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Il latino. Grammatica ed esercizi PDF

674 Pages·2011·10.58 MB·Italian
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I . D I O IVANO DIONIGI IVANO DIONIGI N LUCA MORISI LUCA MORISI I ELISABETTA RIGANTI ELISABETTA RIGANTI G il latino il latino I L GRAMMATICA ED ESERCIZI  VERSIONI  . EDIZIONE COMPATTA M O R I IVANO DIONIGI S I EDITORI LATERZA EDITORI LATERZA E LUCA MORISI . R ELISABETTA RIGANTI I G A ISBN 978-88-421-1020-0 ISBN 978-88-421-1021-7 N T Un corso completo di grammatica latina Versioni amplia l’offerta del manuale. I in Edizione compatta: in un volume Il volume si articola in unità che unico, trattazione teorica, esercizi e temi seguono il percorso morfosintattico. di versione. È possibile acquistare Grammatica ed esercizi + Versioni i due volumi in un unico pacchetto ISBN 978-88-421-1022-4 GRAMMATICA ED ESERCIZI   EDIZIONE COMPATTA G www.laterzalibropiuinternet.it R A M L’opera si arricchisce online di altre risorse M A Lingue tecniche Un repertorio di versioni - e allo stesso tempo T una antologia essenziale della civiltà romana - che documenta I C e definisce alcune caratteristiche e parole cardine delle lingue A s ettoriali: politica, militare, religiosa, giuridica, agricola, medica E ISBN 978-88-421-1022-4 D Vocabolario di base Un agile strumento per affrontare E l e prime attività di traduzione S E Glossario dei termini retorici e grammaticali R C I Z I Progettazione e produzione E di testi scolastici secondo D DI il SisteImSOa d9i0 g0e1s:t2io0n0e8 qualità ITO EDITORI LATERZA O NI R GERd1Ai0Mto2Mr0iA LTIGLIaCI t ALe- ErAMzDTaO EIRNSEIOSRCI I-Z RIIGANTI QpCvn1i9u.Aue n67Mteaz38soPt3t,in o:In,O a a.avNt r6orotEt. 2.lo u 17G2 am,7,R l a,telA rerci,tTmt ..tU s.42e pIdT,n, r )Onto.li. . ,v Ec 46vfosu3i)ens.o3nttrrot/iae 1 cs d9dose4eaml1g bmtn)ao.a ellElltraoosc n)eid,oc niè i(atn vdecoea cd n ocaadom itInf.arpVso a.ienAdg te.ane rl(at aDrm(rio. sPae i .toncRtipot .odpp 2iio( aD6dr td.i-suP1ip .nS0RoaA-.sm 1G6iz9G-eio17nIOn02tee--, Euro 25,50 (i.i.) 9 IS7B8N8 98784-828-142110-1202000-0 I LATERZA dionigi 3-steso.indd 1 23/02/11 14.57 00_Romane_00 Romane 14/02/11 18.25 Pagina I IVANO DIONIGI LUCA MORISI ELISABETTA RIGANTI il latino GRAMMATICA ED ESERCIZI EDIZIONE COMPATTA EDITORI LATERZA 00_Romane_00 Romane 14/02/11 18.25 Pagina II © 2011, Gius. Laterza & Figli, Roma-Bari Prima edizione 2011 L’Editore Gius. Laterza & Figli si impegna a mantenere invariato il contenuto dell’opera per un quinquennio, come disposto dall’art. 5, Legge 169/2008. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail: [email protected], sito web: www.aidro.org. Copertina a cura di Raffaella Ottaviani. Progetto grafico a cura di Luigi Fabii/Pagina, soc. coop., Bari. Questo libro è stampato su carta amica delle foreste, certificata dal Forest Stewardship Council. Finito di stampare nel febbraio 2011 da SEDIT - Bari (Italy) per conto della Gius. Laterza & Figli, Roma-Bari ISBN 978-88-421-1020-0 Questo prodotto è stato realizzato nel rispetto delle regole stabilite dal Sistema di gestione qualità conforme ai requisiti ISO 9001:2008 valutato da AJA e coperto dal certificato numero AJAEU/09/11317 Editori Laterza Piazza Umberto I, 54 70121 Bari e-mail: [email protected] http://www.laterza.it 00_Romane_00 Romane 14/02/11 18.25 Pagina III Prefazione La grammatica, persino l’arida grammatica, acqui- sta la forza di una magia evocatoria, risuscitando le parole palpabili di carne e ossa; il sostantivo nella maestà della sua sostanza, l’aggettivo come un ri vestimento trasparente che lo copre e lo colora, e il verbo, angelo del movimento, che dà spinta alla frase. Baudelaire L’insegnamento del latino ha privilegiato sistematicamente lo studio della grammatica, vale a dire delle forme e funzioni delle parole, lasciando in secondo piano o addirittura dimenticando lo studio del lessico, vale a dire del significato e della storia delle parole. Il presente manuale si propone di supplire a questa conclamata lacuna scolastica, senza tut- tavia rinunciare alla solidità e al rigore della migliore tradizione didattica: coniugando la grammatica con l’uso della lingua, le regole con i testi, le forme con i significati. L’idea La ratiodella grammatica latina rimanda a una visione generale che trascende le singole regole: infatti essa non solo ci consegna la struttura e l’identità della lingua latina (auto- noma e diversa dalle altre lingue, dall’indoeuropeo da cui deriva e dall’italiano in cui si risolve) ma ci consente anche di cogliere le forme di pensiero che caratterizzano la civiltà romana. Si prenda, ad esempio, la norma della consecutio temporum: questa «correlazione temporale» – per cui ogni proposizione va messa con le altre in un rapporto di contempo- raneità, anteriorità, posteriorità – ci dimostra come il sentimento romano della temporali- tas, vale a dire della dimensione e della relatività del tempo, impronta non solo le diverse manifestazioni della civiltà romana (quali, ad esempio, l’arte, la religione, il diritto) ma caratterizzava la sua stessa lingua, la quale – a differenza di quella greca – si è sviluppata più sul sistema verbale che su quello nominale. Analogamente l’uso del riflessivo – altro tratto distintivo della sintassi latina – sta a dire che il latino tende a riferire ogni enunciato al soggetto della proposizione reggente e a considerarlo espressione del suo pensiero. Que- sta complessità e subordinazione sintattica altro non è – va detto – che il riflesso linguisti- Prefazione III 00_Romane_00 Romane 14/02/11 18.25 Pagina IV co e comunicativo dell’organizzazione politica e sociale romana marcatamente articolata e gerarchica. Tuttavia anche una approfondita conoscenza e consapevolezza linguistica non è suffi- ciente per capire un testo latino: il verso di Lucrezio, la sentenza di Seneca, il periodare di Cicerone. È fondamentale conoscere la consecutio temporum e l’uso del riflessivo, come pure è importante conoscere la costruzione dei verbi impersonali o la diversa natura del- l’indicativo e del congiuntivo, ma non meno importante è cogliere le possibilità espressi- ve di una o più parole all’interno del medesimo campo etimologico o semantico oppure in relazione con altri gruppi e famiglie di parole. Tutta l’esperienza didattica, salvo qualche lodevole eccezione, è stata condizionata dalla signoria della sintassi sul lessico. Né la scuo- la ha ritenuto importante insegnare che la lingua letteraria latina (quella poetica di Virgi- lio e Orazio come quella filosofica di Cicerone e Seneca) non è un’altra lingua rispetto a quella usata a Roma da senatori, sacerdoti, agricoltori, medici, avvocati, condottieri: vice- versa, è fondamentalmente quella stessa lingua piegata spesso dal suo valore originario e concreto a quello derivato e astratto. Intento dichiarato e primario del presente manuale è quello di contribuire a colmare e risarcire questo cronico disinteresse per il lessico, mettendo al centro dell’insegnamento la singola parola nella sua poliedricità di senso (etimologia, sinonimi e contrari, derivati e composti, forme equivocabili); in concreto si vuole condurre lo studente dentro l’officina del testo e fargli manipolare le singole parole. Al termine del percorso, non solo egli cono- scerà la ricchezza della lingua latina ma riconoscerà il volto irripetibile delle parole, e capirà la novità di alcune espressioni che non possono essere banalizzate ma che piutto- sto reclamano una traduzione obbligata. In tal modo la padronanza del lessico gli consen- tirà di scavare un’ulteriore dimensione nella comprensione della lingua: capirà che per Lucrezio la passione amorosa (cupido) ha natura mostruosa (dira«contronatura»), che l’af- fannosa noia (cura) di Orazio è fosca (atra«buia» come l’oltretomba), che il ritiro di Sene- ca (otium) è non un semplice rifugio (recedere«ritirarsi») ma un distacco intenzionale (sece- dere«separarsi politico e polemico»). Lo studio della parola individuale e concreta – parallelo e complementare a quello teo- rico della lingua – consegue un ulteriore vantaggio: riconoscere il volto antico del presen- te, vale a dire l’identità del nostro italiano che corre continuamente sul doppio filo della vicinanza e della lontananza, dell’identità e della differenza rispetto al latino; a testimo- nianza che la parola classica originaria resiste al tempo e alle mode, e proprio per questo ci giova e ci attira. Le caratteristiche Il manuale, evitando di ricalcare impostazioni unilaterali di vario segno, configura la pro- pria identità sulla base di alcune scelte ben precise. 1 L’impostazione è fondamentalmente descrittiva. Nella piena consapevolezza di avere a che fare con una lingua morta, ogni caratteristica morfologica o sintattica viene corredata da esempi appositamente selezionati (e talvolta anche commentati grammati- calmente), così da creare una circolarità fra regola e testo. Questa impostazione rifugge dalle due soluzioni estreme più rischiose e diffuse: quella deduttiva che, preoccupata del- la ratiogrammaticale, mira a spiegare con razionalità sistematica tutte le regole riducendo gli esempi a pure prove o «eccezioni» del rigore logico e grammaticale; quella induttiva che, muovendo dall’ususconcreto – sulla scia dell’apprendimento delle lingue moderne – presume di rendere ragione del sistema linguistico sulla base di una casistica empirica. Prefazione IV 00_Romane_00 Romane 14/02/11 18.25 Pagina V 2 La materia è scandita per Unità: alla trattazione morfologica sono affiancate nozioni fondamentali di sintassi (Anticipazioni di sintassi), e la stessa morfologia del verbo è frazionata in unità successive al fine di favorire l’accesso alla comprensione degli autori in tempi relativamente rapidi (e quindi gratificanti per lo studente). Gioverà tuttavia precisare che tale andamento parallelo di morfologia e sintassi non è assoluto ma risponde a criteri di funzionalità didattica: esso infatti è da un lato caratteri- stico delle unità 3-10 (dalla unità 11 si segue naturaliterla scansione sintattica tradiziona- le, a cominciare da I nomi verbaliper i quali l’uso è strettamente congiunto con la morfolo- gia) e dall’altro tende a evitare parcellizzazioni e a non intaccare la compattezza di alcuni nuclei grammaticali particolarmente omogenei o problematici (è questo, ad esempio, il caso dei Pronomie della Terza declinazione). 3 La Morfologia, che si estende fino all’unità 12, è svolta esaurientemente anche nei suoi fondamenti, senza trascurare i più significativi paralleli con il greco e con l’italia- no; la Sintassi, viceversa, è ridotta all’essenziale, sfrondata della casistica di particolarità peregrine ed «eccezioni» poco confortate dai testi latini e altrettanto poco riconosciute dal- l’insegnamento. Il significato delle parole – la componente più innovativa del manuale – è affrontato con sistematicità nelle apposite schede sul Lessicoe sulle Lingue tecniche(cfr. p. VI). 4 Gli Esempi sono tutti d’autore e riportano evidenziata graficamente l’applica- zione della regola o della particolarità grammaticale in discussione; ci si è affidati a una traduzione aderente linguisticamente all’originale al fine di garantire la comprensione anche di passi relativamente difficili rispetto al livello di apprendimento raggiunto. Riguardo agli Esercizi, è da segnalare che nelle prime unità (in pratica fino alla V declina- zione) compaiono anche esercizi di «laboratorio». Il ricorso nella fase iniziale a esempi inventati, spesso banali nel lessico e nella struttura, è d’altra parte inevitabile se si vuole fornire una certa quantità di materiale senza vedersi costretti a tradurre pressoché inte- gralmente le frasi d’autore. Non mancano limitati esercizi di frasi dall’italiano i quali – al pari di alcuni esercizi di combinazione e sostituzione – consentiranno agli studenti di cimentarsi con categorie linguistiche diverse da quelle dell’italiano e di verificarne l’ac- quisizione. La struttura Questa articolazione concettuale è riscontrabile nella distribuzione della materia, dove per renderne più incisiva la presentazione e sottolinearne la novità si è fatto ricorso a sezioni specifiche differenziate anche nei caratteri grafici. 1 Fino alla unità 10, eccettuate le prime due introduttive (Alfabeto e foneticae No- zioni preliminari di morfologia), si segue fedelmente (se ne discosta appena l’unità 10) una scansione ternaria: verbo, nome(o pronome), anticipazioni di sintassi. La priorità data alla trattazione del verbo vuole sottolineare intenzionalmente questo principio: il verbo è il ful- cro, il perno attorno a cui ruota la frase, e pertanto l’elemento primo da individuare al mo- mento della traduzione. Questa scansione della materia non ha più motivo d’essere nelle successive unità, quasi integralmente dedicate alla Sintassi dei casi e del periodo. 2 Intervallate alla trattazione morfologica ricorrono le schede sul Lessico che descrivono con sistematicità tutte le parti del discorso: quelle variabili (Sostantivo, Aggetti- vo, Pronome, Verbo) e quelle invariabili (Preposizione, Avverbio, Interiezione; la Congiunzio- ne, trattata nei suoi valori coordinanti all’inizio della sintassi, non compare nelle schede Prefazione V 00_Romane_00 Romane 14/02/11 18.25 Pagina VI lessicali a causa della sua duplice natura, coordinante e subordinante, irriducibile a una trattazione univoca). Le singole schede, pur rispondendo a trattazioni specifiche e autonome, passano cia- scuna delle parti del discorso al vaglio di alcune rubriche definite e pressoché modulari: Definizione, Formazione, Classificazione, Uso,Sinonimi e contrari, Termini equivocabili. Nel passaggio dalle unità alle schede, cioè dalla grammatica al lessico, la lingua è sotto- posta a un altro punto di osservazione: le parole sono considerate non nelle loro forme grammaticali e funzioni sintattiche ma nei loro significati plurimi e autonomi; sono, per così dire, guardate direttamente nel loro volto. Interessa conoscerne la genesi linguistica, l’evidenza iconica, la carica emotiva; interessa sapere – oltre la flessione o la costruzione – la differenza aspettuale tra presenti (il semplice belloe il composto debello), la concorren- za semantica o stilistica tra sinonimi (historia e res gestae, filiuse natus), la specificità eti- mologica di forme falsamente amiche con l’italiano (cognatusnon è il «cognato», imbecillis non significa «imbecille», interpellonon si traduce prioritariamente con «interpello»). Tali schede possono essere oggetto sia di studio autonomo – in virtù della loro tratta- zione sistematica corredata anche di esercizi specifici (graduati su un triplice livello di dif- ficoltà) – sia di consultazione agevolata dalla presenza di molteplici elenchi e rubriche di parole. 3 Alla fine del corso trovano spazio Le lingue tecniche. La trattazione più che al racconto storico o alla riflessione ideologica viene ancorata al solido fondamento verbale mediante la capillare esposizione della terminologia tecnica di base, della sua genesi e tra- sformazione; il Vocabolariospecifico riordina tutti i termini in funzione della comprensio- ne delle singole Versioni, ognuna delle quali è preceduta da brevi introduzioni di natura storica e descrittiva ed è seguìta da Quesiti didatticidi natura lessicale. Questa sezione finale del manuale, mentre rende conto della natura concreta e pratica della lingua latina, si configura anche come una piccola antologia della cultura e civiltà dei Romani. 4 Seguono le Appendicidegli Elementi di prosodìa e metricae il Glossario dei termi- ni retorici e grammaticali. Chiudono il volume l’Indice analitico degli argomenti e delle pa- role latine e un Vocabolariodi base che registra i vocaboli contenuti negli esercizi delle unità 3-6. Ma questo, come del resto qualunque altro manuale, sarebbe destinato a rimanere un ossario, pulvis et umbra, se non fosse affidato al ruolo insostituibile e decisivo dell’inse- gnante: perché è l’insegnante che quotidianamente organizza e scandisce i livelli e i momenti didattici, che individua e seleziona le priorità grammaticali e linguistiche, che in definitiva può rendere viva una lingua morta: irrimediabilmente e – aggiungiamo con Eliot – fortunatamente morta perché la sua scomparsa ce ne ha procurato l’eredità. È su questo colloquio a distanza con gli insegnanti che gli autori contano sia per suppli- re alle «omissioni» sia per interpretare le «novità» del libro. In un campo come quello grammaticale, dove anche i percorsi più diversi hanno tratti co- muni obbligatori e inevitabili, i debiti verso i predecessori sono numerosi, sia consci che in- consci. Tra i primi, soprattutto per i fondamenti morfologici, ci limitiamo a ricordare quel- lo verso la Morphologie historique du latindi Alfred Ernout; tra i secondi, in particolare per quanto riguarda taluni passaggi sintattici e spunti semantici, quello verso Alfonso Traina, i cui lavori grammaticali sia didattici sia scientifici hanno segnato la nostra formazione. gli Autori Prefazione VI 00_Romane_00 Romane 14/02/11 18.25 Pagina VII Indice del volume Notizia storica XV Due casi particolari dell’accento latino 9 7 Mutamenti fonetici 11 Mutamenti vocalici 11 MORFOLOGIA Mutamenti consonantici 14 8 Analogia 15 9 Dal latino all’italiano 15 unità 1 Vocali 15 Semivocali 16 Alfabeto e fonetica Dittonghi 16 1 I fonemi 2 Consonanti 16 2 L’alfabeto 2 . Esercizi, p.17 3 I fonemi del latino 3 Vocali 3 Dittonghi 4 Consonanti 4 Semivocali (o semiconsonanti) 5 unità 2 4 La pronuncia 6 Nozioni preliminari di morfologia La pronuncia scolastica 6 1 Il caso e le declinazioni La pronuncia classica 6 dei sostantivi 21 5 La sillaba 7 2 Il genere 22 Divisione 7 3 Il numero 22 Apertura e chiusura 8 4 L’aggettivo 22 Quantità 8 5 Radice, tema, suffisso, prefisso, 6 L’accento 9 desinenza 23 Le leggi dell’accento 9 6 Il verbo 24 Indice del volume VII 00_Romane_00 Romane 14/02/11 18.25 Pagina VIII 7 Dall’italiano al latino: unità 4 elementi di analisi logica 26 Imperfetto indicativo • Predicato, soggetto, attributo, apposizione, II declinazione • complemento predicativo del soggetto 26 Aggettivi della I classe Le funzioni nominali: alcuni complementi 28 . 1 Indicativo imperfetto attivo Esercizi, p. 29 e passivo 50 Le quattro coniugazioni 50 Il verbo sum 51 2 La seconda declinazione 51 unità 3 Sostantivi 51 Presente indicativo e imperativo • Aggettivi della prima classe I declinazione maschili e neutri 54 Aggettivi «pronominali» 55 1 Il sistema dell’infectum 31 3 Avverbi in -e 55 L’attivo 31 Indicativo presente attivo Anticipazioni di sintassi delle quattro coniugazioni 31 Il passivo 32 A L’aggettivo sostantivato 56 Indicativo presente passivo B Gli aggettivi possessivi 56 delle quattro coniugazioni 33 C Dativo di possesso 57 Imperativo presente 34 D Determinazioni di tempo 57 Il verbo sum«io sono» 34 E Alcune preposizioni 58 2 La prima declinazione 35 . Sostantivi 35 Esercizi, p. 59 Aggettivi della prima classe femminili 36 Anticipazioni di sintassi lessico A Alcune funzioni dell’ablativo 37 La preposizione Complemento di mezzo 37 Complemento di causa 37 1 Definizione e uso 68 Complemento di compagnia e di unione 37 2 Classificazione 69 Complemento di modo 37 3 Sinonimi e contrari 72 Complemento di argomento 38 . Complemento di agente Esercizi, p. 72 e di causa efficiente 38 B Determinazioni di luogo 38 Stato in luogo 38 Moto a luogo 38 unità 5 Moto da luogo 39 Futuro semplice •III declinazione Moto attraverso luogo 39 •Aggettivi della II classe Il locativo e le determinazioni di luogo con i nomi di città e piccola isola 39 1 Indicativo futuro semplice attivo e passivo 74 C La coordinazione 40 Prima e seconda coniugazione: . Esercizi, p. 41 futuro in -b- 74 Indice del volume VIII 00_Romane_00 Romane 14/02/11 18.25 Pagina IX Terza e quarta coniugazione: Anticipazioni di sintassi futuro in -a-/-e- 75 Il verbo sum 75 A Il genitivo partitivo 116 B Genitivo soggettivo e oggettivo 117 2 La terza declinazione 75 . Primo gruppo: temi in consonante 76 Esercizi, p. 117 Secondo gruppo: temi in -i 78 Sostantivi anomali 79 La declinazione dei nomi greci 81 Aggettivi della seconda classe 83 lessico Gli avverbi in -(˘ı)ter 84 Il sostantivo Il participio presente 84 1 Classificazione 124 Anticipazioni di sintassi 2 Sostantivi derivati 124 A Complemento di qualità 86 Deverbativi 124 B Complemento di causa finale 86 Denominativi 126 . Aggettivali 127 Esercizi, p. 87 3 Sostantivi composti 127 4 Sinonimi e contrari 129 5 Lo stile 133 lessico 6 Termini equivocabili 133 . L’avverbio (e l’interiezione) Esercizi, p. 134 1 Definizione 101 2 Formazione 101 3 Classificazione 102 unità 7 4 Sinonimi e contrari 104 5 Termini equivocabili 106 Piuccheperfetto indicativo • Futuro anteriore • 6 L’interiezione 106 Gradi dell’aggettivo . Esercizi, p. 107 1 Indicativo piuccheperfetto attivo 137 2 Indicativo futuro anteriore (o futuro II) attivo 137 unità 6 3 Intensità e comparazione Perfetto indicativo attivo • dell’aggettivo 138 Participio perfetto e futuro • Intensivo assoluto 138 IV e V declinazione Intensivo comparativo (comparazione di maggioranza) 139 1 Indicativo perfetto attivo 109 Comparazione di uguaglianza 141 La formazione del perfetto 110 Comparazione di minoranza 141 2 Il participio perfetto 112 Superlativo assoluto e relativo 141 3 Il participio futuro 112 Forme particolari di comparativi 4 La quarta declinazione 113 e di superlativi 143 5 La quinta declinazione 115 I gradi dell’avverbio 145 Indice del volume IX

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