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Il Gazzettino-Friuli 2022-07-05 PDF

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ILGAZZETTINO € 1,20 ‘ANNO136-N°158 DAL 1887 il Quotidiano del NordEst 20705 604478) IAL 771120 ° Martedi 5 Luglio 2022 FRIULI www.gazzettino.it Friuli Partorisce e abbandona il neonato sul marciapiede a VII A pagi Italo Zannier: «La pensione? Eilvero male del nostro tempo» Silvestrini a pagina 18 Calcio Pioli suona v la carica al Milan: «Ritroviamo la magia scudetto» Riggio a pagina 20 , GUIDA AGRITURISMI DELLE DOLOMITI In edicola a soli €7,90* ILGAZZETTINO Il capo delle Guide Marmolada, le vite strappate is >Il ghiacciaio ha restituito 7 morti,macisono »Davide e Erica, traditi dalla “loro” montagna ancora 13 dispersi. Sono 10 le vittime venete Filippo, builtins selfie. Paolo, alpinista esperto Angela Pederiva plende il sole e scoppia il temporale, il ronzio dei droni si mescola ai sin- ghiozzi dei parenti, sem- pre meno speranze e ancora piti sofferenze. All'indomani della pit grave sciagura nella storia delle Dolomiti, la Mar- molada é maestosa e dolente nell’essere tutto e il suo con- trario, un po’ come il bilancio provwvisorio della seconda giornata di ricerche, tirato a sera nella centrale operativa di Canazei: man mano che si accorcia la lista dei dispersi (scesi a 13), rischia di allun- garsi l’elenco delle vittime (salite a 7). Una strage a cui, al momento, é il Veneto a pa- gare il tributo pit pesante, con 3 morti accertati e 7 per- sone reclamate. Cosi sono chiamati gli escursionisti di cui non si hanno pitt notizie, ma per i quali si sono fatti avanti i familiari. «Mio figlio, mio figlio...», geme un’anzia- na, sorretta dai congiunti, mentre raggiunge a_passi stanchi i volontari dell’asso- ciazione trentina “Psicologi per i popoli”, che in queste ore assistono le famiglie sot- to choc. «Era cosi contenta... perché?», si dispera un uo- mo, seduto sul ciglio di un’aiuola, tenendosi la testa fra le mani. L’elicottero giallo dei vigili del fuoco continuaa fare la spola tra il ghiacciaio e la piazzola: un rombo che spaventa Maya, pastore bel- gadil9 mesie 19 chiliin forze al reparto cinofili di Moena, addestrata a fiutare l’odore dei corpi umani anche sotto la coltre di ghiaccio e di detri- ti. Continua a pagina 2 Canazei Il riconoscimento dei corpi, lo strazio finale delle famiglie Alpalazzo del ghiaccio di Canazeié stata allestitala cameraardente con iresti delle vittime. Qui arrivanoi parenti delle vittime perlo straziante riconoscimento dei corpi dei loro cari. Bonettia pagina7 La visita Draghi commosso «L'Italia piange» Il grazie di Zaia Il premier Draghiin visitaa Canazei, nella centrale operativa che coordinai soccorsi. «L'Italia piange queste vittime>, ha detto. II governatore Zaiaha ringraziato il premier». Apagina6 Trento Disastro colposo la procura apre un’inchiesta La procura di Trento ha apertoun’inchiesta per disastro colposo sulla strage che sié consumata ieri pomeriggioin Marmolada. Al momento il fascicolo éa carico diignoti. Apagina2 VITTIME Da sopra in senso orario: Erica Campagnaro e il marito Davide Miotti, di Cittadella. Poi Paolo Dani (a sinistra) e il selfie di Filippo Bari: il 27enne vicentino se I’é scattato poco prima della tragedia. GHIACCIAIO Il cratere nel punto dove si é staccato il seracco «Nessun errore ci sarei andato anch’io: era una Via sicura» Nicoletta Cozza a montagna é da sempre il suo grande amore. Ma da due giorni non smette di piangere per il dolore che stavolta gli ha arrecato. Una tragedia che non si aspettava e nella quale ha perso per sem- pre due carissimi amici: Davi- de Miotti di Cittadella e Paolo Dani di Valdagno. Il dramma della Marmolada, infatti, ha colpito profondamente Marco Spazzini, da tre anni e mezzo presidente del Collegio Regio- nale Veneto delle Guide Alpine e Accompagnatori di Media Montagna. A poche ore dal disastro, qual éil suo pensiero? «Continuo a ripetere che, se avessi dovuto accompagnare qualcuno, sarei andato pure io domenica sulla Marmolada. Dallo scorso inverno sapeva- mo che la stagione di salita per le vie normali sarebbe stata breve perché, mancando I’in- nevamento, con le temperatu- re estive é normale che spari- scala copertura». Inche senso? «Che in questo momento (...) Continua a pagina9 Modella morta per droga indagata la sua psichiatra Svolta nelle indagini sulla morte di Sara Pegoraro, la modella di 26 anni residente a Fontane di Vil- lorba (Treviso) stroncata in casa da un’overdose di eroina. La Pro- cura di Treviso ha iscritto nel re- gistro degli indagati la psichiatra dell’Usl 2 che l'aveva visitata 24 ore prima della tragedia. Il sosti- tuto procuratore Anna Andreat- ta, titolare del fascicolo aperto con l’ipotesi di reato di morte in conseguenza di altro delitto, ipo- tizzaa carico della professionista una condotta colposa in merito alla sua professione. Pavan a pagina 14 madspa.it REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ‘llprezzo degli abbinamentié sagiuntivo al prezzo de"IlGazzttno” fino a esaurimento, La promazion é aida solo per area della provincia diedizon. Spedizione in abbonamentopostale:DL 353/03 conv. inn. 48 del27/02/04) at. lcommal, VE 4 Guide dllestate-vol. 3" + €7 90 Decreto aiuti Affitti turistici, duello sulla norma per Venezia Escontro sull’emendamento che darebbeal Comune di Veneziail potere dilimitare gliaffitti turistici brevi,con lobiettivo dichiarato di colpire le locazioni “mordie fuggi”. UDINESETV Cifoni a pagina 13 udinesetv.it CANALE 12 2 Primo Piano Martedi 5 Luglio 2022 www.gazzettino.it G| La tragedia Quattro i cadaveri ancora senza nome. E all’appello mancano tre turisti cechi Zaia: «Famiglie disperate, porteremo il radar usato per il disastro di Rigopiano» dalla nostra inviata CANAZEI (TRENTO) Splende il sole e scoppia il temporale, il ronzio dei droni si mescola ai singhiozzi dei parenti, sempre meno speranze e ancora pitt sofferenze. All'indoma- ni della pili grave sciagura nella storia delle Dolomiti, la Marmola- daémaestosae dolente nell’essere tutto e il suo contrario, un po’ co- me il bilancio provwvisorio della se- conda giornata diricerche, tiratoa sera nella centrale operativa di Ca- nazei:man manochesiaccorciala lista dei dispersi (scesi a 13), ri- schia di allungarsi l’elenco delle vittime (salite a 7: la montagna ha restituito un altro corpo). Una stra- geacui, al momento, é il Veneto a pagare il tributo pit pesante, con 3 morti accertati e 7 persone recla- mate. SOTTO CHOC Cosi sono chiamati gli escursio- nisti di cui non si hanno pit noti- zie, ma per i quali si sono fatti avanti i familiari. «Mio figlio, mio figlio...», geme un‘anziana, sorret- ta dai congiunti, mentre raggiun- ge a passi stanchi i volontari dell'associazione trentina “Psico- logi per i popoli”, che in queste ore assistono le famiglie sotto choc. «Era cosi contenta... perché?», si dispera un uomo, seduto sul ciglio di un’aiuola, tenendosi la testa fra le mani. L'elicottero giallo dei vigi- lidel fuoco continuaa fare laspola tra il ghiacciaio e la piazzola: un rombo che spaventa Maya, pasto- re belga dil9 mesie19 chiliin forze al reparto cinofili di Moena, adde- strata a fiutare l'odore dei corpi umani anche sotto la coltre di ghiaccioe didetriti. NOMIECOGNOMI Epure in questo modo che sono state individuate le 7 salme finora ricomposte allo stadio del ghiac- cio, fra cui quelle dei vicentini Fi- lippo Bari di Malo, Paolo Dani di Valdagno e Tommaso Carollo di Thiene, il quale si trovava con Alessandra De Camilli, rimasta fe- rita come Riccardo Franchin di Barbarano Mossano, due degli 8 alpinisti ricoverati negli ospedali di Trento, Bolzano, Belluno, Feltre e Treviso, con un paio di casi defi- niti gravi. Chissa se saranno i cani molecolari a trovare qualche trac- cia dei 13 dispersi, fra i qualiivene- ti Davide Miotti ed Erika Campa- gnaro (marito e moglie originari di Cittadella e residentia Tezze sul Brenta), il trevigiano Gianmarco Gallina di Montebelluna con la fi- danzata vicentina Emanuela Pi- ran diBassanodel Grappa, glialtri vicentini Niccol6 Zavatta di Barba- CANAZEI (TRENTO) La conferenza stampa di Mario ha all'interno dell’hangar dei Vigili del fuoco e della Croce bianca di Canazeii Da sinistra: il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, I’omologo trentino Maurizio Fugatti, il premier, il governatore del Veneto, Luca Zaia, e il paeadintsee della RrCied One civile, Fabrizio Curcio (foto LAPRESSE) | I NUMERI 0,5 | gradi sulla scala Richter rilevati dalla rete sismica durante il dis oelo scivolamento della massa di ghiaccio e detriti 60 !secondi di durata della scossa Ssegnalata dai sismografi, il tempo in cui una massa di ghiaccio e rocce érotolata a valle «Una carneficina, dalla nostra inviata CANAZEI (TRENTO) La procura di Trento ha aperto un’inchiesta per disastro colposo sulla strage che si é consumata ieri pomerig- gio in Marmolada. Mentre il nu- mero di morti é probabilmente destinato ad aumentare prose- guono gli accertamenti, affidati ai carabinieri, che dovranno fare luce su quanto accaduto, per sta- bilire se la tragedia che si @ con- sumata in uno degli angoli pitt belli delle Dolomiti sia ricondu- cibile solo ad una fatalita. L’ipo- tesi di reato é, appunto, disastro colposo. Al momento non é emerso nessun profilo di respon- sabilita e il fascicolo resta a cari- co di ignoti. Le indagini sono coordinate dal procuratore capo Sandro Raimondi e dal pubblico ministero Antonella Nazzaro, ri- masti costantemente in contatto con gli investigatori. Per gli inquirenti la valanga sulla Marmolada é «un disastro inimmaginabile, una carnefici- na tale che solo difficilmente ci permettera di identificare con esattezza l'identita delle vittime perché i corpi sono stati smem- brati» dalla colata di ghiaccio e sassi. LA PROCURA DI TRENTO HA APERTO UN FASCICOLO PER DISASTRO COLPOSO GLI INVESTIGATORI DAVANTI ALL'ORRORE: «CORP! SMEMBRATH> La strage Numero per segnalazione mancato rientro amici e familiari: Number to report messing friends and feenly members Dieci i veneti travolti, perse le speranze rano Mossanoe Luca (ne é trapela- tosoloil cognome) di Thiene, a cui va aggiunta la segnalazione di un bellunese di nome Valentino resi- dente ad Agordo. Mancano all’'ap- pello anche tre cechi, mentre un austriaco é stato rintracciato, alla pari di altri quattro alpini: ttie cinque hanno fatto sapere di esse- re scampati alla tragedia. Ma per glialtri, ci sono speranze di trovar- li vivi? «Dobbiamo essere molto chiari: in queste condizioni, é una possibilita molto remota, perché lTazione meccanica di questo tipo di caduta é veramente molto im- pattante sulla persona», chiarisce Alex Barattin, delegato del Soccor- so alpino di Belluno, durante la so- spensione delle attivita dovuta al maltempo. «Dalla sommita —sotto- linea—é partita una quantita enor- me di materiale. Stiamo parlando di un fronte di 130 metri, con una profondita di 30-35, per uno svi- luppo di 40-50. Purtroppo questo @ successo in una domenica piena di gente. Se fosse accaduto un lune- di mattina, l'esito sarebbe stato completamente diverso». RADAR A complicare il recupero é an- che il fatto che alcuni escursionisti sarebbero precipitati nei crepacci che si trovano lungo la via norma- le. «La situazione é tragica - com- menta il governatore Luca Zaia — perché vorremmo dare delle rispo- ste a questi genitori, fratelli e figli che sono comprensibilmente di- sperati. Per questo stiamo ragio- nando con la Protezione civile na- zionale di portare un radar, gia usato per il disastro di Rigopiano, che verifica i minimi spostamenti della massa di ghiaccio e roccia. Debbo dire la verita: speravamo che si salvassero molte piti perso- ne, invece siamo veramente in- quietati dalla conta, il bilancio é 7mo »La Marmolada restituisce un altro corpo | ass vel sara difficile riconoscere le vittime» FAMIGLIE L’abbraccio dopo il riconoscimento dei corpi Il caldo anomalo di questi giorni - termometro di un surri- scaldamento globale che mette in pericolo l’intero pianeta - sicu- ramente aumenta i rischi per chi affronta il ghiacciaio nelle ore pit calde. Una massima di 16,8 gradi centigradie una minima di 8,1 gradi: queste le temperature nelle ore precedenti al dramma- tico crollo del ghiacciaio della Marmolada. Una massa di neve, sassi e ghiaccio grande come due campi da calcio, o come un condominio di venti piani. L'ESPOSTO La prima inchieste é solo l'ini- zio perché in tanti chiedono di far luce si quanto accaduto e su eventuali responsabilita. Si é trattato solo diimprudenza degli alpinisti, tutti accompagnati da guide alpine preparatissime? O qualcuno doveva awvisare del pe- ricolo? Chi? Angelo Bonelli e Eleonora Avi, portavoce di Euro- pa Verde, hanno annunciato che presenteranno un esposto alla procura delle Repubblica: «Gli scienziati gia da tempo hanno lanciato I'allarme sul fatto che le Alpi si stiano trasformando velo- cemente a causa del riscalda- mento climatico», dicono. Ma per capire cosa sia accadu- to e se ci possano essere respon- sabilita ci sara tempo. Oltre al re- cupero di chi é ancora li sotto, la priorita ora é quella di dare un nome ai morti. Non é facile: per la violenza con cui sono stati tra- volti i corpie per l’assenza di do- cumenti. Al lavoro gli esperti di Dna, per aiutare gli inquirenti a dare un’identita certa alle vitti- me. (ol.b.) {© RIPRODUZIONE RISERVATA Primo Piano G| Martedi 5 Luglio 2022 www.gazzettino.it >Identificati 3 vicentini, due coppie di Padova e Treviso non individuate gia tragico adesso ma lo sara anco- ra di pitalla fine. Imprudenza? Si- curamente le temperature si sono innalzate molto, ma da qui a pen- sare che si stacchi un condominio di ghiaccio con massi ciclopici, ne passa, per cui penso che sia stata una tragica fatalita. Detto questo, credo che vadano riviste alcune re- gole dell’accesso alla montagna, per cui ben venga l'ordinanza di chiusura dei sentieri per questi giorni, condivisa dal Comune di Rocca Pietore». SCOSSA Maurizio Dell’Antonio, presi- DELLA PESCA DEL VENETO dente nazionale del Soccorso alpi- no, illustra il piano della settima- na: «Le ricerche devono continua- re. Abbiamo programmato lo stes- so tipo di attivita di oggi, ossia il sorvolo con droni: in caso di indivi- duazione di qualsiasi reperto, si va li in maniera molto veloce, chi scende dall’elicottero fa una sorta di documentazione fotografica, si prende il reperto e si va via. Tenia- mo monitorato il pendio giorno e notte e si va soloa recuperare qual- cosa in superficie. Non possiamo piti scavare, la massa di neve si é talmente consolidata che non si pudincidere nemmeno con un pic- Elicotteri e 4 droni, dalla colata spuntano abiti e documenti >Le ricerche rallentate dalla pioggia + »Sul pendio impegnati cento uomini Il cratere causato dal crollo del seracco sulla sommita del ghiacciaio: un elicottero sorvola la zona per monitora- re lo stato dei luoghi ele ricerche LA MACCHINA dalla nostra inviata CANAZEI (TRENTO) A Canazei alla ca- serma dei vigili del fuoco e del soccorso alpino, dove é stato alle- stito il centro operativo, continua il lavoro dei soccorritori. Ieri é stata una giornata difficile in cui il maltempo, con un violento ac- quazzone durato ore, ha compli- cato ulteriormente i soccorsi gia difficili. E dopo I'acqua c’é stato anche un nuovo crollo nella stes- sa zona interessata dal distacco di domenica: una cosa minima, dicono i soccorritori, in conse- guenza del temporale. Quando é cone». Oltretutto c’é sempre da te- nere presente il rischio di nuovi ce- dimenti, dopo quello che si é verifi- cato domenica con una temperatu- ra di 10,7 gradi, come certificato dalle centraline di Arpav. Gianpao- lo Bottacin, assessore veneto alla Protezione civile, mette in fila i da- ti: <I] distacco del seraccoé iniziato alle 13.45 in punto. II rotolamento ha provocato una rilevazione si- smica di 0,5 gradi sulla scala Rich- ter ed é durato esattamente 60 se- condi». Un solo minuto, per una strage infinita. Angela Pederiva (@RIPRODUZIONERISERVATA, WWw.sgnescaveneto.it | SOCCORRITORI Cento gli uomini impegnati nelle ricerche: a piedi, coni droni, in elicottero e con l’'ausilio dei cani (a sinistra) tornato il sole sono ricominciate le perlustrazioni dall’alto, con droni 4 del soccorso alpino, eli- cotteri e anche una tecnologia avanzata della guardia di finan- za, che permette di intercettare eventuali telefonini delle vittime rimaste sotto la coltre di neve e ghiaccio. Gli uomini del soccorso alpino hanno ritrovato alcuni frammenti di abiti ed oggetti: tra questi anche un portafoglio con un documento, consegnato subi- toaicarabinieri. Viene confermata la chiusura dell’'area Marmolada: al parcheg- gio del locale “Cima 11” il presidio h24 della polizia di Stato con il posto di blocco che vieta l’entrata a qualsiasi escursionista TECNOLOGIA Si chiama Imsi_ Catcher ed é la tecnolo- gia che agevola le operazioni di soccorso a ter- ra: una volta in- dividuato il punto in cuic’é un cellulare si puod scavare. Ie- ri mattina si é alzato in volo Yelicottero del- la Guardia di fi- nanza attrezza- to con questo sistema per in- tercettare i segnali dei cellulari accesi. Un grande aiuto in una giornata difficile con cambi me- teo improvvisi, che hanno messo i bastoni tra le ruote ai 100 uomi- ni tra soccorso alpino, vigili del fuoco, forze dell’ordine impegna- tinelle ricerche. Durante la piog- gia i soccorsi sono stati sospesi. «Abbiamo ricominciato dopo - spiega Maurizio Dellantonio, pre- sidente nazionale del Soccorso Alpino - e siamo andati a prender- cii nostri piloti droni che erano sual rifugio Ghiacciaio Marmola- da, dove hanno dormito anche i Ei] temporale provoca un altro crollo «Una grande tragedia della montagna» vigilidel fuoco». Mac’é stata anche un’emergen- za nell’emergenza e ieri gli inter- venti “ordinari”, se cosi si posso- no chiamare, non si sono fermati e si sono affiancati alle operazio- ni sulla zona della tragedia. «Ab- biamo portato git anche stasera (ieri ndr) un sacco di reperti orga- nici, anche indumenti e attrezza- tura - prosegue il capo del soccor- so alpino - abbiamo trovato an- che un portafoglio con documen- ti: € stato consegnato tutto ai cara- binieri. E si continua. Domani fa- remo la stessa cosa: andremo su con quattro droni, due istruttori della guardia di finanza e stare- molifinoa sera». Le operazioni sono molto com- plicate, perché la zona non é sicu- ra. Anche il semplice recupero dei reperti richiede manovre complesse. «Una volta avvistati gli oggetti - spiega Dellantonio - lelicottero cala l'ufficiale di poli- zia giudiziaria, oggi c’era un cara- biniere guida alpina di Cortina, e anche il tecnico del soccorso alpi- no. In quel momento si fermano attivita dei droni e c’é un conti- nuo monitoraggio della parete a monte. Viene raccolta poi la pro- va fotografica e poi velocemente si mette nel saccone le cose ritro- vate». «Noi continueremo cosi fi- no a domenica: tutti i giorni con quattro droni», conclude il capo del Cnsas. «E una delle pit grandi trage- die legate alla montagna di cui il soccorso alpino nella sua storia recente si é occupato - dice il con- sigliere nazionale del soccorso al- pino, Fabio Bristot - il numero delle vittime e le modalita con cui queste sono morte, I’elenco dei di- spersi lunghissimo non fanno che confortare questa tesi, Va ri- conosciuto comunque che nel momento dell’emergenza soccor- so alpino e 118 hanno garantito una sinergia complessiva, visto il numero di elicotteri impegnati per portare in salvo il maggior numero di persone possibili». Olivia Bonetti ‘©RIPRODUZIONE RISERVATA FEAMP 4 Primo Piano G| Martedi 5 Luglio 2022 www.gazzettino.it ~~ Le vittime Sul ghiacciaio marito e moglie di Cittadella che accompagnavano due clienti trevigiani nell’escursione. E poi i tre morti accertati nella cordata vicentina I] Veneto piange DISPERSI CITTADELLA (PADOVA) Cé chi ha il mal d’Africa. E chi siinnamora per- dutamente della montagna. Ecco: cosi é per Davide Miotti e la moglie Erica Campagnaro, il cui cuore bat- te forte per le Dolomiti, in partico- lare per il ghiacciaio della Marmo- lada che Davide - guida alpina - co- nosce come le sue tasche. II 5lenne padovano di Cittadella, con un ne- gozio nel vicentino a Tezze sul Brenta, vi sale per la via Normale molto spesso. Tanto che, prima di quest'ultima maledetta scalata di domenica, Davide era stato sulla Marmolada giusto due settimane prima. Era cosi felice e soddisfatto di quell’escursione che aveva pubbli- cato sulla sua pagina social le foto di quella bella giornata, con il sorri- so raggiante e il caschetto in testa proprio davanti al fronte del ghiac- ciaio che esattamente 14 giorni do- po l'avrebbe travolto. E quel post su Facebook ora, col senno di poi, suona maledettamente premonito- re: «Giornata fotonica in Marmola- da. E ora giti per la Normale (che nonostante sia giugno) é gia in pie- tose condizioni “agostane”». Miot- ti, dunque, aveva gia notato il 19 giugno, durante quella ascesa, che il ghiacciaio stava vivendo una fase anomala. Mai pero avrebbe pensa- toche la situazione fosse cosi dispe- rata, tanto che, di li a 14 giorni, sa- rebbe stato lui stesso assieme all'adorata moglie investito dal mu- ro di pietre e blocchi di ghiaccio staccatosi dall'imponente fronte. «Se l'avesse potuto prevedere, in base alla sua enorme esperienza, mai ci sarebbe risalito con la cop- pia diclientilaltroieri» assicurano amici e parenti, che ne lodano la scrupolosita nel suo lavoro. E non solo avrebbe desistito dall'impre- sa, ma, anzi, «si sarebbe adoperato per segnalare il pericolo a chi di competenza. Anche perché per lui la famiglia era tutto» e mai avrebbe messo in pericolo la sua vita e quel- la della sua dolce meta, con il ri- schio di lasciare da soli i suoi ado- rati figli: Karen di 24 anni ed Ettore dil6. LECOPPIE Invece il destino di Davide era gia segnato. Per la moglie Erica, in- sdviabnnins manos Davide ed Erica, la coppia tradita dalla “loro” montagna >I] 5lenne padovano era una guida alpina esperta >I post su Facebook: «Nonostante sia giugno Due settimane fa era gia stato sulla Marmolada vece, c’era una possibilita di salvar- si. Invece é rimasta vittima di quel- lo che gli inglesi chiamano effetto “sliding doors”: Davide doveva sali- re sul ghiacciaio per accompagna- re la coppia di clienti di Montebel- luna (anche loro dispersi), ma que- sto era il suo lavoro, non quello di Erica. Visto, perd, che Davide dove- va salire sulla Marmolada con al- tre due persone, un paio di giorni prima ha proposto alla moglie: «Perché non vieni anche tu, cosi siamo in due coppie?». La vita di Erica era legata a doppio filo a quel- la risposta: se avesse detto no, sa- rebbe a casa, con i suoi figli, in atte- sa di notizie di suoi marito. Invece, anche lei innamorata delle arram- picate, ha detto “si”. E da quel mo- mento, anche il suo destino é stato segnato. «Sono una coppia perfetta» dico- no gli amici, tanto che hanno tra- smesso anche ai figlil'amore per la montagna, entrambi iscritti al Club alpino italiano assieme ai ge- nitori. Davide aveva imparato a cono- scere le Alpi da giovanissimo, nei boy scout cittadini, poi ha appro- fondito la formazione, facendola diventare il suo lavoro. Con un ami- co aveva rilevato un grande nego- zio di articoli sportivi a Cittadella, la Nautica Azzurra. Era diventato Su e git sport. I soci si sono divisie luiha spostato I'attivita a Belvedere diTezze sul Brenta, localita vicenti- na confinante a nord con Cittadel- la. Prodotti per alpinismo di eleva- tissimo livello, Punto di riferimen- to per tanti appassionati. Aperto dal martedi al sabato perché il lu- nedi, essendo diventato guida alpi- na, Davide lo dedica alla program- mazione di uscite con iclienti. «Mio fratello da trent’anni va in montagna in sicurezza - evidenzia Luca Miotti - E necessario capire, sapere, se c’é una autorita, qualcu- no, che doveva dare una indicazio- ne ufficiale alle guide alpine sulla sicurezza dell’area. Davide @ sem- pre stato molto attento e non ha mai fatto ascese estreme a scapito della propria ed altrui incolumita». Sgomento, incredulitae dolorea Cittadella. Il sindaco Luca Piero- bon: «Ho qualche anno di pitt di Davide, ma ci conosciamo fin da giovanissimi. Lui ed Erica una cop- pia unita. II mio pensiero va innan- zi tutto ai figli ed ai familiari, come Amministrazione siamo a disposi- zione per quanto di nostra compe- tenza». «Disponibile, attenta, prepara- la Normale é in pietose condizioni “agostane”» ta, una persona di fiducia, una col- laboratrice storica, sempre sorri- dente e tranquilla. Una collabora- trice che tutti vorrebbero», é il ri- tratto di Erica che traccia France- sco Pierobon, contitolare dello Stu- dio omonimo, dove la scrivania di Erica, da ieri,évuota. I due coniugi risultano dispersi. Lafamiglia spera nel miracolo, che siano vivi e vengano ritrovati. Lipotesi pitt reale, perd, é che sia- mo rimasti sotto il ghiacciaio che tantoamavano. Michelangelo Cecchetto Marina Lucchin ©RPRODUZONERISERVATA II dolore del Cai: <Siamo distrutti, dobbiamo aiutare i figli> LO SGOMENTO CASTELFRANCO I! Cai di Castelfran- co ha gia convocato per meta set- timana un consiglio straordina- rio per rendere indelebile anche in maniera concreta, il nome di Davide Miotti. «<Valuteremo qua- liiniziative prendere per aiutare i figli - dice il presidente della se- zione Paolo Baldassa - e vedere cosa fare anche per ricordarlo. Di solito dedichiamo una giorna- ta ai nostri soci o una sala della sede». Insieme a Davide verra ri- cordata anche Erica, la compa- gna con la quale condivideva la passione per la montagna tanto che anche lei, nel 2021, si era iscritta al Cai di Castelfranco, Di- verse le escursioni fatte insieme negli anni tanto che la passione era stata tramandata ad uno dei due figli, il pit: piccolo, Ettore, anche luiiscritto al Cai». IL DOLORE «Davide, purtroppo». Queste sono state le uniche parole che Baldassa ha saputo, e potuto, di- re non appena appresa la noti- zia. Troppo forte il dolore, il ri- cordo. «Quella della montagna é una grande famiglia e lui ne face- va parte - continua - perdiamo una persona fondamentale per noi, doppiamente. Era un istrut- tore nazionale e una guida alpi- na. Davide era espertissimo, di- ventare guida alpina non é faci- le, ci vuole tanta passione, bravu- ra ed é anche una spesa onero- sa». Davide Miotti era iscritto al Cai di Castelfranco dal 2013, pri- ma come socio e poi anche come istruttore. Circa quattro anni fa aveva completato il percorso per diventare una guida alpina, ac- compagnava in montagna dei clienti in tutt'Italia e anche all’estero. Spesso in Marmolada. Una delle ultime volte lo scorso aprile per tenere un corso indi- rizzato agli istruttori della scuo- la di alpinismo insieme al colle- ga Emanuele Confortin con fo- cus proprio su come affrontare il ghiacciaio con cordate, rampo- ni, auto arresto e manovre per il recupero. IL PRESIDENTE BALDASSA: «LUI E LA COMPAGNA ERANO UNIT! DALLA PASSIONE PER L’ALTA QUOTA E PER LE ESCURSIONI» p IL PRESIDENTE Paolo Baldassa ILRAMMARICO «Tutte cose che perd in questo caso non sono e non potevano servire. So che in queste circo- stanze é facile dirlo ma Davide era un alpinista esperto. E lo era oggettivamente. Era abilitato per fare questo - aggiunge Bal- dassa - Lui sulla Marmolada ave- va esperienze dirette, c'era stato innumerevoli volte. Quello che é successo non é legato all’espe- rienza pero. E qualcosa di im- pensabile, non era prevedibile neanche dai glaciologi». Una tra- gica fatalita e contro la forza del- Ja natura nessuno ha potuto fare niente. «Dubito che qualcuno po- tesse pensare che capitasse una cosa del genere - spiega - Se fosse stato un crepaccio, Davide avreb- be saputo come affrontarlo. Ma con un distacco di massa cosi im- portante, la situazione era asso- lutamente imprevedibile». IL PRECEDENTE La tragedia di domenica arri- caa cinque anni di distanza dalla morte di Davide Zanon, allievo di Davide . Entrambi iscritti al Cai di Castelfranco Veneto, en- trambi pieni di entusiasmo di amore sconfinato per la natura. Una tragica fatalita li ha uniti. Tutti e due morti inseguendo la passione per l’escursionismo e per la montagna, scomparsi ad esattamente tre giorni e cinque anni di distanza. Accomunati dallo stesso nome e dall’analogo amore per I’alta quota, Miotti era stato la guida alpina di Zanon de- ceduto il 5 luglio del 2016 ad ap- pena 2]anni. (CRIPRODUZIONE RISERVATA Primo Piano G| Martedi 5 Luglio 2022 www.gazzettino.it “a | Dat) oe LE GUIDE ALPINE olo Dani, 52 anni, guida alpina di Valdagno (Vicenza). A lato Davide Miotti, anche lui uida Ipina, con la moglie Erica Campagna- ro: rambi risultano dispe Latestimonianza «Scendevano rigagnoli, ce ne siamo andati prima» (an.fr.) Era in gita sulla Marmolada per festeggiare il suo centoall’esame di maturita. Ma quella che doveva essere una domenica spensierata si é trasformata in un incubo:l’enorme massa di ghiaccio e sassi che si stacca dalla montagnaetravolge tutto, anche quel passaggio dov'era stato pochi istanti prima. Matteo Battistella, 18 anni, di Oderzo, quelle immagininon riescea togliersele dagli occhi. Lui, suo papaesuononnosonosalvi per miracolo. Il meteo non era dei migliorie cosi, invece di proseguire avventurandosi sul ghiacciaio, hanno deciso di ridiscendere. «Eppoi si vedeva che c’erano moltirivoli d’acqua, che laneve si stava sciogliendo» racconta il giovane. Sulla via del ritorno hanno incrociato una coppia toscana. «Non avevano le scarpeadatte-prosegue Matteo-eci hanno chiesto quanto tempo mancava per arrivare in cima. Noiliabbiamo caldamente consigliati dinon proseguire, di tornare indietro. Iltempo minacciava di guastarsi, non era il caso di avventurarsi in quelle condizioni, con quelle scarpe». Maritoe mogliesisono guardati, un breve consulto di sguardie poiil dietrofront. Che ha salvato loro la vita. «Eravamo in discesa quando. pochiistanti dopo, abbiamo sentito il boato. Un’esplosione chenon dimenticheré mai. La valanga ha invaso tutto, ha investito quel tratto dove eravamo passati. Da brivido» racconta il giovane studente vivo per un pelo. ‘©RIPRODUZIONE RISERVATA Filippo, quell'ultimo selfie 20 minuti prima del disastro Il pesante tributo dei vicentini LACORDATA VENEZIA Venti minuti prima che il ghiacciaio della Marmolada col- lassasse, come un gelato che si squaglia al sole, Filippo Bari sorri- deva al cielo e al mondo. Caschet- toin testa, occhiali da sole, banda- na al collo, il ventisettenne Filip- po aveva consegnato al selfie un sorriso cosi grande che pareva vo- ler gridare a tutti la sua felicita. Ignaro che di li a poco sarebbe stato travolto. E ucciso dalla mon- tagna che amava. Filippo Bari, con Tommaso Ca- rollo e Paolo Dani, é una delle tre vittime vicentine, la provincia ve- neta che forse ha pagato il mag- giore tributo nel disastro di dome- nica scorsa. Nel conto andrebbe- ro aggiunti anche Davide Miotti, la guida alpina padovana titolare del negozio dialpinismo “Sue git sport” a Tezze sul Brenta e la mo- glie Erica Campagnaro, per ora ancora dispersa. Di altri due vi- centininon si hanno notizie. Altri due - un 27enne di Barbarano Mossano e una scledense - sono feriti. IMORTI Filippo Bari, residente a Malo, aveva 27 anni e lavorava in una ferramenta di Isola Vicentina. Ap- passionato della montagna ma anche di musica rock, aveva una compagna ed un figlio di 4 anni. Domenica, prima della tragedia, aveva inviato un ultimo selfie ad amici e parenti proprio dalla Mar- molada. «Quella sulla Marmola- da doveva essere un’uscita prepa- ratoria in vista della cordata del Cai sul Monte Rosa, prevista per la prossima settimana», ha rac- contato il fratello Andrea, arriva- toieri mattina a Canazei. I genito- ri Emanuela e Giuseppe, assieme alla compagna di Filippo, Jelena, hanno raggiunto I’abitato della val di Fassa ancora domenica se- ra. «Filippo era un grande aman- te della montagna e della natura in genere - racconta il fratello, che domenica, sui social, aveva lanciato un disperato appello non avendo notizie -. Aveva fatto gia diverse uscite ad alta quota, sem- pre accompagnato da persone esperte e con tutta l'attrezzatura necessaria». Investito e ucciso dalla colata di ghiaccio e pietra anche Tommaso Carollo, 48 an- ni, professione manager, di Thie- ne, molto conosciuto nell’ Alto Vi- centino. Si trovava sulla Marmo- lada con la compagna, rimasta fe- rita e ricoverata in ospedale a Trento. Travolto anche Paolo Da- ni, 52 anni, guida alpina di Valda- gno, un esperto molto apprezzato e stimato da colleghi e amanti del- la montagna. Dani si trovava sul- la Marmolada con un gruppo di amici per una cordata su quei luo- ghi che per lui non avevano segre- ti. IDISPERSI Non si hanno notizie di Nicolo Zavatta di Barbarano Mossano e di Emanuela Piran di Bassano. Quest'ultima era sulla Marmola- da con il marito Gianmarco Galli- SCOMPARSI MONTEBELLUNA (TREVISO) Erano en- tusiasti per quell’escursione sul- la Marmolada. Ignari che sareb- be stato un viaggio senza ritorno. Tra i dispersi di quell'inferno di ghiaccio c’é un’altra coppia vene- ta: Gianmarco Gallina, 32 anni di Montebelluna e un lavoro nel set- tore edilizio, ed Emanuela Piran. Vivevano nel Bassanese (Vicen- za) da qualche anno e condivide- vano la passione per la monta- gna. Domenica avevano un ap- puntamento con la Regina delle Dolomiti. In cordata, accompa- gnati dalle guide. Non potevano immaginare che un immenso se- racco si sarebbe staccato dal ghiacciaio e precipitato nel vallo- ne a 300 chilometri all’ora, tra- volgendo loro e gli altri escursio- nisti come un rullo devastante che si é lasciato alle spalle una scia di morte e devastazione. L'ANGOSCIA Per le famiglie dei due giovani, ieri mattina, il viaggio verso Ca- nazei (dove é allestito il quartier generale dei soccorritori) é stato una discesa verso I’abisso, in pre- da all'angoscia, sapendo che i lo- ro cari risultavano tra i dispersi. Eppure papa Antonio e mamma Roberta, i genitori di Gianmarco, non si arrendono: «Ci speriamo fino in fondo. La speranza é l'ulti- maa morire» - sono le poche pa- role che ieri sera sono riusciti a dire a un vicino di casa, che abita in via Cesare Maltoni, a Guarda di Montebelluna, il quartiere in cui Gianmarco é cresciuto e ha vissuto fino a qualche anno fa, in- sieme al fratello Leonardo, di quattro anni pitt giovane. Poi la decisione di andare a vivere insie- I fidanzati ~ * «Emanuela e Gianmarco noi ci speriamo ancora» >Gallina, 33 anni, di Montebelluna » Mancano all’appello ma i genitori viveva con la compagna a Bassano (da ieri a Canazei) non si arrendono me a Emanuela e di coronare il loro amore. I genitori sapevano che domenica la coppia era sulla Marmolada ma quando hanno iniziato a circolare le immagini del disastro in alta quota, hanno sperato con tutto il cuore che avessero cambiato meta. Invece no. Si sono precipitati 1a, per se- guire da vicino le ricerche. Sette finora le vittime accertate. Sui di- spersi, i vertici del Soccorso Alpi- no sono stati fin troppo chiari, proprio per non alimentare false speranze: «Nessuno puo essere 2 ; TREVIGIANO Gianmarco Gallina uscito vivo da li sotto». Chi man- ca all’'appello potrebbe essere sal- vo soltanto se era altrove. Non se é stato travolto da quella valanga di ghiaccio e rocce. II destino di chi stava scalando il ghiacciaio é drammaticamente segnato. Ep- pure fino a quando non ricono- sceranno il corpo di Gianmarco continuano ad aggrapparsi a quella flebile, ostinata speranza. Sono ore di angoscia a Montebel- luna, dove la famiglia Gallina é molto conosciuta. I genitori han- no gestito per anni un supermer- catoa Vedelago. aes | VITTIME L’ultimo selfie di Filippo Bari prima della tragedia. A destra Tommaso Carollo, manager di Thiene, aveva 48 anni TOMMASO CAROLLO NON CE L'HA FATTA LA COMPAGNA ALESSANDRA E RICOVERATA A TRENTO na. IRICOVERATI Tra i feriti ricoverati al Santa Chiara a Trento, ci sono Alessan- dra de Camilli, 5lenne di Como re- sidente a Schio, compagna della vittima Tommaso Carollo, e Ric- cardo Franchin, 27 anni, di Barba- LE PASSIONI Gianmarco aveva gareggiato a livello agonistico con la societa Montenuoto, come delfinista, fi- no alla categoria Juniores. Ades- so aveva intenzione di riavvici- narsi al nuoto, innamorato com’era dello sport, soprattutto quelli di “fatica”, che richiedeva- no un notevole sforzo fisico ma che allo stesso tempo sapevano regalare grandi soddisfazioni. Come I'alpinismo, del resto. Una passione che si é rivelata, pur- troppo, fatale. Gli amici e gli ex compagni di squadra lo descrivo- no come «una persona motivata, solare, di compagnia. Con una forte determinazione: Gian ha sempre avuto le idee chiare ed é sempre stato molto motivato nel raggiungere i suoi obiettivi». In serata é arrivato anche il ricordo del campione di nuoto Federico Scienzi Colbertaldo, bronzo ai mondiali, che aveva conosciuto Gianmarco proprio in piscina. «Quello che posso dire é che era un bravissimo ragazzo - spiega- Aveva iniziato a nuotare tardi, non aveva fatto la scuola nuoto, generalmente si inizia a sei anni, lui aveva cominciato dopo e ave- va sempre pagato questo gap pe- ro si era sempre allenato moltis- simo. Era puntualissimo precisis- simo. Aveva qualche anno meno di me é quindi non era fra i miei amici pil stretti, pero per quanto posso dire era veramente un ra- gazzo d’oro». «E una vera trage- dia - aggiunge Elzo Severin, as- sessore alla sanita, a nome dell’intera citta di Montebelluna -.A posteriori é facile parlare, ma la verita @ che nessuno poteva preventivare cid che é accaduto sulla Marmolada». Maria Elena Pattaro C©RIPRODUZIONERISERVATA | rano Mossano, inizialmente por- tato in ospedale a Cavalese. IMIRACOLATI Alberico Cocco, 57enne vicenti- no direttore di escursione del Cai di Malo, si sente un miracolato della Marmolada. «Io e altri cin- que componenti del mio gruppo possiamo effettivamente definir- ci cosi, perché la zona in cui é av- venuto il distacco del seracco l’'ab- biamoattraversata sabato, 24 ore prima del disastro. E accaduto per caso, perché avevamo trovato un posto per dormire solamente per la notte tra venerdi e sabato, peraltro in un altro rifugio. Sulla Marmolada é gia tutto prenotato da mesi». Cocco é della sezione Cai di cui faceva parte anche Fi- lippo Bari. «Avevo sentito telefo- nicamente Filippo venerdi: a lui avevo detto della nostra gita il sa- bato, lui mi aveva informato che sarebbero saliti domenica, ma senza precisare in quanti fosse- TO». (al.va.) ‘®RIPRODUZIONE RISERVATA, 6 Primo Piano Martedi 5 Luglio 2022 www.gazzettino.it LAVISITA dalla nostra inviata CANAZEI (TRENTO) Prima l’atterrag- gio in aereo a Verona, poi il de- collo in elicottero verso Canazei, quindi il muro di nubi dense e nere sul Bellunese, allora la de- viazione verso Trento e lo sposta- mento in auto, dopodiché il bloc- co in una galleria, percid il die- trofront verso il Veneto, infine Yarrivo a Canazei. Un’odissea: la visita del premier Mario Draghi nei luoghi della sciagura, inizial- mente annunciata per le 12, in realta comincia alle 15. «Non po- tevo mancare», spiega pero il presidente del Consiglio, entran- do nella centrale operativa che coordina le operazioni di soccor- so e di ricerca, il volto tirato e la voce spezzata. IN MEZZ'ORA Succede tutto in poco pit di mezz’ora: la riunione operativa conivertici delle forze in campo, Tincontro sofferto con i familiari delle vittime e dei dispersi, le di- chiarazioni asciutte agli organi d'informazione. Le tre ore di ri- tardo pesano sull'agenda di Pa- lazzo Chigi, alla vigilia del viag- gio ad Ankara con i ministri Lu- ciana Lamorgese, Luigi Di Maio, Giancarlo Giorgetti, Lorenzo Guerini e Roberto Cingolani, in vista del delicato bilaterale con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Ma non c’é altra que- stione pitt importante della Mar- molada, non lo é di certo il pur spinoso colloquio con Giuseppe Conte sui rapporti fra il Movi- mento 5 Stelle e il Governo, che difatti viene rinviato senza trop- pipatemi. L'attenzione di Draghi é tutta per l’emergenza in corso, su cui pone qualche domandaed esprime molto apprezzamento, durante il vertice tecnico con il capo della Protezione civile na- zionale Fabrizio Curcio, i presi- denti Maurizio Fugatti del Tren- tino, Luca Zaia del Veneto e Ar- no Kompatscher dell’Alto Adige, il prefetto Gianfranco Bernabeie il sindaco Giovanni Bernard, pitt tutti i rappresentanti delle varie strutture coinvolte. LACOMMOZIONE In piedi, davanti ai mezzi rossi dei vigili del fuoco, Draghi parla a braccio. La commozione é evi- dente: «Oggi sono qui a Canazei per rendermi conto di persona di quel che é successo e, vi assicuro, é molto importante essere venu- ti. Abbiamo fatto un punto tecni- co-operativo con tutti coloro che hanno collaborato alle operazio- ni. Ma soprattutto sono qui per esprimere la piii sincera, la pitt affettuosa, la pitt accorata vici- nanza alle famiglie delle vittime e dei dispersi e ai feriti, e alle co- munita che sono state colpite da questa tragedia. Voglio ringra- ziare tutti coloro che hanno lavo- IL DOLORE L’incontro tra il premier Mario Draghi e il governatore del Veneto Luca Zaia a Canazei; a destra, i parenti delle vittime che, contattati dalle forze dell’ordine per il riconoscimento delle salme, raggiungono il palazzo del ghiaccio Il maltempo fa ritardare Draghi «Ma era importante essere qui» >Nubi basse, blocco in galleria: il premier arriva tre ~, POLIZIA >«Siamo vicini alle famiglie, grazie ai soccorritori: ora ore dopo il previsto a Canazei: «Non potevo mancare» lavoriamo perché quanto accaduto non succeda pit» rato in questo giorno e mezzo: la Protezione civile, i vigili del fuo- co, il Soccorso alpino, le autorita sanitarie, i volontari, ringraziarli tutti per la loro generosita, la lo- ro professionalita, il loro corag- gio, perché queste operazioni si svolgono in una situazione di grande pericolo». Il premier rin- grazia, nell’ordine, Zaia, Fugatti e Kompatscher. Tuttavia le sue non sono parole solo di circo- stanza: «Questo é un dramma che certamente ha delle impreve- dibilita, ma certamente dipende dal deterioramento dell’'ambien- te e della situazione climatica. Oggi I'Italia piange queste vitti- me... (gli trema la voce, ndr.). Tutte le italiane e gli italiani si stringono a loro con affetto. II Governo deve riflettere su quan- toéaccaduto e deve prendere dei provvedimenti perché quanto ac- caduto abbia una probabilita bassissima di succedere 0 possa addirittura essere evitato». IL SEGNALE Fugatti si ritrova, suo malgra- do, a dover fare gli onori di casa: «Grazie per questo grande segna- le di vicinanza ai territori colpiti da questa tragedia, un grande se- gnale di umanita, un grande se- gnale di attaccamento. Poco fa abbiamo anche incontrato i fa- miliari delle persone colpite e il presidente del Consiglio ha ma- nifestato tutta la solidarieta. Mi ha chiamato anche il presidente della Repubblica, manifestando il proprio cordoglio e dichiaran- do il ringraziamento alle donne e agli uomini di tutte le istituzio- niche da subito si sono adopera- ti per intervenire in una situazio- ne difficile». Zaia si associa alla riconoscenza verso il premier: «Grazie perché sappiamo tutti che non é stato facile arrivare qui. Siamo reduci dall'incontro con i familiari, ¢ stato un mo- mento toccante. Il presidente Il nodo dei turisti stranieri «Difficile trovare le famiglie» ILCASO dalla nostra inviata CANAZE| (TRENTO) Incastonata fra le Dolomiti, patrimonio dell’'umanita Unesco, la Mar- molada é la Regina anche per il turismo. Un richiamo per gli escursionisti provenienti non solo dal Nordest e dal resto d'Italia, ma pure dall’estero, co- me del resto emerge dal tragi- co bilancio del disastro di do- menica: ci sono stranieri sia fra gli alpinisti considerati di- spersi, sia fra le auto rimaste parcheggiate. Con un proble- ma in pit: é molto pit’ compli- cato contattare le famiglie ol- tre confine, oltretutto non é nemmeno detto che siano al corrente della sciagura. INUMERI Proprio sulla componente estera delle ricerche ieri i nu- meri hanno oscillato parec- chio. Diceva ad esempio Mauri- zio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, durante l’incontro con il pre- mier Mario Draghi: «Ci sono 14 persone reclamate, cioé segna- late, per cui i familiari si sono fatti avanti, anche se la speran- za di tutti é che si facciano vive. Di queste, 4 sono straniere, cioé tre cechi e un austriaco». Ma proprio quest’ultimo é sta- to rintracciato nel pomeriggio, sano e salvo, in quanto non coinvolto dalla valanga, tant’é vero che la conta dei dispersi é scesa a quota 13. Provenienti da altri Paesi sono poi le mac- chine su cui sono tuttora in corso le verifiche, come ha pre- cisato il Soccorso alpino del Trentino: «Le autorita stanno ancora accertandola proprieta di 4 delle 16 auto parcheggiate nei pressi dei sentieri che por- tano al ghiacciaio: tutte hanno targhe straniere (una tedesca, due ceche e una ungherese)». L'INQUIETUDINE Il particolare delle vetture ha colpito anche Luca Zaia, Il seracco caduto sulla Marmolada DOMENICA ORE 14 IL primo allarme dato al Numero Unico per le Emergenze 112. I soccorsi sono arrivati subito = Via normale per il ghiacciaio Punto dove si é staccata la massa di ghiaccio CAPANNA AL GHIACCIAIO 2.700 m RIFUGIO PIAN DEI FIACCONI 2.626 m presidente della Regione Vene- to: «Stiamo vivendo l’inquietu- dine dei dispersi, perché siamo costretti alla conta delle auto. La cosa é particolarmente tra- gica rispetto agli stranieri, in quanto magari non avvisano a casa che stanno bene o forse sono abituati a farsi vivi alla fi- on PUNTA ROCCA 3.309 m UN AUSTRIACO E STATO RINTRACCIATO SANO E SALVO, ANCORA INDAGINI SU DUE AUTO CECHE, UNA TEDESCA E UN'UNGHERESE Mezzolgfbardo ( TRENTINO A. A. § Profondit’: 30-35 m | PUNTAPENIA — CAPANNA 3.343m = PUNTA PENIA Al 3.340 m Predazzo y, Z VENETO LEgo-Hub ne della vacanza. Non c’é da stupirsi, sappiamo tutti come funzionano le dinamiche delle vacanze. Questa situazione dif- ficile si aggiunge a un contesto pesante, a causa della dinami- ca dell’evento: i corpi recupera- ti sono dilaniati, di conseguen- zac’é un problema di identifi- Primo Piano G| Martedi 5 Luglio 2022 www.gazzettino.it Sergio Mattarella ha chiamato anche mee mi ha detto: “Ringra- ziate a nome mio tutti coloro che stanno lavorando”. Non é un tea- tro facile, si € staccato un blocco di ghiaccio e detriti lungo 200 metri, largo 60 e spesso 30. Ma dobbiamo le ricerche ai familia- ri, a chi é ancora lassit, le porte- remo avanti all’estremo». Kom- patscher ha una richiesta per i giornalisti: «Mi sento di fare un appello agli organi di stampa al rispetto per le famiglie coinvol- te». Anome del sistema naziona- le di Protezione civile, Curcio ri- marca quello che él’unico aspet- to positivo di questo disastro: «Voglio solo sottolineare che molte volte il Paese viene giudi- cato sulla capacita di stare insie- me. In queste 36 ore si é avuta la risposta operativa migliore pos- sibile, con le eccellenze del Paese quali Trento, Bolzano e Veneto. Non ci fermeremo qui, siamo di- sponibili a qualunque esigenza, chiediamo solo di mantenere questo livello di comunicazione nel rispetto di chi sta operando in sicurezza e di chi sta aspettan- doesperando». Angela Pederiva @RIPRODUZIONERISERVATA ZAIA: «Ml HA CHIAMATO MATTARELLA PER RINGRAZIARE TUTTI. PORTEREMO AVANTI LE RICERCHE FINO ALL’ESTREMO» cazione», IL MINISTERO Tra gli 8 feriti, ci sono due te- deschi, ricoverati negli ospeda- lidi Belluno e di Feltre. Sitratta di un 67enne che si trova in Te- rapia intensiva e di una 58enne attualmente in Osservazione intensiva. Entrambi sono in prognosi riservata e sono stret- tamente monitorati. Le comu- nicazioni sono state facilitate grazie alla presenza di perso- nale che parla tedesco, tanto che sono stati curati i rapporti conifamiliari, stando a quanto riferito dall’Ulss 1 Dolomiti. Se- condo una portavoce del mini- stero degli Esteri di Berlino, tuttavia, inGermania non éan- cora chiaro il bilancio comples- sivo del tragico incidente. A.Pe. (© RIPRODUZIONE RISERVATA Googl Le famiglie =~ Le salme, il riconoscimento Le lacrime delle mamme >Gli psicologi di Trento assistono i parenti prima di entrare al palazzetto del ghiaccio dalla nostra inviata CANAZEI (TRENTO) Non é riuscito a contenere il dolore il cordone di sicurezza allestito dalle forze dell’ordine attorno al palazzo del ghiaccio di Canazei dove é stata allestita la camera ardente con i resti delle vittime del disa- stro della Marmolada. Decine di metrie transenne per tenere lon- tani giornalisti e telecamere dai famigliari, giunti ieri in val di Fassa per il riconoscimento dei Non vendiamo J i tuoi dati personali a nessuno, nel rispetto di rigide norme di protezione della privacy. 1G] Piu sicurezza online con Google propricari. Transenne e distanza che pe- rd non sono riuscite a nasconde- releurla ei piantidichiha perso il proprio figlio, fratello, padre. Strappavano il cuore quelle urla, che si udivano dopo quel crudele obbligo di legge. I famigliari arri- vavano scortati dalle forze dell’ordine: qualcuno restava in auto e solo uno dei componenti della famiglia entrava per il rico- noscimento. All'uscita le grida di dolore, gli abbracci dei congiun- tie del soccorso alpino. I parenti delle vittime e i fami- >Non si esclude di ricorrere all’esame del Dna nelle situazioni pit! complicate liari che aspettano di avere noti- zie dai soccorritori sono assistiti da una decina di psicologi di Trento. Proprio questi professio- nisti preparano i congiunti in un incontro al centro operativo, pri- ma del trasferimento al palazzet- to del ghiaccio. Sempre affianca- ti dai volontari del soccorso alpi- no vengono poi accompagnati per il riconoscimento. La violen- za con cui sono stati travolti i corpi rende ancora pit tragica Yoperazione, al quale il parente non pudsottrarsi. g.co/safety ILLUTTO Alpalazzetto del dolore anche i famigliari di Filippo Bari, il 28enne di Malo (Vicenza). E una delle tre vittime identificate. «Lo abbiamo riconosciuto questa mattina - ha spiegato il fratello Andrea all’uscita dal centro ope- rativo di Canazei- e non c’é stato nulla da fare: 28 anni, una trage- dia. Non ci sono parole, lascia un figlio di 4 annie unacompagna». «Sono tragedie alle quali difficil- mente puoi trovare una spiega- zione - prosegue Andrea -. Noi gli abbiamo sempre detto di sta- re attento in montagna, anche con queste temperature. Ma é una passione troppo forte, non lo fermi». Filippo stava facendo quello che amava domenica, sul- la Marmolada, come testimonia ultimo selfie. «Quella foto era delle 13.25 - spiega il fratello - 20 minuti prima del fatto: quella fo- toé mio fratello. E lui». Nel luogo del dolore anche le grida di una mamma tra le lacri- me: «Mio figlio, mio figlio, era meraviglioso, forse é per quello che ce lo hanno portato via: era troppo». Poi il via vai del medico legale e dei sanitari all’interno dellacamera ardente. Dietro alla struttura la vita va avanti: nel pa- lazzetto del ghiaccio si gioca una partita di hockey. «Era program- mata - dicono gli organizzatori - non é stato possibile non giocar- la». LE RICERCHE Tantii famigliari arrivati sotto la pioggia battente ieri in cerca di notizie dei loro cari mai rien- trati a casa. «Era venuto su do- menica per fare la cordata in Marmolada e non abbiamo pitt saputo nulla: non lo abbiamo pitt sentito», spiega una mamma. E con il passare delle ore si fa sem- pre pit complicato il recupero di reperti e di corpi. Un padre nel dolore si dice pronto a salire sul luogo del disastro e a scavare con le proprie mani per ritrovare la figlia. Ovviamente non é possi- bile ei soccorritori stanno facen- do di tutto per restituire quei cor- pi, rimasti sotto la valanga, ai lo- ro cari. Dopo le sei vittime sco- perte nel primo giorno, solo una stata trovata ieri, e sara sempre pit difficile prossimamente, al- meno per i resti nella parte pitt alta della via su cui é arrivata la frana. Alcuni dispersi potrebbe- ro essere precipitati nei crepacci che si trovano lungo la via nor- male. Pitt semplice invece do- vrebbe essere il recupero delle vittime della parte inferiore, tra ghiaccio e detriti. Nelle situazio- ni piil difficili sara necessario il test del dna. Intanto si accorcia la lista dei dispersi: una coppia di francesi si é fatta avanti, aveva dormito in camper. E anche un austriaco é stato contattato a ca- sa. Per segnalazioni 0461.495272. Olivia Bonetti ‘©RIPRODUZIONERISERVATA LA DISPERAZIONE: «MIO FIGLIO ERA VENUTO QUI DOMENICA NON LO ABBIAMO PIU SENTITO» 8 Primo Piano G| Martedi 5 Luglio 2022 www.gazzettino.it IDATI BELLUNO Gli esperti parlano gia di “anomalia termica”. L’aumento delle temperature che sta scio- gliendo il ghiacciaio della Mar- molada (ma non solo), rappresen- taun unicum degli ultimi 27 anni. Il periodo attuale risulta pit cal- do addirittura del 2003, da tutti considerato un anno record per le temperature estive. A dirlo so- no i tecnici Arpav, ossia la “Bib- bia della montagna” per chi vuole preparare un’escursione in sicu- rezza. Maggio e giugno 2022, tra- sportati in un grafico con le tem- perature medie decadali, disegna- no una linea rossa che punta ver- so l'alto e che si distacca in modo netto sia dal valore medio degli ultimi anni sia appunto dal 2003. Iicrollo del seracco della Marmo- lada riporta l’attenzione sugli ef- fetti del riscaldamento globale. Da un’analisi dei dati meteocli- matici elaborati dalla stazione au- tomatica di Punta Rocca dell’Ar- pay, risulta infatti che nei mesi di maggio e giugno le temperature medie giornaliere sono risultate significativamente superiori alla media storica, con uno scarto di oltre tre gradi nei due mesi. DECADI BOLLENTI Le due decadi piti calde rispet- to alle medie sono state la secon- da di maggio (4.8 gradi centigradi in pit rispetto alla media) e la se- conda di giugno (con uno scarto di addirittura 5.4 gradi centigra- di). Il trend sembra proseguire anche nel mese di luglio: confron- tando i valori medi registrati nei primi tre giorni del mese con il valore medio decadale si ottiene un incremento di quasi 5 gradi centigradi (4.7 per la precisione). «Analizzando poi i valori massi- mi giornalieri—spiegano i tecnici Arpav-sievidenzia che per ben7 volte é stato superato il valore di +10 gradi centigradi, con una pun- ta massima di +13.1 il 20 giugno». Eun valore alto -—altissimo a quel- la quota (parliamo di oltre 3mila metri di altitudine) - ma che non rappresenta il massimo storico. Per arrivarci, in base alla serie dei dati disponibili ad Arpav, biso- gna tornare indietro nel tempo fi- no al 20 giugno 1995 quando il termometro schizz6 a +15.7 gradi centigradi. Domenica, quando si éverificato il crollo del seracco, la temperatura massima registrata era inferiore di 5 gradi centigradi (quindi 10.7) e l'analisi dei dati di altre stazioni di alta quota delle Q L’intervista Mauro Corona ambiente | NUMERI giugno sulle Dolomiti oltrei 3mila metri 90 I metridilunghezza del blocco di ghiaccio staccatosi, per un'altezza di 40 quota il 20 giugno del1995 Il ghiacciao ela frana cheé caduta lungo il pendio travolgen- do le cordate 100 | metri di dislivello percorsi dal seracco con un volume di 300mila metri cubi fe te Peet? «Caldo record, ma le cause del crollo sono pit: profonde» >I dati Arpav: «Temperature mai cosi alte da 27 anni »«Ma il ghiacciaio della Marmolada ha ceduto Per ben 7 volte superati i 10 gradi a oltre 3mila metri» per le condizioni sfavorevoli in atto da anni» Dolomiti ha confermato l'anoma- lia termica riscontrata in Marmo- lada. Gli esperti precisano tutta- via che questi fenomeni non av- vengono dall’oggi al domani. Non basta, cioé, una giornata partico- larmente calda per provocare il distacco di una fetta cosi grande di ghiacciaio: «Da un punto di vi- sta glaciologico - continua Arpav — é necessario sottolineare come crolli di questo tipo risentano in maniera solo parziale delle tem- perature registrate a livello gior- naliero, poiché l'inerzia dei ghiac- ciai ai cambi di temperature e le risposte in termini di fenomeni di questo tipo, necessitano di tempi lunghi e di persistenza di condi- zioni sfavorevoli, condizioni che si stanno verificando ormai da anni». MosTRUOSO E un processo iniziato anni fa che sta mostrando i suoi effetti ca- tastrofici soltanto adesso. II serac- co della Marmolada che si é stac- cato domenica aveva proporzioni mostruose. Da una prima valuta- zione speditiva, tratta da foto ae- ree scattate nelle ore immediata- «Abbiamo fatto le cicale, la terra ci presenta il conto» far troppo le cicale la natu- ra, prima o dopo, ti presenta il conto. Mauro Corona lo chiama il nichilismo del ter- zo millennio, questo vivere di corsa consumando le risorse, di- struggendo la natura e facendo spallucce davanti al futuro. Lo scrittore ertano scansa la retori- ca anche dopo la tragedia della Marmolada. Amante delle vette e delle scalate, Corona conosce be- ne il ghiacciaio delle Dolomiti. Ha sempre invitato alla riflessio- ne, a rallentare, a rispettare la terra. Lei é quello che I'allarme pud dire di averlo lanciato gia vent’anni fa. Oggi é una neces- saria presa di coscienza di chi si trova davanti ad un punto di nonritorno. «Non si pud sentire la retorica del “si poteva evitare”. Davvero si poteva evitare? Ma allora perché non é stato messo il divieto? Sa cosa le dico? Se non fosse accadu- ta questa tragedia, ieri in Marmo- lada ci sarebbero state il triplo delle persone perché la verita é che nessuno se l’aspettava e che se si chiude la Marmolada allora si deve vietare l’accesso anche al- la Forcella Duranno e ad altre montagne e vette. Il senno di poi, ame, da fastidio». Non c’é nulla che si possa fare? Cambiare abitudini, forse un intervento della politica, non crede? «La politica non c’entra, branco- la nel buio e quelli li non capisco- no niente di natura. Ci ricordia- mo di quello dei vincoli ambien- taliin Comelico? Un uomo di Ve- nezia che, probabilmente, in Co- melico non c’é mai stato. Si pud fare qualcosa, ma non é mica co- me girare la pagina di un libro, sa, qui si parla di cambiamenti minimi nell'arco di trenta forse quarant’anni». ij \ = _ : SCRITTORE Mauro Corona Il ghiacciaio ha le ore contate La riduzione del fronte in 100 anni Come si é ridotto il fronte del ghiacciaio della Marmolada negli ultimi cento anni secondo Arpa Veneto IL VOLUME PERDUTO Dal 1954 al 2020 %— il volume del ghiacciaio =~ épassato da 95 milioni di metri cubi a 14 milioni, 180% @ andato perduto Fonte: Arpa Veneto, Universita di Pavia NON MI PIACE LA RETORICA DEL Sl POTEVA EVITARE: PERCHE A NON E STATO FATTO? SI CONSUMANO RISORSE MA A NESSUNO INTERESSA DEL FUTURO NON E SOLTANTO UN PROBLEMA DELLA MONTAGNA, TUTTO IL PIANETA E IN VIA DI CONSUNZIONE, MA QUALCOSA SI PUO FARE LEgo-Hub Qualcuno dice che sarebbe sta- to da vietare l’accesso alla Mar- molada. «Si certo, ma non é stato fatto. Se chiudiamo la Marmolada allora chiudiamo anche altre monta- gne, stiamo in casa dove, pero, possiamo essere colpiti dal terre- moto. Voglio dire che le cose stanno cosi, la Terra é in via di consunzione e stiamo assistendo ad un innalzamento delle tempe- rature fuori controllo. Serve cau- tela. Montagna, mare e pianura devono essere frequentate con tecniche diverse. Io sono stato tante volte in Marmolada e lo scorso anno sull’Adamella senti- vo scorrere i fiumi d’acqua sotto ilsuolo, voglio dire che queste co- se succedono. II problema non é solo dei ghiacciai, ci sono le rocce delle montagne che si sfaldano, per dire. Abbiamo fatto le cicale tutta la vita e ora la Terra ci pre- senta il conto». mente successive al crollo e com- parate con le immagini del cata- sto ghiacciai di Arpav, sistimaun fronte del crollo di circa 90 metri dilunghezza, per un’altezza di 40 metri, un volume complessivo di materiale crollato stimato in cir- ca 300mila metri cubi. Questa mole immensa di neve e ghiaccio ha percorso un dislivello massi- mo di circa 700 metri (da quota 3.200 a quota 2500 metri circa) distruggendo tutto cid che ha tro- vato lungo il suo percorso. Davide Piol {© RIPRODUZIONE RISERVATA La sua posizione é dura, come vede il futuro? «Tornera un altro Vaia, gia vedia- mo come i temporali devastanti siano sempre pit frequenti, piog- ge torrenziali e grandine che az- zera le coltivazioni. Abbiamo ri- scaldato l’atmosfera e ora ne pa- ghiamo le conseguenza, il clima mediterraneo non esiste pill, ora viviamo in un clima tropicale». Lei si é sempre fatto portavoce di un ritorno alla terra e all’agricoltura, ci crede anco- ra? «Si, sono anni che propongo di far entrare agricoltori e boscaioli nelle classi delle scuole, devono parlare ai bambini e ai ragazzi e dare loro, almeno, un’infarinatu- ra perché solo cosi potremo cam- biare approccio e sensibilita ver- socertitemi». Cosa intende per nichilismo del terzo millennio? «Intendo il menefreghismo, a nessuno frega cosa succedera in futuro, si vive, si consumano ri- sorse pensando che tanto la no- stra presenza sulla terra é limita- ta, non si pensa agli altri». Alessia Trentin ‘©RIPRODUZIONE RISERVATA Primo Piano G| Martedi 5 Luglio 2022 www.gazzettino.it a montagna é da sempre il suo grande amore. Ma da due giorni non smette di piangere per il dolore che stavolta gli ha arrecato. Una tra- gedia che non si aspettava e nella quale ha perso per sempre due ca- rissimi amici: Davide Miotti di Cittadella e Paolo Dani di Valda- gno. Il dramma della Marmolada, infatti, ha colpito profondamente Marco Spazzini, da tre anni e mezzo presidente del Collegio Re- gionale Veneto delle Guide Alpi- ne e Accompagnatori di Media Montagna. A poche ore dal disastro, qual & ilsuo pensiero? «Continuo a ripetere che, se aves- si dovuto accompagnare qualcu- no, sarei andato pure io domeni- ca sulla Marmolada. Dallo scorso inverno sapevamo che la stagio- ne di salita per le vie normali sa- rebbe stata breve perché, man- cando I’innevamento, con le tem- perature estive é normale che sparisca la copertura nevosa e venga fuori lo strato ghiaccio. Lo stupore, pero, sta nel fatto che tut- ® VIETARE | MONTI? NO, DOBBIAMO CONTINUARE AD ANDARCI, FACENDO TESORO DI ALCUNE COSE, MA SENZA ALLARMISMI, ANCHE IN MARMOLADA Marco Spazzini guida alpina Q L’interv a Il capo delle Guide «Nessun errore, era una via sicura: Ci sarei andato anch’io» >Il presidente dei “professionisti” veneti della montagna, Spazzini: «Nulla lasciava prevedere un evento del genere in questo momento» to cid sia avvenuto adesso, e non tra luglio e agosto com’era preve- dibile>. Inche senso? «Che in questo momento non c’era nessun presupposto per ipo- tizzare un evento del genere. La via normale era sicura e traccia- ta, e nei giorni scorsi l'avevano percorsa tante altre guide e diver- sialpinisti. Li dove sono state tra- volte, quasi tutte le vittime si tro- vavano al di fuori del bacino gla- ciale, stavano facendo un piccolo traverso per uscire, andare a to- gliere le attrezzature e scendere a piedi fino al rifugio. L’orario era perfetto, tant’é che le cordate che erano dietro di un centinaio di metri si sono salvate per miraco- lo, in quanto fuori dalla traietto- ria della frana». Lei é andato di recente sulla vet- ta della regina delle Dolomiti? «No, ultimamente Iho sempre os- servata da distanza, ma conosco bene la Marmolada, perché in passato ci sono stato parecchie volte. E, ripeto, sarei tornato pure Yaltroieri>. La montagna é ora un pericolo daevitare? «Assolutamente no. Anzi, dobbia- mo continuare ad andarci, facen- do tesoro di alcune cose, ma sen- za allarmismi. La Marmolada adesso é temporaneamente chiu- sa, perché ci sono i soccorritori che stanno cercando i dispersi, e perché sussiste il rischio di crollo di un altro pezzo di ghiaccio. Al- trove, perd, si pud e si deve anda- re. Spero, comunque, che la Mar- molada presto torni a essere fre- quentata. Sarebbe assurdo se cosi non fosse. Pure al mare, stando sulla scogliera non si pud esclude- re che si possa staccare un pezzo roccia. E d’altronde le Dolomiti sono belle in quanto frutto delle erosioni». Secondo lei é stato commesso qualche errore? «Lo escludo. L’incidente non é@ stato favorito dalla presenza dei turisti, o da un errore tecnico di chiha scalato. E anche per questo sarebbe assurdo ora limitare le escursioni: sarebbe come chiude- reautostrade e aeroporti». Nel dramma lei ha perso due amici. «Si, continuo a piangere Davide e Paolo. Nel collegio veneto siamo oltre un centinaio, e ci conoscia- mo tutti, ma con loro, persone ca- pacissime ed espertissime, avevo un rapporto stretto, e spesso an- davo nel negozio di Davide, men- tre Paolo era istruttore di elisoc- corso e soccorso alpino. Certo, la tragedia mi ha sconvolto, ma bi- sogna guardare avanti. Oggi sono a riposo, ma i colleghi stanno la- vorando in montagna e nei pros- simi giorni torneré anche io». Potrebbe esserci qualche altra situazione a rischio da qui a fi- neestate? «Non si pud dire e mi auguro di no, ma potrebbe succedere, per- ché le Dolomiti sono soggette a questo, data la verticalita delle rocce. No, é impossibile fare pre- visioni. L’unica certezza é che sul- la Marmolada c’é questo blocco ghiacciato che potrebbe sgreto- larsi>. Che consiglio da agli escursioni- sti? «Faccio un appello a non fermar- si, ma a valutare attentamente i propri itinerari e ad affrontarli adeguatamente. Anche Gino Co- melli, guida alpina della Val di Fassa di grande esperienza, ha confermato di non ricordare crol- li o episodi catastrofici di tali di- mensioni. Sul monte Bianco, inve- ce, dalla parte francese probabil- mente chiuderanno il “canale del- la morte”, ma li é diverso non si puo fare diversamente, perché la situazione di pericolo € concla- mata». Si @ sentito tradito dalla sua montagna? «La amo altrimenti non farei que- sto mestiere, e continuerd ad amarla. Fa male vedere quello che é successo, pero continueré a portare a termine gli impegni la- vorativi e fare i giri che program- mo per passione, adeguandomi, pero, alle condizioni meteorologi- che. Se consideriamo tutti i possi- bili sassi che potrebbero cadere dalla montagna, dovremmo chiu- derci in casa. E forse non sarem- mo sicuri neppure li, un terremo- to potrebbe raderla al suolo». Nicoletta Cozza © RIPRODUZIONERISERVATA Mostra il tuo potere. OCCHIALI DA SOLE GRADUATI A PARTIRE DA 39,50 € Oltre 600 modelli, con lenti monofocali, protezione UV e 3 anni di garanzia. OCCHIALI Fielmann G Martedi 5 Luglio 2022 www.gazzettino.it Con i prestiti BancoPosta puoi realizzare i tuoi progetti. Prendi un appuntamento in Ufficio Postale. Ti aspettiamo anche il sabato. 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