IL LATINO COME LINGUA VIVA ENRICO LEVI ARTURO BINI IL LATINO COME LINGUA VIVA AD USO DELLE SCUOLE E DELLE PERSONE COLTE VALLECCHI EDITORE FIRENZE PROPRIETA LETTERARIA ae , ‘se a , 4 : . i . a fe ra / . r oA 7 Oa rr ers oy va oF ete 1 Le ORR IMCE NY, Ne te ty Settembre 1937, XV. — Stabilimenti Grafici Vallecchi, Viale dei Mille, 72, Firenze PREFAZIONE «Nello studio del latino gli alunni debbono essere educati fin dalle prime classi all’uso diretto della lingua, sia come espressione orale, sia come espressione scritta ». A questa nuova esigenza det programm d’insegnamento per le scuole medie vuole rispondere e st propone di sodisfare il presente volume ; il quale por é stato composto in modo da giovare altrest alle per- sone colte che voghano addestrarsi nell’usc della lingua latina come mezzo di comunicazione con straniert. NE occorre rilevare, a questo proposito, che tl latino @ la lingua di quella istituzione universale che é€ la Chiesa cattolica, ¢ che é usato tuttavia nel mondo sctentifico e letterario. Come parte fondamentale del nostro lavoro abbiamo composto un Supplemento az vocabolari usuali, nel quale sono registrate molte parole ed espressiont che, nate da novissime esperienze e necessita, non st trovano, e non possono trovarsi, net dizionare comunt. Donde abbiamu tratto 0 come abbiamo coniato queste parole ? — E’ presto detto : Talora abbiamo trovato bell’ e fog- giata da moderni latinisti, italiani o stranieri, la parola cer- cata ; pitt epesso -— specie pei neologismi di greca etimologia ormai in uso nel linguaggio scientifico e tecnico — conformandoct all’esemypio di Cicerone, per non dire dé alirt minori, abbramo derivaia e presa la parola, tale e quale, dal greco ; pit di rado, e quando non é parso possibile di far meglio alirimenti, siamo rt- corsit a circonlocuziont. Ce saranno lacune ? Siamo 2 primi ad ammetterlo, ma ci sia lecito dé ricordare l’ vscrizione preposta al dizionario del Forcellint : « Alius alio plura invenire potest, nemo omnia»; tl che é tanto piu vero ar giorne nosirt, net quali puo dirsi che ogni ora recht con sé cose e parole nuove. Anche nella composizione del testo abbiamo avuto, com’ é naturale, sempre di mira il fine a cut esso vuole e deve servire : offrire esempi di lingua e di stile per l’uso vivo della lingua la- tina. H allora, per «al suo gid rilevato carattere di universalita, dalla lingua e dalla letteratura della Chiesa, cioé dalla Scrittura e dat grandi autori cristiam, abbiamo tratto anzi tutto sufficiente copia di esempi, e poi, dopo brevi saggi di Dante e del Petrarca, dagli Umanisti antichi e moderni, venendo sino al Pascoli ed — VI-— alcunit viventi. Ma a facilitare Vapprendimento dell’uso vivo della lingua latina sono riwvolti e serviranno mn particolar modo $ saggi originali, a tal fine espressamente sceltt 0 composti, con- tenuts nell’ultima parte del lavoro e distints in tre gruppi : dia- loghi, lettere familiara e scritic di vario argomento ; scrith dt politica del Regime (Nova Italia) ; discorst e pensiert del Duce (Mussoliniana). Avvertiamo qui che tutte le versiont, nonché tutts 4 testi, dr cut non é@ indicato l’autore, sono opera nostra. E specialmente su questa opera vorremmo che benevolo, non meno che diligente, st esercitasse l’esame critico det maestri e det dotti ; % qualt sanno benissimo quanto ampia e difficile sia questa materia, e come certi atteggiamentt o anche semplict sfumature del pensiero ammettano talvolia interpretaziont e costruzioni diverse. Pure con la coscienza di aver indefessamente ¢impiegato il nostro modesto sapere e la nostra lunga esperienza nella com- posizione e nella redazione di questo lavoro e, percio, pur con- fortandoci la speranza che esso, nel suo insieme, appaia e risultt bene rispondente ar suor fina culturals e didattici, noi davvero non ci illudiamo di aver fatto opera compiuta e perfetia. Ad avvicinarcs viepit a questo pieno ambitissimo fine, potranno soc- correrct, e saranno da not con animo grato adoperati in una fu- tura edizione, quanti utils suggerimenti e consigls ct verranno dai buoni e valenti. Guido Mazzoni una volta scrisse che certi labrt non nascono ma si fanno ; e la sentenza pare spectalmente applicabile ar vocabolari e alle antologte. | Livorno, marzo 1937-XV. EnrRI1co Levi - Arturo BINI. SUPPLEMENTO AI VOCABOLARI USUALI Supplemento ai vocabolari comuni per l’uso vivo della lingua latina A a bacio, loc. avy. sub septemtrion{bis. E aygettivamente: opacus, a, um. abate. Si pud tradurre con una peri- frasi, p. es.: coenobii antistes ; mo- nachorum praeses; ma anche con una parola sola, usata normalmente nel linguaggio ecclesiastico: abbas (genit, — atis). EF abatino, clericus, i. abbaco, arithmetica, orum. E abba- ehista, ratiocinator, 6ris. abbadessa. Si puod tradurre con una perifrasi, che dica «reggitrice di mo- nache »: monacharum praeses, ger esempio; ma é anche lecito tradurre abbatissa, ae. abbasso. Dirai p. es.: pereat tyrannus ; malum sit improbo viro. abbazia, coenobium, ii; abbatia, ac. abbaziale, abbatialis, c. abbicei, litterarum ordo, inis; prima litterarum elementa. KH «sapere poco pit dell’abbicci di una cosa», paullo ultra litteras primas progressus esse ; « sapere a@ mala pena Tlabbicct », prima tantum attigisse elementa ali- cuius rei. abbiente, locuples ; pecuniosus; possi- dens. abbinare, jungére; adnectérc. abboceato (parlandosi del vino), dulce ; suave ; lene. abbonarsi, alicuius rei usum certaé pe- cunia (mercede) pactaé sibi providére (a lettera : — procurarsi l’uso di una cosa per mezzo di pattuito denaro (prezzo). E abbonato, pacté mer- cede (pecuniad) utens aliqua re. abbrunarsi, vedi lutto. abitino (che si pone al collo ai bam- bint ecc.), bulla averrunca; pium amuletum. (Nofa. — Averruncus é nome di una divinite romana; e la parola poi significd «cosa che scon- giura un male »). abito. Locuzione: —- «L’abito non fa il monaco ». Tradurrai @ senso ; p. es. dirai : — Nimium ne crede colori; (o nell’uso familiare: — Barba non facit philosophum). abito (costituzione fisica), corporis ha- bitus, us. abituro, casa, ac. a bizzeffe, satis superque ; abunde ; lar- giter, copiose. abiura, abiuratio, nis. abiurare, abiurare; ciurare. EF dirai: detestari paganoruin sacra, « abiurare al paganesimo ». ablativo (caso), casus ablativus (e ca- sus pud anche andar sottinteso). 8 bordo (stato in /uogo) in navi. aborto (in senso dispregiativo), homullus (che propriamente vale, omiciattolo). a buon intenditor poche parole, in- telligenti pauca. a cacela, in venationibus. acacia, acacia, ae. acagid, anacardium occidentale. acca (non sapere, o non capire un), in summa rerum omnium ignorantia versari. accademia, academia, ae; e ¢ accademi- sta», academiae alumnus. accalmia (t. marin., sinonimo di «bo- naccia»; ed anche termine medico, per «calna (sosta) nel corso di una malatlia»). Si pud dire in diversi modi: il pit spiccio é pausa; ma anche malacia, ae; tranquillitas, Atis; quies, quietis; sedatio, dnis. accaparrare (fare incetta, p. es. di com- mestibili a scopo di esoso lucro), ex ca- ritate annonae lucrari. E lucrator tra- duce bene il nostro «accaparratore ». 1, — KE. Levie A. Bint - Jl latino come lingua viva. a De accappatolo, involucrum, i; (da ba- gno), sabanum, i; (da donna, per casa), laxa tunica; tunica fluxa. attaccabrighe, vir litigiosus, (o rixosus,i). accenditore, (instrumentum) accenditor; e accensione (l’accendere), accensio, Onis (p. es. luminum, det lumi). accesso (p. es. di febbre), febris acces- sus, Us. acchitare (nel giuoco del biliardo), pi- lam solvére. E aeebitarsi, ludum com- mittére. acciaccare, contundére. acciaceo, infirmitas, atis; aegrotatio, Onis. Nel plurale : incommoda, 6rum; (della vecchiaia) senectutis incom- moda. accidente, vedi apoplessia. acclimare (detto di animali o di piante), caelo (solo) assuefacére; (detto di persone) caelo adsuescére. E caelum (solum) non pati, non potersi accli- mare. E acclimato, caclo adsuetus. accolito (¢. ecc.) acolytus, 1. accollatario, susceptor, Gris. accomandita, societas. EF accomanda- tario, qui societatem gerit. accomodamento (giunger ad un), com- ponére litem; compositio, Onis. accompagnamento (musicale), vocum cantus ; (funebre), funus, éris acconclatura (detto di una donna), or- natus, us; (detto dei capelli), ornatus comae. accordare (uno strumento musicale), moderari. E aceordato, modulatus, i. accordatore (di strumentt musicalt), modulator, Gris. accozzagiia, colluvio, Onis. accrescitivo (del nome), nomen ampli- ficatum. accusa (sostenttor dell’accusa ; procura- tore del re) accusator publice consti- tutus, i. . accusativo (caso) casus accusativus (e casus pud lasciarsi sottinteso). acefalo, acephalus; capite carens. acme (¢. med.) discrimen, Inis. acqua (detio di pietre preziose), splen- dor; nitor; fulgor; e ¢(pietra) della pit bell’acqua », (gemma) miro splen- dore (o nitore, o fulgore). acqua d’odore, aqua odorata. acquaforte, aqua nitrata. acqualo, confluvium, ii. acqua panata, aqua pane temperata. acquavite, aqua vitae. acquarellare, colore diluto delineare ; ¢ acquarello (lavoro ad), tabula colo- ribus dilutis (o aquatis) delineata. acquolina (far venire l’acquolina in bocea), salivam movére. acrobata, funambulus, i. acromatico, coloris expers, ertis. acrostico, acrosticus, 1. acustico, sonorus, a, um; auditorits, a, um. addottorare, in doctorum numero ad- scribére. EL addottorarsi, doctoris gradum (o dignitatem) adséqui. adduttore, adductor, 6ris. adespoto (scritto), nomine vacans ; sine auctore. adiutore, adiutor, 6ris. a oltranza (combatlimento e simili), extremum certamen; acerrime de- certare ; (in senso generale), pertina- citer. adorabile, colendus, a, um; veneran- dus, a, um; (detto di persona), ama- bilis ; peramabilis. adorare (nel significato religioso), eximia religione colére; sanctissime colére. adragante, tragacanthum; (la pianta) tragacantha. aereare, perflare; e aereatore, (instru- mentum) perflator Oris. aeremoto, turbo, inis. nereod (come sinonimo di «chimerico ») ; inanis, e. acreiforme, aéri similis, is. aerodromo, aerodrémus, i. aeromctro, aéris instrumentum men- sor, Oris. aeronauta, aéronauta, ae; e aeronau- tiea, aeronautica ars. aeronave, aéria navis. aeroplano, aéroplanum, i; velivolum, 1. acroporto, statio; portus (e dal con- testo del discorso emergerad di quale stazione o di quale porto in partico- lare si tratti); oppure usare un neo- logismo e dire aéroportus; o anche velivolorum portus (o statio). afasia, aphasia ae. affamare (una citta), fame urgére; famé domare; commeatu interclu- dere (urbem). affamatore, qui fame premit. affannarsi a vuoto (senza scopo e senza effetto), gratis anhelare. afiaretto, negotidlum, i. afiarismo, turpiter sibi consulére ; in- honeste divitias sibi parare ; turpiter lucrari. affarista, turpiter lucrans; inhoneste lucrans. afiarone, res lucrosa. affaraccio, mala res. affermativo, affirmans; (risposta affer- mativa), affirmatio, Onis; (fare un cenno affermativo), annuére ; (nel lin- guaggio grammaticale : « congiunzione affermativa »), confirmativa coniun- ctio, dnis. affettare (tagliare a fette) in frusta dis- secare. affetto (da malattia), affectus, a, um (da costruirsi col compl. della causa efficiente).