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I Bizantini in Italia PDF

246 Pages·2004·11.168 MB·Italian
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I Bizantini in Italia .EÌÎ4;Î @@ _ …. . . E— (‘A f"; f…4. ?»":w.l*fì%flì*lfl£….. °l. Questo volume traccia la storia di cinque secoli di presenza bizantina in Italia. Punto d’avvio è, nel 555, la terribile guerra gotica a seguito della quale ebbe fine il regno degli Ostrogoti. Ma è già con l’invasione dei Longobardi nel 568 che il controllo bizantino comincia a ridursi, prima al nord e, più lentamente, al sud, dove nel IX secolo gli Arabi conquistano la Sicilia e nell’XI i Normanni finiscono con l’assestare il colpo decisivo all’impero: nel 1071 la conquista di Bari a opera di Roberto il Guiscardo pone termine al dominio bizantino sulla penisola. La storia prestigiosa, raccontata qui in modo dotto e avvincente, di una civiltà in cui si incontrarono cristianesimo, tradizione politica romana, ellenismo, e che ci ha trasmesso un patrimonio inestimabile in campo culturale e artistico. Giorgio Ravegnani insegna Storia bizantina nell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Con il Mulino ha pubblicato anche «Introduzione alla storia bizantina» (2005), «Bisanzio e Venezia» (2006), «Imperatori di Bisanzio» (2008), «Soldati e guerre a Bisanzio. Il secolo di Giustiniano» (2009) e «Bisanzio e le crociate» (2011). 1500 Coverdesign:MiguelSal&C N978-88.15-0969 Incopertina:l’ImperatriceTeodora. Ravenna,BasilicadiS.Vitale, Società editrice il Mulino UNIVERSALE PAPERBACKS IL MULINO 469. I lettori che desiderano informarsi sui libri e sull’insieme delle attività della Società editrice il Mulino possono consultare il sito Internet: www.mulino.it GIORGIO RAVEGNANI I BIZANTINI IN ITALIA IL MULINO ISBN 978—88-15—09690—6 Copyright © 2004bySocietàeditriceilMulino,Bologna.Tuttiidiritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fo- tocopiata, riprodotta, archiviata, memorizzata o trasmessa in qualsiasi formaomezzo—elettronico,meccanico,reprografico,digitale—senon nei termini previsti dalla legge che tutela il Diritto d'Autore. Per altre informazioni si veda il sito www.mulino.it/edizioni/fotocopie INDICE Premessa La riconquista giustinianea — La prima fase della guerra gotica » La ripresa delle ostilità N Le ultime operazioni militari V A L’Italia nell’impero II. L’invasione longobarda 1. La conquista del nord Italia 2. Il fallimento della controffensiva bizantina III. L’età degli esarchi 81 1. L’inizio dell’esarcato 81 2. La controffensiva bizantino-franca 85 3. SanGregorioMagnofraBizantinieLongobardi 91 4. Una pace difficile 102 5. Isacio esarca d’Italia 106 6. L’arresto di papa Martino 110 7. Costante II in Italia 113 8. La crisi dell’esarcato 117 9 L’ultimo esarca 128 10.La dissoluzione dei domini bizantini 135 IV. Il dominio sull’Italia meridionale 145 L’attacco degli Arabi 145 ‘ Nr La rivincita di Bisanzio 155 ’ L’assestamento della conquista 163 Y “ La guerra con Ottone I 170 : “ L’età di Basilio II 177 . ” L’epilogo 186 ? Cronologia p. 207 Carte 215 Nota bibliografica 223 Indice dei nomi 233 PREMESSA La storia dell’Italia bizantina inizia nel535 con lo sbar- co in Sicilia delle truppe di Costantinopoli e l’avvio di una sanguinosa guerra che, nell’arco diun trentennio, condusse alla definitiva eliminazione del regno degli Ostrogoti. La guerra gotica, voluta dall’imperatore Giustiniano nel qua- dro del suo progetto di riconquista dell’Occidente romano, ebbe come conseguenza una serie di distruzioni e la diffu- sione di devastanti epidemie, e provocò un forte regresso sociale ed economico i cui effetti si sarebbero prolungati per secoli. La furia del conflitto travolse l’intero territorio italiano, in un progressivo crescendo, e il tenore di vita tutto sommato ancora florido sotto il dominio ostrogoto ne fuirrimediabilmente compromesso. Moltecittàvennero di- struttee,fraqueste,Milano,rasaalsuolonel539daOstrogoti e Burgundi coalizzati. La stessa Roma subì danni notevoli, passando più volte dai Bizantini agli Ostrogoti, al punto da subire la distruzione parziale delle mura e ridursi per qual- che tempo senza abitanti. Il regno ostrogoto, malgrado l’indomita energia con cui fu difeso dal re Totila, era tutta- via destinato a perire di fronte alla potenza dell’impero: l’epilogo si ebbe nel 552, in due cruente battaglie con le quali fu definitivamente cancellato. Nel 554 il dominio im- periale venne ufficialmente restaurato con la Prammatz'ca Sanzionedi Giustiniano, maleoperazionimilitariprosegui- rono ancora per alcuni anni fino all’eliminazione delle ulti- me sacche di resistenza e all’estensione della riconquista al confine alpino. L’Italia unita sotto i Bizantini ebbe una durata molto breve e, nel 568, le frontiere vennero travolte dall’invasione dei Longobardi che, senza quasi incontrare resistenza, si impossessarono di gran parte del nord, costi- tuendovi un regno con capitale Pavia, e dilagando poinegli anni seguenti anche al centro e al sud, dove sorsero i due grandi ducati di Spoleto e di Benevento. A corto di soldati, esausto a causa dellalunga guerra e probabilmentein preda a una crisi del comando centrale, l’impero reagì in maniera scarsamente coordinata Senza riuscire ad allontanare i nuo- viinvasori, chesi radicarononelleterreoccupate. IBizantini non rinunciarono tuttavia alla difesa di quanto era rimasto nelle loro mani e, così, nella seconda metà del sesto secolo, lapenisolafinìperfrantumarsiin zonediinfluenzabizantina e longobarda, rompendo definitivamente l’unità dell’epoca romana. Brutali e non disposti a venire a compromessi con l’elemento indigeno, i Longobardi attuarono una spietata politica di conquista e, di conseguenza, le condizioni divita delle popolazioni peggiorarono ulteriormente a causa delle guerre pressoché continue e dei saccheggi a queste legati. Impotente di fronte agli invasori e più volte sconfitto sul campo,ilgovernobizantinoricorseall’istituzionedell’esarca, con sede aRavenna, un nuovo magistrato con poteri specia- li, e nello stesso tempo alla militarizzazione amministrativa per far fronte alle preminenti esigenze della difesa, trasfor- mando così di fatto l’Italia imperiale in un’unica terra di frontiera. L’esarcato d’Italia fu un’entità politica piuttosto debole, esposto alla continua pressione militare dei Longo- bardi, roso all’interno dalle tendenze autonomistiche delle aristocrazielocali e spesso in forte antagonismo conla chie- sa romana, mal disposta ad accettare la politica religiosa di Costantinopoli, al punto che i sovrani talvolta ordinarono l’arresto dei papi, come accadde con Martino I nel 653. Ciò malgrado riuscì a mantenersi fino al 751, allorché il re longobardo Astolfo prese possesso di Ravenna. Questo av- venimento segnòlafine della dominazioneimperialealcen- tro e al nord, con l’eccezione di Venezia, ma la presenza bizantina si mantennein alcune zone della Calabria, della Puglia e nell’intera Sicilia. Sotto l’influenza bizantina, fino al nono secolo, fu inoltre Napoli, che così come Venezia si reseprogressivamenteindipendente.Lacadutadell’esarcato, inoltre, offrì ai papi la possibilità di costituirsi un proprio stato, sorto inizialmente sulle rovine del ducato romano, e in seguito ampliato e sostenuto dalla politica dei re Franchi chiamati in aiuto per combattere i Longobardi. Lo stesso regno longobardo finì a sua volta per crollare nel 774 di fronte all’espansionismo franco; sopravvisse soltanto, in 8

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