by Filuck Il volume Il caos conserva il titolo della rubrica che Pasolini curò sul settimanale "Tempo" a partire dal 1968. Gli argomenti sui quali Pasolini interviene con le sue precisazioni, per lo più polemiche, vengono questa volta suggeriti dalla cronaca contemporanea, ma lo scopo della rubrica è sempre il colloquio con i lettori. Pasolini, infatti, fonda sempre il suo lavoro giornalistico sulla ricerca di un interlocutore cui far riferimento: quasi si direbbe che abbia bisogno di una controparte che stimoli e giustichi il suo polemizzare. Gli spunti più frequenti sono presi dalle dichiarazioni dei politici, dalle tesi enunciate dalla stampa, dalle occasioni offerte dalla cultura e dal costume. Frequenti, però, sono anche i riferimenti espliciti dello scrittore alle proprie opere, riguardo alle quali, tramite la rubrica in questione, Pasolini risponde ai suoi critici e ai suoi detrattori, in una sorta di libera e incondizionata difesa, tanto che il titolo da lui usato a proposito di un articolo su Teorema significativamente suona: Mi sfogo un po'. In particolare gli argomenti toccati nella rubrica "Il caos", oltre alla difesa personale e alla spiegazione di certi suoi attegiamenti (ad esempio le contestazioni sessantottine del Premio Strega e della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia) e delle proprie prese di posizione, riguardano il diabattito politico e civile in corso in quegli anni. Da Praga alle lotte studentesche, da Panagulis, condannato a morte dalla dittatura greca, alla strage di piazza Fontana, Pasolini legge criticamente gli avvenimenti del proprio tempo, formula accorati appelli, esprime estreme difese e accende intense provocazioni. L'impegno civile si esterna anche nelle circostanze riguardanti il "costume" italiano e affronta varie problematiche (droga, pornografia, moralità, condizione giovanile, mass media, condizione carceraria) e singoli fenomeni (il Festival di Sanremo, il campionato di calcio, il Giro d'Italia...).
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Preview Il caos, 1968-70
Description:
Ebook Ita Calibre Collection
by Filuck Il volume Il caos conserva il titolo della rubrica che Pasolini curò sul settimanale "Tempo" a partire dal 1968. Gli argomenti sui quali Pasolini interviene con le sue precisazioni, per lo più polemiche, vengono questa volta suggeriti dalla cronaca contemporanea, ma lo scopo della rubrica è sempre il colloquio con i lettori. Pasolini, infatti, fonda sempre il suo lavoro giornalistico sulla ricerca di un interlocutore cui far riferimento: quasi si direbbe che abbia bisogno di una controparte che stimoli e giustichi il suo polemizzare. Gli spunti più frequenti sono presi dalle dichiarazioni dei politici, dalle tesi enunciate dalla stampa, dalle occasioni offerte dalla cultura e dal costume. Frequenti, però, sono anche i riferimenti espliciti dello scrittore alle proprie opere, riguardo alle quali, tramite la rubrica in questione, Pasolini risponde ai suoi critici e ai suoi detrattori, in una sorta di libera e incondizionata difesa, tanto che il titolo da lui usato a proposito di un articolo su Teorema significativamente suona: Mi sfogo un po'. In particolare gli argomenti toccati nella rubrica "Il caos", oltre alla difesa personale e alla spiegazione di certi suoi attegiamenti (ad esempio le contestazioni sessantottine del Premio Strega e della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia) e delle proprie prese di posizione, riguardano il diabattito politico e civile in corso in quegli anni. Da Praga alle lotte studentesche, da Panagulis, condannato a morte dalla dittatura greca, alla strage di piazza Fontana, Pasolini legge criticamente gli avvenimenti del proprio tempo, formula accorati appelli, esprime estreme difese e accende intense provocazioni. L'impegno civile si esterna anche nelle circostanze riguardanti il "costume" italiano e affronta varie problematiche (droga, pornografia, moralità, condizione giovanile, mass media, condizione carceraria) e singoli fenomeni (il Festival di Sanremo, il campionato di calcio, il Giro d'Italia...).
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