ebook img

I Vivarini PDF

52 Pages·2016·25.979 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview I Vivarini

I VIVARINI Giandomenico Romanelli i vivarini Giandomenico Romanelli SOMMARIO 4 Antonio, il capostipite 22 Bartolomeo, l’affermazione di una scuola 36 Alvise, lo sperimentatore 48 Quadro cronologico 50 Bibliografia Nella pagina a fianco: In copertina: Qui sopra: Bartolomeo Vivarini, Bartolomeo Vivarini, Antonio Vivarini, La morte San Rocco Madonna col Bambino della Vergine (1480), (1441); (1485); particolare; Venezia, New York, Venezia, Gallerie dell’Accademia. Metropolitan Sant’Eufemia Museum of Art. alla Giudecca. 4 Antonio, il cApostipite I pittori Vivarini furono tre, come è ben noto: Antonio, il più anziano, nato prima del 1420; suo fratello Bartolomeo, di una decina d’anni più giovane e Alvise, figlio di Antonio, Nella pagina a fianco: nato in una data compresa tra 1442 e Qui sopra: Antonio Vivarini, 1453. Originari di Murano in una fami- Antonio Vivarini Polittico glia proveniente da Padova trasferitasi in e Giovanni d’Alemagna, di Parenzo laguna a lavorare il vetro, continuarono Polittico (1440); a praticare questa materia e, anzi, la più della Nativitˆ Parenzo celebre delle grandi vetrate veneziane, (1447); (Poreˇc, Croazia), quella della basilica dei Santi Giovanni e Praga, museo della Basilica Paolo, vide la partecipazione creativa di Národní Galerie. eufrasiana. Bartolomeo e, forse, di Alvise. 5 Poiché la prima opera conosciuta, fir- Antonio Vivarini ha consentito mata e datata da Antonio, risale al 1440 e e Giovanni d’Alemagna, di riequilibrare il più giovane della famiglia viene a morte Polittico il rapporto subito dopo il 1503 (data dell’ultima sua di san Girolamo nella coppia di artisti, opera firmata) possiamo dire che essi (1441); e di dare alla figura esercitarono la professione per poco più Vienna, del secondo di un sessantennio, anche a ipotizzare Kunsthistorisches un significativo che Antonio abbia potuto realizzare qual- Museum. spessore, come si può che dipinto prima del 1440. Sessant’an- veder accostando ni intensi e ricchi di opere; opere per la La collaborazione il polittico di Vienna grandissima maggioranza di soggetto decennale di Antonio (a doppia firma) religioso, salutate da notevole fortuna e, Vivarini con il cognato all’unica opera firmata quindi, assai ricercate i cui committenti Giovanni d’Alemagna da Giovanni, furono gli ordini religiosi, congregazioni e ha sempre costituito di dignitosa qualità confraternite, parrocchie e conventi, laici un difficile problema e di pregevole devoti. Raramente lo fu il potere politico critico. La scoperta aggiornamento in quanto tale, salvo che nel 1488 quando, di Federico Zeri linguistico. a seguito di una sua esplicita lettera di del San Girolamo richiesta al senato veneziano, Alvise ot- di Baltimora a firma tenne l’incarico per due grandi teleri per di Giovanni 6 Giovanni d’Alemagna, la sala del Maggior Consiglio di Palazzo San Girolamo ducale: distrutti, come del resto tutta la (1444); decorazione quattrocentesca e del primo Baltimora, Cinquecento realizzata dai Bellini, Carpac- Walters Art Museum. cio, Tiziano e altri artisti, nel disastroso incendio del 1577. Tutti oramai considerano la bottega “famigliare” dei Vivarini l’unica vera alter- nativa di alto rango alla crescente afferma- zione dell’altra bottega, quella di Jacopo Bellini e dei figli Gentile e Giovanni: ed è un’affermazione che possiamo tranquilla- mente sottoscrivere. Aggiungendo, peral- tro, che l’attività delle due imprese pitto- riche proseguì per decenni in parallelo e che gli influssi furono reciproci (e comuni furono le frequentazioni e spesso comuni anche i committenti). Di più: ambedue i gruppi subirono il fascino di alcuni altri artisti attivi sulle lagune e dintorni: da Mantegna alla “scuola” di Squarcione, da Antonello da Messina a Perugino. Tornando ai Vivarini (ma lo stesso si potrebbe dire anche dei Bellini) va sot- tolineato con forza che ciascuno dei tre artisti ha una propria personalità che, dopo una condivisione iniziale del mar- chio della bottega, sviluppa un proprio particolarissimo linguaggio e una propria inconfondibile poetica. Altro elemento che non può essere sottaciuto (e questo è un aspetto proprio dei nostri Vivarini) è una sorta di andamento altalenante nella loro produzione pittorica che, specie nei due fratelli Antonio e Bartolomeo, tende nella parte finale dell’attività a perdere in incisività e in gusto della ricerca per ac- contentare, forse, una committenza meno esigente e meno culturalmente aggiornata. Infine: Antonio Vivarini marca senza dubbio alcuno (e in ciò è accostabile al più anziano dei Bellini, Jacopo) il passaggio cosciente e maturo dall’ultima stagione del Gotico fiorito (quello, per intenderci, di Gentile da Fabriano e di Michele Giam- bono) a quella del primo Rinascimento, cioè alla pittura moderna, prospettica e nettamente occidentale. 7 Giovanni d’Alemagna (e Antonio Vivarini?), Sant’Apollonia distrugge un idolo pagano (1440-1445 circa); Washington, National Gallery of Art. 8 Giovanni d’Alemagna (e Antonio Vivarini?), Martirio di santÕApollonia (1440-1445 circa); Bassano del Grappa (Vicenza), Museo civico. 9 Giovanni d’Alemagna (e Antonio Vivarini?), Sant’Apollonia accecata (1440-1445); Bergamo, Accademia Carrara. 10

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.