La guerra dei sessi è antica quanto l'umanità. Per lo meno, è ciò che Mark Twain ha scoperto "traducendo il manoscritto originale" dei diari di Adamo e di Eva. Il padre di Tom Sawyer e di Huckleberry Finn ha sovvertito il primo capitolo della storia biblica e l'ha trasformato in un esercizio di humor esilarante. Pochi lo sanno, ma Mark Twain non è stato solo l'autore delle avventure di due ragazzi sempre scalzi sulle rive del Mississippi. Il giornalista che da bambino voleva diventare marinaio di un battello a vapore è stato uno dei maggiori umoristi che l'America abbia mai conosciuto. Solo chi ancora non l'ha letto può storcere il naso di fronte a questo "Diario di Adamo ed Eva". Perché non si tratta di un'opera religiosa, ma di una storia raccontata da chi ha sempre fatto del senso dell'umorismo la sua unica religione. Qui non c'è spazio per le polemiche, ma solo per delle sonore risate. Leggendo questo libro conosceremo le inquietudini e il modo di pensare dei primi abitanti del pianeta, Adamo ed Eva, che cercano di intendersi nonostante le loro evidenti diversità. E questa coppia dell'Eden non è molto diversa da qualsiasi altra appena sposata, che viva a Buenos Aires, New York, Parigi o Roma. Mark Twain trasforma una storia di "costole", serpenti e mele in una dissertazione sulle relazioni umane. Il nonsense domina, ma non è il dominatore. Dopo 40 anni di vita in comune Adamo confessa: "Ovunque Lei fosse, quello era l'Eden".