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«I nostri padri ci hanno raccontato». Introduzione all'analisi dei racconti dell'Antico Testamento PDF

193 Pages·2012·19.783 MB·Italian
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raccontato » Introduzione all’analisi dei racconti dell'Antico Testamento w n a m n n 'D a- ?!? i p i n a i i n t i J : A l J " ; I * . I v \ : t K - v m S d v i k • :» “ a j * : * v i v / - in pai nixn ra o r ò » S i à i f /* • \ T 9 rb 'b rm ansnnn m a ntirt J e a n - L o u i s S k a « I NOSTRI PADRI CI HANNO RACCONTATO» INTRODUZIONE ALL’ANALISI DEI RACCONTI DELL’ANTICO TESTAMENTO EDIZIONI DEHONIANE BOLOGNA Titolo originale dell’edizione inglese: «Our Fathers have told us». Introductìon to thè Ana- lysis of Hebrew Narratives, Subsidia Biblica 13, Editrice Pontificio Istituto Biblico, Roma 2000 Titolo originale dell’edizione francese: «Nos pères nous ont raconté». Introductìon à Vana- lyse des récits de VAncien Testamenti Cahiers Évangile 155 - marzo 2011, Éditions du Cerf, Paris 2011 Traduzione dal francese di Romeo Fabbri rivista dall’autore Realizzazione editoriale: Prohemio editoriale srl, Firenze Per Vedizione inglese . comprensiva degli aggiornamenti della versione in lingua francese: ®2000 Editrice Pontificio Istituto Biblico, Roma www.gbpress.net Per Vedizione italiana: ®2012 Centro editoriale dehoniano via Nosadella 6 - 40123 Bologna www.dehoniane.it EDB® ISBN 978-88-10-22162-4 Stampa: Tipografia Giammarioli, Frascati (RM) 2012 Dio, con i nostri occhi abbiamo udito, i nostri padri ci hanno raccontato Vopera che hai compiuto ai loro giorni, nei tempi antichi. (Sai 44,2) ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI AJBI Annual of thè Japanese Biblical Institute, Tokyo. AnBib Analecta Biblica, Roma. BETL Bibliotheca Ephemeridum Theologicarum Lo- vaniensium, Louvain. Bib Biblica, Roma. BiBei Biblische Beitrage, Fribourg. ' BCILL Bibliothèque des Cahiers de Tlnstitut de linguis- tique de Louvain, Louvain. BJ Bibbia di Gerusalemme. BZ Biblische Zeitschrift, Paderborn. CBQ Catholic Biblical Quarterly, Washington, DC. CBQMS Catholic Biblical Quaterly Monograph Series, Washington, DC. CE Cahiers évangìle, Paris. DBS Supplément au Dictionnaire de la Bible, Paris. ETL Ephemerides Theòlogicae Lovanienses, Louvain. Gesenius W. - E. Hebràische Gramma- G esenius K autsch, tiky Hildesheim 291962 [Gesenius’ Hebrew Gram- mary eng. trans, by A.E. Oxford 21910]. C owley, JBL Journal of Biblical Literature, Philadelphie, PA. Joiion-Muraoka P. - T. A Grammar of Biblical Jouon M uraokà, Hebrew [1923], Roma, ed. riv. 2006. JSOT Journal for thè Study of thè Old Testamenti Sheffield. Elenco delle abbreviazioni 8 JSOTS Journal for thè Study of thè OldTestament, Sup- plement Series, Sheffield. LD Lectio divina, Paris. LLB Lire la Bible, Paris. MdB Le Monde de la Bible, Genève, NRTh Nouvelle revue théologique, Namur. OBO Orbis Biblicus et Orientalis, Fribourg. OTS Oudtestamentische Studièn, Leiden. PUE Publications universitaires européennes, Frank­ furt a.M. RB Revue bìblique, Paris. RevThom Revue thomiste, Toulouse. RSR Recherches de Science religieuse, Paris. SBL Society of Biblical Literature, Atlanta, GA. SBLSS Society of Biblical Literature, Supplement Series, Atlanta, GA. THAT Theologisches Handworterbuch zum Alten Tes­ tamenti hrsg. E. C. Miinich- Jenni - W estermann, Zurich. TOB Traduzione ecumenica della Bibbia. TWAT Theologisches Worterbuch zum Alten Testamenti hrsg. G.J. H, - H.-J. B otterweck - R ingren Stuttgart. Fabry, UTB Uni-Taschenbticher, Gòttingen. VT Vetus Testamentumy Leiden. VTS Vetus Testamentum Supplements, Leiden. ZAW Zeitschrift fur die Alttestamentliche Wissenschaft, Berlin. PREFAZIONE The narrative is thè meaning, «Il racconto è il significato del rac­ conto». Q uesta espressione di H ans Frei riassum e bene il senso di un m anuale sulla narrazione nella Bibbia. Le num erose discussioni sulla storicità dei racconti, da una parte, o sulle carenze di una lettura teo ­ logica degli stessi racconti, dall’altra, hanno spesso prodotto il m ede­ sim o risultato: relegare in secondo piano i racconti biblici in quanto tali. A lcuni li studiano per dim ostrare che non hanno alcun valore storico, altri, al contrario, vogliono scoprirvi le tracce di fatti storici accertati, altri ancora li leggono solo per ricavarne una «teologia biblica» soddisfacente per il credente. L’unico scopo di questo m anuale è ricordare che il significato di un racconto è inseparabile dall’esperienza della lettura. Q uesto significato non può essere rias­ sunto in un concetto astratto. E non può neppure lim itarsi a una lezione m orale. Indubbiam ente, i racconti biblici sono «usati», ogni giorno, per illustrare delle verità o conferm are la validità di insegna­ m enti m orali. M a, per dirla con U m berto Eco, si tratta di un*utilizza­ zione dei racconti, non della loro interpretazione. Uinterpretazione prende sul serio tutti gli ingredienti che entrano nella com posizione del racconto e il loro legam e. E ssa presta attenzione anzitutto ai d et­ tagli, perché sa, con Sherlock H olm es, che nulla è più im portante di u n ’inezia. O, con u n ’altra im m agine, sa che i dettagli sono essenziali in un racconto biblico, com e lo sono in un quadro di Pieter B ruegel il Vecchio. Sa, inoltre, che i racconti biblici non intendevano infor­ m arci sul passato. E non intendevano neppure elaborare una teolo­ gia sistem atica. Volevano, anzitutto, trasm ettere esperienze vitali. Q uesti racconti non contengono verità, m a piuttosto indicazioni su strade da percorrere, le strade che hanno condotto il popolo di Israe­ le a scoprire la sua identità, che gli hanno perm esso di uscire da vico­ li ciechi e superare le grandi crisi della sua storia. I racconti biblici 10 Prefazione rispondono quindi a domande sull’identità e sull’esistenza. Essi vogliono trasmettere alle generazioni future i tesori più preziosi del passato, quelli da cui dipende resistenza di un popolo. Perciò, nei racconti biblici le domande del teologo e dello storico passano nor­ malmente in secondo piano. Sono presenti solo se corrispondono al loro scopo primario, quello di far rivivere le esperienze fondatrici del passato. Questo piccolo manuale risale a vent’anni fa, al tempo in cui gli studi sulla narratività cominciavano a fiorire nel mondo anglofono. Da allora, le cose sono molto cambiate e la narratologia ha certa­ mente acquisito il diritto di cittadinanza nell’esegesi di lingua fran­ cese, soprattutto grazie alla creazione del RRENAB (Réseau de recherche en narrativité biblique), che organizza regolarmente con­ gressi sul tema a partire dal 2001. Le pubblicazioni di questi congres­ si sono note. Perciò ho riveduto questo manuale in base ai nuovi dati e aggiornato la bibliografia, senza tuttavia cambiare nulla di essen­ ziale, perché nel frattempo il volume ha dimostrato la sua validità. Il suo scopo principale era quello di fornire una cassetta degli attrezzi e non analisi bell’e fatte. Gli attrezzi si sono dimostrati utili, per cui mi è sembrato opportuno offrire anche una versione italiana di que­ sto volume redatto originariamente in inglese e poi in francese. C’è un’ultima domanda che si porranno certamente vari lettori, aprendo il volume: che ne è delle relazioni fra analisi narrativa ed esegesi storico-critica? Ovviamente non posso rispondere in poche righe, ma vorrei dire semplicemente che, a mio avviso, non bisogna necessariamente scegliere fra i due metodi. Hermann Gunkel, uno dei padri dell’analisi narrativa, usava i due tipi di esegesi, senza aver mai constatato un reale conflitto fra gli stessi. Ciò che veramente importa è comprendere meglio i racconti biblici. Vi sono domande sulla loro forma e sul loro significato che sono affrontate meglio dal­ l’analisi narrativa. Vi sono domande sulla loro composizione che sono risolte meglio dall’esegesi storico-critica. In questo campo, come in molti altri, il dialogo si dimostra normalmente più fruttuoso della contrapposizione o dell’esclusione. Del resto, in vari casi, l’at­ tenzione alle tecniche narrative permette di risolvere problemi posti dalla critica. In base alla mia utilizzazione di vari metodi, posso affer­ mare che la scelta degli strumenti avviene sempre in funzione del- Prefazione 11 Toggetto da studiare e dell’obiettivo da raggiungere. Escludere a priori dal proprio laboratorio certi strumenti non è certamente la scelta migliore. Vorrei, infine, ringraziare Gérard Billon e la sua équipe per la traduzione del volume in francese, così come vorrei ringraziare le Edizioni Dehoniane, il p. Alfio Filippi, la sua équipe e Romeo Fab­ bri, per la traduzione in italiano. È occorso molto tempo per portare a termine il lavoro, ma tutti sanno che il vino buono deve restare un po’ in cantina prima di poter essere servito. Mi auguro, in linea con Pimmagine, che questo volume contribuisca a far gustare meglio i vecchi vini pregiati che ci offrono gli stessi racconti biblici. Jean-L ouis Ska INTRODUZIONE: LE PRIME TAPPE DELL’ANALISI Come leggere? Più precisamente, come entrare in contatto con un determinato testo? Un’analisi narrativa non può evitare queste sem­ plici domande. Perciò, prima di scrutare attentamente questo o quel raccontò, conviene seguire tre tappe: tradurre, delimitare, riassumere. Ovviamente la traduzione richiede la conoscenza della lingua originale - in genere, l’ebraico - e non esiste modo migliore per entrare in un testo e familiarizzare con esso. I principianti possono aiutarsi con le traduzioni interlineari, ad esempio quelle delle EDB, Bologna, a cura di Roberto Reggi. Chi conosce poco o non conosce affatto le lingue bibliche può trarre vantaggio dalla comparazione di varie traduzioni, ad esempio quelle della Bibbia di Gerusalemme (EDB, Bologna), di La sacra Bibbia (Libreria Sacre Scritture, Roma)... T radurre Una prima lettura deve mantenersi più vicina possibile al testo originale. Solo in seguito le analisi approfondiranno il contatto e svi­ lupperanno la familiarità con il testo. Perciò il dialogo con il testo comincia con la sua traduzione, anzitutto letterale, poi letteraria. Per valutare al meglio lo stile di un passo biblico, la prima ope­ razione consiste nel farne una traduzione letterale. Si raccomanda di usare sempre la stessa parola o la stessa espressione italiana per tra­ durre la stessa parola o la stessa espressione ebraica.

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