ebook img

Il diritto nell'età della tecnica PDF

57 Pages·2008·33.992 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview Il diritto nell'età della tecnica

Natalino Irti Il diritto nell’età della tecnica Editoriale Scientifica 1. p. grossi, La proprietà e le proprietà nell’officina dello storico, 2006 2. s. Rodotà, Ideologie e tecniche della riforma del diritto civile, 2007 UMiVERSiTrt DEGLI STUD! DI MACE ÌÀ'TA DIPARTIMENTO DI DIRITTO PUBBLICO E TEORIA DEL GOVERNO (Tramite G.A.S.B.) INV. N. .............DEL PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA ISBN 978-88-95152-66-O © Editoriale Scientifica srl 2007 80138 Napoli via San Biagio dei Librai, 39 Indice 9 PRIMA LEZIONE Tecno-diritto 21 SECONDA LEZIONE Geo-diritto 35 TERZA LEZIONE Bio-diritto 47 Per un’autobiografìa giuridica (dal concettualismo al nichilismo) 67 Indice dei nomi Nasce, questo libriccino, per l’intimante amicizia di Francesco De Sanctis. Vi si raccolgono tre lezioni, tenute, lo scorcio dell’a­ prile 2007, nella Facoltà giuridica di San Paolo (e perciò denominabili ‘lezioni brasiliane’); ed un profilo autobio­ grafico, che narra il cammino di un cinquantennio o poco meno. Roma, 6 luglio 2007 Per un’autobiografia giuridica è già in II salvagente della forma, Laterza, Roma-Bari, 2007, pp. 3-16. La seconda lezione, Geo-diritto, può anche leggersi in Norme e luoghi. Problemi di geo-diritto, Laterza, Roma-Bari, nuova ed. 2006, pp. 131 ss. Tecno-diritto unusquisque tantum juris habet, quantum potentia valet Le parole famose di Baruch Spinoza (Tractatus politicus, II, 8; III, 2) colgono la natura propria del diritto. In tutti i fenomeni giuridici - dai più semplici ed ele­ mentari ai più solenni e complessi, dall’accordo fra privati alle norme legislative e costituzionali -, in tutti, noi in­ contriamo un rapporto di volontà. Una volontà esige che altri abbia una data condotta, e dunque che altri voglia in un certo modo. Il diritto è dominio sulla volontà altrui: dei governanti sulla volontà dei governati, del creditore sulla volontà del debitore, del proprietario sulla volontà di tutti i consociati (erga omnes, appunto), del giudice sulla volontà delle parti in causa, e così seguitando. Altrui vo­ lontà sono chiamate all’obbedienza, cioè ad accogliere in sé un volere dominante, ed a tradurne il contenuto in at- tuosa realtà. Ma perché una volontà sovrasta l’altra? e perché que- st’ultima prende la direzione segnata dalla prima? Una volontà vale più dell’altra. Il valore non le giunge dal­ l’alto, da una delega metafisica o trascendente, ma da se stessa, dalla sua determinata storicità. La volontà domi­ nante ‘potentia valef, vale per potenza, per capacità diret­ tiva e coercitiva. La potenza istituisce il valore; il valore è misura della potenza (... tantum ... quantum ...). Il valore è mera fatticità della potenza. Tre parole, ricavate dalla frase spinoziana, e decisive nella filosofia di Nietzsche, ci permettono di afferrare il diritto: volontà, potenza, valore. La volontà si esprime e svolge in potenza, e così fonda il proprio valore. Il sog­ getto "tantum juris habet’, ha una misura di diritto pari alla misura di valore, ossia al grado della volontà di potenza: ‘quantum potentia valet’. Non c’è diritto senza questa vo­ lontà, senza questa capacità di dominare le scelte altrui. Appunto l’altro, il governato o il debitore dei nostri esempi, si trova dinanzi a molteplici strade e possibilità di azione; ma l’una di esse è sorretta da un volere, che lo so­ vrasta e domina, ed egli la sceglie ed esegue. L’obbedienza nasce sempre da un calcolo di forze, soggiace a un dominio imperativo. Diritto è una potenza del dirigere, del segnare il cammino all’altrui volontà. Non un teorico o filosofo del diritto (i quali, come pure i giuristi positivi, hanno passo grave e lento), ma un intellettuale irregolare, un errabondo del pensiero, Walter Benjamin, ha affermato la natura crudele della legge. Le pagine Per la critica della violenza, raccolte in Angelus no- vus, ci dicono che la violenza istituisce, mantiene, depone diritto: non c’è fenomeno giuridico nel quale non si esprima e svolga la violenza. Anche sul contratto, con­ cluso dalle parti in pacifica quotidianità, si allarga l’ombra della violenza, il “diritto - scrive Benjamin — di ricorrere, in qualche forma, alla violenza contro l’altra, nel caso che questa dovesse violare il contratto”. La violenza è energia creatrice e distruttrice, ma, quando pure demolisca un vecchio ordine o abbatta un sistema di norme, essa su­ scita nuovo diritto, e lo difende dinanzi ad altri interessi e volontà, ossia contro una diversa violenza, che ha in sé la medesima capacità distruttiva e creativa. La storia del diritto coincide appieno con la storia ciclica della vio­ lenza. 2. Il volere, da cui nasce e si svolge il diritto, mira a raggiungere uno scopo.Volontà di scopo — potrebbe dirsi —, che sceglie mezzi e strumenti adatti. Già questo è un primo incontro con la tecnica, se per tecnica intendiamo Y adeguazione dei mezzi alfine, il non restare al di qua né an­ dare al di là del risultato atteso. L’energia normativa non va sciupata e neppure risparmiata, ma messa a razionale servi­ zio dello scopo. La tecnica del diritto è appunto in questa commisura­ zione, nel chiedere alla volontà altrui non meno e non più del sacrificio necessario. L’analisi economica del di­ ritto, venuta in moda ai nostri giorni, solleva un vecchio e secolare problema. E appena da soggiungere che la ra­ zionale scelta dei mezzi nulla ha da vedere con la razionale scelta dei fini, il fine offre il criterio per calcolare la razio­ nalità dei mezzi, ma non c’è alcun criterio per calcolare la razionalità dei fini. Qui, nel preferire l’uno all’altro fine, o nell’ordinarli secondo un prima e un dopo, si agita la storia dell’uomo: fedi religiose, visioni del mondo, ideologie politiche, interessi economici. Conflitti si ac­ cendono e si spengono, alleanze si concludono e si sciol­ gono: e alleanze e conflitti lasciano traccia nella storia delle legislazioni. 3. Ma tecno-diritto non indica (o non vuole soltanto indicare) la tecnica del diritto, il razionale impiego di mezzi in vista di un fine. E piuttosto la parola, con cui descriviamo la situazione del diritto nel nostro tempo, il rapporto della potenza giuridica con altre potenze. C’è fra esse un tratto comune: la consapevole volontà di dominare cose e uomini, natura e storia. Volontà, non mai sazia e placata, che trascorre di scopo in scopo, e non riconosce alcun vincolo prima di sé e sopra di sé. Questa volontà è l’essenza propria della tecnica. Non nel vecchio e incolore significato di scelta di mezzi coe­ renti al fine, ma di volontà dominatrice del mondo, di quel mondo che è intorno a noi e di cui noi stessi facciamo parte. La tecnica è potenza che usa il mondo, e perciò lo calcola, lo governa, lo manipola. Tutte le diagnosi e defini­ zioni della tecnica — quali, da filosofi e storici e sociologi, sono state proposte nel secolo XX —, tutte gravitano su questa insaziata volontà di dominio, che si crea il proprio mondo, sovrapponendolo e im-ponendolo alla realtà ‘data’. Di qui l’antitesi o dualismo fia naturale e artificiale, fra le cose come sarebbero prima e le cose come sono dopo l’intervento della tecnica, fra l’originaria ingenuità e la cal­ colante riflessione. E propriamente artificiale è il mondo della tecnica, cioè ‘fatto con arte’, con metodi e abilità suggeriti dalla scienza, e con l’ausilio di mezzi meccanici. La ‘in-natura- lità’, così dolorosamente avvertita nelle descrizioni del nostro tempo, non è altro dal dominio tecnico, è la stessa tecnica che si svela nella sua misura planetaria. Ed anche codesto è tratto comune al diritto, il quale, mercè co­ mandi e divieti, crea il proprio mondo, un mondo di vo­ lontà ed azioni, che nulla ha di originario e naturale. Su­ prema e pura è l’artificialità del diritto, di questo suo giu­ dicare le azioni (lecite o illecite, obbligatorie o libere), di questo segnare inattesi cammini alla volontà altrui. 4. Il problema è ora di capire se la tecnica sia una po­ tenza unitaria, che tutto accoglie e risolve in sé, o se essa

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.