In un angolo sperduto del Texas giace il penitenziario di Green River, carcere di massima sicurezza, sinistro deposito di una umanità reietta e di passioni primarie. Duemila detenuti di ogni razza concentrati in un labirinto di granito e acciaio sotto un’enorme cupola di vetro, sempre illuminata da una luce verdastra. Perché la luce è disciplina e il buio è libertà, secondo il direttore, un uomo il cui razionalismo sconfina nella follia. Rinchiuso da tre anni in questo inferno, Ray Klein è riuscito a sopravvivere. Ma il giorno in cui ottiene la libertà vigilata, Green River esplode in un’improvvisa rivolta, una guerra tribale che mette l’intero carcere nelle mani dei detenuti. Intrappolati nell’infermeria sono rimasti i malati a cui Klein presta assistenza, e Juliette Devlin, una giovane psicologa che col suo aiuto sta svolgendo una ricerca sulla mente criminale. Nel momento in cui un gruppo di rivoltosi mette l’infermeria sotto assedio, e mentre l’intero carcere di Green River sembra risucchiato verso l’abisso, Klein deve scegliere: tenersi la libertà appena conquistata e abbandonare i suoi pazienti al loro destino, o rischiare tutto e attraversare la rivolta in un viaggio disperato verso la donna che ama.