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Il Cristo trasfigurato nella tradizione spirituale ortodossa PDF

538 Pages·2016·3.866 MB·Italian
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Ilarion Alfeev, Enzo Bianchi, Photios Ioannidis, André Louf, Engelina Smirnova, Michel Van Parys, Kallistos Ware e Aa.Vv. IL CRISTO TRASFIGURATO NELLA TRADIZIONE SPIRITUALE ORTODOSSA EDIZIONI QIQAJON COMUNITÀ DI BOSE IL CRISTO TRASFIGURATO NELLATRADIZIONE SPIRITUALE ORTODOSSA NellastessacollanaSPIRITUALIT(cid:145)ORIENTALE I.Alfeev,Laforzadell’amore.L’universospiritualediIsaccoilSiro V.Lossky,ConoscereDio G.Florovskij,Cristo,loSpirito,lachiesa M.Lot-Borodine,Perch(cid:223)l’uomodiventiDio Aa.Vv.,SimeoneilNuovoTeologoeilmonachesimoaCostantinopoli Aa.Vv.,AtanasioeilmonachesimoalMonteAthos Aa.Vv.,NicolaCabasilaseladivinaliturgia Aa.Vv.,Nicodemol’AghioritaelaFilocalia Aa.Vv.,SanSergioeilsuotempo Aa.Vv.,Paisij,lostarec Aa.Vv.,SanSerafim:daSarovaDiveevo Aa.Vv.,Formedellasantit(cid:220)russa Aa.Vv.,Lemissionidellachiesaortodossarussa IlnostroCatalogogeneraleaggiornato (cid:224)disponibilesulsito www.qiqajon.it AUTORE: I.Alfeev,S.Belono(cid:176)ko,E.Bianchi,E.Cavalcanti,S.S.Choru(cid:176)ij,R. D’Este,S.Hovorun,Ph.Ioannidis,K.Karaisaridis,A.Louf,I.Mar- chis¸,I.Polemis,A.Rigo,S.Skliris,E.S.Smirnova,A.V.Sorokin,M. VanParys,R.Wannous,K.Ware CURATORE: SabinoChial(cid:220),LisaCremaschieAdalbertoMainardi TITOLO: IlCristotrasfiguratonellatradizionespiritualeortodossa COLLANA: Spiritualit(cid:220)orientale FORMATO: 21cm PAGINE: 537 PREFAZIONE: EnzoBianchi,priorediBose INCOPERTINA: Trasfigurazione,icona(secoloxii),MonasterodiSantaCaterina,Sinai VolumepubblicatoconilcontributodellaRegionePiemonteedellaCompagniadiSanPaolo Primaedizionedigitale:2016 (cid:223)2008,2016EDIZIONIQIQAJON COMUNITA` DIBOSE 13887MAGNANO(BI) Tel.015.679.264-Fax015.679.290 isbn978-88-8227-729-1 I. ALFEEV, S. BELONO(cid:181)KO, E. BIANCHI, E. CAVALCANTI, S. S. CHORU(cid:181)IJ, R. D’ESTE, S. HOVORUN, PH. IOANNIDIS, K. KARAISARIDIS, A. LOUF, I. MARCHIS¸, I. POLEMIS, A. RIGO, S. SKLIRIS, E. S. SMIRNOVA, A. V. SOROKIN, M. VAN PARYS, R. WANNOUS, K. WARE IL CRISTO TRASFIGURATO nella tradizione spirituale ortodossa Atti del XV Convegno ecumenico internazionale di spiritualit(cid:220) ortodossa Bose, 16-19 settembre 2007 a cura di Sabino Chial(cid:220), Lisa Cremaschi e Adalberto Mainardi monaci di Bose EDIZIONI QIQAJON ` COMUNITA DI BOSE PREFAZIONE L’episodio narrato dagli evangeli sinottici, in cui Gesù di Naza- ret è trasfigurato “su un monte alto” davanti a Pietro, Giovanni e Giacomo, è sempre stato considerato dalla teologia cristiana d’orien- te e d’occidente un evento rivelativo della Triunità di Dio e della di- vinità di Cristo; ma la tradizione spirituale dell’oriente cristiano vi ha visto adombrata anche la trasfigurazione dell’uomo, chiamato a “diventare Dio”, primizia della trasfigurazione dell’intera creazio- ne. Al “Cristo trasfigurato nella tradizione spirituale ortodossa”, un tema al cuore di tutta la tradizione cristiana orientale, è stata dedi- cata la XV edizione del Convegno ecumenico internazionale di spi- ritualità ortodossa, tenutosi dal 16 al 19 settembre 2007 presso il Monastero di Bose con il patrocinio congiunto del patriarcato ecu- menico di Costantinopoli e del patriarcato di Mosca. Attorno alla parola di Gesù e alla scuola dei padri, si è così realizzato un con- venire di cristiani d’oriente e d’occidente, uomini e donne appar- tenenti a Chiese e tradizioni spirituali diverse, per ascoltare l’uni- co evangelo e l’unico Signore, e al tempo stesso studiare e approfon- dire insieme, in un clima di accoglienza reciproca, il mistero della trasfigurazione contemplato e narrato da monaci, innografi e ico- nografi in tutto l’oriente cristiano, dal Sinai all’Athos, da Bisanzio alla santa Rus’, fino ai nostri giorni. “Una provvida iniziativa” è stato definito questo incontro da pa- pa Benedetto XVI, che ha auspicato che essa “favorisca una comu- ne riflessione e condivisione della fede, suscitando un rinnovato im- pegno nella testimonianza evangelica”. La rilevanza della trasfigu- 5 Prefazione razione per la fede cristiana è stata sottolineata con forza anche dal patriarca di Costantinopoli BartholomeosI, nel messaggio di salu- to letto dal suo delegato, il metropolita di Diokleia Kallistos (Wa- re): “La trasfigurazione occupa una posizione centrale nella vita del- la nostra Chiesa e la sua esplorazione spirituale può essere decisiva per la comprensione delle verità della nostra fede e per lo stesso cam- mino spirituale di ciascun fedele verso Dio”. Parole che trovano eco nel messaggio del patriarca di Mosca Aleksij II: “Nell’ortodos- sia, il tema della trasfigurazione, e l’idea a essa legata della divinizza- zione…occupa un posto di particolare rilievo. La trasfigurazione rivela il mistero divino di ciò che sono chiamati a diventare l’uomo e il mondo attorno a lui”. Il cardinale Walter Kasper, poi, ha ricordato come il mistero di Cristo sia “diventato più di una volta, attraverso le epoche, segno di divisione, causa di scontro, motivo di intolleranza, comodo paravento per ignorare gli altri e vivere orgogliosamente della cosa propria”: ma proprio la Trasfigurazione del Signore, festa celebrata da tutte le Chie- se cristiane, può diventare occasione di un’epiclesi di santità che con- duca le Chiese alla comunione visibile. Per questo è stata particolar- mente significativa la partecipazione al Convegno della maggior par- te delle Chiese d’oriente e d’occidente, di cristiani provenienti dalle diverse tradizioni, che si sono impegnati in un vero e proprio itinera- rio per cogliere il mistero della trasfigurazione in tutta la sua profon- dità, ma anche nel suo significato per gli uomini del nostro tempo. Gli Atti del Convegno, raccolti nel presente volume, documen- tano gli esiti di questo percorso, che ha preso le mosse da un ascolto attento della parola di Dio contenuta nella Scrittura, per estender- si quindi alla comprensione liturgica della festa della Trasfigurazio- ne (Kostantinos Karaisaridis) e alla sua lettura nella tradizione omi- letica sia bizantina (Michel Van Parys), sia russa (Aleksandr Soro- kin), senza trascurare il contributo di quella latina (l’intervento di Photios Ioannidis sulla trasfigurazione in Pietro il Venerabile). Il racconto evangelico della trasfigurazione ha anzitutto una va- lenza cristologica. Nella luce gloriosa di una vera e propria teofa- 6 Prefazione nia, il Figlio “conversa” (Mc 9,4) con Mosè ed Elia, con la Legge e i profeti: la Parola fatta carne (cf. Gv 1,14) dialoga con la paro- la di Dio divenuta Scrittura, Testamento, alleanza in una storia. L’e- vento della trasfigurazione non è un’evasione dal tempo e dalla sto- ria, madeve essere letto e contemplato come un evento storico, ac- caduto nella vita di Gesù, davanti a testimoni per i quali ha avuto un significato determinante e attraverso i quali è stato raccontato. L’intenzione dei sinottici e degli scritti apostolici è infatti quella di rendere una testimonianza su Gesù per l’itinerario di fede pasquale del lettore (cf. 2Pt 1,16-19): la trasfigurazione è rivelazione su Gesù, affinché il discepolo conosca l’identità più autentica del Signore. Non è un caso che il racconto della trasfigurazione sia colloca- to dagli evangeli durante l’ascesa di Gesù a Gerusalemme, in un con- testo di passione annunciata ai discepoli. Lo ha ben compreso la li- turgia della Chiesa d’oriente, che nel kondákion della festa canta: “I discepoli, per quanto ne erano capaci, contemplavano la tua glo- ria, Signore, affinché nell’ora della croce comprendessero che la tua passione era volontaria”. Gregorio di Nazianzo vide giustamente nella trasfigurazione la sintesi dell’evangelo, l’annuncio dossologi- co del mistero pasquale: davanti alla Chiesa, raffigurata da Pietro Giacomo e Giovanni, e davanti all’Antico Testamento, la Legge e i profeti, apparsi a condividere la gloria del Figlio. Questa unità del- le Scritture che rifulge nell’evento del Tabor, e l’intimo legame che illumina reciprocamente trasfigurazione e croce, sono stati colti mol- to presto dalla chiesa antica, come mostra l’evoluzione dell’icono- grafia e la fissazione della liturgia della festa nel primo millennio (nei saggi di Elena Cavalcanti e Raffaela D’Este). La trasfigurazione è dunque un mistero centrale nella fede cristia- na, caparra della resurrezione e profezia della trasfigurazione di ogni carne in Dio. Sin dal primo millennio le Chiese hanno sentito il bi- sogno di celebrarlo, di renderlo eloquente nella dinamica della vi- ta spirituale. Al cammino che uniforma la vita cristiana al mistero contemplato nella trasfigurazione, è stata dedicata la seconda gior- nata del Convegno che, a partire dalla riflessione dei padri (con le 7 Prefazione relazioni di Ramy Wannous su Giovanni di Damasco e Ilarion Al- feev su Simeone il Nuovo Teologo), ha indagato l’evoluzione del tema negli autori ascetici del medioevo bizantino (come Gregorio il Sinaita, studiato da Antonio Rigo) e latino (con la relazione di An- dré Louf su Guigo II il Certosino), fino alle soglie della controver- sia palamita (grazie al contributo di Ioannis Polemis). La dimensione esperienziale della vita spirituale, che nella tra- sfigurazione di tutto l’essere dell’uomo trova la sua meta, è anche il tratto distintivo della rinascita della spiritualità monastica nella Russia del XIXsecolo (Serafim BelonoΔko), dove l’incontro tra la ri- scoperta dei padri e la ricerca esistenziale di filosofi, scrittori e arti- sti, ha offerto gli elementi per una nuova sintesi tra la tradizione cri- stiana e le sfide contraddittorie della storia contemporanea (Serhij Hovorun). Ma è soprattutto nello splendore del mistero contempla- to e celebrato nell’icona che la Chiesa d’oriente non cessa di annun- ciare agli uomini la bellezza che attende la storia umana e tutto il cosmo trasfigurati, come mostrano l’iconografia bizantina (Stama- tis Skliris) e quella russa, con la sua peculiare sottolineatura escato- logica (Engelina Smirnova). La giornata conclusiva del Convegno ha offerto una riflessione attualissima su alcuni grandi testimoni della trasfigurazione del XX secolo, che hanno saputo attraversare il buio della persecuzione e del martirio, dell’odio e della violenza che sfigura il volto umano, senza disperare mai della luce dell’amore di Cristo: Silvano del Mon- te Athos (Sergej ChoruΔij) e il teologo romeno Dumitru Sta˘niloae (Iustin Marchis¸). Come ha ricordato il metropolita di Diokleia Kal- listos Ware, nella sua riflessione finale su “La trasfigurazione di Cri- sto e la sofferenza del mondo”: “La trasfigurazione e la passione so- no ciascuna da comprendere in relazione reciproca, e ugualmente in termini di resurrezione”. “Prima che tu salissi sulla croce…”, so- no le sorprendenti parole di inizio del grande vespro della Trasfi- gurazione nella liturgia orientale: “Prima della tua croce, o Signo- re, prendendo con te i tuoi discepoli, su un alto monte davanti a lo- ro ti sei trasfigurato…”. A questa comprensione si può accostare 8 Prefazione quella della liturgia latina, che colloca l’evangelo della trasfigura- zione nella seconda settimana di quaresima, e un’iconografia co- me quella di Sant’Apollinare in Classe, dove la trasfigurazione è rap- presentata dalla grande croce del mosaico absidale, con a lato Mosè ed Elia. Oriente e occidente cristiani sono invitati a sedersi insieme ai pie- di di Gesù per ascoltare la parola dell’evangelo, e a salire insieme sul monte per contemplare la gloria del Cristo e seguirlo poi nel suo esodo di sofferenza per la salvezza dell’umanità. Su questa “conver- genza nella diversità” tra oriente e occidente, e sulla necessità di “in- tensificare con discernimento la ricezione delle meraviglie di san- tità e di amore di Cristo Gesù che lo Spirito santo ha operato e an- cora oggi opera nelle nostre rispettive tradizioni spirituali”, hanno insistito le Conclusioni, lette da Michel Van Parys a nome del Co- mitato scientifico. Il cammino della comunione tra i cristiani, tra le Chiese, esige un impegno comune a rimuovere ogni ostacolo affinché il Signore pos- sa agire. L’ecumenismo è certo un’azione che lo Spirito compie, ma ai cristiani è chiesto di predisporre tutto affinché l’azione di Dio sia un’azione efficace in loro, tra di loro e nelle Chiese. Allora scopri- remo anche che la trasfigurazione è mistero di trasformazione: cer- to del nostro corpo di miseria, destinato a diventare un corpo di gloria (cf. Fil 3,21), ma anche del corpo ecclesiale, ancora lacerato dalle divisioni, e tuttavia chiamato a mostrare nell’unità perfetta dell’amore la Triunità del mistero di Dio “amante dell’uomo”. Enzo Bianchi priore di Bose Bose, 6 agosto 2008 Trasfigurazione del Signore 9

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