Nella cella d'una prigione di Buenos Aires si trovano a dover convivere un omosessuale incarcerato per corruzione di minorenni e un giovane militante rivoluzionario. Accomunati dallo stesso destino Molina, dolce e sognante, racconta allo scontroso Valentin, intransigente e fermo sulle proprie idee, le trame kitsch di vecchie pellicole hollywwodiane: amori sconsolati, fanciulle e bruti, biondi nazisti, sullo sfondo di boleri, maggiordomi, lustrini... Quelle storie diventano la storia del libro di Puig, le vicende minime e reali della prigionia si confondono con quelle grandiose ed evanescenti dei film raccontati: a poco a poco cade il muro di incomunicabilità tra i due giovani e vince la reciproca comprensione, la solidarietà, e anche l'amore. Puig trasforma il dramma esistenziale e politico di due uomini opposti in un epos irresistibile, a volte ironico, a volte patetico, confermando le sue eccezionali doti di narratore autentico. Da Il bacio della donna ragno, il romanzo che ha dato notorietà a Manuel Puig, sono state tratte versioni teatrali di successo e il film con William Hurt, Raul Julia e Sonia Braga, per la regia di Hector Babenco.