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Il cuore indurito del Faraone. Origene e il problema del libero arbitrio PDF

158 Pages·1992·6.441 MB·Italian
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Il cuore indurito del Faraone Origene e il problema del libero arbitrio a cura di Lorenzo Perrone MARIETII Origini 3 Testi e Studi del CISEC CISEC Ccntro Intcrdipartimentale di Studi sull'Ebraismo c sui Cristiancsimo antico Univcrsità di Bologna Strada Maggiore, 45 • 40125 Bologna Il cuore indurito del Faraone Origene e il problema del libero arbitrio a cura di Lorenzo Perrone MARIETTI Volume pubblicato con il contributo del Ministero deU'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica Composizione: Prin ter - Bologna 1 Edizione 1992 © 1992 Casa Editrice Marietti S.p.A. Via Palestro, 10/8-tcl. 010/8393789 16122 Genova ISBN 88 -211 -9585 -6 Indice Premessa di Lorenzo Perrone VII Marcione e gli gnostici sui libero arbitrio, e la polemica di Origene di Enrico Norelli la parrhêsia di Mosè: l'argomentazione di Origene ne! Trattato ml libero arbitrio e il metodo delle «quaestiones et responsiones» di Lorenzo Perrone 31 ' 0 TE xvl TTIS 0e6s: la pratica terapeutica come paradigma dell'operare di Dio in Phil. 27 e PA III 1 di Amneris Roselli 65 l'interpretazione origeniana di Mc 4,10-12: aspetti e problemi della difesa del libero arbitrio di Adele Monaci Castagno 85 la «quaestio" sui libero arbitrio e l'interpretazione origeniana di Rm 9 ne! Commentario alla lettera ai Romani di Francesca Cocchini 105 lnterpretazione origeniana ed esegesi odierna di Rm 9,6-29 di Romano Penna 119 Indici 141 Elenco dei collaboratori 152 Premessa La dottrina del libero arbitrio rappresenra un tema assoluramente centrale ne! sistema di Origene: essa è - corne ha ben rilevato, fra gli al tri, Hal Koch nel suo classico studio sui platonismo dell'Alessandrino - «Uno dei pilastri» che sorreggono l'intero edificio della sua riflessione 1• Senza l'urgenza di tale problema sarebbe impossibile comprendere la peculiarità di alcune delle sue convinzioni più ardite e controverse, corne la teoria della preesistenza delle anime, e in generale ricollocare nel loro contesto più proprio quegli accenti caratteristici del suo pensiero, quali la nota di fondamentale ottimismo che Io compenetra. Quale peso assuma la libertà del volere nella visione teologica orige niana è dimostrato in primo luogo da! facto che vi confluiscono proble matiche e istanze molteplici, tutte perà strettamente intrecciate fra loro: dalla riflessione antropologica e soteriologica alla concezione di Dio e del suo piano salvifico per gli uomini, dagli interrogativi della teodicea a que!H della cosmologia. Tutto cià si colloca sullo sfondo di un costante dibattito con concezioni corne quelle gnostiche e marcionite che, ne! giudizio cerro prevenuto dell'Alessandrino, compromettono gravemente il riconoscimento del libero arbitrio e Io spingono cosl ad una difesa insistente quanto appassionata. Se in rai modo Origene è sollecitato ad una diversa interpretazione dei luoghi biblici che paiono concraddire questa dottrina (e fra essi emergevano, in particolare, i passi di Esodo sull'indurimento del Faraone), nello stesso tempo egli eredira da una polemica filosofica tradizionale delle antiche scuole. 1 Cfr. H. Koch, Pronoia und P11ideusis. Studien iiber Origmes und sein Verhiiltnis z11m Platonismus, Berlin-Leipzig 1932, 284: «Die Lehre von der Willensfreiheit bildct eins der Fundamcntc in Origenes' ganzer Thcologie; ohnc sic vcrlicrc sozusagcn jedes cinzelnc Glied in scinem System seincn Sinn». VIII IL CUORE INDURITO DEL FARAONE Ad ulteriore conferma della particolare importanza del problema si deve anche ricordare come Origene vi ritorni ripetutamence all'incerno di opcre dal profilo c dall'interesse distinci. Si pensi alle trattazioni dedi cate al libcro arbicrio in scritti come I principi o La preghiera, o ancora ai numerosi brani raccolci nell'ancologia della Filocalia o ai passi ad csso riservaci nel Commenta alla Lettera ai Romani. Proprio la frequenza di cale mocivo spiega probabilmente perché non sia scato ancora oggecco di una crattazione complessiva, estesa cioè all'insieme dei luoghi in cui viene formulato dall'Alessandrino, sebbene la vastissima lcttcratura ori geniana non abbia affatto trascurato l'argomento. Ad una similc lacuna non prctende naturalmcntc di ovviarc il presen tc volume, chc è frutto di un convegno tenuto il 17 aprile 1991 prcsso il Diparcimento di Filologia Classica dell'Università di Pisa, comc con clusione di un seminario svolco con i miei studenti dei corsi di «Lette ratura cristiana antica» c di «Storia del cristianesimo» durante l'a.a. 1990-1991. Queste circoscanze spiegano il caraccere nccessariamentc cir coscritco degli intervenci racchiusi nel presence volume. Il loro centro di riferimento è dato soprattutto dal Trattato sui libero arbitrio (Perl archôn, III 1), che costituisce la testimonianza più organi ca sulla dottrina origcniana, ma nel concempo la illuminano anche a partirc dalle prospcttivc offerte da alcri scritti - in parcicolare il cap. 27 della Filocalia e il Commenta a Romani -, regiscrandone gli aspecci di concinuità insieme agli elemenci di novicà. Se il primo contribuco, ad opera di Enrico Norelli, mira ad offrire un'incroduzione al concesco polemico in cui Origene si situa, illuscrando le posizioni di gnoscici valenciniani c di marcionici e le semplificazioni di esse operate da Ori gene, i due successivi, a cura del soccoscricco e di Amneris Roselli, si sforzano di ricoscruire modi e contenuti dell'argomencazione origeniana, anche nell'intento di pervcnire ad una migliore comprensione degli aspetci formali del Tratcato. Tre saggi (rispeccivamence di Adele Monaci Cascagno, Francesca Cocchini e Romano Penna) sono dedicaci specifi camence agli apporti esegetici in relazione alla problemacica origeniana del libero arbitrio, con comprensibile privilegio accordaco all'interpreca zione di Rm 9, ma focalizzando anche i problemi di Mc 4,10-12 in connessione con I' esegesi gnostica. Anche questo spettro abbastanza articolato di intervenci non puo non lasciare aperti una serie di interrogativi. Cosl, l'analisi di PA III 1,2-5 - la premessa propriamence filosofica che prelude alla discussione esegeci ca sui libero arbicrio - è stata affroncata solo marginalmence, nella con sapevolezza che un craccamento adeguato avrebbe richiesto uno sforzo IX PREMESSA assai più ampio ma fuori luogo nella presente comice. Del resto, anche i materiali esegetici avrebbero potuto essere ampliati, traendo ulceriori spunti di confronta dalle tradizioni precedenti sia giudaiche che cri stiane. Nondimeno, autori e curatore si augurano di fornire utili apporti all'approfondimento di aspetti centrali del nostro cerna. Desidero ringraziare gli amici e colleghi, che si sono resi disponibili per questa iniziativa, in particolare Amneris Roselli, che l'ha sostenuta e incoraggiata in tutte le sue fasi, nonché Claudio Moreschini, allora Direttore del Dipartimento di Filologia Classica dell'Università di Pisa, e Antonio Carlini, suo succcssore accuale. Vorrei estendere il mio ringra ziamento anche agli scudenti pisani, che hanno scimolato l'approfondi mento delle cemaciche origeniane con l'attiva partecipazione al semina rio, nonché ai loro colleghi della Facoltà di Teologia Evangelica del l'Universicà di Monaco, coi quali ho avuto occasione di ritornare ampia mente sull' argomento nel corso del semestre escivo 1991. Lorenzo Perrone Marcione e gli gnostici sui libero arbitrio, e la polemica di Origene di Enrico Norelli Che Origene nel Perl Archôn (d'ora in poi abbreviato PA) si valga costantemente contro gnostici e marcionici, è ben noto 1• Una valuta zione succinta, ma scimolance, della funzione che tale polemica assume rispetto all'impianto complessivo dell'opera è stata svolta da Alain Le Boulluec 2• Per lui, la polemica antignostica «constitue l'un des axes fondamentaux de l'ouvrage» (p. 53). ln effetti, nello sforzo di risolvere il suo problema centrale, la diversità dominante rra le creature raziona li, Origene si scontra costantemente con la doccrina gnostica delle dif ferenti nature. Questa è il nucleo di un sistema al quale Origene op pone il proprio, fondato sui libero arbitrio: gli elementi fondamentali dei due sistemi sono tutti più o meno toccati da tale opposizione di fonda. Ora, chi sono questi erecici ai quali Origene si oppone? Le Boulluec ha insiscito sui facto che Origene, in realtà, dà dello gnoscicismo un'im magine deformata da tutta la precedente tradizione eresiologica, un'immagine artificiosamente ridotta ad unità e sequestrata per adem piere alla pura funzione di bersaglio polemico 3• Le Boulluec confronta 1 Rileva accuratamente gli spunti polemici l'eccellente commento di M. Simonecti, l Principi di Origene (Classici delle religioni. La rcligione crisciana), Torino 1968, larga mente (c dichiaratamente) riprcso da H. Crouzel in H. Crouzel-M. Simonetti, Orig~ne, Traité des principes (SC 252-253, 268-269, 312), Paris 1978-1984. 2 La place de la polémique antignostique dans le Peri Archôn, in Origenia11a. Premier colloque i111ematio11al des études origé11ien11es, (Montserrat, 18-21 septembre 1973) (Qua derni di «Vetera Christianorum», 12), Bari 1975, 47-61. 3 Cito le sue parole (p. 55): «Les réfutations antérieures ont biffé ses aspérités, ses subtilités originales, sa diversité, ses formes d'expression. En tant qu'hérésie il a perdu sa singularité, son identité, il a été assimilé par la réflexion théologique comme l'envers de la vérité, il n'est plus qu'un élément du jeu parfaitemenc intégré à la problématique chrétienne». 2 IL CUORE INDURITO DEL FARAONE questa funzione dello gnosticismo corne bersaglio polemico in Clemen te di Alessandria, in Plotino e in Origene, e propane, per spiegarne la rappresentazione tanto più sfocata presso quest'ulcimo, la differenza di pubblico: i lettori virtuali di Origene sono dei cristiani colti che vo gliono approfondire la propria fede, non pilt dcgli gnostici pronti a un dibattito agguerrito. In effetti, Origene non sembra particolarmente attento a rilevare le differenze tra diversi maestri, scuole e tradizioni gnostiche, tra cui com prende anche Marcione, attribuendo a quest'ultimo tratti sicurameme estranei alla sua dottrina. ln qualche caso, tale raggruppamemo pu<'> an cora giustificarsi. Cosl in PA II 7, 1 Origene scrivc 4: «concediamo pure a Marcione e Valentino che è possibile introdurrc differenze in Dio e descrivere una natura del Dio buono ed una natura del Dio giusto». La distinzione rra i due dèi cosl caratterizzati è effectivamente propria - a questo grado di astrazione - a Marcione e ai valentiniani, anche se il rapporta tra le due divinità appare ben diverso nei due casi; cosl pure, all'uno e agli altri pu<'> applicarsi quanto Origene scrive poche righe sopra: «ahbiamo sentito che gli eretici osano parlare di due dèi e di due Cristi» (ibid.), benché anche la posizione reciproca dei due Cristi sia ben differente nei due tipi di sistema. Ma quando in II 9,5 Origene allude ai «discepoli di Marcione Valentino Basilide, che sostengono di verse nature delle anime» che condizionano la salvezza, attribuisce a Marcione un'idea non solo escranea, ma opposta a quanto sappiamo del suo pensiero 5• Se dunque le posizioni gnostiche e marcionite costituiscono indub biamente un punto di riferimento costante della trattazionc origcniana, 4 Salvo diverso avvertimento, cico la versione di Simonetti. 5 La scessa tendenza ad appiattire le varie doctrine nclla generica cacegoria di erecici appare nel frammemo sull'Epistola a Tico, crasmesso nell'Apologia di Panfilo, dove Ori gene precisa che quanci discinguono due dèi «definiamo erecici, pcr quanto varie, diverse e favolose siano le inven7.Îoni con le quali organizzano cali dourine, corne i seguaci di Marcione, Valencino e Basilide, e coloro che chiamano se scessi cethiani (= sechiani?),, (PG 14, 1303 D). Sc le favolose invenzioni possono ancora designare la micologia dei basilidiani o dei valcntiniani, assai meno bene si ada11ano aile domine, più sobrie, di Marcione. Per altri cesci in cui Origene fa un solo fascio dei nomi degli •erccici», basccrà rinviare aile segnalazioni di Simonetti, p. 297 n. 9, e di Le Boulluec, La polémique ... , 55- 56; ma sopranmco, dcllo sccsso Le Boulluec, si veda La notion d'hérésie dans la littérature grecque, /l'-1/l' siècles. Il: Clément d'Alexandl'ie et 01'igène, Paris 1985, 507-513 (ma 1\11- co il c. 6, pp. 439-545, è fondamemale per Io srndio dell'aueggiamento di Origene verso I' «cresia»).

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