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Il Gazzettino-Friuli 2022-06-28 PDF

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€ 1,20 ‘ANNO136-N°152 il Quotidiano DAL 1887 IL GAZZETTINO del NordEst iii ll! | 1120 Martedi 28 Giugno 2022 FRIULI www.gazzettino.it Friuli Mancano camerieri Ristoranti chiusi a pranzo Agru: pagina II Antonia Arslan, la guerra ela rabbia: <Vedo troppa avidita» Navarro a pagina 16 Nuoto Inarrestabile Paltrinieri: cinque chilometri %, .5 Wargento Meia pagina 19 GUIDA ESCURSIONI SULLE DOLOMITI In edicola a soli €7,90* ILGAZZETTINO "uomo che vedeva lontano >Dallorfanotrofio a Milano all'impero miliardario partendo »Scompare a 87 anni Leonardo del Vecchio, fondatore di Luxottica e patron del colosso dell’occhialeria Essilux da Agordo. «La mia regola? Solo una: essere il migliore» L’analisi Elezioni: hanno vinto le persone e non i partiti Mario Ajello vvertimento ai naviganti. Mai come stavolta hanno vinto le persone e non i partiti, anche se al primo turno delle amministrative quindici giorni fa c’é stato un ribaltone importantissimo e dalle forti conseguenze sul vo- to del 2023, owvero il sorpasso di Fratelli d'Italia sulla Lega. Ma il ballottaggio é questione anzitutto di profili personali e di singole capacita di mobilita- zione. E in questo tipo di sfida sisonoimposte in molti casile figure meno connotate politi- camente. Come Damiano Tommasi a Verona che fa il pa- io con Marco Bucci a Genova che non ha neppure avuto bi- sogno di andare al secondo turno per essere plebiscitato in nome di cid che ha fatto in questi cinque anni. I simboli di questo voto sono loro. Uno rappresenta il centrosinistra civico, e non partitico, non identificabile con formule po- co significanti e politichesi co- me campolargo, o campostret- La storia M. Luisa Pramaor: «Ci ha insegnato a trasformare sogni in realta» TRA LE DOLOMITI Leonardo Del Vecchio in un momento di liberta «lo, da sua dipendente n‘l8 a leader» Maria Luisa Pramaor é stata la Angela Pederiva vejete che ‘lcapol’é gid in oficina», diceva tutte le « mattine un operaio di Agordo al fratello anco- ra addormentato, come lui di- pendente di Luxottica. Fra le millemila spigolature che in queste ore accompagnano I’ad- dio all'icona dell'industria e del- la finanza, l'aneddoto raccolto dal trevigiano Tommaso Eb- hardt nella sua recente biografia Leonardo Del Vecchio (Sperling & Kupfer) consegna ai posteri il ritratto probabilmente pit ge- nuino dell’uomo che viene salu- tato come l'ultimo patriarca (...) Continua a pagina 2 Il paese e la fabbrica Silenzio e mestizia «Siamo disperati» Giovedi i funerali «E la notizia che mai avremmo voluto apprendere - dice il sindaco di Agordo Roberto Chissalé -siamo affranti e avviliti>. E ad Agordo Del Vecchio ha manifestato la volonta di essere salutato per l'ultima volta: funerale giovedialle 10 al Palaluxottica. Gabrieli a pagina 7 Ovs punta a Coin: piano per comprare lex azienda-madre »La storia capovolta, lettera di intenti per concludere l’affare entro l’anno L’amministratore delegato di Ovs, Stefano Beraldo, vuole torna- realle origini ma “capovolgendo” la storia e acquistando Coin. Per ora é stata sottoscritta una lettera A Bassano Addio ad Aquila to o campomedio, I’altro alla A . seconda prova come sindaco | dipendente numero 18 di Leo. L’intervista Il futuro diintenti che apreall'operazione, Il re delle penne della capitale ligure incarna | nardo del Vecchio. Poi da ope- da concludersi entrol'anno. Ovs, til fich . P. hho sates : oes . . : One stilograficne coulsone ai caumedesra'e | nendo baa perio nme @ |OTerscreauvica | |MINGEt€ Bardims | toriadc vrenane 0 aun, | BeoroaBassans dei bisticci tra le sigle, fa annu- Blackfin, oggi leader mondiale @ coraggio le chiavi il timone ora é conta oltre 2000 negozi in Italiaé — Gianfranco Aquila, il “re sare il vento del fare e del ma- delle montature in titanio: «Ci * all’estero e nel 2021 ha registrato _ delle penne stilografiche”. re, e ha il Ponte ricostruito co- ha insegnato a trasformare i so- del suo successo» nelle loro mani vendite pari a 1.359 milionidieu- Aveva79 anni. metratto distintivo... gniinrealta», ricorda oggi. at : < ; ro. Eora tenta il colpo grosso. a Continua a pagina 23 Gabrielia pagina7 DTTC EAI SEES REDE Cremaa pagina 14 pecue Veneto Bibione Centrodestra, resa Albanese spara dei conti. E Tosi a due connazionali attacca anche Zaia E caccia all’uomo Coonodee in Artur Haxhiu, 55 anni, albanese, ibrillazione in Veneto 4 residente a San Michele al Ta- dopo la sconfittaa Verona. VITAMI NE gliamento, é in fuga dopo aver Giorgia Meloni (Fdl): 4 sparato a due persone e averne «Troppo tempo perso in - aggredita un’altra ieri mattinaa inutili polemiche interne». Flavio Tosi (FI) attacca il governatore Luca Zaia: «Ha messo il veto su dime». Matteo Salvinismentisce. E mentre Damiano Tommasi inizia il mandato di sindaco, il Pd pensaalle Regionali. Vanzan alle pagine 10 e ll : DAI ENERGIA ALLA TUA ENERGIA. Gi integrator alimentari non vanno intesi come sostitut di una deta varia, equilibrata e di uno stile di vita sano. Actifuk® @ un marchio di Bioactor bv. i 1ogo Actifuk® di proprieta di Bloactor bw. REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ‘llprezzo deal abbinamentié saniuntivo al prezzo de"llGazzettno'efino a esaurimento, Lapromazion aid solo pr area della provincia di edizone. Spedizione in abbonamentopostale:DL 353/03 conv. inn. 48 del27/02/04) at. commal, VE Guide dellestate-vol 3+ €7. 90 Bibione. Non é armato: i militari hanno gia inserito tra i repertila sua pistola, una tamburo calibro 22 lasciata a terra in via della Ve- ga a Bibione, luogo dell’ultimo agguato ad un connazionale. Po- co prima aveva sparato in faccia aun 35enne connazionale, gra- ve in rianimazione. Voleva ven- dicarsi dei due. Munaroa pagina13 2 Primo Piano Martedi 28 Giugno 2022 www.gazzettino.it 1935 2022 Con il primo ® dei sei eredi Leonardo Del Vecchio conil primogenito Claudio. Gli altri figlisono Marisa, Paola, Leonardo Maria, Lucae Clemente LE IMMAGINI Il mondo dell’industriae della finanza piange Leonardo Del Vecchio. E mortoa Milano, all’eta di 87 anni, il fondatore di Luxottica, nonché presidente esecutivo di EssilorLuxottica, la pitt grande holding produttricee venditrice mondiale di occhialie lenti, che conta circa 80.000 dipendentie oltre 9.000 negozi nel globo. L'imprenditore era ricoverato da qualche settimana all’ospedale San Raffaele, dove sié spentoieri mattina, a causa diuna polmonite non legataal Covid. Del Vecchio lascia la moglie Nicoletta Zampilloei figli avuti da tre relazioni: Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, Lucae Clemente. I funeralisaranno celebrati giovedi alle 10 nel Palaluxottica di Agordo (Belluno), dove domaniverra aperta la camera ardente. Le esequie saranno presiedute dal vescovo Renato Marangoni, che in una nota haespresso il cordoglio dell'intera diocesi, esprimendo anche gratitudine «per l’aiuto concreto» con cui limprenditore eilsuo gruppo «hanno manifestato solidarieta alleiniziative delle comunita parrocchiali del territorio». Nato nella citta della Madonnina il 22 maggio 1935, 'industrialee finanziere ha legato lasua storia ad Agordo, dove nel 1961 aveva awviato lasua azienda. Lasuaricchezzaal 10 aprile scorso é stata valutata dalla rivista Forbes in circa 27,3 miliardi di dollari, rendendolo attualmente il secondo uomo pitt ricco d'Italia (dopo essere stato il primo) eil62esimo al mondo. (©RIPRODUZIONE RISERVATA La laurea honoris causa Del Vecchio con Luciano Benetton: per entrambi laurea honoris causain Economia aziendalea Ca’ Foscari nel 1995 Addio allultimo patriarca ven del capitalism >La morte del patron di Luxottica. Dall’orfanotrofio Martinitt allimpero miliardario: «La mia regola? Una: essere il migliore» L’elicottero Quando Yelicottero atterrava nell’'area dello stabilimento di Luxottica, ad Agordoc’erala certezza: «Il capoc’é>. L'APPLAUSO Leonardo Del Vecchio «Il capo c’é> | i, Del Vecchio ILRITRATION vejete che 'l capo le gia in oficina», diceva tutte le mattine un ope- raio di Agordo al fratello ancora addormentato, come lui dipen- dente di Luxottica. Fra le millemi- la spigolature che in queste ore accompagnano I’addio all'icona dell'industria e della finanza, laneddoto raccolto dal trevigia- no Tommaso Ebhardt nella sua recente biografia Leonardo Del Vecchio (Sperling & Kupfer) con- ICONA DELL'INDUSTRIA E DELLA FINANZA IL BRACCIO DESTRO FRANCAVILLA: «COME CIE RIUSCITO? TANTA PASSIONE» segna ai posteri il ritratto proba- bilmente pit genuino dell’uomo che viene salutato come l’ultimo patriarca del capitalismo italia- no: un lavoratore indefesso, pri- ma ancora che un imprenditore visionario. «La mia regola é sem- pre stata solo una: diventare il mi- gliore», confidava del resto lo stesso 87enne, cresciuto nell’orfa- notrofio dei Martinitt e divenuto Tuomo pitt ricco d'Italia. LAFAME Come cié riuscito? «Tanta pas- sione», ha spiegato Luigi Franca- villa, dal 1968 suo braccio destro e amico fidato, malgrado la ri- spettosa abitudine di darsi del lei. Ma soprattutto tantissima fame. «Eravamo una famiglia molto po- vera, mia mamma vedova, io l’ul- timo di quattro fratelli. E poi é ar- rivata la guerra», ha raccontato nel libro Del Vecchio, che si chia- mava Leonardo come il papa morto prima della sua nascita, emigrante pugliese nella Milano ben lungi dall’essere la citta da bere. «Mia mamma era preoccu- Il cordoglio di politica ed economia «E stato davwvero un grande italiano» LE REAZIONI VENEZIA Dalla politica all’econo- mia, il coro é unanime: «Leonar- do Del Vecchio é stato un grande italiano». A dirlo anche il pre- mier Mario Draghi, nel porgere le condoglianze sue e del Gover- noalla famiglia dell’imprendito- re, che «ha sempre coniugato Tapertura internazionale con l'attenzione per il sociale e per il territorio». Un riconoscimento particolarmente forte nel “suo” Nordest. LE ISTITUZIONI Commenta al riguardo Luca Zaia, presidente della Regione: pata. Stavamo tutto il giorno nel cortile delle case minime a gioca- re con gli altri bimbi. Le vicine si lamentavano perché facevamo confusione. Un giorno mi ha tro- vato con un taglio sul sopracci- glio dopo una caduta e ha capito che era meglio mettermi in colle- gio». Era il 1942, lui aveva 7 anni. «Era una vita abbastanza dura. Cera poco da mangiare e la scuo- la si faceva in camerata», ha ram- mentato sempre nel volume, do- po aver descritto in un video aziendale la malinconia di quei tempi: «L'unico ricordo che ho, ogni tanto, dei sette anni in colle- gio é la tristezza di quel posto». II ragazzino sentiva «la lontananza dalla famiglia», cosi sua madre chiese di revocare l’affido: «La sottoscritta Rocco Grazia vedova Del Vecchio rivolge rispettosa do- manda affinché venga dimesso definitivamente dall’istituto il fi- glio Del Vecchio Leonardo». In ta- sca non pili della licenza di terza media, in testa gia il proposito di un pronto riscatto: «Certo, quell’esperienza, una volta uscito LEIMPRESE «Uno degli artefici della riscossa della nostra terra, in particolare del riscatto economico delle no- stre montagne. I] Veneto gli de- ve molto». L’assessore regionale Elena Donazzan (Lavoro) sotto- linea che «con lui é nata una nuova forma di welfare azienda- le», mentre il collega Gianpaolo Bottacin (Specificita bellunese) rileva: «Ha dimostrato che se un’impresa cresce con il territo- rio, il territorio cresce con l'im- presa». Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato, lodefinisce «un uomo che con la sua straordinaria esperienza umana e professionale ha sapu- to trasformare un sogno perso- nale in un modello imprendito- riale di assoluto successo». II mi- nistro Federico D'Inca (Rappor- ti con il Parlamento) ricorda il recente salvataggio di Ideal Standard: «E stato, forse, uno dei suoi ultimi lasciti ad una co- munita, quella bellunese, che lo ama e lo amera per sempre co- me un padre». Il collega Renato Brunetta (Pubblica amministra- zione) ne cita l'impegno filantro- pico «per il Veneto e per la mia citta, Venezia, che ha sempre so- stenuto concretamente». Chiosa Andrea Martella, segretario re- gionale del Partito Democrati- co: «Oggi I'Italia perde una figu- ra di riferimento non solo dell’industria, ma dell'intera so- cieta». Ha portato il Paese intero al centro del mondo dell'innovazione» MARIO DRAGHI, premier Alessandro Benetton, presi- dente di Edizione, evidenzia: «Dal suo e nostro amato Norde- sthasaputo costruire una realta che é oggi un modello a livello mondiale, tenendo fede, dal pri- mo all'ultimo giorno della sua incredibile storia personale, ai propri valori e a una visione in cui in molti si sono riconosciuti nei decenni». Mario Pozza, nu- mero uno di Unioncamere Vene- to, parla di «un grande esempio anche di umanita e spirito illu- minato per tutti gli imprenditori e le imprenditrici e per le azien- de del nostro territorio». A otto anni dalla clamorosa rottura, Tex amministratore delegato Andrea Guerra esprime cosi la sua riconoscenza: «Grazie di aver creduto e spinto noi tutti a far si che Luxottica fosse sem- pre la pitt brava». (a.pe.) ‘© RIPRODUZIONERISERVATA IL COMMENTO «UN UOMO DI PRINCIPI> «Se n’é andato un grande italiano. Ne sentiro la mancanza come amico, come imprenditore e come uomo di principi». Lo afferma Francesco Gaetano Caltagirone ricordando Leonardo Del Vecchio, scomparso ieri mattina. «Ho sempre apprezzato la sua lealta, la sua voglia di lavorare per il bene dell'azienda, con assoluto distacco dal potere che la forza economica pud dare, la suagrande visione anche sociale», conclude Caltagirone. G| Primo Piano Martedi 28 Giugno 2022 www.gazzettino.it 6) La sintonia Le feste ‘tl cordoglio con “Zuck’ con le stelle di EssiLux L'industrialee Del Vecchio Ilcordoglio di Mark con lo chef Essilor Zuckerbergad stellato Davide Luxottica: Agordo nel Oldani:c’era «Oggi il mondo 2019.Per_ luiin cucina ha persoun Vs7enneil alle feste di visionario: un futuro era dei Natale con le genio “disruptor” stelle della imprenditoria- visionari musica le» RG GLI AMORI Qui con lex Sabina. A destra con l'attuale moglie Nicoletta Eravamo poveri, mamma vedova e io ultimo di 4 figli Poi é arrivata la guerra» dal collegio, pesava, ma la lezio- ne ricevuta rappresentava un atout per affrontare meglio le dif- ficolta». LAGAVETTA Eccolo allora garzone alla mi- lanese Johnson, piccola ditta pro- duttrice di medaglie e coppe, do- ve lo chiamavano sbrigativamen- te “Fioeu” ( «All’epoca non sape- vano neanche il tuo nome»), ma intanto ne notavano le capacita, al punto da indurlo ad iscriversi ai corsi serali per incisori all’Ac- cademia di Brera. II pranzo della gavetta? L’odorosa zuppa cucina- ta dalla madre, pero senza mai piangersi addosso, anzi: «Anche DI GIORNO ERA OPERAIO E DI.NOTTE TERZISTA COSI HA CONOSCIUTO L'OCCHIALERIA E HA FONDATO L’AZIENDA AD AGORDO NEL 1961 di fronte alla schiscetta di cavolo, ho sempre pensato di essere un privilegiato per la passione che avevo dentro e per l’enorme vo- glia di fare». Poi negli anni Cin- quanta il trasferimento in Trenti- no per un posto da stampatore, Yamore con Luciana Nervo, il ri- torno all’ombra della Madonni- na, la nascita dei figli Claudio, Marisa e Paola, il doppio lavoro di giorno da dipendente e di not- te in proprio, terzista di minute- ria metallica anche per l’occhia- leria. E pure per la Metalflex, fon- data a Venas di Cadore da France- sco “Checchi” Da Corta con i fra- telli Elio e Vittorio Toscani, che gli proposero di aprire insieme una fabbrica. IL GIGANTE Cosi nel 1961 sorgeva Luxotti- ca, sul terreno offerto gratis dalla Comunita montana agordina, nel tentativo di combattere lo spopolamento montano. L’unica agevolazione della sua carriera imprenditoriale, la prima intui- zione della sua vocazione finan- ziaria: un’accomandita che dava ai soci bellunesi la maggioranza delle quote, senza pero poter con- dizionare la gestione ordinaria dell’impresa, che in sessant’anni avrebbe visto il valore dell’inve- stimento personale di Del Vec- chio crescere da 500.000 lirea 25 miliardi di euro. Un gigante di statura globale, diventato il pri- mo produttore mondiale di mon- tature per occhiali da vista e da sole, al culmine di una lunga ga- loppata nelle praterie dell'indu- stria veneta e della finanza mene- ghina, fra marchi come Ray-Ban e Oakley, collaborazioni con Giorgio Armani e Mark Zucker- berg, manager quali Andrea Guerra e Massimo Vian fino al sodalizio con Francesco Milleri. Pionieristica l’esperienza nel wel- fare aziendale, con le prestazioni sanitarie specialistiche, la pale- stra interna, le borse di studio per i figli del personale, le 140.000 azioni regalate agli oltre ottomila addetti per i suoi 80 an- ni. Leggendarie le feste di Natale attorno allo stabilimento: in cuci- «Gli altri si sentono arrivati con la casa a Jesolo, io non mi stanco di andare avanti» na lo chef stellato Davide Oldani, sul palco le stelle della musica in- ternazionale, da Laura Pausini a Robbie Williams. IMATRIMONI Oltremodo schivo nel parlare di sé («Ho sempre detto di no a tutti quelli che mi chiedevano di raccontare la mia storia — spiega- va a Ebhardt —. In questo Paese, se diventi ricco passi per essere un ladro»), Del Vecchio ha inevi- tabilmente fatto parlare di sé gli altri. Per i matrimoni, ad esem- pio, sia personali che imprendito- riali. In seguito al divorzio dalla prima moglie, l'industriale ha sposato due volte Nicoletta Zam- pillo (da cui ha avuto Leonardo Maria), prima e dopo I'unione con Sabina Grossi (con cui ha messo al mondo Luca e Clemen- te). In tutto sei figli, tra i quali ver- ra ora ripartito in quote uguali il 75% della holding Delfin, mentre ilrestante 25% andra alla consor- te Nicoletta. Non meno clamoro- se sono state le nozze fra Luxotti- ca ed Essilor nel 2017: un’aggre- gazione da 50 miliardi di euro, che ha fissato in Francia la sede per una societa quotata alla Bor- sa di Parigi, anche se a comanda- re é sempre la cassaforte della fa- miglia Del Vecchio. ILSALTO Pitt o meno lo schema che 1’87enne avrebbe voluto replica- re nella finanza, sciogliendo il le- game fra Mediobanca e Generali, per far spiccare un salto dimen- sionale al Leone di Trieste, con un’acquisizione o una fusione. Quell’opera é rimasta incompiu- ta, ma Del Vecchio non ha mai perso la voglia di combattere, nemmeno quando I’ombra della recessione si allungava dietro la pandemia: «Essere grandi vuol dire farsi carico di grandi respon- sabilita, verso le persone ma an- che verso tutte le aziende del mercato. Da questa crisi ci salve- remo solo se ne usciremo tutti». Compresi quegli imprenditori, pur partiti con lui, da cui lo di- stingueva un particolare, cosi sin- tetizzato nella sua biografia: «Lo- ro si sentivano arrivati quando si sono potuti permettere l’apparta- mento al mare, a Jesolo. Io non mi sono mai stancato di andare avanti». Finché avanti c’é andato fino in fondo, in una stanza dell’ospedale San Raffaele all'ini- zio di una nuova settimana, l’ap- puntamento che per una vita ha dato a tutti quelli che bussavano alla sua porta in cerca di un im- piego: «Hai voglia di lavorare? Al- lora vatti a fare il libretto di lavo- ro e presentati lunedi mattina per cominciare». Angela Pederiva ‘©RIPRODUZIONE RISERVATA E RIMASTA INCOMPIUTA L'OPERA DI SCIOGLIERE IL LEGAME FRA MEDIOBANCA E GENERALI SECONDO LO SCHEMA ATTUATO CON ESSILOR Gr%I6. ry! B\ ZA Se 4 Martedi 28 Giugno 2022 www.gazzettino.it Primo Piano G| we LE SCELTE ROMA Auspicava «scelte rivoluzio- narie, perché é il momento di cam- biare I'Italia». Nonostante non fos- se giovanissimo, Leonardo Del Vecchio a dicembre scorso lancid questo monito. Non riuscira a ve- dere la realizzazione dei suoi pia- ni specie nella partita in cui era impegnato da alcuni anni: Medio- banca e Generali. Era un innovato- ree questa propulsione ispirava la sua strategia su Mediobanca, di cui é diventato il principale azioni- sta con il 19,4%, e su Generali dove hail 9,9%.«Mediobanca é strategi- ca, serve un piano ambizioso. Fa- remo I'interesse del paese», cosi aveva spiegato l'iniziativa della Delfin, la holding di proprieta del- la sua famiglia, di crescere nel ca- pitale di Piazzetta Cuccia. ILPERCORSO Del Vecchio é stato il classico self made man, venuto dalla gavetta, cresciuto nel Martinitt, un Orfana- trofio assistenziale di Milano, do- ve la madre lo avevano messo e do- ve sono cresciuti altri nomi dell'imprenditoria italiana come Edoardo Bianchi e Angelo Rizzoli. «Sono cresciuto senza padre e in istituto. Crescere senza famiglia é qualcosa che non si pud spiegare, se non lo sié vissuto. Ti segna», ha detto di recente. Si é fatto da solo. Del Vecchio a 26 anni ha iniziato Tavventura di Luxottica, prima co- me terzista e poi come produttore di occhiali finiti. E’ diventato uno degli uomini pit ricchi d'Italia, cavaliere del La- voro dal 1986, tre lauree e due ma- ster honoris causa, ha costruito un impero vicino a 80 miliardi di valore, di cui 28 relativi a Essilux, il gigante dell’occhialeria nato a ottobre 2018. E’ stato uno dei padri della globalizzazione. La sua origi- ne umile é sempre stata presente nella sua azione, dove ha dimo- strato altruismo e dedizione per il sociale. E su questo terreno nel 2018 é entrato in rotta di collisione E STATO NOMINATO CAVALIERE DEL LAVORO NEL 1986, AVEVA TRE LAUREE E DUE MASTER HONORIS CAUSA Le partite aperte Piazzetta Cuccia e Generali le ultime sfide finanziarie >Linvestimento al 19,4% in Mediobanca e la battaglia sulla compagnia di Trieste IPUNTI La quota nella banca d’affari Delfin é attestata al 19,4% di Mediobancae per superare la quota del 20% é necessaria Tautorizzazione della diBceafrontediun piano industriale che giustifichila crescita 119,9% nel Leone Il gruppo degli occhialidi Agordo, tramite la holding Delfin, possiede il 9,9% nelle Generali ed étrai principali azionisti italiani che ha votato ad aprile perlalista presentatada Caltagirone Il salvataggio dell’ospedale Adicembre 2021 la fondazione Del Vecchio ha stretto un patto diferrocon il Vaticano e grazie aun’operazione di 80 milioni di Unicredit hasalvato il Fatebenefratelli avviando anche il piano dirilancio. Q Il colloquio Andrea Orcel «Creativita e coraggio le chiavi del suo successo con Mediobanca, da sempre nu- me tutelare dello Teo. Aveva un piano per conquistare I'istituto on- cologico mettendo sul tavolo, tra- mite la sua fondazione, appoggia- tada Jean Pierre Mustier, ex ad di Unicredit, 500 milioni per il rilan- cio anche del Centro cardiologico Monzino, ma Piazzetta Cuccia rac- colse alcuni alleati e si mise di tra- verso. A dicembre scorso la fonda- zione, sostenuta finanziariamen- te da Unicredit (80 milioni), ha stretto un patto con il Vaticano per il salvataggio-rilancio del Fate- benefratelli di Roma. DIVERSIFICARE Diversifican- do dal core busi- ness _dell’oc- chialeria, era entrato nella fi- nanza con quo- te in Generali e in Unicredit con piccoli inve- stimenti finan- ziari, ma Tin- gresso in Me- diobanca, com- prando il pac- chetto messo in vendita a fine 2019 da Unicre- < fit, lasciava in- tendere una nuova direttrice. «E’ un investimento redditizio e dare- mo stabilita al sistema finanzia- rio». Il suo approccio non é mai stato aggressivo, mai fatto di scos- soni e blitz a sorpresa per destabi- lizzare gli assetti. «L’importante é che le aziende siano ben gestite, crescano e diano un buon ritorno agli azionisti, Mediobanca é@ un’azienda di grande potenziale e fino a quando ci sarannoirisultati il management non penso abbia nulla da temere» aveva detto a maggio 2021. All'assemblea dell’ottobre per crescere sui mercati» chioche miavrebbe voluto alla guida di Unicredit? Mi fa piacere si dica questo, sa- raanche cosi ma io l'ho conosciu- to dopo la mia nomina (assem- blea aprile 2021, ndr). Non lo ave- vo ancora mai incontrato quan- do il consiglio mi designo in gen- naio nella lista per la nomina del cda. Posso dire di essere sempre stato colpito molto positivamen- te da quello che diceva, dalle sue idee, le visioni lungimiranti su tutto, dal sistema produttivo alla finanza, alle banche. Io, il presi- dente Padoan e tutti i dipendenti del gruppo siamo profondamen- te addolorati, abbiamo perso un grande uomo: la sua straordina- ria leadership e la sua visione so- no state evidenti fin dall'inizio della sua carriera>. | o il banchiere di Del Vec- Andrea Orcel, romano, 59 an- ni, ricostruisce i suoi rapporti con Leonardo Del Vecchio, spe- cie per quanto concerne la dura- ta della loro conoscenza. II ceo di Unicredit é in un incontro di lavo- rointerno con colleghi. E’ l’ora di colazione. «Parto dalla fine, ho incontrato Del Vecchio l'ultima volta non molto tempo fa», é la ri- sposta di Orcel, «I’ho visto dopoi risultati della prima trimestrale di Unicredit del 2022. Come pras- si, commento i dati andamentali del gruppo con i principali stake- holders e naturalmente anche con lui, che é stato uno degli azio- nisti italiani pit di vecchia data e di rilievo. Abbiamo parlato in- nanzitutto dei risultati record ot- tenuti, avendo raggiunto i target di UniCredit Unlocked su tutti gli UNICREDIT Andrea . Orcel f & “eo ~ LAD DI UNICREDIT: FONDAMENTALE L'APPORTO PER IL NOSTRO SISTEMA ECONOMICO Cl SIAMO CONOSCIUTI DOPO LA MIA NOMINA > L’impegno: «Le aziende devono essere ben gestite e dare un buon ritorno ai soci» INNOVAZIONE E MADE IN ITALY Alcunimomenti Leonardo Del L’AMICO ITALO: «TELEFONAI PER IL COMPLEANNO MA ERA IN OSPEDALE, ORA NON POTRO PIU FARLO» «G' ho telefonato per il compleann la moglie mi ha detto che er: purtroppo, non lo potro pit fare». profondo sconforto quelle dell’88 il 22 maggio,ma ospedale. Ora, Sono parole di nne Italo Schena, l’amico di una vita conosciuto ad Agordo. indicatori finanziari. Mi ascolta- va come sempre interessato, at- tento perché mi ripeteva che lui seguiva i suoi investimenti ed era soddisfatto di noi». LALUCIDITA Ma avrete parlato anche di al- tro, della guerra, le partite finan- ziarie in corso? «Si, come avvenu- to in precedenza. Era sempre lu- cidissimo, essenziale nelle sue af- fermazioni, mai una parola o un aggettivo di troppo. Abbiamo di- scusso dell’attualita, compresa la guerra, mi ha dato la sua visione europeista». A Orcel colpiva la lu- cidita di analisi sui temi dell’at- tualita e anche sulle grandi parti- te della finanza nelle quali era im- pegnato. Scusi Orcel, lei ha premesso che non avevate una conoscenza precedente la sua nomina, é dav- vero cosi? «Ricordo di averlo co- nosciuto ai primi di maggio 2021, quando feci il road show con i grandi investitori. Vidi Del Vec- chio a Milano e parlammo di co- me avrei rilanciato Unicredit, snellendo i processi e dotandola di un piano industriale all’altez- za di una grande banca per au- mentarne iricavi>. LA FUSIONE Poi Orcel, dopo aver risposto a un’altra telefonata urgente passa- tagli dalla segretaria, prosegue. «Del Vecchio era un grande Im- prenditore di respiro internazio- nale, ha dedicato con successo tutto il suo percorso professiona- le allo sviluppo e alla crescita eco- nomica, sia in Italia che nel mon- do». 2020, Delfin voto per la lista Asso- gestioni, a quella del 2021, boccid le politiche di remunerazione. Sul- la prossima assise di ottobre era- no gia fiorite varie ipotesi che a questo punto andranno tutte veri- ficate. Del Vecchio é sempre stato un businessman con le idee ei pro- positi molto chiari. E’ sempre sta- tolontano dalla politica. LE SFIDE Al momento la sua partecipazio- nein Mediobanca resta ferma,ma non é detto che chi prendera le re- dini manageriali non voglia ri- dere la tessitura della tela. iziativa é targata Delfin su Me- diobanca, nonostante nel capitale ci sia anche Francesco Gaetano Caltagirone con il 5% che é in pri- ma fila «nella battaglia per l’indi- pendenza delle Generali», come limprenditore romano ha defini- to in un’intervista al Sole 24 Ore Viniziativa di presentare all’assem- blea del Leone di Trieste di fine aprile, una pro- = 7» pria lista per Yelezione del consiglio, alter- nativa alla lista del cda, sponso- rizzata e orga- nizzata da Me- diobanca_ che ha fatto ricorso a una pratica inusuale del prestito titoli e si@ avvantaggia- ta dei diritti di voto sull’l,4% del gruppo De Agostini, su un pacchetto gia venduto. La li- sta del cda ha prevalso grazie al sostegno maggioritario degli investitori esteri, mentre gli azionisti italiani, tra cui Delfin e Edizione (Benetton), hanno vota- toin massa per lalista Caltagirone che ha ottenuto tre consiglieri. eri in Borsa i titoli Mediobanca (- 2,1%) e Generali (-3%) hanno su- bito il contraccolpo perché il mer- cato teme un allentamento della tensione. «Insieme a Generali, Me- diobanca é uno snodo cruciale, Trieste deve tornare cruciale nello scacchiere mondiale», é il suo te- stamento. Rosario Dimito ©RPRODUZIONERISERVATA Su questo concetto, il banchie- re con un passato di merchant banker in Merrill Lynch dove era approdato facendosi le ossa in Goldman Sachs e Bcg, seguito dall’esperienza in Ubs, insiste pit volte. «Era fermamente con- vinto - prosegue - che il coraggio, la creativita e la determinazione fossero la chiave del successo, non solo per la propria azienda maanche per il sistema economi- co globale. Il suo contributo a rendere I'Italia una grande nazio- ne industriale sara ricordato e sentito per i decenni a venire». Qui si ferma, si sente che é molto dispiaciuto, quasi provato. Del re- sto Orcel ha visto nascere Unicre- dit nel 1998 essendo l'advisor di Alessandro Profumo e delle gran- di fondazioni che hanno sponso- rizzato la fusione tra il Credito Italiano, dove c’era Del Vecchio trai soci e le casse di Verona, To- rino, Treviso. «E una grave perdi- ta - conclude - UniCredit é grata per il suo sostegno nelle varie fasi della propria espansione e della propria crescita e siamo orgoglio- si di poter affermare che il Cava- lier Del Vecchio é parte del no- stro gruppo. I nostri pensieri so- no rivolti alla sua famiglia e alle persone che lo conoscevano». Rosario Dimito ‘©RIPRODUZIONERISERVATA Primo Piano G| Martedi 28 Giugno 2022 www.gazzettino.it IL GRUPPO ROMA «Guarda che casino ho com- binato» e un sorriso compiaciuto. Lo pensava ogni volta Leonardo Del Vecchio arrivando con il suo elicottero ad Agordo, ai piedi delle Dolomiti. E infatti non lo ha mai mollato dawvero il suo impero Lu- xottica, il cuore industriale custodi- to nella holding lussemburghese Delfin, insieme agli asset immobi- liari della Convivio e alle partecipa- zioninella finanza:da Mediobanca aGenerali fino a Unicredit. Tra il te- soro di industriale che guarda agli 80 miliardi di euro, retto da un pa- trimonio personale di quasi 30 mi- liardi ai prezzi di Borsa, e il terreno ceduto gratis dal Comune nellasua Agordo in provincia di Belluno in cuiDel Vecchio aprila piccola ditta che assembl0 i primi occhiali, ci so- no 61 anni di passione e caccia di- sperata all'innovazione. E anche molto di pit se si pensa al quindi- cenne che lavorava come “fieu” al- la Johnson, una fabbrica che inci- deva coppe e medaglie. Il lavoro di giorno e di sera i corsi all’Accade- miadiBrera. LO SPIRITO Poi il coraggio di rischiare a 26 an- ni («oggi non loavrei mai fatto», ha confessato in un’intervista), anni di pranzi «a base di cavoli bolliti» per sognare «di fare qualcosa di mio». Eancora, dallascelta di terzista per altrialla svolta con le prime monta- ture firmate Luxottica. Meglio «po- co, in fretta e determinato da me», diceva. Cosi da 7-8 modelli di oc- chiali «raffazzonati a mano é parti- tala vera Luxottica». Tutto per «la mia paura di avere un futuro condi- zionato da altri». Ma quando un importatore americano gli disse che avrebbe ridotto il suo ordine, é arrivata anche la decisione: «Era ora di comprare distributori mi- gliori». L'ultimo passo, é stata la vendita al pubblico, «la svolta chia- ve» che porta in casa anche Salmoi- raghi & Vigano, e piti recentemen- te Grand Vision e Vision Group, quando erano gia agli atti diverse acquisizioni, compresi i marchi Ray-Ban, Persol, Sunglass Hut In- ternational, Opsm, la californiana Oakley, il Grupo Tecnol, Alain Mi- kii International e la piattaforma Glasses.com. Nel mirino Europa, ma anche gli Usa, il Sud America, JaCina. Eancora la montagna di ac- cordi di licenza con i marchi della moda, un’altra curva cruciale: da LA SUCCESSIONE ROMA Nessuna incertezza. Leo- nardo Del Vecchio aveva da tempo progettato il dopo-di-lui. Affidandolo alle mani di due ti- monieri esperti, Francesco Mil- lerie Romolo Bardin. Il primo si puo considerare lerede impren- ditoriale di Del Vecchio. Era sta- to lo stesso patron di Essilux a spiegare, in una delle ultimissi- me interviste, che Millerié colui che «ha saputo tradurre la mia visione in azioni e poi in risulta- tenendo tutto assieme». Bar- in é stato da sempre l'uomo piti fidato, messo a capo della Delfin, la cassaforte di famiglia. Ed é l'uomo delle partite finan- ziarie, Mediobanca e Generali, dove la sua voce continuera a pesare. Del Vecchio aveva volu- to sottolineare che l’investimen- to in Mediobanca era stata una scelta di Delfin. Della famiglia, insomma. E aveva voluto ringra- ziare “pubblicamente” sia Mille- riche Bardin per “la bella opera- zione”. Due manager comple- mentari, insomma. L’uomo azienda, l’erede imprenditoria- le designato, € dunque Milleri. Poche foto. Rare dichiarazioni. Dagli occhiali alla finanza Il successo internazionale un impero da 80 miliardi >Nella cassaforte Delfin la dote in Essilux »II patrimonio personale quotato Convivio, Mediobanca, Generali e Unicredit EssilorLuxottica La societa di cui era presidente Leonardo del Vecchio @ WWXOTICA in Borsa si avvicina ai 30 miliardi IL PATRIMONIO La richezza di Leonardo del Vecchio é gestita soprattutto dalla societa Delfin @ssilor 1972 Fondazione 1961 ricercaesviluppo Attivita montature per occhiali lenti oftalmiche (marchi Ray-Ban, Oakley, Vogue Eyewear, Persol, Oliver Peoples e Alain Mikli e altri 20 in licenza) nei 5 100 Paesi continent; 150 Paesi EssilorLuxottica EssilorLuxottica sede: Charenton: - le-Pont (Ile de France) FUSIONE: 1’ OTTOBRE 2018 Ricavi 2021 Dipendenti Brevetti 21,5 miliardi oltre 11.000 di euro 180.000 DOPO 61 ANNI DI CRESCITA A SUON DI ACQUISIZIONI ORA LA SFIDA CRUCIALE SI GIOCA SUI RAY-BAN SMART Giorgio Armania Chanel, da Prada a Versace, da Dolce & Gabbana a Burberry. La quotazione in Borsa negli Usa nel ‘90? «Un’operazione di visibilité internazionale», dieci anni prima dello sbarco a Piazza Affari. Nel 2014, poi, la svolta diffici- le del divorzio da Andrea Guerra, troppo distratto dalla politica per gestire al meglio l'accordo con Google e l'affare Essilor, e la mar- cia indietro per tornare da 80enne alla guida dell’'azienda, per ridare «il giusto passo» al gruppo e gui- & 25% divorzio 2000, risposata nel 2010) Fonte: MilanoFinanza darlo verso il sacrificio obbligato, ma anche «il sogno di una vita», della fusione da 50 miliardi con i francesi di Essilor, nel 2017. Tutto per farnascere il leader globale nel- la progettazione, produzione e di- stribuzione di lenti oftalmiche, oc- chiali da vista e da sole. La rotta, sempre la tessa, di chi coltiva il po- tere, non lascia mai il campo, e lo difende anche oltre l'uomo. «Dopo di me ci sara chi sapra gestire Tazienda», ha ripetuto pit volte, ammettendo la preoccupazione L’eredita a Milleri e Bardin i due timonieri che devono portare avanti il gruppo Men che meno apparizioni. I] manager é stato sempre un pas- so indietro a Leonardo Del Vec- chio. Ma il legame trai due é sta- to pit che solido. Pitt che un ma- nager a servizio della famiglia, un manager ormai considerato di famiglia. LE TAPPE Quando sette anni fa Millerié ar- rivato al vertice di quella che al- lora era “semplicemente” Lu- xottica, in pochi gli avevano da- tocredito. Milleri chi? Un consu- lente poco conosciuto al vertice di quello che era gia uno dei pitt grandi colossi del made in Italy. Maigalloni Millerise lié guada- gnati tutti sul campo. Dopo la gestione di Andrea Guerra, in Luxottica arrivo il turno di Enri- co Cavatorta. Durd un mese. Il successore, Adil Meh- boob-Khan, fu di poco pitt longe- vo: un anno alla guida della so- cieta. Cosi, a ottant’anni suona- ti, Del Vecchio si convinse a ri- prendere direttamente lui in mano le redini del gruppo che aveva creato e portato al succes- so mondiale. E il suo ritorno al timone fu anche la premessa dell’ingresso nei ranghi azienda- lidi Milleri, mentre Bardin si oc- cupava sempre della cassaforte di famiglia. Del Vecchio-Milleri é diventato un sodalizio in gra- do diridare slancio ad una socie- ta che, in quel momento, Del Vecchio considerava “impolve- rata”. Cosi questo manager sco- nosciuto, sono parole di Del Vec- DA TEMPO IL PATRON AVEVA INDICATO IL PERCORSO PER GARANTIRE UNA TRANSIZIONE ORDINATA chio, “ha raggiunto l'accordo con Essilor in soli 15 giorni”. Un capolavoro. I risultati stanno tutti nei numeri degli ultimi an- ni. Il salto che ha permesso a Lu- xottica di diventare Essilux, e di trasformare un gruppo che rea- lizzava 9 miliardi di ricavi in una realta proiettata verso i 25 miliardi di fatturato e con una capitalizzazione di 66 miliardie 180 mila dipendenti nel mondo. Etutto producendo una cosa so- la: occhiali. ITEMPI Ma Del Vecchio non si é preos cupato di disegnare soltanto i destini industriali della sua crea- tura. Ma di garantire che a mon- te di tutto, nella cassaforte Del- fin governata ancora oggi da Bardin, fossero disegnati equili- bria prova di futuro. Soprattut- to per una famiglia numerosa. Del Vecchio ha sei figli: Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, COVIVIO immobiliare Nicoletta Zampillo (moglie, sposata nel 1997, Assicurazioni Generali Mediobanca VALORE: CIRCA 30 MILIARDI DI EURO (PER FORBES E IL 62° PIU RICCO AL MONDO) I MANAGER Nella foto Francesco Milleri e, sotto, Romolo Bardin Luca e Clemente. Tutti sono sta- ti messi sullo stesso piano. Ognuno di loro si ritrovera pro- prietario del 12,5 per cento della cassaforte Delfin. Alla moglie, Nicoletta Zampillo, sposata due volte, andra il 25 per cento. Ma qualsiasi decisione di rilievo, co- me ha ricordato Morgan Stan- ley, dovra di fatto essere presa all'unanimita. Le norme interne Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, Luca e Clemente (12,5% ciascuno) 1935 2022 pili grande: «che una crisi possa creare problemi ai miei dipenden- ti». Il regalo degli 80 anni, 140mila azioni il suomododiringraziarli. Lasua principale eredita é dunque un gigante dell’occhialeria da oltre 65 miliardi di capitalizzazioneeun fatturato 2021 di 21,5 miliardi. Un colosso con vendite in oltre 150 Paesi, oltre 180mila dipendenti e pit di limila brevetti in cassaforte. L’ossessione per l'innovazione pas- sa pero dalla preparazione gia da tempoa competere cui social, la sfi- da dei prossimi anni, insieme all'entrata nel me- taverso grazie alla partnership negli «smart glasses» Ray-Ban _ stretta con Mark Zucker- berg, il fondatore di Meta (ex Face- book). L'anno scor- so Del Vecchio ha anche vinto la sua partita con i fran- cesi imponendo Francesco Milleri alla guida. Tutto é scritto negli equili- bri di governance. Masara il tempoa scrivereil resto. IMMOBILIE HOTEL Agli atti rimane poi il tesoro custo- dito in Convivio, 5,4 miliardi dicapi- talizzazione, nata due anni fa, dalla fusione tra Beni Stabili e Fonciére des Régions, con un portafoglio im- mobiliare da 26 miliardi, tra Fran- cia, Germania e Italia. Neanche la pandemia ne ha fermato la corsa agli hotel di lusso. Con il 27% del suo braccio immobilia- re, il 32% di EssilorLuxxottica, il 9,9% di Generali, il 19% di Medio- banca, il 2% di Unicredit ela Fonda- zione Leonardo Del Vecchio, la do- te personale del patron di Luxotti- ca si avvicina a 30 miliardi, anche pitt dei 26 fotografati da Forbes. Mail secondo uomo pitt ricco d'Ita- lia, 62esimo al mondo, lascia mol- to di pit alla storia del nostro Pae- se. Unicredit 75% 6 figli LEgo-Hub Roberta Amoruso ‘© RIPRODUZIONERISERVATA di Delfin prevedono che qualsia- si deliberazione importante, co- me la modifica dello statuto 0 la vendita di una partecipazione, dovranno essere prese con I'88 percento del capitale votante. Esiccome la quota individua- le é del 12,5 per cento, é come se ogni singolo socio avesse un di- ritto di veto. Ma proprio grazie all’esperienza di manager come Milleri e Bardin, Del Vecchio & stato sempre convinto di poter tenere unita la famiglia e far na- vigare il gruppo in acque tran- quille. Poco pitt di un anno fa, il patron di Essilux aveva voluto un‘altra modifica allo statuto della cassaforte. In caso di sua scomparsa, avrebbe potuto desi- gnmare con una comunicazione scritta un suo successore in Del- fin. Il successore sarebbe auto- maticamente diventato un “ma- nager B”. Eun manager B,o una pluralita di cinque manager B, ha stabilito lo statuto, guideran- no Delfin. Indiscrezioni accredi- tate indicano il nome di Milleri. Che andrebbe ad affiancare gli altri quattro manager B gia pre- senti: Mario Notari, Aloyse May, Giovanni Giallombardo e, ap- punto, il fidato Romolo Bardin. Andrea Bassi ‘@RIPRODUZIONERISERVATA 6 Martedi 28 Giugno 2022 www.gazzettino.it Primo Piano G| * Lavisione Vi Ripubblichiamol'intervistaa Leonardo Del Vecchio uscita nell’ottobre del 2020 sul Gazzettino dove si illustravano le strategie di crescita per Mediobanca. I] fondatore di Luxottica sosteneva di voler dare stabilita all'istituto, diventando un socio dilungo periodo, attento alle esigenze del Paese. residente Leonardo Del Vecchio, da oggi lei é uffi- cialmente l’azionista di Mediobanca con oltre il 10% del capitale. Si ritie- ne soddisfatto? «Direi contento di questa ope- razione, come del resto positivo sono sempre stato sin dall'ini- zio dell'investimento in Medio- banca. E dico di stare sereni an- che ai tanti che hanno agitato le acque in questi mesi. Delfin da oggi é il principale socio ed é de- cisa a rimanere tale per lungo tempo, pronta a supportare la crescita dell'istituto e a sostene- re progetti che spero saranno ambiziosi». Le hanno dato del francese, alla sua persona si sono inte- ressati i servizi segreti e il Co- pasir, a Milano hanno aperto pure un fascicolo giudiziario. Per mesi, a pitt riprese, sulle pagine economiche dei quoti- diani italiani non s’é parlato che di lei. Come ha vissuto tut- to questo? «Ho 85 annie ne ho viste tan- te dal dopoguerra ad oggi, non mi perdo d'animo per cosi poco. Ho tirato dritto con i miei colla- boratori, forte delle mie motiva- zioni e sicuro di coniugare in Mediobanca l’interesse del Pae- se e il mio personale, con un in- vestimento a tutela e a sostegno della banca ma anche redditizio per Delfin, per il grande poten- ziale che l’istituto pud esprime- re. Tutto il resto sono chiacchie- re e anche qualche rancore di chi avrebbe voluto fare questa stessa operazione ma non ne ha mai avuto il coraggio». Ma perché investire pro- prio in Mediobanca, con tutte le sue sensibilita, e non in al- tre aziende meno complesse? «In ogni paese ci sono snodi che per loro natura contribui- scono a garantire la stabilita del sistema economico e sostegno all'infrastruttura di imprese che ne fanno parte. Per questo sono convinto che pezzi strate- gici come Mediobanca e Gene- rali debbano essere dotati di un azionariato stabile e attento alle esigenze del Paese. Abbiamo as- sistito a segnali che rischiavano di assottigliare queste caratteri- stiche - mi riferisco ad esempio allo scioglimento del patto di sindacato e al disinvestimento di soci come Unicredit o Vin- cent Bolloré. Cid ha creato la ne- cessita e l’opportunita di un mio personale contributo». Cé chi vede in Generali il suo vero obiettivo. Come ri- sponde? «La pili grande partecipazio- ne di Mediobanca sono le Assi- curazioni Generali. Una societa acui sono molto legato e che mi piacerebbe tornasse ad essere pit' centrale nello scacchiere mondiale. Ovviamente non é@ compito mio dire come, mi au- IL RAPPORTO CON NAGEL? RISPETTO | MANAGER ESONO ABITUATO AGIUDICARE IN BASE ATRENDIMENTI E NON SU SIMPATIE 0 ANTIPATIE «Mediobanca é strategica serve un piano ambizioso nell’interesse del Paese» >Il fondatore di Luxottica: «Le polemiche? Tiro dritto, saremo soci di lungo periodo» guro che il management di Me- diobanca e quello di Generali sappianocome fare». Cosa pensa di fare adesso del suo pacchetto di azioni? Al- la Bee si é dichiarato “investi- tore finanziario”. «Delfin non é un fondo attivi- sta: non abbiamo richieste 0 ri- vendicazioni. Abbiamo solo aspettative positive sul futuro di Mediobanca, come é giusto per un investitore. Credo che gia il mio investimento e il mio impe- gno stiano generando valore per la banca e gli altri azionisti. Valuteremo con attenzione loperato del management e uti- lizzeremo il voto assembleare in modo sereno e costruttivo. Ho saputo da poco che ci sono tre liste, valuteremo i profili dei diversi candidati e prenderemo la decisione migliore nell’inte- resse della banca». Fin dove intendete salire? Si parla del 13-14% almeno. «Possiamo salire fino al19,9% elo faremo nel momento oppor- tuno, attenti che rimanga un buon investimento per noi e per Tistituto». Come sono i rapporti con Tad Alberto Nagel e il manage- ment di Mediobanca? Vi siete sentiti di recente? «Ci sono state tante polemi- che alimentate dalla stampa sul rapporto fra me e Nagel. Io ho sempre rispetto per i manager Sul Gazzettino Ve and wecnve ote Amun +Mediohanca ¢ strategic setve un pismo anaizkeste Lintervista a Leonardo Del Vecchio uscita nell’ottobre del 2020 sul Gazzettino delle societa in cui sono investi- to, e sono abituatoa giudicare in base ai rendimenti che portano agli azionisti, non su simpatie o antipatie. Non sono stato inter- pellato per la composizione del- le liste, ma mi @ sembrato corte- se chiamare Nagel personal- mente per informarlo del via li- bera dalla Bee per salire oltre il 10 per cento». Condivide l'indirizzo strate- gico imboccato dalla banca? «Abbiamo valutato e apprez- zato il piano industriale presen- tatol’anno scorso; valuteremo il nuovo piano post Covid che é >«E un investimento redditizio per Delfin e daremo stabilita al sistema finanziario» stato annunciato. Io non ho mai fretta, non anticipo giudizi e sto ai patti. Cosi ad esempio in Essi- Lux dove, nonostante tutto, non ho mai fatto pesare le mie azioni per accelerare icambiamenti. A maggio 2021 si presentera una rosa di candidati per il nuovo consiglio di amministrazione che spero sia unica e condivisa da tutti. E evidente, pero, che da quel momento Delfin esercitera il ruolo che il suo peso le con- sente, come del resto previsto dagliaccordi». La sua famiglia é con lei da sempre. Rimarra unita su que- ste posizioni? «Delfin é una holding solida e manterra il suo ruolo di azioni- sta di lungo periodo. L’abbiamo dotata di una robusta governan- ceaffinché tutte le decisionie gli investimenti siano sempre pie- namente condivisi da tutti gli azionisti». C’ chi ha insistito sul ruolo di Francesco Milleri. «Io sono il presidente di Del- fin. La mia famiglia ne compone Yazionariato. Abbiamo tanti col- laboratori_e consulenti, ma Francesco ha sicuramente dato un contributo importante in questa come in molte altre ope- razioni. Ha saputo tradurre la mia visione in azioni, e poi in ri- sultati, tenendo tutto assieme, anche in EssiLux. Apprezzo in lui la chiarezza e la semplicita Flessione in Borsa per i titoli ROMA Performance negati- ve ieri a Piazza Affari per i titoli “legati” a Leonardo Del Vecchio. Assicurazioni Generali é stata la peggiore del Ftse Mib con -3% a 15,35 euro. Mediobanca (di cui la holding Delfin é pri- mo socio) ha accelerato im- mediatamente al ribasso dopo la notizia della scom- parsa di Del Vecchio e ha chiuso la giornata, seppur in parziale recupero, con un passivo del 2,1% a 8,44 euro con volumi scambiati quasi tripli rispetto alla media. I mercati, come sempre accade in questi ca- si, si interrogano sul futu- ro, anche se Del Vecchio ha delineato in maniera chia- rail percorso che il gruppo deve intraprendere, indi- cando i passaggi della suc- cessione. con cui riesce ad affrontare si- tuazioni molto complicate e la capacita di restare focalizzato sull’obiettivo finale senza mai mollare». Sua o di Milleri l’idea di Me- diobanca? «L'investimento é di Delfin, la decisione dell'intera famiglia, ma ci tengo a ringraziare pub- blicamente Milleri, Romolo Bar- dine tutti coloro che hanno reso possibile questa bella operazio- ne». Attualmente la impegna pitt Mediobanca o EssiLux? «lo rimango un imprendito- re, e creare gli occhiali pit belli al mondo é cid che ancora oggi mi emoziona. Essilux rappre- senta circa l’80% del patrimonio di Delfin. Mediobanca rientra nel 20% di investimenti finan- ziari che garantiscono solidita al nostro portafoglio e capacita di investimento. Luxottica, oggi EssiLux, é il lavoro e il sogno di una vita, mi creda, molto pitt di uninvestimento». Poi c’é la Fondazione Del Vecchio. «Si, ma vede, la Fondazione é tutt’altra cosa. Ho avuto una vi- ta fortunata e ho il desiderio di restituire, soprattutto a questo Paese che amo. In passato ho provato anche a dare il mio con- tributo in partite complesse co- me Ilva Ieo per provare acam- biare le cose a vantaggio di tutti, ma in Italia le buone intenzioni hanno le gambe corte, piti delle bugie che si sono dette per impe- dire il cambiamento. In Ruan- da, ad esempio, realizzeremo un progetto complesso e ambi- zioso in tempi impensabili per il nostro sistema». Nessun collegamento quin- di tra le sue esperienze nello Ieo ein Mediobanca? «Lo scriva chiaramente: non ho investito in Mediobanca per dissapori sullo Ieo. Devo molto a quell’istituto, in particolare al Monzino. Era stato naturale pensare di avviare il percorso della mia Fondazione offrendo 500 milioni e pitt nel tempo per renderne ancora pitt grandi ed eccellenti le strutture milanesi. Ma le resistenze sono state pitt rumorose della riconoscenza, che comunque ho raccolto e mi ha molto gratificato. L’unico di- spiacere é aver deluso i molti collaboratori delle due struttu- re che contavano su questo mio impegno personale per realizza- re qualcosa di ancora pitt gran- dee internazionale». Tornando a EssiLux, andre- te fino in fondo con l’olandese GrandVision? «Le ragioni dell’operazione ri- mangono immutate. Se le auto- rita daranno il via libera all’ope- razione, rimarra solo da capire se gli ultimi mesi di gestione gravata dalla pandemia hanno avuto ripercussioni sui valori in campo». Andasse male, vi consolere- te con gli occhialiintelligentie con Facebook? «L’annuncio di questi giornié solo un esempio delle potenzia- lita di EssiLux, ancora tutte da esprimere. Abbiamo idee, pro- getti e talenti su cui sono sicuro il gruppo poggera la crescitae la sua leadership negli anni a veni- re. Anche dopo dime». Osvaldo De Paolini (© RIPRODUZIONE RISERVATA INSIEME A GENERALI PIAZZETTA CUCCIA E UNO SNODO CRUCIALE TRIESTE DEVE TORNARE CENTRALE NELLO SCACCHIERE MONDIALE Primo Piano G| Martedi 28 Giugno 2022 www.gazzettino.it «lo, dipendente numero 18 e la mia azienda ora leader» >Pramaor: «Ero un’operaia: mi ha insegnato a trasformare i sogni in realta. Provo tristezza» LA STORIA AGORDO (BELLUNO) La dipendente Luxottica numero 18, assunta ra- gazzina nel 1963 a due anni dalla nascita dell’impresa, si chiama Maria Luisa Pramaor. Nel 1971, con gran coraggio, si mise in pro- prio e per Leonardo Del Vecchio, da terzista, lavord sedici anni. Dopodiché la sua piccola realta artigianale, chiamata Pramaor, intraprese la strada delle monta- ture in titanio diventando negli anni trai leader mondiali di que- sto settore di nicchia. L’azienda, che ha sede a Taibon ed é unica occhialeria agordina assieme a Luxottica, oggi si chiama Black- fin ed é guidata dal figlio Nicola Del Din. «In Luxottica - racconta Pramaor - ho iniziato a 16 anni. Dal mio paese, La Valle, raggiun- gevo Valcozzena tutti i giorni a piedi. Che fatica, ma quanta gio- ia far parte di quella motivata realta che per me era una fami- glia. Tant’é che quando mi sono sposata, nel 1966, oltre ai colle- ghi ho invitato anche il titolare. Ma Del Vecchio, all’albergo Ro- ma dove avevamo organizzato il ricevimento di nozze, arrivo solo in serata a bere qualcosa al volo: i danni dell'alluvione si erano fatti sentire con forza e aveva tra- scorso tutto il giorno a ripulire parte della fabbrica che si era al- lagata». LANOTIZIA Maria Luisa ha ricevuto la no- tizia della morte del suo ex titola- re verso le 9.30 di ieri mattina, tramite un messaggio sul telefo- nino. «In quel momento mi tro- vavo proprio di fronte allo stabi- limento Luxottica e in un solo at- timo mi si é ripresentata davanti tutta la mia vita. La, immobile a fianco della fabbrica blu, mi so- no ritrovata profondamente scossa», Ma la casualita ha volu- toche pochi metrioltre, chino su un orto da ripulire dalle erbacce, ci fosse Dino Dorigo, dipendente numero | di Luxottica. «Gli ho dato la notizia io - dice Pramaor - e lui si@subito ammutolito e rab- buiato. A parlare per noi, a quel punto, sono stati solo i nostri sguarditristi>. GLIELOGI A dirigere la Blackfin é ora il fi- glio Nicola Del Din, classe 1974, che ricorda cosi Del Vecchio: «Un riferimento importante, per la sua dinamicita e per quella sua grande capacita di trasfor- mare i sogni in realta. Il messag- gio che nei suoi anni di impren- ditoria ha lanciato é molto chia- ro: ogni progetto, se si vuole, lo si puo realizzare. E chiaro poi che se non ci fosse stata Luxottica, oggi non esisterebbe nemmeno Blackfin. Si perché tutta la no- stra storia ha origine con mia mamma che a sua volta inizid la sua come operaia di Del Vec- chio». Indimenticabili gli elogi del cavaliere: «Era il 2017 ed era- vamo alla Mido, lui venne a visi- tare il nostro stand e mi fece i complimenti per come stavo por- tando avanti l’azienda di fami- glia. Per me restera un giorno in- dimenticabile: una sorta di “im- primatur” dal migliore del setto- re», CON LO STORICO DIRIGENTE Maria Luisa Pramaor con Luigi Francavilla, dal 1968 braccio destro di Leonardo Del Vecchio in Luxottica. La donna venne assunta a 16 annie poi si I funerali 1935 2022 giovedi al Palaluxottica «Manchera a tutti» ILLUTTO AGORDO (BELLUNO) Agordo é un paese in lutto all’annuncio della morte del suo cittadino onorario Leonardo Del Vecchio, che qui porto oltre Smila posti di lavoro e un benessere diffuso. «E la no- tizia che mai avremmo voluto apprendere - afferma il sindaco Roberto Chissalé - siamo affran- tie awviliti». E proprio ad Agor- do, dove tutto ha avuto inizio, Del Vecchio ha manifestato la volonta di essere salutato per T'ultima volta: il funerale al Pala- luxottica di giovedi alle 10, gior- no in cui sara proclamato il lutto cittadino, verra celebrato dal ve- scovo di Belluno-Feltre Renato Marangoni e sara preceduto dal- RaffaellaGabrieli mise in proprio nel settore eriroouzoneriservara elle montature in titanio Google Gmail bloccaaA oltre 100 milioni di tentativi di phishing ogni giorno. ™ Gmail Fai attenzione a questo messaggio A) Un regalo esclusivo per te! 1G] Piu sicurezza online con Google g.co/safety lacamera ardente di domani po- meriggio. IN MUNICIPIO «Ci ha lasciati un grande im- prenditore - affermano il primo cittadino e il vice Giulio Favretti -che tantissimo ha dato ad Agor- do nonchéall'intera provincia di Belluno, creando occupazione e prosperita. Ma anche una perso- nache sié fatta sempre voler be- ne dall'intera comunita che og- gi, infatti, si dispera». Non man- ca la preoccupazione per il futu- ro dell'azienda. «Luxottica ha fortissime radici agordine - sot- tolineano i due amministratori - basti pensare ai tanti investi- menti fatti. L’ultimo, il potenzia- mento dei parcheggi che da 1.200 sono passati a quasi 1.500. Un’operazione che sappiamo es- sere stata seguita da Milano da Del Vecchio in persona, passo dopo passo, guardando le imma- gini trasmesse dalle telecamere. A dimostrazione di come, fino all'ultimo, sia stato profonda- mente legato alla sua creatura». Maunaltro progetto di spessore é gia in ballo: la realizzazione di una centrale a biomasse per otti- mizzare i rifornimentielettrici. OPERAIE AMICI «Un silenzio assordante e un‘atmosfera immensamente mesta». Cosi i lavoratori Luxotti- ca, fuori dai cancelli, descrivono il clima che si respirava ieri nei reparti e negli uffici dello stabili- mento. «II 7 luglio andro in pen- sione dopo 40 anni di lavoro tra- scorsi qua - afferma Giuseppina Fossen - e speravo di poter esse- re salutata dal patron Del Vec- chio. II mio sogno, purtroppo, re- stera tale: non potro pit strin- gergli la mano». «Lavoro qua da 32 anni - sottolinea Rosella Lura- schi-e Del Vecchiolhovisto pitt volte. Anche all’opera quando come un operaio normale si é ti- rato su le maniche e ci ha aiutati a rimettere a nuovo il reparto chimico: sempre affabile e dispo- nibile». «Gli ho telefonato per il compleanno, il 22 maggio, mala moglie mi ha detto che era in ospedale - racconta l'amico agor- dino del cuore Italo Schena, 88 anni -. Quante cose abbiamo condiviso: dalle partite a carte a terzilio al bar, alle gite in monta- gna, sino alle vacanze oltreocea- no con le rispettive famiglie». «La sua pizza preferita - confida lamico pizzaiolo Silvio Spinna- to- era la margherita, servita su due piatti: quello sotto bollente, in modo che conservasse la tem- peratura della pasta; normale in- vece quello da appoggiare sul ta- volo, per non scottarsi». «Con mio papa Floriano presidente della Comunita montana Agor- dina, negli anni ‘80, Del Vecchio é stato assessore alla sanita - ri- corda il figlio Sergio Pra -. En- trambi democristiani, avevano una sintonia nei confronti del bene pubblico. Ma il patron é stato anche presidente dell’Agordina calcio. C’é ancora chi se lo ricorda passare dagli spalti alla sistemazione del cam- po, con badile e carriola, come nulla fosse. Manchera a tutti». RG. (© RIPRODUZIONERISERVATA IL SINDACO CHISSALE: «SIAMO AFFRANTI> L'ADDETTA FOSSEN; «(L 7 LUGLIO ANDRO IN PENSIONE, SOGNAVO DI STRINGERGLI LA MANO» 8 Primo Piano G| Martedi 28 Giugno 2022 www.gazzettino.it a LA STRATEGIA ROMA C’é aria di festa al Nazare- no. «Uniti si vince» va ripetendo Enrico Letta a chiunque gli chie- da un commento. «I numeri lo dimostrano» aggiunge poi, scio- rinando dati e percentuali del ballottaggio. I pit: citati sono so- prattutto i tre centri-simbolo di questa fase: Verona, Piacenza, Catanzaro. Citta che erano da tempo in mano alla destra (Pia- cenza da 5 anni, Verona da 15, Catanzaro addirittura da 18) ora fiore all’occhiello della seconda gestione lettiana. Ma c’é ancora stupore anche per Monza, data per persa fino all’ultimo. «Ab- biamo imparato che non dob- biamo litigare, che dobbiamo scegliere candidati che piaccio- no ai cittadini e che l'unita fon- damentale - spieghera poi il se- gretario a sera al Tg3, dove ri- spolvera la cravatta rossa per le grandi occasioni - Queste sono lezioni importanti in vista delle elezioni politiche». Esi prova anche a non soffer- marsi troppo sui tentativi del centrodestra di ridimensionare le proporzioni della vittoria. Ma Francesco Boccia, responsabile enti locali dei dem e artefice in prima persona di molti dei suc- cessi elettorali di domenica, tira fuori il pallottoliere e rivendica: «Capisco che in Italia il giorno dopo le elezioni sono tutti vinci- tori ma almeno sui numeri e sul- la matematica potremmo evita- re arrampicate sugli specchi». Dei 26 capoluoghi al voto, il cen- trodestra nel 2017 aveva vinto in 19 citta, «oggi si é fermato a 14; il centrosinistra nel 2017 aveva vinto in 6 citta, oggi ne ha con- quistate 10, pitt Carrara; c’era una sola amministrazione civi- ca mentre oggi i capoluoghi am- ministrati da liste civiche fuori dai partiti sono due: Viterbo e Como. Cosi come nelle 142 citta con pit di 15 mila abitanti, il sal- do per il campo progressista é +5, ilcentrodestra ne perde 4». Dietro le quinte pero, al netto dell’entusiasmo che trapela am- IL SEGRETARIO PENSA A UN PATTO DI MAGGIORANZA: LOTTA ALLINFLAZIONEE UNA MENSILITA IN PIU NELLE BUSTE PAGA Il centrosinistra dopo il voto Letta e il modello Comuni «Alleanza aperta a tutti solo cosi si vince nel 2023» >Il leader dem vuole ripetere lo schema di »Ma al Nazareno c’é chi sottolinea lo scarso Verona: intesa larga su un candidato forte apporto grillino: «Meglio il proporzionale» I nuovi sindaci dei capoluoghi Chic’era CUNEO como Borgna Landriscina ASTI |MONZA | LoDI Rasero |Allevi | Casanoval VERONA Sboarina BELLUNO Massaro. - GORIZIA | Ziberna ° PADOVA Giordani e PARMA Pizzarotti PIACENZA eq Barbieri PISTOIA Tomasi Lucca GENOVA LA SPEZIA Tambellini Bucci Peracchini _» L'AQUILA ALESSANDRIA VITERBO* Biondi Cuttica Arena diRevigtias®O. RET) Cicchetti FROSINONE tJ Ottaviani BARLETTA* Cannito t TARANTO | Melucci | CATANZARO ye ORISTANO PALERMO MESSINA* Lutzu Orlando |De Luca Fonte: Ministero dell'Interno MBS, Grillo gela i contiani «Niente terzo mandato» Sul tavolo la mini deroga ILMOVIMENTO ROMA II limite dei due mandati & un principio fondante del Movi- mento 5 stelle e Beppe Grillo non vuole sentir parlare di dero- ghe. L’esordio del garante nella nuova versione “consulente per la comunicazione” (come previ- sto dal contratto siglato nelle scorse settimane) parte con un chiaro messaggio, dopo giorni di incertezza e notizie contrad- dittorie, su uno dei nodi piii cal- di nel dibattito interno al M5s: un Movimento che sta cercando di fare quadrato dopo la scissio- ne da cui é nato Insieme per il fu- turo. La partita sul limite dei mandati, pero, non é@ ancora chiusa, assicura un big, se ne di- scutera anche domani, e non é escluso un nuovo vertice con Giuseppe Conte, dopo quello du- rato oltre due ore in mattinata. Ma i tempi sono stretti: serve una deroga per candidare Gian- carlo Cancelleri alle primarie per le Regionali in Sicilia, se ci FONDATORE Beppe Grillo sara un voto, dovra essere entro domani. Arrivato verso le 10 all’hotel Forum dove di consueto fa base a Roma, Grillo prima si é con- frontato a lungo con Conte, poi ha incontrato fra gli altri Dome- nico De Masi, il sociologo che ha aderito alla scuola di formazio- ne del M55, e il tesoriere del Mo- vimento, il deputato Claudio Co- minardi. Poi si é diretto alla Ca- mera e ha detto chiaramente quello che pensa davanti ai par- lamentari, la sua idea originaria per cui dopo due mandati si deb- *Comuni commissariati ba passare il testimone. A breve sara chiaro se reggera questo ta- bio cadra, come nei mesi scorsi quello del finanziamento pubbli- cocon il 2xmille. DIMAIO Mentre dentro Montecitorio Grillo si confrontava con i suoi parlamentari, fuori in piazza Tex 5s Luigi Di Maio sosteneva che «il dibattito sui due mandati non interessa per nulla agli ita- liani» e che «chi piccona il gover- no paga un prezzo». Il garante ha parlato «senza rancore» di chi ha scelto la via della diaspo- ra, chiedendo un abbraccio vero e proprio ai suoi deputati (en- trando alle riunioni hanno dovu- to lasciare gli smartphone in un’urna) e avvertendoli: «Chi ci crede deve crederci fino in fon- do, ionon abbandono nessuno». Piuttosto incisivo Grillo é sta- to nella prima delle tre riunioni con i deputati di varie commis- sioni, quella in cui ha chiarito che il M5s deve sostenere il go- verno, in linea con quanto detto anche da Conte nei giorni scorsi. Un’altra riunione é stata dedica- ta soprattutto alla comunicazio- ne: Grillo ha ascoltato e delinea- to il suo ruolo di consulente,q uello previsto dal contratto da 200-300mila euro. @ Centrosinistra @ Civiche Chi c’é ora CUNEO como Manassero Rapinese ASTI |MONZA | LODI Rasero | Pilotto | Furegato @ Centrodestra VERONA Tommasi BELLUNO De Pellegrin GORIZIA Ziberna PADOVA Giordani PARMA Guerra PIACENZA Tarasconi PISTOIA Tomasi GENOVA“ LASPEZIA pucca Bucci Peracchini ~~ L'AQUILA ALESSANDRIA VITERBO Biondi Abonante Frontini RIETI Sinibaldi FROSINONE Mastrangeli BARLETTA Cannito ( TARANTO t 9 Melucci CATANZARO Fiorita ORISTANO PALERMO MESSINA Sanna Lagalla Basile LIEgo-Hub Calenda avanti da solo «Alle prossime politiche saremo indipendenti» ICENTRISTI ROMA Ostinatamente da soli. E con la fondata convinzione di po- ter essere determinanti. «Ma non per fare l'ago della bilancia: questo é il vecchio modo di in- tendere il centro». Carlo Calenda ne era gia convinto prima del se- condo turno delle amministrati- ve. E i ballottaggi di domenica non hanno fatto altro che confer- mare il leader di Azione nel suo progetto. Il dado ormai é tratto: «Alle prossime politiche — ripete Calenda in queste ore -andremo indipendenti dai due poli». C’é grande ottimismo, mentre si fail conto delle citta in cui-per dirla con le parole dell’ex ministro del- lo Sviluppo —- «siamo essenziali per vincere». Si tratta perlopiti dei comuni in cui ha sfondato - andando oltre le aspettative del- la vigilia — il centrosinistra. «Ve- rona, Cuneo, Monza e Piacenza, coi candidati che gia appoggiava- mo al primo turno», ragiona Ca- AZIONE Carlo Calenda lenda. «E poi Alessandria, Par- mae Catanzaro, dove correvamo da soli il 12 giugno ma al ballot- taggio abbiamo sostenuto quelli che poi hanno vinto». Certo, c’é da scontare la deba- cle della “foto di Lucca”, il palco unitario con Enrico Letta contro il centrodestra in versione allar- gata agli ex Casapound. Una sconfitta che un po’ brucia, per il leader di Azione, soprattutto per- ché-twitta—«vince una pessima coalizione di destra» che in que- sta tornata «ha dimostrato di avere una classe dirigente disa- piamente, il ragionamento é che «bisogna tenere i piedi per terra e lavorare» perché «ora sembra a tutti di essere in va- canza ed euforici, ma poi arriva l'autunno» e bisognera «tornare ad occuparsi di temi». Letta ha in mente proposte nette che dia- no agli elettori il chiaro senso dell’azione di governo che il campo largo ha in mente per Tanno prossimo. «La cosa prin- cipale é battere l'inflazione, da- re ai lavoratori una mensilita in pitt alla fine dell’anno con una riduzione choc del cuneo fisca- le. E una cosa che si pud fare, c’é una larga intesa, la nostra pro- posta al governo é: facciamolo». Tant’é che ora gia rilancia un patto di maggioranza che ridefi- nisca l'agenda sociale del gover- no intervenendo sul cosiddetto lavoro povero, sulla tutela di im- prese e famiglie dagli aumenti dei costi dell’energia o anche ri- lanci la lotta alla precarieta. «Vogliamo sfruttare al meglio questa vittoria» dice. Del resto al 2023 ora si guarda con rinno- vata fiducia. Il «modello Vero- na» lo consente. «Tommasi é stato appoggiato da tutti coloro che potrebbero far parte di una coalizione larga. E la dimostra- zione che insieme si pud. Certo, con.un candidato forte». LE CRITICHE Ed é questo il ragionamento che Letta portera giovedi nel primo pomeriggio alla direzione del Pd, convocata proprio per fare il punto sulla tornata elettorale. Al Nazareno per#, tra le voci che si leveranno, ce ne sara anche qualcuna critica. Non rispetto ai numeri assoluti, ma a quelli re- lativi. In particolare per l'appor- to «scarso» fornito dal Movi- mento 5stelle. Liidea di fondo di molte delle correnti é che di Giuseppe Con- te ora ci si pud liberare senza troppi patemi. Per poi magari sbarazzarsene completamente grazie ad una nuova legge elet- torale. Giovani turchi, Area dem, Base riformista sono tutti concordi per tentare una nuova accelerazione verso il propor- zionale. Letta invece, che pure guarda ormai con favore alla ri- forma, é pit cauto. In primis perché i tempi vengono conside- rati troppo stretti. In secondo luogo perché i numeri - specie con i cinquestelle divisi e la Le- ga in difficolta - ora non ci sareb- bero. Francesco Malfetano ‘© RIPRODUZIONE RISERVATA strosa», fatta «non di rado di neo- fascisti, no euro e no vax». Ma anche qui si guarda il bicchiere mezzo pieno. «Siamo arrivati a un passo dalla vittoria — osserva Osvaldo Napoli, ex De, ex Pdl, og- gi uno dei sette deputati del grup- po di Calenda a Montecitorio — Se non fossimo stati presenti noi sarebbe andata ancora peggio per Raspini». E poi «se lo faccia dire da me che sono un vecchio democristiano, si sa che Lucca non é mai stata una citta rossa. Certo é un peccato, perché la pre- senza di Casapound dall’altra parte éimbarazzante...». LASCOMMESSA Ma é una piccola ombra su uno scenario luminoso, per i terzopo- listi. Convinti che lo spazio per una formazione centrista sia am- pio. «C’é un’area che va dal 13 al 25 per cento di persone che non si ritrova nelle ammucchiate di centrodestra e centrosinistra ma vuole un’offerta diferente - é la strategia del leader — Ed é quello che noi gli daremo». Una strate- gia che al primo turno delle co- munali ha pagato, coi candidati «indipendenti» in doppia cifra a Parma, L'Aquila e Palermo. La scommessa é bissare quel suc- cesso alle politiche, puntando «all’8-10 per cento». ‘© RIPRODUZIONE RISERVATA Primo Piano G| Martedi 28 Giugno 2022 www.gazzettino.it HANNO DETTO trodestra vince quando ha un candidato di Flo di centro SILVIO BERLUSCONI Lo schema bipolare fa parte del passato devono rinnovarsi GIOVANNI TOT! Non basta essere uniti, bisogna avere un programma di governo serio MASSIMILIANO FEDRIGA Il centrodestra dopo il voto E Meloni ora punta i piedi >La leader di FdI: «Convochero un vertice con Salvini e Berlusconi, ma basta litigi» LO SCENARIO ROMA Vertice «urgente» dei tre leader. Chiarezza su chi guidail centrodestra, e l'impressione di Giorgia é che Salvini si senta an- cora il leader e il playmaker, co- me nella vicenda fallimentare dell’elezione del Quirinale, a di- spetto non solo dei sondaggi ma anche dei voti reali con Fdl che ha sorpassato ovunque la Lega ed é il primo partito italia- no. E ancora, in questa coalizio- ne da day after con esplosione e macerie c’é la Meloni che pre- tende dagli alleati condivisione della candidatura di Musumeci alle regionali siciliane e se salta questa, o un altro nome di Fadl, liberi tutti dalla Trinacria al Pi- IL PRIMO PASSO E SULLE REGIONALI IN SICILIA: SENZA ACCORDO, POSSIBILE ROTTURA ANCHE IN LOMBARDIA rellone e si salvi chi pud. La fase é quella degli appelli all’unita - «Il centrodestra quando é unito vince e finiamola di litigare» - e degli stracci che volano. E vole- ranno finché unita non signifi- chera anche, secondo il princi- pio che la Meloni anche ieri ha ricordato parlando con i suoi e con tutti, accettazione della vec- chia regola che si era dato il cen- trodestra: «Guida la coalizione chi é pit forte elettoralmente». Senon fosse che il mood in Fdlé il seguente: «Gli alleati faranno di tutto per non farla governa- re». E del resto Berlusconi, al quasi matrimonio con la Fasci- na aveva mandato un siluro a Giorgia: «Matteo é l'unico vero leader che c’é in Italia». L'«insoddisfazione» di Gior- gia per come é andata a finire la partita dei sindaci si somma al- la preoccupazione che il centro- destra ultra-maggioritario nei voti di lista possa perdere la grande occasione, «per inutili polemiche interne», di battere il centrosinistra nel voto del 2023. Gli appelli alla pace non significano pero che stia per ar- rivare la pace. Basti vedere lo scontro sul disastro Verona. Le- ‘Unita, ma leadership a me» >La preoccupazione per le Politiche: «Se ci dividiamo rischiamo di perdere» gae Fl contro Fadl: «Ci avete fat- to perdere scegliendo un candi- dato sbagliato». Mentre la Melo- ni, cosi si racconta, non avrebbe affatto gradito l'intervista di Sal- vini domenica mattina contro Federico Sboarina a urne aper- te «mentre a Catanzaro noi di Fdi sostenevamo lealmente un candidato che pure ci aveva ne- gato l'apparentamento». A me- moriad’uomo non siricorda un leader (in questo caso Salvini) che rilascia dichiarazioni in si- FRATELLI D'ITALIA Giorgia Meloni nel video postato ierisu Facebook in cui commenta il risultato del voto di domenica lenzio elettorale per lanciare af- fondi nei confronti dei candida- ti che sostiene, fanno notare dalle parti di via della Scrofa. Mentre nelle telefonate tra Sal- vini e Berlusconi (ieri nessun in- contro tra i due) pare che siano volate parole non proprio carez- zevoli nei confronti di Giorgia descritta come una leader inca- pace di fare squadra. Qualcuno tra i forzaleghisti la stronca di- cendo che «si atteggia a reginet- ta». L'INCOMUNICABILITA’ Di fatto, dai pasticci dell’elezio- ne per il Colle, e prima la pessi- ma prova nelle comunali di Ro- ma con Michetti e ora il su- per-flop in queste amministrati- ve, la guerra interna rischia di ingarbugliare tutto. compresa la corsa per la Regione Lazio, nel 2023, dove si prevedono al- tri scontri tra Lega e Forza Ita- lia da una parte e Fdi rocciosa- mente dallaltra. In un clima co- si il «vertice urgente» chiesto dalla Meloni (e subito accettato da Salvini: «Per me ci possiamo vedere anche domani») difficil- mente potra svolgersi a breve, perché i fumi del rancore anco- ra sono troppo forti. E si rischia il remake della medesima ri- chiesta avanzata dopo il disa- stro Quirinale, un incontro an- nunciato, ventilato, promesso e ribadito dai tre leader ma per il quale si dovettero aspettare me- sie quando s’é svolto non ha ri- solto nulla. In pitt, stavolta con- tinua I'atmosfera da derby mini- mo: infatti fanno notare in Fdl che nei tre comuni in cui si scontravano un esponente in camicia verde contro un fratel- lo d'Italia, a Jesolo, a Mortara e a Cassano Magnago, hanno vin- toi meloniani con un sonante 3 azero. Tl summit insomma non é in vista. Anche se Berlusconi si propone di parteciparvi in veste di «paciere» e di «garante dell'unita» attorno al tavolo: «Saro io stesso a promuovere un confronto approfondito con i nostri alleati per disegnare l'talia del futuro e vincere le prossime elezioni nazionali». Per qualche settimana si accon- tenteranno di chiamarsi e di chiarirsi (forse) con gli smart phone. Ma piange il telefono. Mario Ajello (© RIPRODUZIONE RISERVATA INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Fastidi articolari limitano le tue Questo innovativo triplice complesso é il rimedio che fa al caso tuo! A partire dai 50 anni, disturbi come rigidita articolare e tensioni musco- lari diventano piti frequenti. 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Per la farmacia: Neradin (PARAF 980911782) 10 Martedi 28 Giugno 2022 www.gazzettino.it Primo Piano G| Padova ni con oltre 15mila abitanti IL VERDETTO Con Giordani CENTROSINISTRA entrodestra, resa «Cosi perdiamo in Verona ~~ ia tpt ze a | Abano Terme § Vigonz c=) ] Damiano Oscar Federico Gianmaria Viviana Tommasi De Pellegrin Barbierato Boscaro Fusaro CENTROSINISTRA CENTRODESTRA CENTROSINISTRA CENTRODESTRA CENTRODESTRA ei conti Regione» >Coalizione in frantumi dopo la sconfitta scaligera_»Meloni: «Inutili le polemiche interne, basta litigi» Monito dell’assessore Marcato: «II rischio esiste» LA RESA DEI CONTI VENEZIA L’allarme arriva dall’as- sessore regionale Roberto Mar- cato: «Il 12 giugno é successo qualcosa, se questo scossone elettorale non ci sveglia dal tor- pore rischiamo di perdere an- che la Regione Veneto». Una cassandra? Il giorno dopo la sconfitta di Verona - dove il sindaco uscente Federico Sboarina, sostenuto da Fratelli d'Italia e Lega, ha perso al ballottaggio contro il civico di centrosinistra Damiano Tom- masi- per il centrodestra veneto é tempo pitt di accuse che di ri- flessioni. Ogni forza politica ri- tiene di aver agito correttamen- te. Gli sleali? Gli scorretti? Gli al- tri. Su un punto, pero, sono tutti d'accordo: se si corre separati é pit facile perdere. E siccome l'anno prossimo si votera a Vi- cenzae Treviso, bisogna gia atti- varsi. Al netto della sconfitta scaligera, il bilancio per il cen- trodestra é almeno da un punto di vista numerico positivo: dei 13 Comuni con pit di 15 mila abi- tanti, il saldo passa da 6 a 7. Ol- tre a mantenere Santa Maria di Sala, Marcon, Cerea, Jesolo (do- ve la sfida era tutta all’interno della coalizione e alla fine 'ha spuntata Fratelli d'Italia con Christofer De Zotti sul leghista Renato Martin), il centrodestra sié preso Belluno, Feltre e, anco- raal primo turno, Vigonza. Cer- to poca roba rispetto alla perdi- L'ACCUSA VENEZIA Per Flavio Tosi il respon- sabile della sconfitta subita dal centrodestra a Verona non é so- lo Federico Sboarina (definito dalla moglie del neo azzurro, Pa- trizia Bisinella, «arrogante e con scarso acume politico»). Sa- rebbero anche Giorgia Meloni e Luca Zaia. Considerazioni che non sono piaciute né a Fratelli d'Italia né ai piani alti di via Bel- lerio: “II presidente della Regio- ne - recita la nota diffusa dal Carroccio - non si é mai intro- messo nelle scelte della Lega per le elezioni amministrative, a Verona oaltrove, enon hamai stoppato il segretario Salvini”. RESPONSABILITA L’analisi del voto di Tosi - che ritorna a Palazzo Barbieri come ta di Verona e alla sconfitta gia al primo turnoa Padova. FRATELLI D'ITALIA Accusata da pit parti di non essere riuscita a convincere il “suo” Federico Sboarina ad ac- cettare l'apparentamento con Flavio Tosi, ieri la leader di Fra- telli d'Italia, Giorgia Meloni, ha affidato a un video l’analisi del voto. «Non siamo soddisfatti. Ma - haammonito - il centrode- stra deve fare una riflessione sul tempo che ha inutilmente perso in polemiche interne. Ho trova- to curiosa la polemica continua sul mancato apparentamento a Verona da parte degli alleati, TENSION| Luca De Carlo (Fdl). A lato De Poli, Salvini, Sboarina, Meloni e Zaia con tanto di attacchi al sindaco di centrodestra a urne aperte, mentre a Catanzaro Fdl sostene- va lealmente un candidato che pure ci aveva negato l’apparen- tamento». L’invito é perentorio: «Basta litigi». Il coordinatore ve- neto di Fdl, Luca De Carlo, ag- giunge: «La lezione é che biso- gna arrivare compatti e con un buon candidato sindaco al pri- mo turno perché l’apparenta- mento non garantisce la vitto- ria, ma soprattutto é un fatto consolidato che il centrodestra non vince i ballottaggi: l'anno scorso abbiamo perso Bovolo- ne, Este, Conegliano». Federico Sboarina? «L’ho sentito domeni- «L'ANALISI VA FATTA SU TUTTI | COMUNI PER NOI IL SALDO E POSITIVO: VINTO IN SETTE DEI TREDICI GRANDI CENTRI> ca sera, era molto avvilito, ho cercato di rincuorarlo, ci vedre- mo presto per un caffé». Troppo presto per parlare delle Regio- nali, anche perché dopo la bato- sta veronese FdI ha meno forza nelle rivendicazioni per palazzo Balbi. Ma su un punto De Carlo é netto: «Sbaglia chi oggi gode se una forza politica perde con- sensi, noi abbiamo bisogno di una Lega in salute, non in diffi- colta. E dobbiamo fare tesoro di quello che é successo in vista delle Comunali di Vicenza e Tre- viso. O I'anno prossimo voglia- mo consegnare il capoluogo be- rico al bravo dem Giacomo Pos- samai?». LEGA Nel Carroc- cio é il commis- sario veneto Al- berto Stefani a far presente che in tempi non sospetti le perplessita sul- la ricandidatu- raa Verona del sindaco uscen- te Sboarina cerano tutte. Carta canta, Stefani mostra i ri- tagli di giornale dell’ottobre 2021: “A Verona possiamo vince- re subito, meglio puntare su un nome nuovo”, “Tosi non rientra nella Lega ma senza di lui a Ve- rona non si vince”. «Spiace la sconfitta in una citta come Vero- na dove il centrodestra siattesta Tosi contro tutti: <Sboarina colpevole, Meloni inadeguata E Zaia ha fermato il dialogo» semplice consigliere assieme al- la moglie Patrizia - € semplice: «Sboarina ha consegnato Vero- naallasinistra. E il responsabile politico di questo fallimento». Non solo: «Esce ridimensionata anche Giorgia Meloni: una lea- der che non sa gestire il suo sin- daco pitt importante, che non sa farlo ragionare, come pud pen- sare di gestire l'intero centrode- stra? Inoltre per essere il nostro premier é indispensabile avere un profilo non populista e non estremista, ma invece liberale ed europeista, caratteristiche positive oggi incardinate e rap- presentate da Forza Italia». Con- cetto ribadito dal veronese Al- berto Bozza, consigliere regio- nale di Forza Italia: «L’errore di Sboarina é stato credere di ba- stare a se stesso. Sul piano na- zionale é lo stesso sbaglio politi- coche commette la Meloni». Le considerazioni di Tosi non sono passate inosservate. So- prattutto quella riferita alla pre- sidente di Fratelli d'Italia: «Me- loni ha imposto un sindaco sba- gliato». «Se, come sostiene Tosi, Sboarina era il “candidato sba- gliato” - ha replicato il capo- gruppo di Fdl alla Camera, Fran- cesco Lollobrigida - certamente glielettori di Verona hanno cer- tificato che Tosi lo era molto di pit». ILVETO Tosi ha tirato in ballo anche Zaia. «Matteo Salvini - ha detto - intelligentemente ha lavorato per unire, spingendo per l’appa- rentamento con noial ballottag- gio. Ma non solo: Salvini, gia nei mesi scorsi, non avrebbe disde- gnato un appoggio al sottoscrit- Stefani: ma l’'avevamo detto. A giorni un vertice sul 60%, ma I’analisi del voto va fatta su tutti Comuni e, per noi, il saldo @ positivo». I rapporti con gli alleati, pero, vanno ricu- citi: «Chiederd a Luca De Carlo di Fdl, a Michele Zuin di FI, a Raffaele Baratto di Cl e ad Anto- nio De Poli dell’Ude di trovarci entroi prossimi dieci giorni». Il governatore Luca Zaia - benché tirato per la giacchetta dall’eurodeputato Gianantonio Da Re: «Deve scendere in cam- po perché non é solo un ammi- nistratore, ma anche un politico e visto quanto accade deve fare la sua parte e non nascondersi» - prova a stemperare le polemi- che: «Pensare che ogni elezione sia una regola per parlare di suc- cesso 0 insuccesso del centrode- stra piuttosto che del centrosini- stra, mi sembra abbastanza fuo- riluogo». FORZA ITALIA L’azzurro Michele Zuin si di- ce dispiaciuto, ma non sorpreso della disfatta scaligera: «Me l'aspettavo. Non aver fatto l'ap- parentamento é stato un errore madornale». E vero che gli az- zurri hanno suggerito di diserta- re le urne? «Assolutamente no». Ma per il futuro, dice Zuin, non basta la coalizione unita: «Fon- damentale é la spinta moderata dei candidati». Concetto ribadi- to dall’Ude di Antonio De Poli: «Per rafforzare la coalizione bi- sognaripartire dal centro». Alda Vanzan (© RIPRODUZIONE RISERVATA \\; Sab. CONSIGLIER! COMUNALI Flav i con la moglie Patrizia Bisinella: eletti consiglieri comunali LA LEGA A MUSO DURO: «IL GOVERNATORE NON SLE MAI INTROMESSO NELLE SCELTE PER LE AMMINISTRATIVE QUI COME ALTROVE» Cerea Marco Franzoni CENTRODESTRA to fin dal primo turno; se lo avessero ascoltato, forse oggi non ci sarebbe la sinistra a Vero- na. Ma gli si @ opposto Zaia, stoppando il dialogo sui mass media sia direttamente che at- traverso il suo assessore e uomo di fiducia Roberto Marcato. Za- ia del resto é stato il pitt acceso sostenitore di Sboarina fino all’ultimo, l'unico leader ad af- fiancarlo anche nella settimana del ballottaggio. Non lo ha fatto Salvini e non lo ha fatto nemme- no la Meloni, probabilmente consapevoli del suicidio politico

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