 6. Costi umani della flessibilità in differenti sistemi lavorativi 87 7. L’economia globale e le Ict non eliminano i lavori tradizionali 97 8. Società flessibile e integrazione sociale 103 9. La flessicurezza, o come curare gli effetti ignorando le cause 119 VII Gallino.qxp 11-10-2007 12:08 Pagina viii 10. Contro la precarietà, una politica del lavoro globale 135 Note 165 Gallino.qxp 11-10-2007 12:08 Pagina ix Prefazione Alle origini di questo libro v’è il fatto che nei primi mesi del 2007 l’Editore mi propose di aggiornare Il costo umano della flessibilità, apparso in prima edizione nel lontano 2001. Vidi subito che non era possibile. Anzitutto, troppe novità sono intervenute dal momento in cui fu scritto: la direttiva della Commissione europea sul lavoro a termine, la legge 30 del 2003 di riforma del mercato del lavoro con il successivo de- creto attuativo, il dibattito economico e politico che ne è se- guito; e, nel contempo, l’incremento e la differenziazione del- l’occupazione flessibile (che non consiste soltanto, come ta- lora si legge, nel lavoro a termine). In secondo luogo, mentre in quel saggio intravvedevo alcuni modi per rendere la flessi- bilità sostenibile, senza intervenire più che tanto sulle sue cause, reputo oggi che sia su queste che occorre porre la mag- gior attenzione. Per metterle al centro, se mai sussistessero le condizioni politiche, di una politica del lavoro globale. Di conseguenza ho provveduto a redigere un nuovo testo – non più un saggio, ma un libro – lungo tre volte il precedente. Di questo ho recuperato, e riveduto, solo un paio di capitoli mi- nori. Oltre ad ampliare e aggiornare temi già esposti, ne ho qui introdotti molti che allora non avevo nemmeno sfiorato, dai percorsi ventennali della legislazione italiana agli equivo- ci della flessicurezza e alla globalizzazione del lavoro. IX

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