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Il governo del dollaro: Interdipendenza economica e potere statunitense negli anni di Richard Nixon 1969-1973 (Storia Delle Relazioni Internazionali) (Italian Edition) PDF

243 Pages·2006·8.9 MB·Italian
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Preview Il governo del dollaro: Interdipendenza economica e potere statunitense negli anni di Richard Nixon 1969-1973 (Storia Delle Relazioni Internazionali) (Italian Edition)

STORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI n Duccio Basosi IL GOVERNO DEL DOLLARO Interdipendenza economica e potere statunitense negli anni di Richard Nixon (1969-1973) Edizioni Polistampa Duccio Basosi IL GOVERNO DEL DOLLARO Interdipendenza economica e potere statunitense negli anni di Richard Nixon (1969-1973) Edizioni Polistampa Il volume è stato pubblicato con il contributo del Ministero dell’Università e della Ricerca e del Dipartimento di Studi sullo Stato dell’Università degli Studi di Firenze. In copertina'. Nixon a colloquio con i principali aiutanti economici, a Camp David, poco prima di annunciare la New Economie Policy. National Archives, College Park (Md.), USA (71-2087). © 2006 Edizioni Polistampa Sede legale: Via Santa Maria, 21 Ir 50125 Firenze - Tel. 055.233.7702 Stabilimento: Via Livorno, 8/31 - 50142 Firenze Tel. 055.7326.272 - Fax 055.7377.428 http:// www.polistampa.com ISBN 88-596-0093-6 A La Abbreviazioni e sigle* lett. letter mem. memorandum mem.c. memorandum of conversation tei. telegram s.d. senza data ADMB American Diplomatic Mission in Bruxelles (CEE) ADMP American Diplomatic Mission in Paris (OCSE) AEB American Embassy in Belgium AEF American Embassy in France AEG American Embassy in Germany AEI American Embassy in Italy AEUK American Embassy in thè United Kingdom DS US Department of State * Le abbreviazioni e le sigle qui riportate sono relative alle citazioni dei documenti. Tutte le al tre sigle sono specificate nel testo. Prefazione L’evoluzione metodologica che da alcuni anni caratterizza gli studi di sto­ ria delle relazioni internazionali mette in evidenza l’affacciarsi, in questo cam­ po degli studi storici forse più che in quelli contigui, di tematiche prima tra­ scurate o considerate marginali. Lo sviluppo meramente diplomatico o politi­ co dei rapporti fra soggetti del sistema internazionale non offre più, nell età della globalizzazione, le coordinate concettuali necessarie a “capire” il passato internazionale. Non si tratta solo di osservare che la rivoluzione tecnologica e economica prodotta dalla globalizzazione cambia oggi i connotati della politi­ ca ma di aggiungere che essa proietta verso il passato, anche meno recente, una serie di interrogativi che non possono essere elusi: soprattutto quando si studiano gli anni successivi al Primo o al Secondo dopoguerra, allorché la tra­ sformazione del sistema internazionale acquistò ritmi sempre più celeri e ca­ ratteri sempre più condizionati dalle tematiche collegate ai flussi commerciali e finanziari. Detto in altri termini, nessuno sarebbe oggi in grado di com­ prendere seriamente il problema delle riparazioni tedesche dopo il 1920, le ri- percussioni politiche della “grande depressione” o il Piano Marshall, per cita­ re solo pochi esempi, se non tenesse conto delle variabili finanziarie e macroe­ conomiche che accompagnarono questi eventi. Del resto, questo ampliamen­ to di orizzonti affiora in maniera molto evidente nella storiografia non italia­ na, sebbene stenti a affermarsi in Italia. Affrontare con criteri nuovi questi temi significa infatti addentrarsi in un terreno ancora abbastanza impervio. Ma è proprio questa la ragione che ren­ de il lavoro di Duccio Basosi tanto più interessante e valido. Il tema centrale del volume prende le mosse dalla decisione assunta dal presidente Nixon il 15 agosto 1971, di sganciare il dollaro dalla parità fissa con l’oro, stabilita sulla base degli accordi di Bretton Woods del 1944 e di successivi aggiustamenti, e di accompagnare questa misura con una serie di provvedimenti economici in­ tesi a risanare l’economia americana dalla crisi che, per effetto della guerra del Vietnam e di motivazioni concomitanti, ne minacciava la solidità, minando 10 Ennio Di Nolfo al tempo stesso la capacità degli Stati Uniti di guidare davvero la vita econo- mico-politica del sistema occidentale. Di questo tema il volume offre una di­ samina acuta che poi estende alle conseguenze della svolta rispetto a tutto il sistema internazionale, sino al 1973, quando il sistema dei cambi flessibili si affermò nella sua portata quasi a convalidare l’assunto “politico” che aveva ispirato il Presidente americano. Il volume del Basosi mostra come la decisione, assunta da Nixon, e forte­ mente appoggiata dai suoi collaboratori, primo fra tutti il segretario al Tesoro John Connally, lungi dall’essere un rimedio estemporaneo a un rischio con­ tingente fosse il risultato di una strategia pensata per restituire agli Stati Uni­ ti, in ogni campo, la capacità di guidare il sistema occidentale, dominandolo e condizionandolo. Sulla base di una documentazione di prima mano, spesso sviluppata con fantasia e intuizione, il Basosi ha studiato anzitutto la genesi del provvedimento: la necessità di tamponare l’emoraggia di oro provocata dalla caduta del valore nominale del dollaro e dalla massiccia richiesta di cam­ bi su base fissa, proveniente da varie parti del mondo ma soprattutto dai pae­ si produttori di petrolio. Poi la volontà di restituire fiducia agli americani, do­ minati dal pessimismo che la vicenda vietnamita e le polemiche concomitan­ ti provocavano. Ma accanto a queste motivazioni, per così dire, contingenti, vi era la volontà di affermare in modo clamoroso la volontà degli Stati Uniti di non essere i soli a sostenere le spese del confronto bipolare e di essere inve­ ce risoluti a condizionare la concorrenza proveniente da soggetti emergenti: in primo luogo la Comunità economica europea, nel momento in cui questa stava riprendendo la sua crescita con il progetto di dare vita a una Unione monetaria e con il previsto ampliamento alla Gran Bretagna. Di solito si ten­ de a sottovalutare la portata di questa competizione, interna al blocco occi­ dentale, oppure a considerare il blocco della convertibilità del dollaro come la presa di coscienza dell’incapacità americana di mantenere l’egemonia formale in Occidente. Tuttavia lo studio del Basosi mostra, con ricchezza di dati e con una chiarezza espositiva non comune, che in effetti la crescita economica del­ la Comunità europea, non ancora frenata dalla crisi energetica del 1973, fos­ se all’origine di serie preoccupazioni per gli Americani. La politica di ritorno all’oro che il presidente de Gaulle aveva lanciato dalla metà degli anni Sessan­ ta era stata solo un sintomo della divaricazione fra le sponde dell’Atlantico che poteva sorgere da una perdita di controllo da parte degli Stati Uniti. Si trattava, ovviamente, di un problema politico e finanziario. Da parte america­ na era fortemente avvertita la necessità di mostrare che, nel momento in cui gli Stati Uniti avviavano l’apertura alla Cina e la politica di distensione verso Prefazione 11 TUnione Sovietica, essi non potevano trascurare il settore interno, rappresen­ tato dai paesi appartenenti al mondo dell’economia di mercato: dovevano an­ zi mostrare tutta la loro forza e capacità di assumere con sicurezza l iniziativa di elaborare uaa strategia economica e politica globale. Le decisioni dell’ago- sto 1971 rispecchiavano queste preoccupazioni e queste intenzioni. Lungi dall’essere un segno di debolezza, esse erano come una sorta di colpo di frusta dato alle relazioni globali per mettere ciascuno di fronte alle proprie responsa­ bilità. Una scelta politica di assumere autonomamente un atteggiamento “ag­ gressivo” nell’arena mondiale. Il lavoro del Basosi, rilevando come la “nuova politica economica” di Nixon sia già stata l’oggetto di attente analisi da parte di economisti e polito­ logi, amplia la ricerca a un campo più ampio; esso non si limita a considerare fefficacia immediata della scelta né a discutere il carattere delle decisioni di Nixon (se frutto di improvvisazione o di una strategia di lunga durata). Esso infatti estende la ricerca sino al 1973 per mostrare, affrontando con persuasi­ va perizia le sfaccettature del tema, come queste fossero alla base della ricosti­ tuzione di un’egemonia cercata e governata, anche senza il dogma della con­ vertibilità del dollaro. Così il volume offre al lettore uno sguardo nuovo su una vicenda che rappresentò un punto di svolta nella vita internazionale. Per restare ancora sul piano della metodologia storica, il lavoro offre un contributo fortemente innovativo rispetto alle trattazioni più tradizionali di questi temi. L’aspetto economico delle decisioni di Nixon non viene poi con­ siderato in quanto tale, ma come frutto di una riflessione anzitutto politica sul futuro dell’egemonia americana. Perciò il discorso sviluppato dal Basosi appare tanto più persuasivo, per la capacità di integrare aspetti innovativi e aspetti tradizionali (o “abituali”) di ogni analisi di storia delle relazioni inter­ nazionali. La ricerca svolta dal Basosi, lungi dal limitarsi al momento culminante delle decisioni del presidente americano, ne prende in esame le conseguenze immediate e a medio termine per misurare la loro efficacia rispetto ai proget­ ti dai quali Nixon aveva preso le mosse. In effetti, la nuova politica economi­ ca USA provocò notevole sconcerto in tutto il mondo. Essa tuttavia valse a costringere gli europei a trovare un accomodamento che, pur riconoscendo di fatto una modesta svalutazione della moneta americana, non riusciva a toglie­ re a questa il carattere di segno monetario dominante il mercato internazio­ nale, cioè tale da mantenere (o restituire) agli USA, nonostante la crisi politi­ ca interna verso la quale essi si stavano avviando, la capacità di governare il si­ stema internazionale. 12 Ennio Di Nolfo È raro trovare, nel lavoro di un giovane studioso, una così rigorosa capa­ cità di far convergere verso un’analisi omogenea tante variabili. Forse non tut­ ti i lettori potranno condividere le conclusioni alle quali il Basosi perviene. Ma appare evidente che l’accuratezza della ricerca sulla quale esse si basano e la maturità di riflessione che esse esprimono rappresentano un punto di rife­ rimento importante per ulteriori riflessioni su questi temi. Ennio Di Nolfo Introduzione La sera del 15 agosto 1971 gran parte del pubblico televisivo degli Stati Uniti attendeva l’inizio di una nuova avventura della famiglia Cartwright, gli eroici allevatori di bestiame del Nevada protagonisti della serie “Bonanza”. Sugli schermi apparve invece l immagine del presidente Richard Nixon che, dal suo ufficio alla Casa Bianca, comunicò di aver appena preso una serie di rilevanti decisioni economiche, battezzate nell’insieme New Economie Policy (NEP, cioè Nuova Politica Economica). Provenendo da un Presidente statuni­ tense, da sempre vicino alla destra del partito repubblicano per giunta, il ri­ chiamo alle drastiche scelte operate da Lenin nel 1921 poteva sembrare vaga­ mente ironico, ma le quattro misure che componevano il programma, elenca­ te con tono pacato e freddo, avevano obiettivamente un carattere a loro mo­ do ‘rivoluzionario’. Nixon stabiliva infatti una serie di stimoli alla crescita economica e agli investimenti, il blocco totale per novanta giorni dei prezzi e dei salari in tutto il territorio statunitense, la sospensione unilaterale della convertibilità aurea del dollaro, e l’istituzione, ancora unilaterale, di una so- vrattassa temporanea del 10% su tutte le importazioni. La trasmissione del messaggio fu di per sé un evento. Per evitare che la notizia fosse bruciata dai giornalisti, lo jfr^presidenziale praticò un controllo rigoroso sul rilascio del comunicato alla stampa. Mentre il Presidente parlava alla televi­ sione, telegrammi in partenza dal dipartimento di Stato raggiungevano le capita­ li di tutto il mondo per informare i governi esteri dei rilevanti mutamenti inter­ venuti nella posizione internazionale degli Stati Uniti. Il francese Pierre-Paul Schweitzer, managing director del Fondo Monetario Internazionale (FMI), l’isti­ tuzione alla quale spettava il compito di vigilare sulla stabilità dei cambi nel siste­ ma monetario internazionale, fu invitato a accomodarsi in una saletta secondaria della Casa Bianca, per ascoltare il discorso di Nixon, senza peraltro poter mini­ mamente influire sui fatti che si consumavano a pochi metri di distanza. Anche gli avvenimenti immediatamente precedenti la trasmissione erano degni di una sceneggiatura raffinata. La maturazione delle decisioni annun-

Description:
Nel ferragosto 1971 il presidente americano Richard Nixon decide di mettere fine al sistema di cambio che ha governato il mercato mondiale dalla fine della seconda guerra mondiale e sceglie di abbandonare definitivamente la parita tra dollaro e oro sancita nel 1944 dagli accordi di Bretton Woods, ci
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