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I banchieri ebrei e la Santa Sede dal XIII al XVII secolo PDF

259 Pages·1974·11.574 MB·Italian
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Ti1olo originale: iuifs et le Saint-Sii-g.• L~:s bt~t~quiers du au XVllt sitdt XIII~ © Paris, Cahnann-lb-y. 1967 Traduzione di Mele PllOI<~ © 1974 Ncw10n Comp10n Editori s.r.l Roma, Casella postale 6214 S1ampam nel novembre 1974 presso la O.T.V. Stocchiero, Vicenza Léon Poliakov I Banchieri ebrei e la Santa Sede dal XIII al XVII secolo i'\cwton Compton t:ditori l ubaeum eese eetbetictum non tamen punibile ~ per 4t!>rietianum ~ (Angc D~ Cfi!VASSo. Summ11 Allll.eiiC•I. Ed Lyon, 1519, an. JudlCus •>l « PREFAZIONE Una serie di registri nota.rili del ghetto romano, che nel 1956 ci sono stati cortesemente segnalati dal Prof. Fernand il Braudel, ci sono serviti quale punto di partenza per presente lavoro. Nel corso della loro consultazione presso l'Archivio di Stato di Roma, la nostra attem:ione si è fermata in particolar modo su due filze contenenti i processi verbali d'una con « >> gregazione fondata da Clemente IX nel 1668, la Congregatio « de usuris per studiare i problemi del commercio del denaro », esercitato dagli Ebrei, sia sotto l'aspetto teologico che econo mico. La protezione accordarn dalla Santa Sede ai banchieri 1 ebrei, cosl come le tasse che la Camera Apostolica riscuoteva su di loro, sono state conosciute in seguito alle pubblicazioni di E. Loevinsons e di V. il nostro interesse si è, quindi, Colorni;~ appuntato sulle origini d'una tale istituzione. Ci è apparso chiaro che tali atti hanno soltanto consacrato l'abitudine generale di «condurre)) questi banchieri, un uso che si era sta (comlucere) bilito spontaneamente in Italia nel XIV e XV secolo e che i canonisti italiani più famosi avev<1no già ratificato. Se la pratica è stata studiata da diversi autori (segnaliamo in particolare i nomi di Gino Luzzato e di Attilio Milano), della dottrina cano nica, nella sua essenza, non si può dire <1ltrettanto. Ci siamo 3 sfonati di ricostruire le grandi linee e l'evoluzione progressiva, t [In italiano nel t~>w.] RisalJ.tono rispetth·amcnre al 1932-1933 e 1935; lo di Viuorio 2 ~tudio Colorni «Prestito ebraico e Comunit:'t ehraiche nell'Italia centrale c ~cnenuio­ nale, è in Rhùta di Strm,r dd TJintto Jt,tfww. VIII. 1935. rp. -!OS -!58 (p. 422,n.2) Il problema è staro sfiorato ,!a Gabricl Le llras nel suo sulla dot 1 ~wd:o - trina canonica dc11'usura apparso nd Dictiomwìrr dr J'héo!op,ir ratbo!tqur (!.IV col. 2354). In prcccden7.a. un accenno nel u,mato molto anriquato di ~ran \'.:'. Endemann, e l'ecccl!cntc studio già cit.Uo di Vittorio Colorni. 10 avenclo particolare cura di confrontare ogni passo con la realtà economica, poiché senza una profonda conoscenza di questa, una dotrrina, lontano dal renderei edotti sulla sensibilità degli uomi· ni del passato e fornirci un assieme più completo possibile di queste realtà, resterebbe per noi soltanto un gioco dello spi· ritO, una infarinatura di tipo scolastico. Speriamo, con questi chiarimenti, d'aver risposto ai consi gli dell'indimcnricabile Lucien Fcbvre: incorporare, ovvero reincorporare, la teologia nella sto (< ... ria, c, in senso opposto la storia nella teologia: cessare di vedere concetti e ragionamenti come una collezione di cristalli in vasi chiusi. Dobbiamo, al contrario, riaccostarli alle cento altre ma nifestazioni di pensiero e sentimento contemporanei, cercan do quindi il rapporto che necessariamente le unisce. In altre parole dobbiamo sforzarci di comprendere le realtà psicologiche che si nascondono dietro le formule scolastiche ... » 4 E nel caso presente, ci sentiamo in diritto di aggiungere, la « terribile questione dell'interesse }) e le realtà economiche. Or bene, la storia economica degli Ebrei è già stata studiata sia dagli storici dell'ebraismo sia da quelli dell'economia, ma se i primi, nel corso degli ultimi decenni, non hanno cessato di far progredire la nostra conoscenza, i secondi da una trentina d'anni, hanno fatto in questo campo soltanto delle incursioni isolate. Credillmo d'indovinnre le ragioni, molto onorabili, d'una tale riserva. Il nostro più grande sforzo si è concentrato nelle ricer· che storico-economiche e sociali più recenti, nella misura in cui queslc sfioravano (lo fanno molto spesso) l'attività finanziaria degli Ebrei in Italia, per quindi riallncciarle alle cronache erudite degli storici dell'ebraismo. Per questo i lavori di Fcrnand Brau dcl, di Gino Luzzatto, Raymond de Roover, Armando Sapori e di numerosi altri studiosi contemporanei, ci sono stati di grande aiuto. La nostra maggior cura è stata quindi quella, ad ogni tappa del nostro lavoro, di sgomberare e di approfondire le relazioni esistenti nella vita delle città italiane, così come pos siamo intuirla allo stato presente delle nostre conoscenze, con la courbe en cloche )) che sembrava disegnarsi dal XIII al « XVII secolo, nei confronti degli uomini d'affari ebrei in Italia. Speriamo che i risultati ai quali siamo pervenuti stimole- L. Lrs origmrs dr !.1 Réjorme franç<liu et le des cau 4 FEJWRE. proM,~I!Ie srs de la Ré/ormr, in Au corur re!igieux d11 Xl'! s12dr, Paris, 195i, p. 58. PREl'AZIO<"E 11 ranno altre ricerche. Non abbiamo saputo resistere, noi stessi, a servirei di questi risultati per una conclusione di ordine gene· ralc, sul tema <<Gli Ebrei e la vita economica», che potrebbe, forse fra trent'anni, contribuire al rilancio di una discussione <( autour de Sombart >>interrotta nel 1932-1933, dopo gli ani coli di I Ienri Sée e di André Sayous. i'Jel corso delle noHre ricerche abbiamo avuto molta com· prensione c ricevuto molto aiuto da parte di numerosi studiosi francesi e stranieri. Il nostro lavoro non sarebbe stato possibile senza il prezioso aiuto del Prof. Braudcl e senza il generoso concorso del Centro Nazionale delle ricerche scientifiche e della VI sezione della Scuola pratica di studi superiori. All'archivio di Stato di Roma resta per noi indimenticabile l'accoglienza riservataci da Adriano Carelli c dai suoi collaboratori. Abbiamo anche potuto, nel corso degli anni, mantenere i contatti con la Città Eterna, grazie alla cortesia di M. E. Toaff, grande rab bino di Roma, e all'intciligente aiuto della Signora Lia Calde· roni che ha effettuato un certo numero di verifiche indispen· sabili con la miglior grazia del mondo. Una corrispondenza stimolante con il Prof. Siegfried Stein della London University ha dato, nel 1960-1961, un impulso il definitivo al nostro lavoro. Il dott. E. Dichter, creatore di Rcscarch Mocivation ci ha fatto beneficiare dei suoi studi « >> sulla psicologia del commercio del denaro. Il rabbino G. S. Ro· senchal, di Fair Haven (New Jersey) ha generosamente messo :1 responsa nostra disposizione la sua collezione di dei rabbini ita liani. Il nostro amico Joseph Gottfarstain ci ha aiutato nella i traduzione dei testi talmudici; signori rabbini André Chek roum, Ernest Guggenheim c Charles Touati hanno controllato le le nostre traduzioni, verificato nostre interpretazioni. Per ci(\ la che riguarda dottrina canonica, un simile aiuto lo abbiamo ricevuto da Monsignor Louis Grégoire, vice cancelliere dcll'Ar· il civescovato di Parigi, al quale non sappiamo come esprimere nostro ringraziamento, c dal Prof. Bogdan Kicszkowski, docente dell'Università di Varsavia. L'ingrato lavoro di leggere i nostri manoscriui, è stato assunto da Clemente Ancona, dell'Università di Pavia, da Gavin Langmuir, della Stanford Univcrsity, da Pierre Nora, aggregata dell'Università di Parigi e d,l Emile .Touati, dottore in diritto. Insieme ai diversi e preziosi aiuti accordatici dalla VI sezione dell'E.P.H.E., ci è gradito sottoli il neare la squisita cortesia che distingue servizio cartoj!ralico. Le illustrazioni sono dovute ad Attilio Milano, a Romataim (Israe- 12 PREFAZIONE l i le) c a Ceci! Roth, dell'Università di Oxford. Prof. R. Kheru mian ci ha illuminmo sul presente stato delle conoscenze in me rito al1'01igine antropologica degli Ebrei. Le incisive osserva di t:ioni Maurice de Gandili.1C hanno orientato l'ultima revi del sione lavoro prima della stampa. La biografia deve moltis simo a Bernhnrd Blumenkranz, che ci ha prodigato utili consigli. Il lavoro, nel suo insieme, deve ancora infinitamente di più al suo direttore Ruggiero Romano. In un campo inesplorato da una parte, e dall'altro oscurato dalle controversie, siamo stati spesso costretti ad imboccare piste alquanto audaci; egli ci fu accanto con la sua conoscem:a scientifica. Nell'insieme, la presente edi:r.ione segue quella apparsa nel 1965 nella collezione« Affari e gente d'alTari» (Scuola Pratica di Alti Studi, VI sezione, edizione S.E.V.P.E.N.). Tuttavia è stata alleggerita di alcuni punti. La voluminosa biografia è stata soppressa, cosl come una parte delle appendici; le citazioni in lingua originale sono state tradotte in francese; e sono stati pra ticati alcuni tagli al testo. Ringraziamo vivamente la signorina Renée Drouelle di aver cortesemente voluto partecipare a questa fatica; ringraziamo anche M. Braudel, il Presidente della VI se zione della Scuola, che ci ha autorizzato a comporre la presente edizione cosl alleggerita.

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