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Il godimento come fattore politico PDF

204 Pages·2001·8.212 MB·Italian
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Slavoj Zizek < rodilaent@ come fattore lo) ttat=o) CES e S | Raffaello Cortina Editore Digitized by the Internet Archive in 2022 with funding from Kahle/Austin Foundation https://archive.org/details/ilgodimentocomef000ozize MINIMA Slavoj ZiZek Il godimento come fattore politico Edizione italiana a cura di Damiano Cantone e René Scheu Raffaello Cortina Editore www.raffaellocortina.it Titolo originale Enjoyment as a Political Factor © 2000 Slavoj Zizek Traduzione di Damiano Cantone e René Scheu Progetto grafico di Giorgio Catalano ISBN 88-7078-680-3 © 2001 Raffaello Cortina Editore Milano, via Rossini 4 Prima edizione 2001 1 Indice Nota introduttiva (D. Cantore, R. Scheu) 1. I sette veli della fantasia “La verità è là fuori” Lo schematismo trascendentale della fantasia Intersoggettività Dopo la caduta Lo sguardo impossibile La fantasia censurata Interpassività Il paradosso ontologico della fantasia Ama il prossimo tuo? No, grazie! Il Tamagochi è il Satana contemporaneo? . La trasgressione intrinseca La legge oscena La politica della disidentificazione Perché il potere deve autocensurarsi La banalità del male? La joutssance stalinista Underground ideologico Il gesto vuoto La fantasia forzata . Rinunciare ai fantasmi [ghosts] Lo spettro del capitale Il ritorno alla “critica dell'economia politica” INDICE Coca-cola come oggetto piccolo 4 118 Vittime, vittime dappertutto 137 . Cyberspazio e soggettività 149 Edipo on-line? 149 La perversione digitàle 159 La rana e la bottiglia di birra 177 Nota introduttiva Zizek, la filosofia è cinema? Quello che più colpisce un lettore che si trovi alle prese con un testo del filosofo sloveno Slavoj Zizek, al di là dei contenuti peraltro non proprio accademici, è la scrittura. Tale affermazione può venir accolta con scet- ticismo dal lettore di filosofia consumato: la prosa del- l’autore appare fin troppo scorrevole, semplice e imme- diata. Tuttavia, se ci si ferma a un’analisi di questo tipo, il rischio non è soltanto di sottovalutare la portata delle sue esemplificazioni tratte dalla cultura popolare, come se ci si trovasse di fronte al creatore di un “Lacan per tutti”, ma anche, più fondamentalmente, di pensare che la scrittura di Zizek abbia a che vedere (esclusiva- mente) con lo stile. Analizzando infatti l’opera di Zizek nella sua interezza, risulta subito chiaro che alcune im- magini, alcuni esempi, persino alcune citazioni di passi di altri filosofi ricorrono con insistenza, riprodotti pe- dissequamente (a volte si tratta di interi sottocapitoli) nelle sue numerose pubblicazioni. Non si tratta affatto di “dire sempre le stesse cose”, ma proprio di creare in questo modo una sorta di “scrittura a blocchi”. Nel ca- so di Zizek, quando si parla di scrittura, è forse meglio fare riferimento a qualcosa di simile al montaggio cine- matografico. In un testo tradizionale, le singole parti 8 NOTA INTRODUTTIVA acquistano senso solo all’interno della struttura in cui sono inserite: esso si articola in modo tale che ogni par- te è strettamente collegata alla precedente e funzionale alla successiva. Nei testi di ZiZek si potrebbe invece parlare di effetto KaleSov, quella particolare tecnica del montaggio cinematografico che permette l'emergere di un senso attraverso l’accostamento di due piani appa- rentemente inconciliabili fra loro: proprio questa ete- rogeneità stridente induce lo spettatore a conferire sen- so al primo piano in base al secondo e viceversa. Zitek utilizza questa tecnica di accostamento e opposizione, mettendo insieme, facendo reagire chimicamente i più disparati blocchi-significanti: la teoria lacaniana del point de capiton con Il prigioniero di Amsterdam di Hit- chcock, la guerra in Kosovo e Patricia Highsmith, il tea- tro di Brecht con il cyberspazio e Lévinas con Face-off di John Woo! L'abilità di ZiZek, e di ogni buon regista, consiste quindi nel saper gestire, organizzandoli, gli ef- fetti di senso che derivano da questo “montaggio”, nel saperli orientare all’interno della “trama”. Non basta. L'ampia esemplificazione ha un’impor- tanza ulteriore: Zizek non banalizza affatto complessi nodi teoretici, ma dimostra attraverso gli esempi tratti dalla cultura popolare (cinema, letteratura e politica principalmente) come essi “vivano” dentro la nostra realtà quotidiana, come la strutturino rivelandone un insospettabile funzionamento. Accanto a un ruolo chia- rificatore, gli esempi hanno in qualche misura un senso “ontologico”, costituiscono un continuo double bind tra realtà e teoria, tra particolare e universale, dimo- strando che i due livelli non possono essere disgiunti, pena la cadutain una posizione astratta e unilaterale. Non è facile, quindi, isolare nell’eterogeneità di I/ godimento come fattore politico singole tematiche o ar-

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