ebook img

Il Gazzettino-Friuli 2022-07-28 PDF

33.8 MB·Italian
by  
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview Il Gazzettino-Friuli 2022-07-28

€ 1,20 ‘ANNO136-N'178 il Quotidiano DAL 1887 ILGAZZETTINO del NordEst iii 604478) IAL 771120 ° Giovedi 28 Luglio 2022 FRIULI www.gazzettino.it Troppo caldo nelle fabbriche Si moltiplicano gli scioperi Il personaggio Bepi Mazzotti, il suo mondo, le sue montagne “prese in giro” Gabrielli a pagina 16 Formula Uno Il piano della Ferrari per restare in corsa mondiale Ursicino a pagina 20 Drogae > leri l'ultimo episodio: sparatoria tra 2 pusher nella via del passeggio Non pitt solo la droga e il degra- do: anche una sparatoria nella via del passeggio, con un 36en- ne colpito alla schiena. E un’estate nera per Jesolo, gremi- ta di turisti che hanno assistito esterrefatti al regolamento di conti, martedi sera nei pressi del Faro. Un uomo avrebbe in- fatti sparato nella folla per ucci- dere chi gli aveva fatto arrestare il fratello. Cinque i colpi di pisto- la esplosi verso il rivale, un tuni- sino raggiunto per sua fortuna da un solo proiettile che gli ha attraversato il corpo, a quanto pare senza lesionare organi vita- li. Ora il ferito @ ricoverato all'ospedale dell’Angelo a Me- stre, piantonato dagli uomini della Polizia, in attesa di essere interrogato. «Si tratta di un fatto gravissimo: la risposta delle for- ze dell’ordine, pero, é stata im- mediata e ho piena fiducia nel lavoro che stanno svolgendo per fare piena luce sull’accadu- to», ha detto il sindaco Christo- pher De Zotti. Cibina pagina ll JESOLO Il luogo della sparatoria Il commento La deriva della Miami adriatica: un caso nazionale Davide Scalzotto on é certo da ieri che Jesolo deve fare i conti con degrado e crimina- lita. E con una espro- priazione violenta del diritto delle persone (...) Continua a pagina 23 SCEGLI iL Tuo ABBONAMENTO ILGAZZETTINO info: abbonamenti [email protected] degrado, il “male oscuro” di Jesolo I precedenti Un'estate folle tra risse, baby gang ed aggressioni Giuseppe Babbo uristi rapinati, assalti delle baby gang, commercianti aggrediti. El’estate folle di Jesolo: una stagione da Far West (...) Continua a pagina Il Alleanze e veti incrociati >] partiti e il voto: centrodestra, intesa a meta. A sinistra cresce il no ai centristi. Renzi e Calenda ancora lontani L’analisi La politica rincorra i programmi non le paure Paolo Pombeni elettorale é un obbligo previ- sto dalla legislazione vigente all’atto di deposito delle liste con le candidature. Cosa si in- tenda per programma é pero questione pitt che vaga. Ovvio che si tratti degli impegni, spes- so poco pitt che slogan, che i par- titi assumono nella loro ricerca diconsenso nelle urne. II sentire diffuso li considera pili o meno come le famose promesse da marinaio, non solo perché pitt volte disattese, ma perché nella loro vaghezza si possono (...) Continuaa pagina 23 |: deposito del programma E' un inizio tribolato di campa- gna elettorale, tra veti incrocia- tie tensioni, quello che stava- no vivendo i partiti. Ieri il cen- trodestra si é riunito in concla- ve, ma non é riuscito ad anda- re oltre quello su cui erano gia tutti d’accordo: esprimera il premier chi prende pitt voti de- glialtri. Accantonata la richie- sta di Fdi di indicare subito il candidato per Palazzo Chigi. Non va meglio nel centrosini- stra. Nella sinistra del Pd cre- scono i dubbi e i no all’allean- za con Calenda, il segretario Letta cerca di mediare ben sa- pendo che sara difficile conci- liare un accordo con Azione con un’alleanza con le forze che stanno a sinistra del Pd. Neanche al centro tira aria di intese. Renzi e Calenda si sono incontrati, ma senza esito. Renzi ha chiesto a Calenda di “azzerare” il suo movimento, ottenendoun nosecco. Bulleri, Gentili eMalfetano da pagina 2a pagina6 Treviso. Tragedia al lago di Revine: muore profuga ucraina Fuggiva dalla guerra, annega a7 anni La disperazione della nonna della bimba Pattaro a pagina 12 L’intervista /1 Carraro: «La Lega in Veneto ha il 70% dei voti, li faccia pesare» Maurizio Crema stata fatta una cosa sconsi- derata sotto tutti i puntidi vista. Bastava aspettare tre mesi, chiudere alcune partite cruciali per affrontare lo shock economico d’autun- no. E invece alcuni partiti hanno deciso, contro il parere di chi lavora e produce, di af- fondare il governo. La Lega ha il 70% dei voti in Veneto, c’é bisogno di farli pesare a Roma». Enrico Carraro, 60 anni, imprenditore padova- no, é il presidente di Confin- dustria Veneto. Continua a pagina 9 L’intervista/2 Casini: «LTtalia non diventi lanello debole dell’Occidente» Mario Ajello residente Casini, é co- minciata la campagna elettorale e tra meno di due mesi si vota. Che cosa accadra? «Anzitutto, la classe politi- ca italiana dovrebbe chieder- si se @ consapevole del mo- mento storico che stiamo vi- vendo. E non solo per la crisi economica e sociale, ma per- ché siamo dentro a una rivo- luzione geopolitica che ci coinvolge sotto il profilo mili- tare, sotto quello energetico e sotto quello alimentare». (...) Continua a pagina5 ore 21.50 ATU PER TU CON TOMMASO CERNO Conduce FRANCESCO, PEZZELLA CANALE 12 | UDINESE TV.IT UDINESE TV REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ‘"llprezzo deal abbinamentiésagiuntivo al prezo de"llGazzttno” fino a esaurimento, La promazione aid solo pertarea della provincia diedizone. Spedizione in abbonamentopostale:DL 353/03 conv. inn. 48 el27/02/04) at. lcommal, VE Troppi mozziconi in strada arrivano i vigili anti-cicche Chili di mozziconi di sigaretta ri- trovati nelle caditoie di Pordeno- ne. Nei tombini della citta c’era- no talmente tante cicche che se fosse piovuto in maniera consi- stente - giura l’assessore all’Am- biente, Monica Cairoli - almeno tre zone del centro sarebbero sta- te allagate a causa dei tombini occlusi. Cosi dalla prossima setti- mana chi verra pizzicato a getta- re una ciccaa terra verra sanzio- natocon una multa da 42 euro. E per vigilare e cogliere sul fatto i trasgressori il Comune mandera per le strade della citta una squa- dra di vigiliin borghese. Del Frate a pagina 13 Cibo & cultura Non solo vongole: ecco Clo, l’ostrica made in Chioggia Alsuo “ideatore”, Giampiero Aresu, é costata anni di tentativi, esperimentie sottolinea lui «tanta passione». Maalla fine il risultato é arrivato: la prima ostrica veneziana, “made in Chioggia”. Degan a pagina 13 2 Primo Piano G| Giovedi 28 Luglio 2022 www.gazzettino.it —_Centrodestra LA GIORNATA ROMA Volti distesi e abiti infor- mali. E soprattutto «un clima co- struttivo» che, nonostante qual- che attimo di tensione quando la discussione finisce sui colle- gi, é stato mantenuto fino all’'ul- timo. Tant’é che, garantiscono i presenti, «é assolutamente posi- tivo» il bilancio finale del verti- ce di centrodestra tra Silvio Ber- lusconi, Matteo Salvini e Gior- gia Meloni tenuto ieri a Monte- citorio (come richiesto da que- st’ultima, per evitare il rito della cena a Villa grande) nella sala Salvadori del gruppo della Lega. Oltre ai tre leader per Forza Ita- lia hanno partecipato il coordi- natore azzurro Antonio Tajani e la senatrice Licia Ronzulli (in realta con il Cavaliere, al gran ri- torno a Montecitorio dalle con- sultazioni del premier Draghi di febbraio 2021, almeno all'ingres- so c’era anche Marta Fascina); per i leghisti il ministro e capo delegazione Giancarlo Giorgetti e il senatore Roberto Calderoli e per Fdl, il senatore Ignazio La Russa. Presenti, inoltre, il presi- dente di Noi con I'Italia, Mauri- zio Lupi; per I’Udc il presidente Antonio De Poli e il portavoce Antonio Saccone e Luigi Bru- Fapeo: presidente Coraggio Ita- ia. NIENTE SORPRESE Un incontro senza particolari sorprese in cui, oltre a stabilire di riaggiornarsi per definire il programma da presentare agli elettori, é stato raggiunto I’atte- so accordo sulle modalita di scelta del premier. «Decidono gliitaliani: chi prende un voto in piu, indica chi governera I'Italia OGNI PARTITO DELLA COALIZIONE CORRERA CON SIMBOLO E CAPO POLITICO AUTONOMO Il vertice a Montecitorio , intesa a meta «[l premier a chi ha pit voti» >Si alla regola generale, ma il nome si decidera solo dopo le elezioni L'USCITA ANTICIPATA DEL CAVALIERE Al pari di Salvini, anche Berlusconi ha lasciato il vertic quando era ancora in corso, dopo le 21 e 30. Ad accompagnarlo la gna e deputata Marta nei prossimi cinque anni» an- nuncia in serata al Tg5 Salvini. Inrealta si tratta di un ritornoal punto di partenza. Quella decla- mata dal leader leghista infatti era «la regola sempre adottata finora» per dirla con le parole della Meloni. Pitt che altro in questa fase va quindi ricono- sciuta la capacita della leader di Giorgia la sobria e Stra-Matteo le due destre in concorrenza scelgono format contrapposti ILCASO ROMA «Se vi chiamano populisti non vi offendete, ma sappiate che non é vero». E quanto va ripeten- do Giorgia Meloni ai suoi. E ba- stano queste parole lapidarie per capire qual é la cifrache la leader di FdI sta dando alla sua campa- gna elettorale e con quale stile vuole presentarsi all'ingresso di Palazzo Chigi se dovesse entrar- vi. Nessuno sbarco populista, po- satezza e serieta di contenuti, massima affidabilita occidentali- sta e evitare le «~promesse a van- vera». Soprattutto: differenziar- si, proprio sulla base di queste in- tenzioni e di un aplomb auto-im- posto (ma non sara facile tenerlo fino alla fine, visto che «ci attac- cheranno in tutti i modi da den- troe da fuori dell’Italia» e i falli di reazione potrebbero non manca- re), rispetto al format scelto da Salvini per la sua cavalcata verso il 25 settembre. Se lei, per evitare inciampi, ha deciso di attenersi a una comunicazione misurata - «Hai un tale vantaggio che tu per prima devi evitare che questo vantaggio si assottigli», é il consi- glio che le viene dato anche da co- municatori esterni al partito eda amici esperti nel ramo - lui, il ca- po leghista, ha deciso di fare co- me sempre StraMatteo: comuni- care h24 su tutti i canali re di sé social e tivvil, e gia da su- bito ha cominciato a subissarei5 milioni di follower della sua pagi- na Fb personale con sei post al giorno di media molti di pitt di chiunque altro ma meno della meta rispetto ai bei tempi in cui imperversava “la Bestia”. L'inte- razione degli utenti con i suoi po- st é bassa, ma in compenso i suoi video vanno forte. Lui esagera, lei si contiene. Lui esonda, lei no. Se andassero d’accordo, la diver- sita di approccio alla campagna MELONI SI IMPONE L'APLOMB DELLA STATISTA: MESSAGGI MISURATI PER EVITARE DI PERDERE IL VANTAGGIO ACQUISITO elettorale potrebbe sembrare un gioco di squadra: e invece non lo é. Salvini deve recuperare centra- lita e forza, e ribaltare i sondaggi. Con un repertorio che pero é sempre quello. Dunque, il viag- gio a Lampedusa il 4 e 5 agosto. Le bordate contro il ministro La- morgese. La condotta da ex e fu- turo ministro di polizia. E in pit, come sempre, la personalizzazio- ne della campagna nel senso del parlare di sé, del proprio corpo e anche di quello degli altri: «Io su- do perché lavoro tanto, Lettanon suda perché non si sbraccia...», «Mi sono tagliato la barba per una scommessa con Berlusco- ni....». E il Papeete? Difficile che dalla festa della Lega a Cervia, che si svolge li accanto allo stabi- limento di Milano Marittima e domenica la star sara proprio il segretario, non faccia un salto al- lo stabilimento del suo amico e europarlamentare Massimo Ca- sanova se non altro per vedere Yeffetto che fa. La Meloni viceversa ha un pia- no di uscite, tra interviste e altro, molto poco estemporaneo. E ri- masta bruciata dall’intervento >Incontro fiume alla Camera: la nostra unita risposta migliore Fdl di rispedire al mittente la proposta avanzata la settimana scorsa da Forza Italia (ovvero Yelezione del candidato pre- mier da parte di una assemblea degli eletti, subito dopo il voto) e poi gia liquidata dallo stesso Cavaliere: «E un tema che non mi appassiona». Un primo round a favore di Giorgia che comunque I’ex Cavaliere - ap- LA CAMPAGNA ELETTORALE DEI DUE LEADER estremista al congresso della de- stra spagnola Vox, dove ha am- messo di aver esagerato e infatti «non lo rifarei», é si propone di stare ben attenta a non fare altri inciampi comunicativi. E a cerca- re, viceversa, messaggi rassicu- ranti. Quello da «partito produtti- vista» - tasse, lavoro eccetera - e capace di rassicurare e di rivol- gersi trasversalmente agli eletto- ri, anche quelli medio-alti che si sono trovati bene nel periodo Draghi. Tranquillizzare e non spaventare. Una comunicazione di questo tipo le serve non solo per abbassare il livello di allarme che la sua crescita e il possibile poggiato in realta dal solo Lupi - ha chiuso con una battuta: «Non c’é problema, tanto con me in campo in campagna elet- torale saremo noi di Forza Ita- lia ad ottenere il 20%». A corre- do di questo punto poi - in quel- la che é stata una discussione terminata solo dopo oltre 4 ore, costringendo la Meloni ad an- nullare un’intervista televisiva mpagna Ma con tecniche comunicative opposte ingresso a Palazzo Chigi destano in Italia e all’estero, ma anche perché l'immagine é sostanza. Certo il ricorso al vittimismo non manchera - «La sinistra sta muo- vendo urbi et orbi i suoi think tank contro FdI» - ma il vittimi- SALVINI PUNTA SUI MESSAGGI ESTREMI E L'IPERATTIVISMO SUI SOCIAL: IN MEDIA SEI POST AL GIORNO SU FACEBOOK e Berlusconi e Salvini, primo ad arrivare in sneakers e jeans, a la- sciare in anticipo - si é anche sta- bilito che ognuno potra correre con il proprio simbolo e il pro- prio capo politico, come avvenu- to nel 2018.Tradotto: decidere- mo in seguito chi sara il pre- mier. Con il rischio che Fle Lega si “inventino” una federazione all’ultimo per sommare i loro ri- sultati. Differente in ognicasola situazione per le circoscrizioni estere dove il centrodestra si presentera con una lista unica. Del resto alla fine del vertice & una nota finale a marcare il pun- to: «L’unita del centrodestra é la migliore risposta possibile alle accuse e gli attacchi, spesso vol- gari, di una sinistra ormai allo sbando». ICOLLEGI Qualche attimo di tensione c’é stato solo al momento di trova- re la quadra per la divisione dei collegi da assegnare. Al punto da rendersi necessaria una pau- sa di mezz’ora per far rasserena- re tutti. Alla fine pero, complice uno «spirito costruttivo» ricono- sciuto dagli alleati alla Meloni, Yaccordo arriva. «E stata trova- ta un’intesa per correre insieme nei 221 collegi uninominali, sele- zionando i candidati pitt compe- titivi in base al consenso attri- buito ai partiti» si legge nel vago comunicato. I numeri trapelano solo dopo: a FdI andranno 98 seggi, 70 alla Lega, 42 a Forza Italia, compreso I'Ude, e ll a Noi con I'Italia pit Coraggio Italia. «E l’algoritmo del buonsenso» chiosa Calderoliall’uscita. Francesco Malfetano ‘©RIPRODUZIONE RISERVATA smo fa parte del gioco di tutti e un po’ paga sempre. Soprattutto pero c’é il tentativo della Meloni di recuperare i danni che certe predicazioni del passato hanno arrecato al suo partito (I'idea di Soros come il grande burattinaio nemico dei popoli, un anti-euro- peismo che effettivamente non ri- guarda pit il primo partito della destra italiana e il pit forte nei sondaggi generali) e che rendeva- no questa parte politica oggetto dinotevoli resistenze. LEGRIDA L'operazione di rassicurazione é quella insomma con cui la Melo- ni gioca la partita di questi due mesi. Chi insieme a lei, e sono po- chi, ragiona non solo di strategie politiche ma anche di sostanza culturale e di posizionamento co- municativo di FdI racconta di un partito che vuole proporsi come garanzia di stabilita istituzionale e che é ben conscio della dram- matica situazione economica e sociale che si trovera ad affronta- re se Giorgia dovesse andare a Palazzo Chigi. Altro che destra le- penista o salviniana insomma. Salvini invece fa Salvini: il torren- te in piena, irrefrenabile con le sue madonne esibite in tivvi e iper-promettente: «Toglieremo I'lva su pane e pasta e prodotto alimentari di prima necessita», é il suo ultimo grido di battaglia. E anche Giorgia grida ma ha deciso dinon volerlo fare troppo. Mario Ajello ‘©RIPRODUZIONE RISERVATA Primo Piano G| Giovedi 28 Luglio 2022 www.gazzettino.it HANNO DETTO «Laccordo sia lalgoritmo del buon senso Chi ha pitt voti esprime il premier> ROBERTO CALDEROLI v4 Nel centrodestra c’é sempre un accordo Alla fine lo troveremo LICIA RONZULLI a Proviamo a correre con il nostro simbolo perché crediamo di essere attrattivi nei territori LUIGI BRUGNARO ILFOCUS ROMA Presidenzialismo e Roma Capitale, federalismo fiscale dif- ferenziato, revisione del rappor- to di preminenza del diritto in- ternazionale su quello naziona- le, resurrezione delle province. Queste potrebbero essere le possibili riforme costituzionali dicui potremmosentire parlare nella prossima legislatura se il centrodestra superasse la so- glia dei due terzi dei parlamen- tarieletti nelle due Camere. Due terzi: la soglia che la Costituzio- ne indica come quella necessa- ria perché le riforme costituzio- nali votate in Parlamento non debbano passare le forche cau- dine del referendum costituzio- nale. Due terzi che, con i nuovi numeri di 400 eletti alla Came- ra e 200 al Senato, significano 267 deputati e134 senatori. Sia Youtrend che I'Istituto Cattaneo, nelle ultime ore, han- no evidenziato come per il cen- trodestra questa soglia di due terzi sia raggiungibile, non facil- mente, ma raggiungibile: secon- do il Cattaneo, il centrodestra potrebbe conquistare 228 depu- tati e 117 senatori. Per Youtrend le stime parlano di un centrode- stra che puo arrivare addirittu- raa 260 deputati a 136 senatori. Mancano le settimane di cam- pagna elettorale e questi studi sono basati su sondaggi e voti espressi fra europee e ammini- strative scorse ma tanto basta perché dentro i partiti ci si inter- Braccio di ferro sui seggi La soluzione: >Tensione fino a tarda ora poi l’intesa: a FdI 98 posti, 70 alla Lega e 42 a FI ILRETROSCENA ROMA Nel centrodestra si tratta ad oltranza sui collegi e alla fine unaccordo, sia pure provvisorio, si trova. Si comunicano pure dei numeri: a Fdl 98 seggi, 70 alla Le- ga, 42 a Forza Italia, compreso l'Udc, ella Noicon I'Italia. A tarda sera, dopo ore di con- fronto, Salvini e Berlusconi la- sciano il vertice. A duellare al ta- volo riunito negli uffici della Ca- mera restano, oltre a Melonie La Russa per Fdi, Giorgetti e Calde- roli per la Lega e Tajani per For- za Italia. Si analizzano i dati, Le- ga e FI insistono sulla necessita che si tenga conto dei risultati storici, che si consideri dunque pure l’esito delle Europee e delle Politiche. Ma Fratelli d'Italia non intende abbassare la richiesta di avere il 50% dei collegi, conside- rati i sondaggi nella coalizione. Si pud abbassare I’asticella ma non troppo. Berlusconi non ci sta: il sistema dei sondaggi da so- lo - avrebbe argomentato - non puod funzionare perché adesso noi siamo al 10%, ma con me in campo, Fi pud arrivare al 20». E la resistenza é anche in quale “quota” inserire l'Ude e Noi con I'ltalia. Con la Lega che tral'altro vuole aprire a Toti, «sempre se non sbandera a sinistra», men- tre FI frena. (All’incontro a Mon- tecitorio c’é pure il sindaco di Ve- nezia, Brugnaro, «L’importante é che Toti chiarisca subito cosa vuole fare», puntualizza il Capi- tano leghista). Lo scopo quindi é quello di al- largare il recinto e contrapporre una squadra ampia al fronte che sta costruendo il Pd di Letta. A ri- vendicare il clima positivo é Sal- vini. «La sinistra spera che ci sia- no divisioni tra noi, invece dimo- streremo che siamo compatti e pronti a vincere. Non dobbiamo ripetere gli errori del passato», dice il padrone di casa. L’obietti- vo é inviare un segnale di unita. Da qui l'accordo raggiunto sul fatto che sara la forza che pitt prendera votiad indicare la figu- ra da proporre per palazzo Chigi al Capo dello Stato. I] centrode- stra correra unito in tutti i colle- giall’estero, ci sara un gruppo di lavoro per il programma. Ma Fdi da una parte e il centrodestra di governo dall’altra sul nodo delle candidature dovranno tornare a un algoritmo >Dagli alleati riconoscimento a Meloni: «£ stata collaborativa». Il nodo programmi VEZZALI ENTRA CARFAGNA ESCE entra nel gruppo confrontarsi. Nel comunicato uf- ficiale si utilizza una formula in- terlocutoria: «nei collegi unino- minali si sceglieranno «i candi- dati pitt competitivi», senza defi- nire i criteri per individuarii. E il conto viene rimesso a un fanto- matico algoritmo, il cui funzio- Le riforme se si arriva al 66%: Quirinale eletto dagli italiani autonomia e super-Capitale roghi su quali possono essere le possibili riforme cui mettere mano. La prima é senza dubbio quella dell’elezione diretta del Capo dello Stato. Oggi il Presi- dente della Repubblica viene eletto dal Parlamento riunito in seduta comune. E, pit o meno sempre, il nome scelto é il frutto di una convergenza di maggio- ranza e opposizione. L’eventua- le riforma riguarderebbe sicura- mente lelettorato: non pitt di parlamentari con i delegati re- gionali ma il popolo. II che, pe- ro, trasformerebbe la figura del Presidente da super partes a esponente di una parte. E rimar- rebbe da capire, e se del caso ri- formare, anche i suoi poteri og- giconsiderati da molti troppo li- mitati. CON | DUE TERZI DEGLI ELETTI IL CENTRODESTRA POTREBBE CAMBIARE LA COSTITUZIONE SENZA REFERENDUM La seconda riforma sulla qua- le potrebbe essere una amplissi- ma convergenza é quella su Ro- ma Capitale. Con lo scioglimen- to delle Camere, tutto quanto é stato fatto fino ad ora va agli atti ma si azzera. Ma tutte le forze politiche, dal Pd ai 5Stelle, da Fratelli d'Italia alla Lega, con- cordano sulla necessita di dota- re la Capitale di poteri pit incisi- vidi quelli attuali. LE ALTRE MODIFICHE Malariforma su Roma Capitale apre la strada ad altre due possi- bili modifiche. Quella, tanto ca- ra alla Lega, dell’autonomia re- gionale. Anche in questo caso il lavoro portato avanti in parla- mento dal ministro Gelmini arrivato a buon punto, ma sen- za la mossa decisiva. Un nuovo parlamento a maggioranza cen- trodestra, con una forte compo- nente leghista potrebbe consen- tire di percorrere I’ “ultimo mi- glio” a una riforma votata an- che da milioni di cittadini con i referendum. Spunta poi l’aspetto sovrani- ta della coalizione. Ovvero met- tere mano alla cosiddetta subor- La polemica Ei senatori bocciano il linguaggio «<inclusivo» Noalla parita di genere nelle istituzioni. Al Senato, dove sista discutendo la riforma del Regolamento a seguito del taglio del numero dei parlamentari, l'emendamento presentato dalla senatrice M5S. Alessandra Maiorino, per favorire un linguaggio pitt inclusivo nell’attivita dell’amministrazione, non ha raggiuntola maggioranza richiesta per essere approvato. Sonostati 152isenatoriavotare afavore, 60icontrarie 16 gli astenuti. Ad avviare una ricerca sulla parita dei sessi nella lingua italiana, nel 1984, fu proprio lacommissione per la parita tra uomoe donna presso la presidenza del Consiglio. namento non viene definito. Poi escono di numeri, con Fratelli d'Italia che ottiene una quota ri- levante di collegi uninominali ma non il 50% chiesto inizial- mente. Gli alleati alla fine hanno riconosciuto alla Meloni di esse- re stata molto collaborativa. La cosa che sta a cuore a tutti i parti- ti é mostrare un’immagine della coalizione unita. Sia Berlusconi che Salvini hanno rimarcato con Meloni che non bisogna fare una ‘campagna’ contro. II presidente azzurro, per esempio, ha smenti- to di aver mai posto veti sulla Meloni al governo, «dobbiamo gil i aud andare compatti per poter gover- nare», il ragionamento. | PROGRAMMI Ma le spine ci saranno pure sul programma. Perché Salvini spin- ge sulla pace fiscale e rilancia su «quota 41» azzerando la Forne- ro, mentre Berlusconi punta a pensioni minimea mille euro, ad un bonus per le mamme e alla ri- duzione delle tasse. Su diverse idee c’é da tempo I’accordo con Fratelli d'Italia ma — osserva un ‘big’ del partito della Meloni - ci deve essere un coordinamento, € su quello che si vincono le elezio- ni, ogni proposta deve avere una sua sostenibilita finanziaria. In- somma, nessuna fuga in avanti. La Meloni ha poi ribadito la ne- cessita di firmare un patto an- ti-inciucio per far si che non si ri- peta piti l’esperienza dell’esecuti- vo giallo-verde o del governo di unita nazionale presieduto da Draghi. «Vogliamo regole chiare ela promessa che ogni decisione sara presa collegialmente. Non sara pit possibile utilizzare i voti di Fdia proprio piacimento». Sia Salvini che Berlusconi si sono detti d’accordo sulla necessita di una coalizione compatta. Riba- dendo che «c’é una grande occa- sione davanti a noi, non possia- mo perderla». Dunque nessuno si smarchi e basta con il clima dei sospetti. Salvini ritiene che la Lega avra pit voti di Fdi, rivendi- ca il ministero dell’Interno par- lando del tema della sicurezza e della necessita di ripristinare ‘St- rade sicure’, ma per Fdi ogni tipo di discussione sui ruoli di gover- no va posticipata. Dopo il nodo della premiership occorre strin- gere sui programmie sui collegi. Lultima offerta proveniente da FI é quella di 90 collegi sicuri a Fdi, 60 rispettivamente a Lega e al partito azzurro, con i forzisti che si farebbero carico dei cen- tristi. Ma Fratelli d'Italia avreb- be respintol'ipotesi di accordo. Emilio Pucci (©RIPRODUZIONERISERVATA FORZA ITALIA ACCETTA DI INCLUDERE NELLA SUA QUOTA ANCHE | CENTRISTI D1 UDC E CORAGGIO ITALIA Due corazzieri a cavallo al Quirinale dinazione di alcuni aspetti del diritto nazionale a quello inter- nazionale. Toccare questo tema - stabilito dall’articolo 117 della Costituzione - pero aprirebbe un enorme fronte di polemiche interne e con i partner europei. Da ultimo, il centrodestra po- trebbe pensare a una riforma che riabiliti le vecchie province, modificandole rispetto a quelle che abbiamo conosciuto prima del loro “superamento” (anche se la Costituzione le prevede an- cora). Sulla questione della ne- cessita di condividere con le op- posizioni le eventuali riforme, esistono diversi precedenti di ri- forme fatte “a maggioranza”. Ad esempio, quella del 2001 sul Titolo V e quella sul Senato vo- luta da Matteo Renzi nel 2016. Entrambe pero poi sottoposte al vaglio degli elettori con il refe- rendum. (@RIPRODUZIONERISERVATA UNIVERSITA LA FREQUENZA DEGLI STUDI GIUSTA DI UDINE PER IL TUO hic sunt futura FUTURO UNIUD.IT NUOVE LAUREE PER NUOVE PROFESSIONI Primo Piano G Giovedi 28 Luglio 2022 www.gazzettino.it residente Casini, @ co- minciata la campagna elettorale e tra meno di due mesi si vota. Che co- saaccadra? «Anzitutto, la classe politi- ca italiana dovrebbe chiedersi se @ consapevole del momento storico che stiamo vivendo. E non solo per la crisi economica e sociale, ma perché siamo den- tro a una rivoluzione geopoliti- ca che ci coinvolge sotto il profi- lo militare, sotto quello energe- tico e sotto quello alimentare». E la classe politica italiana non le sembra consapevole di tutto questo ma solo intenta a guardarsi l’ombelico 0 a com- battersi tra battutine e battu- tacce? «Quando negli anni passati Pa- pa Francesco ha parlato di una terza guerra mondiale combat- tuta a pezzettini, nessuno ha in- teso pienamente che cosa signi- ficava quel monito. Oggi alme- no i pitt avvertiti dovrebbero aprire gli occhi. Chi é chiamato in causa drammaticamente & YOccidente. Un Occidente disar- mato e non tanto sul piano mili- tare, ma sotto il profilo morale e ideale. Abbiamo davanti una doppia sfida: all’esterno chi, in nome di un revanscismo zari- sta, ci vuole piegare e all’interno nemicinon meno temibili». Quinte colonne di Putin anche nei partiti italiani? «Sono coloro che ritengono che la democrazia sia un meccani- smo non pitt adatto a risponde- re alle sfide dei nostri tempi: la democrazia con le procedure le- gislative, decisionali e anche bu- rocratiche é lenta, incompatibi- le con le necessita di un mondo globalizzato. Pertanto - secondo questa corrente di pensiero - c’é bisogno dell'uomo forte anche qui. Nona caso, in termini cultu- rali, si comincia a parlare della cosiddetta “democratura”: os- sia, appunto, la democrazia dell'uomo forte. Ovviamente i due concetti sono antitetici e in- compatibili». Quali sono le avvisaglie di que- sta situazione tremenda? «Scusi, le sembra normale che un ex presidente degli Stati Uni- a) SUL VOTO NON FACCIO ALCUN PRONOSTICO IN PASSATO LE MACCHINE DA GUERRA NON HANNO AVUTO GRANDI FORTUNE Gli scenari dopo il voto Q L’interv ta Pier Ferdinando Casini «LItalia non diventi lanello pit debole el nostro Occidente» >L’ex presidente della Camera: «In politica estera serve continuita con la linea Draghi» ti, una nazione che é il tempio della democrazia, giustifichi l'attacco a Capitol Hill? Le sem- bra normale che nel giro di qualche settimana cadano tutti i principali governi europei, da quello di Johnson a quello di Draghi, Macron in Francia sia senza una maggioranza parla- mentare e il governo tedesco post Merkel intimidito quotidia- namente dal partito filo russo del gas?». Cé lo zampino di Pu- tin in tutto questo? «Non lo so. Ma che ci sia il suo zampino 0 solo una coinciden- za, mi sembra in ogni caso molto pericoloso. E non mi meraviglierei, come gia il Copa- sir ha awvertito, che gli hacker russi si mobili- tassero duran- te la nostra campagna elettorale ap- pena comin- ciata». Ma Putin og- gi, a causa del- la guerra, non é assai indebolito e in altre faccende af- faccendato? «Sarei molto cauto a dire che sia indebolito. In realta certi ottimismi in politica estera sono espressioni di analisi molto superficiali. Putin ha indebolito 'Occiden- te economicamente. Gio- ca con il fattore tempo perché sa che per le de- mocrazie il tempo é un punto fragile in quanto i cittadini sono disabituati ai sacrifici e una volta esaurita Yondata emotiva per I’attac- co all’Ucraina si possono stancare. Fa accordi sul gra- ><] governi Ue anti-Putin cadono. E gli hacker russi minacciano la campagna elettorale» no con il governo di Zelensky e il giorno dopo bombarda Odes- sa. Fa i vertici con Turchia e Tran e cerca di realizzare nuove convergenze con i Paesi non al- lineati. Insomma, siamo ancora in campo aperto. E I'Italia ri- schia di essere l'anello fragile di un Occidente debole». Questo rischio Italia si pud ve- i) Pier Ferdinando Casini é stato presidente della Camera dal 2001 al 2006. Ha presieduto anche la commissione Esteri del Senato e la commissione dinchiesta sul sistema bancario Sulla Libia il Pd sconfessa Minniti: basta risorse alla Guardia costiera ILCASO ROMA «Abbiamo deciso oggi di non votare a favore del rifinan- ziamento della missione di so- stegno alla Guardia costiera libi- ca. L'anno scorso avevamo vota- to con l'impegno ad un percorso di cambiamento. Questo impe- gno non si é poi realizzato». Lo scrive su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta. Che di fatto sconfessa I’ex ministro dell’In- terno (del suo stesso partito) Marco Minniti. Era stato pro- prio Minniti, capo del Viminale all’epoca del governo Gentiloni — era il 2017 — a stipulare quel “memorandum’con il governo di Tripoli. Con l’obiettivo (in par- te raggiunto) di ridurre le onda- te migratorie verso I'Italia. Un’intesa fin da subito divenuta oggetto di molte critiche, da par- te sia di associazioni umanitarie e Ong che si occupano di mi- granti che della Chiesa. Con lo stesso Papa Francesco che in un Il finanziamento 11 milioni Le risorse annue destinate alla Guardia costiera libica per fermare gli scafisti incontro a porte chiuse con i ve- scovi poco pitt di un mese fa avrebbe avanzato una dura re- primenda contro quel patto. Col- pevole, secondo molti osservato- ti, di aver lasciato il governo libi- co libero di creare centri di de- tenzione molto simili a carceri. Veri e propri lager, é l’'accusa che viene mossa, costruiti per fermare i migranti prima che raggiungano la costa del Medi- terraneo. LE REAZIONI «II segretario Pd Enrico Letta ha deciso di non votare a favore del rifinanziamento della missione di sostegno alla Guardia costie- ra libica. Una scelta scellerata — attacca Susanna Ceccardi della Lega — tipica della sinistra, che punta a favorire l'immigrazione clandestina, lasciando in questo modo campo libero ai trafficanti di esseri umani e alle Ong, che nella maggior parte dei casi fun- gono da taxi del mare contri- buendo a riempire I'Italia di clandestini». Non solo: per la le- ghista, «Letta svilisce il lavoro di addestramento dei nostri milita- ri, in particolare della Guardia costiera italiana, che hanno con- tribuito con tanto impegno e sa- crificio alla formazione dei colle- ghi libici. Vuole veramente an- nullare cid che finoa oggi hanno fatto le nostre Forze armate?», si chiede Ceccardi. Il rifinanzia- MOSCA E RIUSCITA A INDEBOLIRE | PAESI EUROPEI. SA CHE NELLE DEMOCRAZIE Getta | CITTADINI NON SONO ABITUATI Al SACRIFICI rificare chiunque vinca le ele- zioni del 25 settembre? «Ci sono partiti come il Pd di En- rico Letta, Renzi e Calenda che sono stati i pitt determinati nel sostenere la postura di Draghi, che ha rotto le convenzioni di una certa politica italiana sem- pre disponibile al compromes- so purchessia. II] nostro governo ha lavorato con efficacia diversi- ficando le fonti di approvvigio- namento energetico e lo ha fat- tocon i ministri di Forza Italiae della Lega. Gli stessi partiti che poi inopinata- mente lo han- no fatto cade- re. Questi non sono giudizi. E’ fotografia realta, ben conosciu- ta nelle cancel- lerie e illustra- ta sui media in- ternazionali. Prendo __atto che Giorgia Meloni si sia espressa per la politica estera di Draghi. Che questo sia ve- nuto da un par- tito di opposi- zione mi é sem- brato un dato positivo. Ma con tutto il ri- spetto, un con- to é un governo imperniato su Draghie un altro conto é un go- verno come quello che potreb- be uscire dalle prossime elezio- ni». Ma allora dopo Draghi servi- rebbe di nuovo Draghi? «Lasciamo perdere gli slogan: serve un’assoluta coerenza di propositi nel campo della politi- ca estera e una continuita con quanto fatto sinora. Una certa destra europea sembra permea- bile alla propaganda russa, sen- LETTA ANNUNCIA LA SVOLTA: VOTIAMO NO AL RIFINANZIAMENTO PERCHE NON C’E STATO IL CAMBIAMENTO CHE Cl SI ATTENDEVA sibile agli slogan del patriarca della Chiesa ortodossa Kirill. Egli denuncia il relativismo cul- turale ed etico dell’Occidente in nome della tradizione cristiana ortodossa russa. Come se fosse possibile che i responsabili del- la morte di migliaia di bambini ucraini e delle fosse comuni a Bucha potessero ergersi a ba- stione di una rinascita morale. Tutto questo é veramente rivol- tante». Lei é tutto concentrato sulla politica estera e sui rischi di un nuovo posizionamento dell'Italia nel quadro geopoli- tico. Ma guardando dentro la campagna elettorale di casa nostra, che cosa ci trova? «Se la campagna elettorale é@ quella che riscopre le solite pro- messe degli ultimi trent’anni, non ci siamo proprio e non si sa se piangere o ridere. Mi auguro che gli italiani, in questi due me- sie poi quando andranno a vota- re, valutino i fatti e non le ab- bondanti e infruttuose chiac- chiere propagandistiche». Dicono tutti che vincera la coa- lizione di Meloni, Salvini e Berlusconi. Lo crede anche lei? «Io non so fare un pronostico. I sondaggi danno favorito il cen- trodestra. Ma la campagna elet- torale é lunga. In questi due me- si puo accadere di tutto. Non ci sono predestinati. Una sola ri- flessione: le ammucchiate sen- za contenuti non servono. Biso- gna dare agli italiani una propo- sta credibile e convincente. Le macchine da guerra del passato non sono mai risultate efficaci. Lo dico anche a chi pensa di aver gia vinto». Lei che é amico di tutti e tre, ci puod spiegare perché Letta, Renzi e Calenda pur dicendo piii o meno le stesse cose non riesconoa stare insieme? «Non sia cosi pessimista. Da ap- passionato di calcio, ricordo una delle frasi memorabili del celebre Boskov: partita finisce quandoarbitro fischia». Mario Ajello SENTO GIA UNA CAMPAGNA ELETTORALE CON LE SOLITE PROMESSE DEGLI ULTIMI 30 ANNI. GLI ITALIAN] VALUTINO | FATTI NON LA PROPAGANDA Marco Minniti, ministro dell'Interno del governo Gentiloni tra il dicembre 2016 e giugno 2018 mento comporta la proroga, per Tanno 2022, della partecipazio- ne di 25 uomini del corpo della guardia di finanza italiana alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle istituzioni li- biche, preposte al controllo dei confini. Una missione che in ogni caso rimodulata rispetto all'impegno iniziale, con una ri- duzione da 49 a 25 unita di per- sonale e un incremento da 3a 4 dei mezzi terrestri. Invariata la presenza di una unita navale. Il fabbisogno complessivo del pia- no é perd aumentato per I'anno in corso di oltre 1,3 milioni di eu- ro (da10,5 milionia 11,8). R.P. (G RIPRODUZIONERISERVATA 6 Primo Piano G| Giovedi 28 Luglio 2022 www.gazzettino.it LO SCENARIO ROMA La sinistra dem che da gior- ni rumoreggia a sentire il nome di Carlo Calenda. II leader di Azione che invece farebbe volen- tieri a meno di Luigi Di Maio. I renziani che, dal canto loro, ve- dono come fumo negli occhi gli abboccamenti con Nicola Frato- ianni e la sua Sinistra italiana (corteggiata pure da Giuseppe Conte). E infine un pezzo di Pd che sarebbe anche disposto a im- barcare Matteo Renzi, purché Italia Viva riduca le pretese sui collegi che i possibili partner do- vrebbero conce- dergli. Non é una missione facile, quello che nel gi- ro di una decina di giorni dovra portarea termine Enrico Letta. Alle prese con un’al- leanza, quella del centrosinistra, ancora tutta da tessere. E poi pro- grammi da scrive- re, veti incrociati da mitigare, ma soprattutto candi- dature _ blindate (o presunte tali) da distribuire. Il segretario dem ne é convinto: la sfida di settem- bre sara un «tap- pone dolomitico, tutto in salita» per il campo pro- gressista. E l'unica speranza se non per vincere, almeno per ten- tare il pareggio, é quella di peda- lare compatti. Tutti, o quasi. Dai rosso-verdi di Fratoianni e Bo- nelli fino ai riformisti di Azionee +Europa. Una partita, quella delle al- leanze, che il Pd non ha ancora chiuso. Dovra farlo «al massimo Il centrosinistra Tensione e veti incrociati il Pd media tra gli alleati >Calenda offre a Renzi solo pochi posti in lista. Matteo gli chiede di azzerare Azione Il segretario dem Enrico Letta tra il 3 e il 5 agosto», spiega chi segue il dossier, cosi da lasciare un paio di settimane alle trattati- ve sulle candidature. Trattative che ancora sembrano in alto ma- re. Carlo Calenda fa sapere di at- tendere «interlocuzioni di meri- to», sul programma e gli altri punti. Anche perché tra i dem non manca chi - come il vice di Letta Giuseppe Provenzano, ma pure il ministro Andrea Orlando -finora sié mostrato tiepido, per usare un eufemismo, sulla pro- spettiva di allargamento al cen- tro. «Un conto é un’alleanza elet- torale per provare a sfilare qual- che collegio in pit alla destra», «Nessun terzo mandato o lascio il Movimento» Giallo sull’aut aut di Grillo ILTERREMOTO ROMA La minaccia di Beppe Gril- lo di dire addio al Movimento 5 Stelle se Giuseppe Conte vuole andare avanti con le deroghe per alcuni parlamentari penstastel- lati che hanno gia svolto due mandati, in modo da potersi ri- candidare, rischia di far sparire lex premier penstatellato dalla scena politica. Con la stessa rapi- dita con cui il primo giugno del 2018 é@ arrivato a Palazzo Chigi nella veste di presidente del Con- siglio. Conte é ormai stretto tra due fuochi, vecchi parlamentari del Movimento 5 Stelle da una parte e Beppe Grillo dall'altra. In- fatti, i maggiorenti del suo parti- to che sono alla seconda legisla- tura vorrebbero aggirare la rego- la che vieterebbe ai pentastellati di partecipare alle elezioni politi- che del 25 settembre, mentre Grillo @ assolutamente contra- rio. Al punto che ieri, il comico genovese ha fatto sapere di esse- re prontoa tutto pur di difendere Ja clausola del doppio mandato, fino ad arrivare a immaginare di abbandonare la sua creatura po- litica. ILRISCHIO ROTTURA L’aut-aut di Grillo al leader del Movimento sarebbe stata chia- rissima: «Se deroghi al secondo mandato dovrai fare a meno di me, lascio il Movimento 5 Stel- le». Una notizia, quest’ultima, smentita da Conte e da fonti vici- ne a Grillo, ma non personal- mente dal Garante. Inoltre, nelle prossime ore il comico genovese e l’ex premier dovranno anche affrontare la questione delle mo- dalita di selezione dei candidati per la formazione delle liste, vi- sto che ancora non é chiaro se si procedera attraverso le parla- mentarie e un voto online, o con la selezione diretta dei candidati da parte di Conte. Il presidente dei penstellati non vuole arriva- re alla rottura con il fondatore del Movimento, che peraltro é anche il titolare del simbolo, per- In cerca dideroga ROBERTO FICO Presidente della Camera, Fico é stato tra i fondatori dei primi meetup nel 2005 as PAOLA TAVERNA istro per i Rapporti con il Parlamento nei governi Conte II e Draghi VITO CRIMI 2020 al 2021 é stato po politico del M5S dopo le dimissioni di Di Maio >La sinistra dice no all’alleanza con il Centro filo-Draghi, Iv: «No accozzaglie» partecipera nei modi che ritiene opportuni ANDREA ORLANDO Serve un’alleanza piti estesa possibile da Speranza a Calenda da Elly Schlein a Renzi ANDREA MARCUCCI ché in caso di ritiro del marchio Conte non potrebbe partecipare alle elezionie sarebbe costrettoa raccogliere le firme per la pre- sentazione delle liste elettorali, un'impresa quasi impossibile nel cuore dell’estate e senza I'aiu- to della popolarita di Grillo, che dalla sua perderebbe perd i 300mila euro annui che i gruppi parlamentari pentastellati gli pa- gano per l'uso del sito. Dicertola posizione di Conte é critica visto che se decide di sottostare al dik- tat di Grillo si trovera in rotta di collisione con nomi di assoluto peso del Movimento come il pre- sidente della Camera, Roberto Fi- co, ei ministri dei governi penta- stellati, Alfonso Bonafede, ex Guardasigilli, Riccardo Fraccaro incaricato dei Rapporti con il Parlamento nonché sottosegre- tario alla Presidenza del Consi- glio e Nunzia Catalfo ex ministra lacritica che arriva dalla sinistra dem. «Un altro la prospettiva di un percorso comune: il Pd ha la propria agenda, che non é la stes- sa di Azione». Un orizzonte, quello dell’asse con il terzo polo (e con ex di Forza Italia come Gelmini e Brunetta), che non sol- leva entusiasmi neanche tra gli alleati di Leu, guidati da Roberto Speranza. Per non parlare di Si- nistra italiana, che il Pd sta pro- vando a tirare dentro anche per sottrarre un potenziale partner ai Cinquestelle di Conte. ILNODO COLLEGI Il problema, agli occhi di molti democrat, é che virando troppo a sinistra si rischia di perdere per strada Italia Viva. Perché i renziani hanno gia tracciato i lo- ro confini: «Con chi come Frato- ianni parlava del governo Dra- ghi come dell'esecutivo delle banche, noi non abbiamo molto da condividere — mette in chiaro Gabriele Toccafondi, deputato di Iv - Si rischia un’accozzaglia che siinfrangerebbe subito dopo il voto, come l'Unione: il centro- sinistra impari dagli errori pas- sati». Ma il vero terreno di scontro, del Lavoro e delle Politiche socia- li. Inoltre, a premere per una rican- didatura in deroga cisonoanche la vice presidente del Senato, Paola Taverna, i ministri 5 stelle del governo Draghi, Federico D'Inca (Rapporti con il Parla- mento) e Fabiana Dadone (Pub- blica Amministrazione), senza contare i numerosi sottosegreta- ri penstastellati degli ultimi tre governi, e altri parlamentari di peso come il Presidente della IL LEADER ORA RISCHIA DI NON POTER PRESENTARE LE LISTE CON IL SIMBOLO DEL MSS pitt che la compattezza sui pro- grammi o l'agenda Draghi, ri- schia di essere un altro. Owvero: la spartizione dei posti “sicuri Quelli (non moltissimi, in realta) considerati gia vinti in partenza, qualunque o quasi sia il candida- to della coalizione. Il Pd, raccon- tano i bene informati, ne avreb- be promessi gia tre a Leu (in ag- giunta ad altri tre considerati “contendibili”). Mentre Renzi, trapela, ne avrebbe chiesti per i suoi addirittura sei. Vedendosi rispondere dai dem con un secco “no”. «Ma se abbassasse le prete- se la partita potrebbe riaprirsi», confida un big del Pd. Anche per- ché lasciando Renzi a navigare da solo nelle acque del terzo po- lo, si ragiona al Nazareno, il ri- schio é che possa fare pitt danni al centrosinistra che agli avver- sari. In ogni caso, i dem vorreb- bero che fosse Calenda a “imbar- carlo” sotto le proprie insegne. Tra i due la trattativa era gia partita, per ora senza risultati. Perché Renzi avrebbe proposto al suo ex ministro di azzerare Azione e dare vita a un soggetto politico comune. Sentendosi ri- spondere, anche in questo caso, picche. I due dovrebbero vedersi di nuovo nei prossimi giorni. Ma l'accordo (che anche in questo caso passa per un’intesa sulle candidature: Calenda sarebbe di- sposto a offrirgliene al massimo tre) @ ancora tutto da trovare. Andrea Bulleri Alberto Gentili (© RIPRODUZIONE RISERVATA LA TRATTATIVA SULLE CANDIDATURE: «MATTEO DEVE ABBASSARE LE PRETESE» A LEU GARANTITI TRE COLLEG! SICURI “ELEVATO" Il fondatore e “padre padrone” del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo Commissione Affari Costituzio- nali della Camera, Giuseppe Bre- scia e il presidente della potente Commissione Industria del Sena- to, Gianni Girotto e il questore del Senato, Laura Bottici. TRA! DUE FUOCHI Nel complesso si parla di oltre una quarantina tra, i165 deputa- ti e senatori, che ancora fanno parte dei gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle alla Ca- mera e al Senato. Tutti uomini che in questi mesi sono rimasti nelle fila del partito di Grillo per- ché Conte é riuscito a tenerli le- gati a sé promettendo che in un modo o nell'altro sarebbe riusci- to a convincere il Garante del Movimento, concedere le dero- ghe per consentirgli la ricandida- tura. Una strategia che anche nei giorni pit convulsi della crisi che ha portato alla fine del gover- no Draghi, nonostante le fibrilla- zioni, aveva consentito a Conte di evitare una fuga di massa dei parlamentari. Ora il castello ha iniziato a sgretolarsi e, ieri, si so- noregistrate nuove defezioni nel direttivo Movimento 5 Stelle alla Camera dove hanno rassegnato le dimissioni dai vertici del grup- pola vicepresidente vicaria Ales- sandra Carbonaro e i segretari d’Aula Nicola Provenza ed Elisa Tripodi. Addii, questi ultimi, che seguono di 24 ore le dimissioni del capogruppo penstellato a Montecitorio, Davide Crippa, che si era espresso a favore della permanenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi. Caris Vanghetti © RIPRODUZIONE RISERVATA Primo Piano Giovedi 28 Luglio 2022 www.gazzettino.it 1 centrodestra é al suo triste epilogo. Ora é Ca- lendaa parlare chiaroa « e rivolgersi alle impre- se. Ma non sono io che mi sono “spostata”, @ Forza Italia che si é gmologata alla destra-destra». E passata una settimana esatta dal suo ad- dio ad FI, e la scelta di Mariastel- la Gelmini sembra assumere sempre piii i contorni della pri- ma tessera di un domino. Sono gia 9 infatti gli addii tra gli az- zurri. L’ultimo é quello di Mara Carfagna. «Una donna “tosta”» spiega la ministra degli Affari regionali che ora vorrebbe tutti gliexazzurriaccanto. «Con leie con gli altri colleghi, spero dav- vero che si possa fare ancora un pezzo di strada assieme». E chis- sa che la direttrice non sia pro- prio Azione di Carlo Calenda. («Ho letto il suo appello e mi é sembrato la declinazione piti se- ria dell’agenda Draghi»), che nei giorni scorsi ha proposto proprio il premier attuale come futuro presidente del Consiglio: del resto, precisa la ministra «Tra lui e Giorgia Meloni gli ita- lianinon avrebbero dubbi». Ministra Gelmini il suo addio a Forza Italia ha fatto rumore e ha dato il via ad un esodo dal partito che forse segna anche la fine di una stagione politica italiana. Il centrodestra mode- rato si é archiviato una setti- mana fa? «Si, é stato il triste epilogo di una deriva iniziata molti mesi prima. Scegliendo di lasciare le impronte digitali sull'affossa- mento del governo Draghi si so- no presi una _ responsabilita enorme e hanno messo a serio rischio il Paese, che nel frattem- po si stava riprendendo dopo la tragedia del Covid. Le elezioni ci sarebbero comunque state di qui a poco, ma é prevalso il cal- colo elettorale: non avrei mai immaginato un finale del gene- re». Sono gia 9 gli azzurri che han- no lasciato e ultima é stata la ministra Mara Carfagna. Pen- sa che nel vostro futuro politi- co ci sia spazio per un passag- gio comune? Magari il 26 set- tembre vi ritroverete dalla stessa parte. «Nove in questi ultimi giorni, ma dall'inizio della legislatura Forza Italia ha perso oltre qua- ranta parlamentari. Senza che sia mai stata fatta un’autocritica su questi abbandoni e sui risul- tati elettorali conseguiti dal par- tito. E la logica del “meno sia- Il centro Q intervista Mariastella Gelmini «Calenda parla alle imprese con lui siamo in sintonia Draghi meglio di Meloni» > La ministra “chiama’” gli altri ex FI: «Con Mara spero di fare ancora un pezzo di strada insieme» mo, meglio stiamo”. Con Mara, che é una donna “tosta”, e con gli altri colleghi, spero davvero che si possa fare ancora un pez- zo distradaassieme». Intanto FI-Lega-Fdl faticano a trovare un’intesa e c’é chi dice che Berlusconi e Salvini non accetteranno mai di avere la Meloni come premier. Lei li conosce bene, che ne dice? «Troveranno un accordo: Forza Italia e Lega stanno unendo due debolezze e Giorgia Meloni, dal suo punto di vista, ha ragione. Se davvero Forza Italia non avesse voluto consegnarle la ® L'EX ESPONENTE AZZURRA: CARFAGNA E UNA DONNA “TOSTA” E QUELLA DI CARLO E L’AGENDA DEL PREMIER BERLUSCONI SIE PIEGATO A SALVINI E ORA NON POTRANNO OPPORS! ALLA MELONI CHE CHIEDE DI ANDARE A PALAZZO CHIGI premiership, avrebbe conferma- tola fiduciaa Draghie garantito un’ordinata chiusura della legi- slatura. Avremmo messo in si- curezza i conti del Paese e gli ap- provvigionamenti _energetici, conseguito gli obiettivi del Pnrr, attuato la delega fiscale e le ri- forme di giustizia e concorren- za, dato poteri straordinari a Ro- ma Capitale, una riforma che stavo seguendo insieme a quella sull'autonomia. Invece si sono piegati a Salvini e adesso non potranno opporsi alla rincorsa di Fratelli d'Italia per la candida- tura per Palazzo Chigi». Si dice che una campagna elet- torale entra nel vivo quando si inizia a ragionare sul nome del premier. Oggi le uniche alter- native - pitt o meno concrete - messe sul piatto sono Meloni o Draghi. Che ne pensa? E soprattutto ritiene che il presidente del Consiglio accetterebbe? «Posti di fronte alla scelta, senza nulla togliere a Gior- gia Meloni, credo che gli ita- liani non avrebbero dubbi. E certamente non ne ho io. Draghi pero non si pud tira- re per la giacca. Cid non to- glie che molti elettori vor- rebbero che portasse avanti il lavoro iniziato. Erano de- cenni che in Italia non veniva avviato un progetto riformista cosi ambizioso: abbiamo pro- grammato investimenti per ol- La battaglia di Rivoli contro la caccia conflitto di poteri fra il Veneto e il Tar ILRICORSO VENEZIA Rivoli Veronese é un pae- sino di duemila anime ai piedi del Monte Baldo, noto ai pitt per la battaglia vinta da Napoleone. Maattorno a questo piccolo cen- tro si consuma uno scontro sen- za molti precedenti nella storia giudiziaria del Veneto: un con- flitto di attribuzione fra poteri dello Stato e della Regione. A proporre il ricorso alla Corte Co- stituzionale é stata ieri la com- missione Affari istituzionali del Consiglio regionale, in difesa del Piano faunistico venatorio che ha inserito la localita fra quelle in cui sono ammessii cacciatori. IL CONSIGLIO REGIONALE PORTA IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO ALLA CONSULTA IN DIFESA DEL PIANO FAUNISTICO VENATORIO LA MODIFICA Fino allo scorso anno il terri- torio di Rivoli rientrava nel peri- metro della zona faunistica del- le Alpi. Su proposta della Pro- vincia scaligera, invece, la nuo- va disciplina veneta sull’attivita venatoria I’ha inserito nell’am- bito territoriale di caccia Vero- na 1. Contro questa modifica il Comune ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo re- gionale, che il 15 giugno ha deci- so di sollevare questione di legit- timita costituzionale davanti al- la Consulta. In attesa del verdet- to, i giudici di Venezia hanno pe- rd anche sospeso «l'efficacia dei provvedimenti amministrativi impugnati», disponendo che «vengano mantenute» in quei 18,5 chilometri quadrati «le spe- ciali forme di tutela dall’eserci- zio dell'attivita venatoria» previ- stein precedenza. LA GIURISDIZIONE Il punto contestato é proprio questo. Come ha sintetizzato ie- ri Palazzo Ferro Fini, il Tar <ha ritenuto sussistente la propria Padova Stipendi dei medici «L’aumento? Un caffe» VENEZIA Per tentare di riequili- brare la storica disparita di stipendi fra imedici dell’azienda ospedaliera di Padovae il resto del Veneto, la Regione ha stanziato 2,2 milioni. Unasomma che «non ésufficientea risolvere il problema», ha ribadito ieri T'assessore Manuela Lanzarin, rinnovandolasollecitazione al Governoa «superare i limiti oggi presenti all’incremento dei fondi contrattuali». I] primario Giampiero Avruscio, presidente dell’Anpo, ricorda infatti che quell’importo si traduce in un aumento netto pari «ad un caffé al giorno». Di quila richiesta diistituire una commissione «per identificare errorie responsabilita» all’origine della disparita di trattamento. giurisdizione anche su legge re- gionale, sia disapplicando la leg- ge regionale in questione, sia or- dinando alla Regione di provve- dere nei termini disposti dall’or- dinanza medesima». Traduzio- ne: il Consiglio regionale conte- sta al Tribunale amministrativo di aver travalicato le proprie competenze, sospendendo non una delibera ma appunto una legge, quando invece il giudizio di legittimita sulle norme com- pete «alla sola Corte Costituzio- nale», come si legge nella propo- sta di ricorso firmata dal presi- dente Roberto Ciambetti. LA SALVAGUARDIA Ilnumero uno dell’assemblea | GIUDICI AVEVANO SOSPESO LA LEGGE NON UNA DELIBERA CIAMBETTI: «LESE LE NOSTRE PREROGATIVE» La ministra degli Affari regionali ed ex esponente di spicco di Fi Mariastella Gelmini tre 230 miliardi di euro ed una parte di queste somme le abbia- mo gia incassate per infrastrut- ture, scuole e asili, banda larga, sanita territoriale. Abbiamo ri- formato la pubblica ammini- strazione, iniziato una profon- da sburocratizzazione, tutelato le famiglie economicamente pitt fragili dagli aumenti delle bollette. Io penso che per il bene del Paese serva proseguire que- sto lavoro. E Draghi ha gia dimo- strato di saperlo fare e di essere un leader stimato in Europa e nel mondo». Da Forza Italia la accusano di aver trattato gia «da tre mesi» luscita dal partito per entrare in Azione di Carlo Calenda. Co- sasisente dirispondere? «E falso. Ma in Forza Italia ora- mai si ricorre all’insulto anzi- ché rispondere sulle questioni politiche. Se volevo un seggio si- curo, me ne sarei rimasta dove stavo. La verita é che la classe di- rigente attuale del partito aveva due missioni: completare Tosmosi con la Lega ed estro- mettere chiunque difendesse la storia, l'autonomia e i valori di Forza Italia. Quanto a me, ho letto l’appello di Calenda e mi é sembrato la declinazione piu seria dell’agen- da Draghi. Si alle infrastrutture e agli investimenti, industria 4.0, pit soldi in busta paga ai la- voratori, drastica revisione del reddito di cittadinanza e taglio di Irap e Irpef. Dobbiamo dare una prospettiva di serieta e con- cretezza all’azione politica. Ca- lenda parla chiaro e si rivolge ai ceti produttivi, alle imprese, al popolo delle partite Iva e ai bo- nus e al reddito di cittadinanza preferisce il lavoro. Sono le bat- taglie che ho sempre fatto». A guardarla dal punto oppo- sto invece, c’é chi non vede ie, di buon occhio un suo avvi- legislativa ha spiegato l’iniziati- va come un’azione «di salva- guardia delle prerogative del Consiglio regionale». La promo- zione del conflitto di attribuzio- ne tra poteri é stata approvata a maggioranza in commissione e ora sara messa all’ordine del giorno dei lavori consiliari. Sara DOPPIETTA Un cacciatore con il suo cane in azione in Veneto cinamento a Calenda e al centrosinistra dopo oltre 25 anni in Forza Italia. Sta rinnegando qualcosa? «Io sono rimasta dov ero. For- za Italia si é invece omologa- ta alla destra-destra e ha buttato a mare un premier europeista, atlantista e cer- tamente non di sinistra. Non glielo ha prescritto il medico: Forza Italia potevae ~~ doveva distinguersi dalla Le- ga ed essere coerente con la sua storia moderata, riformista e liberale. Non lo ha fatto e io ne ho tratto le conseguenze». Francesco Malfetano © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 poi la Consulta a stabilire se a Ri- voli, teatro nel 1797 del combatti- mento che vide le truppe napo- leoniche trionfare sull’esercito austriaco, sia stato effettivamen- te leso «I'esercizio della funzio- ne legislativa regionale». Angela Pederiva ‘© RIPRODUZIONE RISERVATA G Giovedi 28 Luglio 2022 www.gazzettino.it 2ZBAGI A WWW.UDINESE.IT ARENA AMIGHEVOLE INTERNAZIONALE UDINESE CHELOEA DACIA ARENA / 25 LUGLIO 2022 / ORE 21.00 ACQUISTA IL TUD BIGLIETTO su SPORT.TICKETONE.IT, RIVENDITE TICKETONE AUTORIZZATE o BOTTEGHINI DACIA ARENA ord INTERO 7 RIDOTTO" ORARI BOTTEGHINI DAGIA ARENA VENEROI 29 LUGLIO | BOTTEGHINI DELLA DACIA ARENA SARANNO APERTI DALLE 9 ALLE 21 CURVA NORD/SUD | a0 cd DISTINTIE TRIBUNE LATERALL | o40 [Real c3 RIVENDITE AUTURIZZATE SACILE [PN] Abacus Cartoleria, via Giacomo Matteotti 36/b; CORMONS (GO) Tabaccheria Mastromattes, viale Friuli 70; PORDENONE Bar Liberta, viale Liberta 67; PORDENONE Musicatelli, TRIBUNA CENTRALE eul e46 e40 piazzale XX Settembre 7; LIGNANO SABBIADORO (U0) Vodafone Sostero, viale Europa 57; TOLMEZZO [UO] Market Stadio, via Osoppo 33/35; TRICESIMO (UD) Foto Flash, piazzale SETTORE OSPITI egg 2 = Giuseppe Garibaldi 5; UDINE Angolo della Musica, via Aquileia 89; UDINE Tabaccheria Covassi, via Pio Vittorio Ferrari 6; UDINE Edicola Tabacchi Zuccolo, via Caccia 53; TREVISO Tabaccheria *RIDOTTO: **UNDER 18: Granziera, via Montello 58; MANIAGO [PN] Magris, piazza Italia 53; TARVISIO (UD) Consorzio PREZZI RISERVATI donne, invalidi (70% invalidit) e Over 65 nati dopo il 1° gennaio 2004 Tarvisiano, via Roma 14; CONEGLIANO [TV] Jungle Record, via G. Matteotti 31; PORTOGRUARO [VE] AGLI ABBONATI 2022/23 (nati pri ima del 31 dicembre 1957) Woodstock Strumenti Musicali, viale lsonzo 38; BIBIONE (VE) Armonia Viaggi, corso del Sole 208 Primo Piano G| Giovedi 28 Luglio 2022 www.gazzettino.it stata fatta una cosa sconsiderata sotto tutti i punti di vista. « Bastava aspettare tre mesi, chiudere alcu- ne partite cruciali per affrontare lo shock economico d’autunno. E invece alcuni parti- ti hanno deciso, contro il parere di chi lavora e produce, di affon- dare il governo. La Lega ha il 70% dei voti in Veneto, c’é biso- gno di farli pesarea Roma». Enrico Carraro, 60 anni, im- prenditore padovano, é il presi- dente di Confindustria Veneto. A inizio anno aveva lanciato tra i primi ’allarme sui pesanti rin- cari energetici. Oggi c’é da fare i conti anche con la caduta del go- verno Draghie le elezioni per la prima volta in settembre. «Sia- mo stati molto colpiti da questa crisi politica. Sono stato zitto nei primi giorni per vedere co- me si sviluppava la situazione e a freddo devo dire che sono an- cora pili preoccupato. Le forze che hanno scatenato questa cri- si non hanno ancora le idee chiare, un leader da proporre, un programma. Gli imprenditori, e non parlo solo di Confindu- stria, si erano espressi tutti per la conti- nuita. Senti- re il giorno dopo “lavore- remo per i pro- blemi_ dell'im- presa” fa un po’ cadere le braccia». ths Vi sentite presi in giro? «Non sono state ascoltate le no- stre istanze. Sara il voto che pre- miera o punira chi ha fatto que- sto. Certo, gli imprenditori del Veneto non avevano come riferi- mento i 5 stelle, qui si guardava «AMMIRO IL GOVERNATORE VENETO. SO CHE LUI E FEDRIGA ERANO MOLTO CONTRARI ALLA CRISI: BASTAVANO ALTRI TRE MESI, NON TRE ANNI» Le elezioni a Nordest Q L’intervista Enrico Carraro «Politici sconsiderati, ora servono programmi seri: sara un autunno choc» >«Sono molto preoccupato, hanno fatto cadere Draghi senza sapere che fare dopo» Mala Lega quiha il 70% dei voti, li faccia pesare» DELUSIONE La caduta di Draghi preoccupa gli imprenditori del Nordest. Enrico Carraro: «Bastavano altri tre mesi di governo» di pit: al centro destra, soprat- tutto dalla Lega miaspettavo un occhio attento ai veri problemi. So che i due governatori del Nor- dest, Fedriga e Zaia, non sempre in maniera esplicita, ma erano molto contrari a questa crisi. In particolare, apprezzo, e ammi- rol'operato del presidente vene- to Zaia, e non posso pensare che in cuor suo abbia vissuto alla leggera questo momento. Sape- va che c’era bisogno di continui- ta. Bastavano tre mesi in pit, non treanni». Perché servivano altri tre me- sidiDraghi? «Per portare a casa la seconda rata del Pnrr, il price cap sul gas, mettere in sicurezza le nostre ri- sorse energetiche, ridurre il cu- Pd Veneto, sabato i candidati Uscenti confermati in blocco il nodo della parita di “genere” LA DIREZIONE VENEZIA E ufficialmente scattata lacorsa alle candidature nel Par- tito Democratico del Veneto. Ieri pomeriggio il leader regionale Andrea Martella ha riunito le se- greterie provinciali, per indicare le linee da seguire in vista della composizione delle liste, che sa- ranno ratificate dalla direzione nazionale tra il 9 e I'll agosto. Per questo le rose territoriali do- vranno essere comunicate gia entro sabato. INOMI Il primo criterio per la defini- zione delle candidature sara la riconferma degli uscenti in tutte le province in cui erano stati eletti dem (che tali sono rimasti) nel 2018: al Senato il veneziano Andrea Ferrazzi e il veronese Vincenzo D’Arienzo, alla Came- ra il padovano Alessandro Zan, il veneziano Nicola Pellicani, il bellunese Roger De Menech, i ve- ronesi Gian Pietro Dal Moro, Diego Zardinie Alessia Rotta. La parita di genere sara una diret- trice imprescindibile per legge, altri principi che verranno tenu- ti in considerazione saranno le competenze dei singoli candida- tie il pluralismo fra le diverse sensibilita. Non avra bisogno di deroghe lo stesso segretario Martella, che aveva interrotto lesperienza parlamentare al ter- mine della scorsa legislatura, mentre sara necessaria l’autoriz- zazione del leader nazionale En- rico Letta per i consiglieri regio- nali Giacomo Possamai e Vanes- sa Camani, una delle donne su cui il Pd vuole puntare insiemea Sabrina Doni, numero uno del partitoa Padova. LE ALLEANZE Nel corso dell’incontro é stato toccato anche il tema del “cam- Consiglio regionale Ok alla “manovrina” Dem critici: «E poco» VENEZIA Via libera dal Consiglio regionale all’assestamento di bilancioin Veneto. La “manovrina” da 28 milioni ne include 16,45 per la mobilita (fra cui 8 per il Terraglio Est) e 3,7 per le scuole paritarie,ma anche 120.000 euro per lesale cinematografiche. <Ottimo lavoro per efficienzaed efficacia», ha detto il governatore Luca Zaia. Critico ilPd con Giacomo Possamai: «Dal Venetosomme irrisorie rispetto ad altre Regioni: 900 milioniin Friuli Venezia Giulia, 350 in Lombardia. La Giunta sceglie dinon determinare il futuro». ©RIPRODUZIONERISERVATA »«Zaia non avrebbe mai fatto cadere il governo neo fiscale. Tutto spostato a no- vembre, se riescono a fare un go- verno in fretta». Temete uno shock economico inautunno? «Si, tutto il peso degli aumenti dell'inflazione verra scaricato sui consumatori finali a settem- bre. Fino a oggi le imprese sono riuscite ad assorbire parzial- MARTELLA: «SIAMO IL PARTITO DEL LAVORO E DELL'IMPRESA CONTRO IL TRADIMENTO DI CHI HA FATTO CADERE IL GOVERNO DRAGHI» mente questi rincari ma ora non cela fanno piu. Tagliare il cuneo fiscale sarebbe stata una manna per i lavoratori e anche per le imprese che avrebbero recupe- rato un po’ di competitivita. Quando stavano arrivando gros- se difficolta per il Paese e servi- vano riforme, cade il governo. E pazzesco». po largo”, oggetto di dibattito na- zionale. «Prima delle alleanze - ha detto Martella — viene il meri- to delle questioni. Dobbiamo sin- tonizzare la nostra frequenza su quella delle attese dei cittadini. Dobbiamo concentrarci su di noi, investendo su noi stessi e sulle nostre proposte, sulla cen- Deluso da Lega e da Forza Ita- lia? «Molti e molti imprenditori so- no stati delusi. I miei colleghi delle territoriali stanno vivendo in modo molto preoccupato questa situazione. Non ho letto di un imprenditore veneto con- tento di quello che sta succeden- do, e credo che anche in Italia sia lo stesso. II nostro Zaia e i no- stri leghisti non avrebbero pre- so una decisione di questo tipo». Ma Salvini ha staccato la spina con Berlusconi e Conte. A que- sto punto Zaia dovrebbe usci- re dalla Lega? «Io mi occupo di industria, le di- namiche dei partiti se le devono decidere i politici. Dico solo che ileghisti hanno il 70% dei voti in Veneto, c’é bisogno di farli pesa- reaRoma». Calenda prossimo riferimen- to per gli imprenditori e Con- findustria? «Non c’é un partito delle impre- se e degli imprenditori. Immagi- no che chi esporta, chi investe, cerchi una controparte politica che dia sicurezza e con un pro- gramma credibile. Nelle prossi- me settimane speriamo di sape- re cosa vuol fare una parte e I'al- tra. Servono leader che sappia- no scegliere, non follower. Non abbiamo bisogno di boutade, ma di un serio programma di crescita per l’economia del Pae- se. Adeguando anche il reddito dicittadinanza». Non lo vuole eliminare? «Ci sono persone che ne hanno bisogno. Quella che é mancata é tutta la parte di politiche attive del lavoro». Confindustria pronta a colla- borare anche con chi ha fatto cascare Draghi? «Noi dobbiamo collaborare con chiunque sia al governo, al di la delle convinzioni personali». Con questa legge elettorale pe- ro c’é il rischio di non avere una maggioranza. A quel pun- to tornera Draghi? «Il Paese dovra prima o poi emanciparsi, c’é bisogno che la societa civile aiuti la politica, partecipi di pit. Ma votando do- pol’estate temo che I'astensione aumentera. E un esperimento che non avrei voluto proprio vi- vere». Maurizio Crema © RIPRODUZIONE RISERVATA NON SERVE LA DEROGA In lizza anche il segretario regionale Andrea Martella tralita della lista del Partito De- mocratico, sulla sua capacita di essere aperta ed espansiva». Con questo obiettivo, il Pd intende presentarsi come «il partito del lavoro e dell’impresa», ha sotto- lineato ancora il segretario: «Vo- gliamo far convergere le parti che compongono questi mondi attorno alle decisioni cruciali per i prossimi anni, tenendo as- sieme competitivita ed equita, puntando su riduzione delle tas- se sul lavoro e su un giusto riade- guamento dei livelli salariali». In questa sfida al centrodestra, i dem veneti hanno ribadito la propria posizione sulla genesi di quelle che hanno definito «le ele- zioni pit: importanti dal Dopo- guerra» viste le emergenze in corso: «Fin d’ora risulta chiara lirresponsabilita delle forze po- litiche che, proprio nel pieno del- la bufera, hanno fatto cadere il governo Draghi. Un tradimento nei confronti del Paese che an- che in Veneto viene percepito con insofferenza da parte del mondo produttivo, segnando un’apertura di credito nei nostri confronti che siamo prontia rac- cogliere». A.Pe. (@RIPRODUZIONE RISERVATA 10 Giovedi 28 Luglio 2022 www.gazzettino.it G| PARCO RAASM La grande oasi del territorio Il parco dell’azienda di San Zeno di Cassola, habitat naturale per numerose specie di animali e regno della biodiversita in contesto urbano, é attualmente sottoposto a un importante in- tervento di sistemazione. A lavori ultimati sara aperto alle visite del pubblico ma solamente per gruppi organizzati, scolaresche e studiosi di fauna e di flora. G coronate, aironi, cicogne, pavoni, is rossi, cormorani. Persino la civetta, che pud osservarti dalla sua postazione anche se é giorno e batte il sole. Sono solo alcune delle tante specie di uccelli che riposano sull’erba, salgono in cima agli alberi, ne abitano i tronchi come il picchio verde o il picchio rosso, sguazzano sull'acqua 0 ti volano sopra la testa. Non siamo in una riserva naturale o in un’area faunistica, ma nel parco di un’azienda: la RAASM di San Zeno di Cassola. Una realta industriale circondata dalla natura e dalla biodiversita. Da sempre l’'azienda metalmeccanica fondata e amministrata dall’imprenditore Giovanni Menon si é distinta nel terri- torio bassanese e non solo per questo fazzoletto di paradiso terrestre che & stato creato ormai da una trentina d’anni e che numerosi esemplari dell’avifauna hanno scelto come loro habitat ideale. La fauna minore, la fauna ittica e la microfauna, che trovano cibo, casa 0 rifugio tra le piante e gli alberi e nei bacini d’acqua dell’oasi, completano un ecosistema che fa quasi dimenticare ai visitatori di trovarsi allinterno di un sito produttivo. Larea verde, che copre gran parte dei 13 ettari della superficie aziendale e che viene gestita e sviluppata con grande cura e con criterio scientifico, é attual- mente al centro di un importante inter- vento di sistemazione. Nuove piantuma- zioni di alberi continuano ad arricchire i percorsi del sito, caratterizzati dalla grande diversita delle famiglie botaniche introdotte, che a loro volta favoriscono un sempre pil! importante insediamento naturale degli animali. | lavori di sistema- zione del parco proseguiranno anche nei prossimi mesi ma gia adesso sono. molte le richieste per visitarlo. Chiediamo pertanto al fondatore e Managing Director dell’azienda se e quando cid sara possibile. Giovanni Menon, lei é l’artefice di questo progetto verde. Il parco sara aperto al pubblico? «In passato il parco é stato aperto al pubblico senza limitazioni a migliaia e migliaia di persone grazie soprattutto ai molti meeting che vi si sono svolti, alcu- ni dei quali di risonanza internazionale. Tuttavia, oggi la realta verde attorno all'azienda RAASM é profondamente cambiata e ha subito sostanziali trasfor- mazioni sul piano botanico, faunistico e anche geologico. A lavori di sistema- zione ultimati, 'ingresso sara consentito gratuitamente per le visite guidate solo a gruppi organizzati e alle scolaresche e ai ricercatori esperti di flora e fauna per iloro studi.» Perché é stata scelta questa linea di azione? «La scelta di non aprire il parco a un vasto pubblico é stata presa ormai da tempo e ora pil che mai, per tutelare e far sviluppare la vastissima fauna che ora vive al suo interno. Infatti il parco, anche se é collocato in un contesto industriale, rappresenta un’importante pianificazione e sito botanico per la valorizzazione della biodiversita, tanto da poterlo chiamare Oasi-Parco.» Sito botanico e Oasi-Parco. Che cosa si intende? «Per sito botanico si intende un’area con una grande varieta di piante e arbusti, destinata alla salvaguardia delle specie. Da noi 'aspetto botanico @ stato particolarmente valorizzato, pianifican- do anche la disposizione delle varie piante per gruppi omogenei dello stesso genere e famiglia. Questo permette di cogliere ogni differenza che la flora pud assumere all'interno della stessa famiglia. Nel parco é stato messo a dimora, e continueremo ancora a farlo, un patrimonio arboreo quanto pit! ampio e diversificato, in rappresentanza di tutte le famiglie botaniche del mondo che possono vivere e crescere alle nostre latitudini: dai muschi alle sequoie gigan- ti. Il parco é anche un’oasi perché é un luogo di rifugio e di ospitalita.» Oasi vuol dire vita e vita vuol dire acqua. Il parco RAASM é interamente percorso dall’acqua. Possiamo consi- derarla l’elemento fondamentale dell’ecosistema del sito aziendale? «Naturalmente. In questo ambiente l'acqua ha un ruolo davvero fonda- mentale. Questa 6 una domanda molto attuale soprattutto in questa stagione che é stata contraddistinta dalla siccita. Oggi il problema della scarsita idrica é all’ordine del giorno ma noi lo avevamo previsto e prevenuto gia oltre 30 anni fa, quando abbiamo realizzato il bacino principale che ha una capacita di 8000 metri cubi d’acqua. Da qui parte la circu- itazione dell’acqua in tutto il parco: l'area ha diversi laghetti comunicanti tra loro e il percorso @ studiato in modo da creare un riciclo continuo dell’'acqua, cosi da non indurre inutili sprechi. Largomento acqua é per noi molto importante: quella necessaria all'irrigazione, ad esempio, viene raccolta dal lago principale, i! quale é alimentato dalle acque piovane e da quelle del Brenta solo al bisogno. Sempre dal lago principale viene recu- perato e raccolto il limo che si crea sul fondo con apposite vasche di decanta- zione. Noi lo chiamiamo “oro biologico”: come il famoso limo del Nilo favorisce la fertilita del terreno e noi lo utilizziamo come fertilizzante per il parco stesso.» Acqua e verde: una combinazione ideale per gli anim «In effetti, la presenza dell’'acqua e delle piante rende questo ambiente un corridoio ecologico e una tappa importantissima per I'avifauna locale e per quella migratoria. Diverse specie di uccelli, incentivate anche dall'installazio- ne di 250 nidi artificiali tra le piante del parco e dalla creazione di svariati rifugi, hanno scelto da anni I'Oasi-Parco RA- ASM come area di nidificazione e oasi di sosta. Inoltre, in collaborazione con associazioni per la tutela degli animali, ospitiamo anche esemplari faunistici esterni che hanno subito dei traumi e hanno bisogno di trascorrere un periodo di convalescenza prima di essere rein- trodotti in natura.» Chi sono quindi gli “abitanti” dell’Oa- si-Parco? Fondamentalmente uccelli e mammiferi? «Si, ma non solo, La cospicua presenza di acqua é ideale anche per I'insedia- mento degli anfibi. La ricca e diversifi- cata flora aiuta inoltre il proliferarsi di numerosissimi insetti, fondamentali per aumentare la biodiversita. Api, bombi, vespe, farfalle, insetti anche particolari come la sfinge colibri o l'ape legnaio- la, solo per citarne qualcuno, volano continuamente da un fiore all'altro delle tante specie presenti nell’oasi. Nel parco ‘sono inoltre collocate diverse cataste di legna, derivanti dalla potatura degli al- beri, che non hanno un ruolo puramente ornamentale ma diventano a loro volta habitat per la microfauna, piccoli insetti e altri invertebrati che si nascondono ai nostri occhi. E tutto un insieme e c’é tutto un mondo animale meno visibile che costituisce la vera ricchezza della natura attorno all'azienda.» ’é ancora qualcosa che pud dare un valore aggiunto a questo parco gia cosi ricco di valori ambientali? «lo le rispondo “geoparco”. || nostro parco sara caratterizzato anche da diversi massi e rocce sistemati in un percorso a scopo didattico tra geologia, mineralogia e, non ultima, paleontologia. E importante, soprattutto per le giovani yee Sig. Menon fondatore della Raasm Spa Informazione pubblicitaria generazioni, scoprire e conoscere la Storia della Terra in cui viviamo attra- verso quello che le rocce ci raccontano. Ma c’é di piu: un parco é anche cid che non si pud vedere e toccare. Lossigeno che le fronde riversano nell'aria dona al territorio circostante un valore ambienta- le inestimabile.» Parliamo ancora della “natura attorno all’'azienda”. Come “convive” la RAASM, che é una realta produttiva, con tutte queste presenze animali e con questo piccolo grande regno della biodiversita che di produttivo, in senso economico, non ha nulla? «ll parco non é un elemento esterno dell’azienda: @ uno strumento aziendale. Per fare bene il proprio prodotto bisogna guardare oltre il prodotto. Lambiente na- turale crea benessere, crea cultura, con- sapevolezza ambientale, professionale e di vita che a sua volta fa bene alla produttivita, generando qualita. Ci sono dipendenti che dopo la pausa pranzo in mensa aziendale vanno a camminare o.acorrere nel parco. LOasi-Parco non @ un’area verde staccata dal contesto, & un mondo che aiuta a fare meglio limpresa. Il verde paga.» Un’esplosione di biodiversitaé trai capannoni del Veneto che produce. E la caratteristica distintiva che definisce la singolarita dell’Oasi-Parco RAASM a San Zeno di Cassola. Nel prossimo futuro ci sara quindi la possibilita di visitare gratuitamente il sito ma solamente per gruppi organizzati, affinché l'equilibrio del parco non venga alterato da una massiccia presenza dell'uomo. Questione di tutela del patrimonio ambientale, di sostenibilita della gestione dell'area e di rispetto per le specie che qui danno vita a un biosistema in ambito urbano unico nel suo genere. E gli aironi e le cicogne ringraziano. RAASM S.p.a. Via Marangoni, 33 San Zeno di Cassola. VI [email protected] — www.raasm.com

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.