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I poeti lirici PDF

338 Pages·1935·28.175 MB·Italian
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I POETI LIRICI TIRTEO - SOLONE LE CANZONI ATTICHE CON INCISIONI 01 D. PETTINELLI BOLOGNA NICOLA ZANICHELLI 1935-XUJ L'EDITORE ADEMPIUTI I DOVERI ESERCITERÀ J DIRITTI SANCITl DALLE LEGGI Copyright 7935 by Casa Ed. N. Zanichelli 47ù Officina Grafica A. Cacciari - Boloiroa, I, 1935-XIII TIRTEO • I Lirici, IV • I I I I La leggenda di Tirteo è fra le piu note e popolari. Tren tanove anni dopo la distruzione d' !tome, nell'anno 646 a. C., i Messèni, guidati da Aristòmene, si ribellarono agli Spar tani, e li vinsero presso Dera. Aristòmene, rifiutato il titolo di re, fu nominato duce con pieni poteri; e con ogni sorta d'audacie continuò ad interrorire gli Spartani. I quali con sultarono l'oracolo; e Apollo rispose che chiamassero come consigliere un cittadino ateniese. Gli Ateniesi, fra la repugnanza a facilitare ai loro ri vali il possesso del Peloponneso, e il timore di disubbidire ali' oracolo, scelsero la persona che meno semhrava adatta ad assolvere il difficile c6mpito: Tirteo, maestro di scuola, zop po e reputato demente. Ma Tirteo con le sue elegie e coi suoi anapesti incorò gli Spartani in guisa !,!le, che, abbandonata ogni idea di de sistere, ripresero con nuovo ardore la guerra; e, dopo che gli Arcadi ebbero abbandonati i Messèni, riuscirono a su perare i nemici, e costringerli sul monte Ira. Dove questi, del resto, resistettero ancora altri undici anni. In questo periodo, sorti dissensi fra gli stessi Lacedèmoni, Tirteo li compose con una poesia - o serie di poesie - det ta· Eunomia : la saggia costituzione. 6 I LIRICI GRECI Cosi Pausania {IV, 115 sg.); e molti scrittori greci e ro mani narrano, su per giu, gli stessi fatti. I quali non of frono veruna inverisimiglianza, verun elemento di sospetto, anzi si accordano perfettamente con quanto si sapeva dell' an tica costituzione e delle antiche vicende di Sparta. Ma dice bene Cavallotti : « La critica non rispetta un bel niente. Anzi basta che una stor·iella sia resa veneranda dai secoli e dalla polvere, per eh' ella le manchi subito di venerazione».(') Dice bene in genere, e benissimo rùguardo alla ipercritica cosi detta scientifica, che ,imperversava mentre egli scriveva, una cinquantina d'anni fa. E che di fronte a tutta la tradi zione assumeva lo spirito d'un giudice scorbutico uso a non tratt,ire che mariòli, e che, senza neanche proporsi il famoso cui prodest, coinvolgeva tutti gli autori antichi nella suspicione di mala fede e di menzogna. iE nulla e nessuno andò salvo da quella nordica barba rica furia di demolizione. Anche le vicende narrate da Pau sania e da tutti gli storici del!' antichità furono dichiarate f,ilse e inventate, e chimerica la figura di Tirteo, e le poe sie che vanno sotto il suo nome falsificazioni del secolo quinto (Thiersch, Schwartz, e via dicendo). La critica itali,ina, in generale, reagi a queste esagera zioni. E valgano per tutte le giudiziose parole di Valerio Milio, che, nel proemio ad una sua raccolta dei frammenti di Tirteo, fece una diligente acuta disamina della questione (2). cc Come pensare che Tirteo e i suoi canti siano una inven zione del secolo quinto, quando ali' antichità e alla genuinità d'essi crede Platone, che è appunto di quell'età-?>>. Davvero non so che cosa possa obiet,tare una persona ragionevole. (1) Cant'i e /rammentì di Tirteo, in Opere, voi. III, pai.. 29. (2) / /rammenti di Tirteo, Messina, Trimarchi, 1898. TIRTEO 7 * * * Distrutta la figura del poeta, riuscivi! ne;gata la genuinità delle sue poesie. Ma questa era impugnata anche da molti che ammettevano l'esistenza del poeta. E per varie ra,gioni. -1) iLo stile. - È - dicevano - quello attico del quinto secolo : non ha nulla d'arcaico né di personale. E non offre tracce, che pure ci dovrebbero essere, di dialetto dorico. In verità, si risponde, non m(\ncano dorismi (p. es. l' o:ç breve nell'accusativo plurale). E lo stile è, né piu né meno, lo stile letterario, derivato da Omero, comune a tutta la Grecia di quel periodo, e massime alle co)llposizioni ele giache. 2) Le esortazioni hanno carattere vago e poco perso nale. Si entri\ un po' nella pericolosa sfera del s~gettivo. Ad ogni modo, bene ossertò il Weil che le tre elegie p1u lunghe furono citate da Licurgo e da Stobeo a fini etici e parenètici, e scelte in conseguenza fra quelle che servivano a simile scopo : tali, cioè, che facessero astrazione dai particolari specifici, per assurgere ad un v(\lore generale ed universale. 3) Scarseggiano i riferimenti storici. Non è giusto. Nei frammenti di Tirteo citati dagli sto rici non mancano riferimenti a fatti precisi. Basterebbe il .preciso particolare dei venti anni che durò la guerra condotta da T eopompo. Altri, e piu import(\oti, ne esistono nei nuovi frammenti ('). 4) La presenza di accenni mitologici; che sembrava sconveniente a quest'età, a questo tipo di poesia. ( 1) V cdi oltre, pag. 67 sg. 8 I URICI GRECI Anche qui soccorrono i nuovi frammenti, dove si conten gono anche piu caratteristici riferimenti mitologici. Ma la dimostrazione di autenticità si raggiunge ,!nche senza tener conto di queste nuove preziose testimonianze. * ** Alcuni cnttc1 poi riconoscono per igenuine le elegie nel le quali si contengono precisi riferimenti a determinati fatti sto rici, e spurie le altre: vale a dire le piu famose (6, 7, 8), su le quali, pe) volgere di tanti secoli, si determinò la figura etica ed a~tistioa di Tirteo. Cosi, ultimamente, lo Schachermeyr (1). E sostanzialmente lo aveva preceduto il 2 Wilamowitz (), respingendo la famosa elegia : TE-&vb.µ.EvctL yàp xctÀòv, x. 't. À., che egli attribuisce ali' oratore Licurgo, e l'altra conservata da Stobeo : Ou't' àv µ.'l 'Y)a ct[µ:11'1, x. 't. À. -· Onde poi traccia l'immagine della poesia di Tirteo sui tre o quattro brevi frammenti citati dagli storici. Procedimento critico che fa pensare alle volontarie mutilazioni di certi fanatici :barbari. Senza contare che, come osserva bene lo Jager {'), quelle citazioni di storici erano quasi sempre a ten denza, e perciò fatl,aci. Ora, questi critici, in apparenza piu moderati dei distrut tori radicali, sono, in realtà, anche meno assennati. Perché le loro argomentazioni presuppongono come ;pacifico postulato che un 1poeta greco del secolo settimo avanti Cristo dovesse pensare ad introdurre nelle sue poesie tali indici di genuinità (') Rheinisches Museum, N. F. 1932, 129 sg. (2) T exlgeschichle der gricchischen Liri~er, 97 sg. (3) Jiiger, Tyrlaios iiber die wahre ixps,,j, in Sitzungsberichte der Wisscnscha/len, 1932, pag. 5 dell'estratto. Qualche cosa di simile aveva già osservato il Milio, op. cii., pag. I sg.

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