Nella stessa collana Joseph LeDoux Il Sé sinaptico Come il nostro cervello ci fa diventare quelli che siamo Mark Solms Oliver Turnhull Il cervello e il mondo interno Introduzione alle neuroscienze dell'esperienza soggettiva ~ Raffaello Cortina Editore www.raffaellocortina.it Titolo originale The Brain and the Inner World © 2002, Mark Solms e Oliver Turnbull © Prefazione, Oliver Sacks, 2002 Traduzione di Andrea Clarici ISBN 88-7078-879-2 © 2004 Raffaello Cortina Editore Milano, via Rossini 4 Prima edizione: 2004 INDICE Prefazione (O liver Sacks) IX Premessa XVII 1. Introduzione ai concetti di base 2. Alla ricerca della relazione tra mente e cervello 51 3. La coscienza e l'inconscio 91 4. Emozioni e motivazioni 121 5. Memoria e fantasia 159 6. Sogni e allucinazioni 205 7. Influenze genetiche e ambientali sullo sviluppo mentale 245 8. Parole e cose: gli emisferi cerebrali sinistro e destro 269 9. Il Sé e la neurobiologia della talking cure 307 10. Il futuro della neuropsicoanalisi 325 Bibliografia 353 Indice analitico 363 VII PREFAZIONE Questo è il quarto libro di cui Mark Solms è l'autore princi pale. Il cervello e il mondo interno, scritto in collaborazione con Oliver Turnbull, è complementare ai primi libri di Solms, ma ne amplia le tesi principali (specie quelle contenute in Neuropsicologia dei sogni e in Neuropsicoanalisi), rendendole inoltre più chiare. Le idee fondamentali espresse in tali libri hanno impegnato il dottor Solms per almeno 15 anni: mi scris se per la prima volta all'inizio del 1987, includendo nella lette ra un affascinante articolo nel quale si prefiggeva" di esamina re la relazione tra la psicoanalisi e la neuropsicologia[ ... e] di mostrare come la psicoanalisi sia fondata su solidi principi neurologici" - grandi ideali, per i quali non potevo fare a me no di nutrire grande ammirazione. In tutti i suoi lavori Solms è riuscito nello sforzo di rendere comprensibile quel "momento di transizione" (così spesso equivocato) del 1890, quando Sigmund Freud sembrò abban donare la strada dell'osservazione neurologica per dedicarsi alla psicoanalisi (il primo libro di Solms, scritto insieme con Michael Saling, si intitolava appunto Un momento di transi zione). La ragione di questo allontanamento, come Solms ha mostrato, era data dal livello - all'epoca ancora primitivo - delle conoscenze neurologiche (e fisiologiche), e non da una vera e propria posizione di principio, avversa alle spiegazioni di tipo neurologico. Freud sapeva che ogni tentativo di ricon durre la psicoanalisi alla neurologia sarebbe stato prematuro (sebbene egli stesso facesse un estremo tentativo in questa di- IX PREFAZIONE rezione nel suo "Progetto" del 1895, che decise poi di non pubblicare). Anche la neurologia, comunque, ebbe modo di evolversi, da scienza meccanicistica che trattava di "funzioni" e di "centri" ben determinati (ovvero l'eredità lasciataci dalla fre nologia) a disciplina che utilizza approcci clinici ben più sofi sticati, con capacità di comprensione molto più profonde, per definirsi infine come una scienza che indaga con metodi più dinamici i disturbi neurologici in termini di sistemi fun zionali. Tali strutture sono spesso distribuite su ampie super ficie del cervello, e restano così in costante contatto le une con le altre. Un approccio di questo tipo era intanto imposto anche nell'URSS, grazie agli studi pionieristici di A.R. Lurija. La neuropsicologia (come doveva poi venir chiamata questa disciplina) nacque, in verità, solo durante la Seconda guerra mondiale; per cui, beffa della sorte, Freud non poté vederne gli esordi, né apprendere il metodo con cui Lurija doveva riuscire a portare la neurologia clinica a un livello completa mente nuovo, e pressoché complementare a quello della psi coanalisi. Per di più, come Solms ha messo in risalto, il giovane Lurija era intensamente interessato alla psicoanalisi, al punto da esplorarla in modo piuttosto approfondito. Ma poi, col preci pitare del clima di intolleranza nell'URSS degli anni Trenta, lo stesso nome di Freud divenne anatema, e sarebbe stato rischio so (se non autolesionistico) dal punto di vista politico per Lu rija continuare su questa strada. Eppure, il primo suo impor tante libro, L'afasia traumatica, pubblicato nel 1947, contiene (anche se tale debito non viene dichiarato in modo esplicito) tesi ampiamente mutuate dal libro di Freud Sull'afasia, scritto cinquant'anni prima. Solo diversi decenni più tardi è stato possibile, per figure co me Solms, formatosi e impegnatosi con pari dedizione sia nella ricerca in neuroscienze sia nella pratica psicoanalitica, pensare di riavvicinare Lurija a Freud. È così che sono state integrate le intuizioni fornite dalla neuropsicologia con quelle della psicoa nalisi, il che ha portato a un approccio interdisciplinare arric- X PREFAZIONE chito dal corpo delle conoscenze provenienti da entrambe que ste discipline, un metodo che Solms a volte chiama "neuropsi coanalisi" e a volte "neuropsicologia del profondo". La neuropsicologia classica, in un certo senso, tocca solo lo strato superficiale della mente - lo strato, diretto verso l' ester- , no, della percezione, della memoria, del linguaggio, del pen siero, delle emozioni, della coscienza, della personalità e del l'identità - e questo si deve proprio all'approccio oggettivo e orientato al controllo empirico caratteristico di questa disci plina. L'apprezzamento delle determinanti più profonde (al l'opera nei pazienti con disturbi di tipo neuropsicologico non meno che in tutti noi) richiede un certo tempo affinché si pos sa stabilire una relazione di fiducia tra il dottore e il paziente, un transfert. Richiede pure che si possa effettuare l'esame del le resistenze, con l'attenzione rivolta sia a tutto quello che vie ne detto, sia a quanto non viene detto dal paziente, a ciò che è palese e a ciò che rimane nascosto, consentendo alla mente, attraverso l'uso della libera associazione, il massimo della spontaneità. L'approccio di Solms è quindi duplice: si prefigge di ese- - guire un esame neuropsicologico più dettagliato possibile su pazienti con una lesione cerebrale circoscritta, per poi sotto porli a una psicoanalisi classica. Tale duplice sforzo mira sia a rendere profonda la neuropsicologia sia, auspicabilmente, a collocare su basi più solide la psicoanalisi - per giungere così a un confronto tra i meccanismi del cervello e quelli del mondo interno del paziente. Oltre che alla fioritura di questi metodi, che sono sostan zialmente di natura clinica, si è assistito negli ultimi vent'anni allo sviluppo di tecniche meravigliose per la visualizzazione del cervello; tali progressi hanno reso possibile lo studio det tagliato del metabolismo e dell'anatomia funzionale del cer vello, oltre che metodiche sperimentali applicabili, nell'ambi to delle neuroscienze, ai meccanismi che sono alla base delle emozioni, dell'attenzione, dei processi cognitivi e della co scienza. Si avvicina pertanto il momento in cui risulterà possi bile giungere a una visione unitaria. XI PREFAZIONE In tutti i campi scientifici, e soprattutto in biologia e in me dicina (ove l'individualità dell'organismo e le sue caratteristi che più personali rappresentano l'aspetto centrale), è necessa rio avere due tipi di testi di riferimento: quelli che illustrano studi clinici o studi su pazienti, in cui l'aspetto neurologico o quello psicoanalitico vengono esemplificati con il massimo del la completezza, e quelli organizzati intorno a specifiche teorie o concezioni. Come Freud ha pubblicato le storie dei suoi casi clinici e insieme scritti quali le celebri Lezioni introduttive, così, troviamo in Lurija i resoconti sui suoi pazienti accanto a libri più divulgativi, come Le /unzioni corticali superiori (testo per gli esperti del settore) e Come funziona il cervello (libro scritto per essere accessibile a tutti, a chiunque cioè desideri avvicinar si ai rudimenti della neuropsicologia). Vale lo stesso per i volu mi di Solms: egli ha già pubblicato un affascinante testo, Neu ropsicoanalisi (con il sottotitolo Un'introduzione clinica alla neuropsicologia del profondo), scritto insieme con Karen Ka plan-Solms; e ora è la volta di questo nuovo libro, formativo e multitematico, Il cervello e il mondo interno, redatto con Oliver Turnbull e diretto, come gli autori specificano nella premessa, al lettore non necessariamente esperto del campo. Esistono delle sindromi neurologiche o dei disturbi neuro psicologici che si presentano clinicamente in un modo tale da essere del tutto comprensibili anche grazie a concetti teorici, cioè metapsicologici, appartenenti alla conoscenza psicoanali tica. Come è accaduto al cervello di un paziente ormai cele berrimo nella letteratura, tale Phineas Gage, lesionato da un picchetto di ferro che, a causa di un'esplosione accidentale, era stato sparato attraverso il suo cranio, ampie lesioni del lo bo frontale possono causare l'insorgenza di uno stato disinibi to, caratterizzato dall'indebolimento della capacità di pensare e dalla perdita della coscienza morale. È questa una sindrome che, a seconda dei quadri, può essere denominata sindrome psicopatica o pseudo-psicopatia: la condizione di questi pa zienti assomiglia molto a quella in cui vengono perdute le fun zioni del Super-io (anche se il quadro è senz'altro più com plesso). Inoltre, la presenza di stati impulsivi caratterizzati da XII