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Hannah Arendt PDF

176 Pages·1999·8.88 MB·Italian
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Lefort, Aber.sour, Guaraldo, Lyotard, Esposito, Vatter, Tassin, Kohn, Honig, Cavarero, Bernstein, Savarino Hannah Arendt Introduzione e cura di Simona Forti Simona Forti insegna Storia del pensiero politico contempo raneo presso l'Universita del Piemonte Orientale. Ha svolto attivita di ricerca alla New School for Social Research di New York e aI Dipartimento di Studi politici dell'Universita di Torino. Si occupa Ji storia Jella filosofia politica del '900. I e suoi contributi sono apparsi in "Filosofia politica", di cui redattrice, "Micromega", "Teoria politica", e in volumi col lettanei. Su Hannah Arendt ha pubblicato Vtia della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1994 (! 996'). Bruno Mondadori • Indice La eolian a .. Readings di filosofia, seienze umane e sociali" e diretta da ANDREA BORSARI Hannah, Arendt / Lefort ... [el al] ; imroduzionc e cura di Simonll Forri. - [Milano]: Bruno MonJadori, [1999]. 352 p.; 17 em. - (ReaJin~sl. ISBN 88-424-9462·3 , L. 25.000. 1. Arendt, Hannah I. Leforr, Cillude II. Forti, Simona. 320.5092 Introduzione I Hannah Arendt: ftIosofia e politica. Sch('Ja catalogra/ica di CAt'B. Mtlafro. d curd di Simona Forti La questione della politica. 1 di Claude Lefort Contro un fraintendimento 16 del totalitarismo. di Miguel Abensour il Cristalli di storia: totalitarismo 45 tra abisso e redenzione. di Olivia Guaraldo Soprawissuto. La casa editriee, esperite Ie pratiche per acquisire i diritti di rio di Jean.Fran,ois Lyotard produzione dei brani prescelti, rimane a disposizione di quan- o van tare • • • tI avessero comunque a raglone in proposlto. Polis communitas? 94 0 di Roberto Esposito © Edizioni Bruno Mondadori Milano, 1999 La fondazione della liberti!. 107 di Miguel E. Vatter L'editore potra eoncedere a pagamento l'autorizzazione a riprodurre una porzione non superiore a un decimo L' il azione "contro" mondo. 136 del presente volume. Le richieste van no inoltrate a: n • senso dell' acosmismo. Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione di Etienne Tassin delle Opere dell'ingegno (AIDRO), via delle Erbe 2, 20121 Milano, tel. e fax 02·809506 Per una comprensione dell'azione. 155 Progetto grafieo: Massa & Marti, Milano diJerome Kohn Hannah Arendt: filosofia e politica Identita e differenza. 177 eli Simona Forti di Bonnie Honig Note arendtiane sulla caverna di Platone. 205 di Adriana Cavarera Provocazione e appropriazione: la risposta 226 a Martin Heidegger. 1. RUnasta per Ilrngo tempo un panah della cultura filosofi di Richard]. Bernstein ca, conosciuta so!tanto come I. discussa studiosa del totali tarismo l'ide.l!rice della contestata formula della "banalita 0 «Quaestio mihi factus sum». 249 e dd male", I Lrnnah Arendt stat a consacrata "c1assico" Una lettura heideggeriana. ddla filosofia politica dd Novecento da JUrgen Habellllas. di II concctto d'amorc in Agostino Piu meno da alIora, ha goduto di una progressiva fortu 0 di Luca Savarino na frno a raggiungere, in questi ultimi anni, i vertici di una notorieta quasi eccessiva e "alIa modi'. La letteratura criti Bibliografia degli scritti di Hannah Arendt 270 ca, cresciuta a dismisura neU'u!tin1o decennio, trava dun Bibliografia degli scritti su Hannah Arendt 286 que nell'ipotesi interpretativa habellllasiana un luogo di Elenco dei testi citati confronRl'ebbligato. Nel saggio La collceziol1e comul1icati 307 va d,'{ potere, (Habennas, 1976) egli celebra Vita activa Indice dei nomi (Arendt, 1958a) come I'architesto della "teoria dell'agire 310 comunicativo", al quale va attribuito il merito di aver ri scattato I'agire politico da una troppo salda connessione con I' agire strun1entale. Tu ttavia, vestendo i non consueti panni del "realista politico", Habelmas rimprovera ad Hannah Arendt un eccesso di ingenuita teorica: la fede in • il un'llintersoggenivita inalterata", mantenimento, ancora metafisico, della separazione tra teoria e prassi, rna anche I' angusto e anacronistico ritorno al pensiero greco. Insom Avvertenza rna, I'impotenza pragmatica e teorica del concetto arend eli riano di potere, privato ogni e1emento strategico, sareb Lungo tutto il corso del volwne i riferimenti bibliografici ri be dovuta a un pensiero rigidamente normativo che si av mandano a una Blbliogra/ia degli scrlttl di Hannah Arendt, or dinata cronologicamente, per quanta riguarda Ie citazioni del vale, senza rielaborarle, delle superate dicotomie aristoteli Ia letteratura primaria; a una Blbliogra/ta deg/i scritti su Han che. L"'ipostatizzazione dell'immagine della polis, proietta nah Arendl, che comprende la letteratura secondaria su ta nell'essenza stessa della politica" (ivi, trad. it., pp. 60-65) Arendt; a un Elenco dei lesli dlall, entrambi in ordine alfabe precluderebbe ad Hannah Arendt la comprensione della tico per autore, per quanta riguarda tutte Ie referenze a scrit realta istituzionale e sociale della modernita. ti diversi da quelli di Arendt stessa. Ora, se da una parte, ha contribuito a restituire ad Han- , [ Hd""db Arendt:/i/mo/t_ politic. t' nah Arendt la dignita di grande pensatrice, dall'altra, Ha che per questo diventa tanto necessaria quanto in-isoh~bi­ bennas ne ha costruito quell'immagine di <<I1ostalgica ed Ie. Gli aweninlenti in questione ci sono ben noti: due guer utopista della polis» che ancora oggi stenta a morire nella re mondiali nell'arco di una gener-azione, I'Europa diventa n comunita scientifica. duplice gesto habermasiano diI cosl ta una terra di apolidi, I' ascesa al potere di Hitler, due tota il via a quella che potremmo definire I"'urbanizzazione del litarismi, la persecuzione degli ebrei, Auschwitz. Hannah e la provincia arendtiana": innumerevoli studi che riprendo Arendt ebrC'd e nasce in Gennania, ha meno di ventisei no Ie critiche del francofortese, rna volti a depurare Ie gnm anni quando nel193 3 i: costretta a rifUgi'lrsi a Pal-igi, da do di intuizioni arendtiane dalle valenze utopistiche ed "irra ve partira per gli 5t,lti Uniti, paese in cui risiedera sino ,t1la zionalistiche" per consegnarle a un progetto politico "ra morte.' Lo sradimmento, il traunla del nazismo, l'esilio, in gionevole", se non razionalistico.' terrompono la continuita della sua vita e diventano la cifra Questa "nonnalizzazione" enncneutica ha adombrato del suo stesso pensiero. Un pensiero che prende patle alia l'aspetto intenzionalmente provocatorio del pensiero di gnmde requisitoria novecentesca istruita nei confronti del Hannah Arendt, il cui elemento strategico sta proprio nel Ia dialertica, senza perC. giumre fedeltil alia fenomenologia rinunciare a ogni strategia sistematica, nel presentare situa e nemmeno ilt toto alI'esistenzialismo, seppure riconosciu zioni aporetiche, nel lasciare aperte Ie contraddizioni. L'i to come proprio contL'Sto ilosofico di provenienza. potesi interpretativa che si origina da Habemlas, insomma, Qu,t1siasi presentazinn dell'opera di Hannah Arendt l-ischia di non giungere al cuore della rilk'Ssione di H,mnah che non tenga conto di uesta sua doppia origine - i trau Arendt, una riflessione "situata", legata a «doppi vincoli mi storici, vissuti in prima persona, e l'int1uenza della ftIo tragici»,' che risolutamente si m,mtiene in quella dimora sofia dell'esistenza, in particolare quella di Heidegger - ri e senza spazio abitata dalle tante figure di pariah che visitano sulta a mio parere riduttiva. Questo infatti il duplice se· e i suoi scritti.' Fedele alia convinzione che il pensiero stesso gno sotto cui si colloca la sua rit1essione; la tensione tra nasce dagli aweninlenti e dall'esperienza, e ad essi deve ri queste due eredita, cosl come il tentativo costante di rine· e manere legato, ella come inlpossibilitata a seguire una goziare illoro lascito, a conferire originalita e al tempo stes· qualsiasi forma di ortodossia ftlosofica. Confrontatasi con so ptoblematicita a un pensiero incurante degli steccati di· accadinlenti gravissinli e inediti, che devono essere tradotti sciplinari. La storiogra1ia pili recente muove da questa con· nel pensiero, esprinle l'urgenza di una comprensione che sapevolezza: presupposto ollnai acquisito della "seconda non puc. perC. pili awalersi degli strumenti tradizionali e ondata" di studi arendtiani. Meno bisognosi di far quadra re il cerchio e consegnare una volta per tune Hannah Arendt a una detem1inata scuola di pensiero, Ie interpreta· Tea Ie numcrosissime interpretazioni che si originano da una pro I zioni pili accorte sono passate da un interesse espositivo e spettiva habennasiana. si ved,rna per tutte i lavari di S. Bcnhabib (1988: 1990: 1991: e soprattutro 1996). Per un approccia habennasiaoa. rna ricostruttivo a un'interrogazione critica, problematica e per e "eritica", a1la Arendt interessante la posiziane di Fel1'df3, 19')8. Un cosl dire laterale. 50prattutto hanno cercato di fare i conti cttimo lavoro di sintesi che mette invcce in eviJenza l'impossibilita ill e aceastare ArenJt aJ lIabennas qucllo ill Delruclle. 199}. Si veda l'importantissimo lavoro di R Schiirrnann (Schurmann, • La filosofa tedesca di arigine ebraiea nasce ad Hannover nel 1906. 2 J 1996), che riene sullo sfonda, altre alia filasafia di Heidegger. di Fou studia filosafia a Marburga can Heidegger e poi a Heidelberg can a cault e di Nietzsche, un'interpretazione "tragica" Jella Arendt su cui spers. Quando nei primi anni quaranta arriva negli Stati Wliti mse costnllsce Ia rilettura Jei passaggi chiave attraverso cui prenJe vita e gncra pre:sso numerose universita, dalla Chicag:o University a Prince muore la soggcttivita modema. ton. per approdare verso la fine degli anni sessanta alia New School for 'efr. i saggi raecolti in Arendt, 1978a. scrirli a partire dai primi ao- Social Resc'<lrch di New York. in uti insegneril fino a1la marte, awe • ru• quaranta. nuta nel 1975. II III Hannah Arendt Hannah Arendt:/iloso/ia e po"'ica con I'apparente paradosso di un'opera contesa da correnti noti agli studiosi piu giovani, alIe cui competenze e talenti filosofiche tra loro in disaccordo: il paradosso cioe di un abbiarno voluto dare spazio, tutti sono stati chiarnati a of pensiero politico presentato contemporanearnente come frire allettore italiano, tanto a chi si appresti per la prima • fautore delliberalismo, del neoaristotelismo, del comunita volta ad approfondire questa pensiero quanta alIo studio • eli rismo, della tradizione repubblicana, di una teoria delle so, "specialista" dell'argomento, una prospettiva da cui te, cosl come di un anarchismo conflittualista e libertario. E guardare ai diversi atteggiarnenti con cui oggi, in !talia e al il paradosso di un pensiero filosofico annesso a un tempo I'estero, ci si continua a occupare dell'autrice. alI'universalismo, al relativismo, al soggettivismo, al deco Nelle pagine che seguono, cerchero di ricostruire l'iti stmzionismo, al razionalismo e al nichilismo.' nerario che conduce Hannah Arendt a disegnare il profi- I saggi che qui presentiarno' cercano di dare risposte a ta 10 di una politica, 0 meglio, di una cultura post-totalitaria; li interrogativi. Ognuno di essi si appropria di una singola un'impresa iscritta per molti versi nella logica di «un im parte dell' eredita arendtiana, rna tutti partono dalla con possibile necessario». Mi impegnero anche a non sottrar vinzione che il suo pensiero politico rimanga refrattario a re la parola agli autori qui chiarnati a raccolta, per non to qualsiasi tipo di dassificazione, come pure ritengono in gliere allettore il piacere di farsi a sua volta interprete del conciliabile la sua radicalita tanto con una prospettiva ra l'interpretazione. zionalistico-universalistica quanta con un atteggiarnento e nostalgico e antimoderno. Hannah Arendt pili una loro 2. «Che il pensiero della Arendt implichi al suo inte e compagna di viaggio, che un oggetto di studio da cui deri una malinconia ontologica e storica noto», cosl elllla Yare progetti per la prassi. Da lei ci si puo separare per sin 40tard nel suo saggio dedicato ad Hannah Arendt e alia fi goli percorsi, senza abbandonare l'o rizzonte comune. Pur gura del sopravvissuto (infra, pp. 66 ss.). Chiedersi da dove dovendo rinunciare, per ovvie esigenze editoriali, a contri provenga la malinconia storica ed esistenziale di chi ha assi e buti significativi,' quelli proposti nella raccolta sono tra i stito alia Shoah inutile. Quanto alia sua <<ffialinconia on piu interessanti di questi ultimi anni. Dagli intellettuali piu tologica» 0, in altri termini, alia presenza di elementi di una fllosofia tragica, essa deriva, per gran parte, dalla frequenta zione di Heidegger e dei .suoi testi; una frequentazione , Per quanta riguarda una discussione ddle diverse interpretazioni scandita da prese di distanza, abbandoni e riavvicinarnenti, e delle ragioni di queste differenze, rni permeno di rimandare a Forti, rna pur sempre determinante, quand' anche per opposizio 1994. e ne. Tanto che anche Bernstein, il cui articolo sapiente Essi tutti pubblicati per la prima volta, fatta eccezione per la 50no I;. J. . mente costruito per mostrare come il pensiero politico traduzione di C. Lefon (1975); B. Honig (1988) e F. Lyotard (1991, e la cui traduzione eli Federica Sossi stata mantenuta senza alcuna modifica). Contribuiscono ad approfondire questa direzione interpretativa di A. Heller (1986 e 1987). Per quanta riguarda la Germania, in cui 1 e i seguenti autori: per quanto riguarda l'Italia: L. Bazzicalupo (1996); p~e,:,a1e un'inte!pretazione habermasiana. da segnalare un gruppo L. Boella (1992 e 1995); A. Dal Lago (1987,1989 e 1990); F. Fisterti di f1cerca che fa portatore di un approccio pi" radicale e "libefla 51 (1998); P Flores d'Arcais (1995); C. Galli (1988a); B. Henry (1992); rio". Mi riferisco agli studiosi tedeschi ed dvetici (P Brokmeier, A. A.llluminati (1998); PP Portinaro (1986). Quanto alla Francia si ve Grunenberg. S. Hefti, W. Heuer, U. Ludz, 1. Nordmann, L. Probst, J. dano i lavori di A. Enegren (1984); Eslin (1996); O. Mongin Z. Szankay) che si raccolgono intorno alla "neonata" e internaziona (980); P Ricoeur (crr. sopranutto Ricoeur in Abensour, 1989);].·M. Ie "Hannah Arendt Newsletter", pubblicata dall'Istituto di Scienza J. Roviello (987); Taminiaux (1992). In ambito anglosassone, so· Politica dell'Universitil di Hannnover in collaborazione con 1'''Han. prattutto M. Canovan (1992) e i lavori di studiosi provenienti non da nah Arendt Archive", disetto a Oldenburg da A. Grunenberg e a que! mondo intellettuale rna scritti comunque in inglese come quelli New York da]. Kohn. IV V Hannah Arendt:/iloso/ia e politlca Hannah Arendt il conoscere proprio debito nei confronti di colui "che ha arendtiano sia un'efficace risposta critica all'''acosmismo'' e contribuito in modo decisivo a formare la fisionomia del di Heidegger,' costretto ad ammettere, implicitamente, e nostro secolo" (Arendt, 1969c, trad. it., p. 166). che impossibile delineare la filosofia politica di Hannah . Un debito con cui cerca di fare defmitivamente i conti Arendt senza richiamarsi all'<<analitica esistenziale». Sia i nella sua ultima opera (Arendt, 1978b), dove nel confron corsi sull' Etica Nicomachea del 1922, portati all' attenzione to finale con Heidegger rende esplicita l'intenzione di pro da Gadamer, sia quelli del 1920-21 su Agostino-il cui con cedere accanto a Heiddeger per andare "oltre" Heidegger. tenuto viene per la prima volta ricostruito e raffrontato con Nell'interpretazione di It detto di Anassimandro (Heideg la lettura di Arendt da Savarino (infra, pp. 249 ss.) - sia, so ger, 1950), infatti, condotta nel capitolo La volonta di non prattutto, quelli suiSo/ista di Platone del 1924-25, su cui ha volonta di Heidegger, ella proietta, riassumendola nei suoi insistito Taminiaux, testimoniano dell'importanza delle ca tratti essenziali, la propria posizione ftlosofica. Nella lettu tegorie heideggeriane per I' apprendistato filosofico della ra "eraclitea" che Heidegger fornisce del frammento di E Arendt.' indubbio che dal saggio del 1946, Che cos'e lafi~ Anassimandro" intravede una versione alternativa della loso/ia dell'esistenza? (Arendt, 1946e), aIla celebrazione del «differenza ontologica>>: una versione (<strettamente feno 1969, Heidegger a ottant'anni (Arendt, 1969c), il giudizio menologica» che accenna insistentemente a un'altra possi di Hannah Arendt nei confronti del suo antico maestro di bilita di speculazione ontologica (Arendt, 1978b, trad. it. Marburgo sia oscillante, muovendosi tra un rifiuto risentito pp. 516-517). Nel modo heideggeriano di affrontare il tema e un' entusiastica ammirazione. Mai, tuttavia, anche nei mo del sorgere e del perire di tutte Ie cose, sono per lei rac menti di pill bruciante delusione,lO la Arendt manca di ri- chiusi un nuovo significato dell'Essere e un diverso rili 0 conferito aile faccende umane, Affermando che rutto cio e • Si veda il saggio di Bernstein (infra, pp. 226 ss.), rna anche Tami che possiamo conoscere un (<IIlovimento per cui ogni sor niaw<, 1992; Villa, 1996; Fistetti, 1998; Forti, 1994, pp. 53-87, in cui gere venga-via dall' essere nascosto e si faccia innanzi al vengono ricostruite Ie tappe di questo "incontro-scontro" a partire dal non-essere-nascosto», vi soggiorni per un poco e poi i 1946 fino al1975. (<!lUO L'esposizione pili esaustiva dell'atteggiamento di Heidegger nei vamente venga-via dal non-essere-nascosto», Heidegger ca 9 e confronti di Aristotde, sui quale dall'inizio degli anni venti tenne cor· povolgerebbe il rapporto Essere-ente, Fondamentale per e si e seminari, contenuta nd cosiddetto No/arp Bench!, una relazio ne inviata da Heidegger a Natorp nell'autunno dd 1922, in cui pre senta il proprio programma di ricerca su Aristotele. intitolata Inter e Come noto il frammento, stando alla traduzione di Diels suona e II pretazioni /enomenologiche di Aris/otele. Lo seritto rimasto per pili <<Ma lil donde Ie cose hanno illoro sorgere, si volge anche illo';' venir di settant' anni meroto. Gadamer ne posseJeva una copia, andata per menD, secondo la necessita; esse pagano redprocamente la pena e il fio sa e poi ritrovata, che pubblico nd 1989 (Heidegger, 1989), accom per la loro malvagitil secondo il tempo stabilito». A questa Heidegger pagnata da una presentazione di Gadamer (1989). Sull'importanza di 0p'pone, ~ome «traduzione piu letterale del dette» la seguente: (<Ma da Aristotde per l'daborazione dell' «ontologia fondamentale» si veda F. e da em per Ie cose la generazione, sorge anche la dissoluzione ver CIO Volpi (1984 e 1992), che ricostruisce con estremo rigore i luoghi in d! so secondo il necessario; esse si rendono infatti reciprocamen ~~. cui HeiJegger prima di Essere e tempo si confronta con Aristotde te glUSt1Z1a e ammenda per l'ingiustizia, secondo l'ordine del tempo» nonche informa sulle vicende editoriali dei vari corsi, lezioni e semi (Heidegger, 1950, trad. it. p. 307). Secondo la Arendt, che appunto ve nan heideggeriani su Aristotele. Importantissimo per quanta riguar de m questa sentto un'altr. cesura interna al pensiero di Heidegger, II e da l'intluenza dd filosofo su Hannah Arendt anche Heidegger, dl - dove sebbene Eraelito non venga mai citato, det~o An~sslmandro 1992. Si veda anche il corso del semestre invernale 1929-30 (Heideg Hetdegger mterpreta il frammento di Anassimandro come se fosse sta ger, 1983). fi to ispirato da Eraelito - corrisponde a uno stato d' animo nuovo del Sul curiose interesse di questi ultimi anni sulla relazione Arendt LO losofo tedesco, che intravede, per 1a Germania uscita sconlitt. dalla HeiJegger non da un punte di vista ftiosofico, rna sentimentale. si ve guerra, la possibilita di un nuovo inizio. da l'informato e tendenzioso libro di Ettinger, 1995. VII VI Hannah Arendt Hannah Arendt, /iloso/ia e politica la Arendt che egli abbia messo da parte iI problema del che iI pensiero puo fare e «poetare I'enigma dell'essere».12 «primato originario» dell'Essere per porre in risalto iI «di Che I' «errore» sia iI contrassegno di ogni storia umana, e venire» degli enti. Questa e Ia chiave interpretativa con la che in questa errare l'Essere non abbia a1cuna implicazio quale si appresta a decifrare Ie parole, contenute ne It det aI ne, e la condizione che apre pensiero, anche <<non pro se to di Anassimandro: <<lI non-essere-nascosto dell' ente, la fessionale», la possibilita di riflettere sui significato in di e chiarezza accordata ad esso (dall'Essere) oscura la luce del· ogni singolo accadimento. Ma ancor pill radicale la sua I'Essere», infatti <J'Essere si ritrae mentre si svela nell'ente» adesione alia condanna pronunciata da Heidegger nei con· (Heidegger, 1950, trad. it. p. 314). Non interessa qui ripor fronti della «smania di persistere». E dall'assenso senza ri tare la ricostruzione arendtiana del testo heideggeriano, si serve accordato aile parole con cui egli si pronuncia sui gnificativo e che per lei esso apra la prospettiva di un ri que! <<Via via soggiomante» che <<insiste ne! suo essere pre scatto degli affari umani. Li redima cioe da quell'inautenti sente» e che si arroga <Ja pretesa di sottrarsi alia transito· cita che a1trove, nello stesso Heidegger, e iI tratto caratteri rieta del suo soggiomo», fissandosi <<nell' ostinazione della stico di quell' <<intervallo tra due assenze» in cui consiste iI aI persistenza»," emerge cio che e pill proprio pensiero mondo degli uomini: quel <<soggiomo transitorio» che ha arendtiano. Vale a dire la denuncia del tentativo, messo in e inizio con la perdita dell' originario rifugio accordato dal atto da un essere la cui finitudine intrascendibile, di fug aI I'Essere e termina col fare ritomo ad esso. Ora, grazie ri gire la temporalita in un ilIusorio pensierodella permanen· trarsi dell'Essere dalla sfera dell' ente, gli enti sono <<SViati za. In questa fuga consiste I' autentico atto di nascita della nell'erramento» e «questo e"amento costiruisce iI regno metafisica, nel cui segno hanno avuto luogo Ie devastanti ri 10 <oenza dell' errore (. .. ) spazio in cui si dispiega la storia>>: cadute della filosofia prima sulla praxis umana. erramento non vi sarebbe alcuna connessione da destino a La discutibile differenza che ella rimarca tra un Heideg destino: non ci sarebbe stona» (Arendt, 1978b, trad. it. p. ger che nel pensare I'evento (Ereigms) rimane ancora am 518). In questa regno dell' errore, che appunto coincide biguamente legato a quella metafisica che intendeva mette· con iI regno della storia, della finitudine, della temporalita re sotto accusa e un Heidegger fmalmente Iiberato dallo e - in cui gli uomini si trovano gettati - <<non c' e posto per spettro del Getst hegeliano piuttosto da intendersi come una "Storia dell'Essere" (Seinsgeschichte) attiva dietro Ie indicazione della sua specifica collocazione: fare proprie Ie spalle degli uomini agenti; I'Essere, nel rifugio del suo na aI grandi acquisizioni heideggeriane, ma segnalame con- scondimento, non ha storia e "ogni epoca della storia del mondo e un'epoca di erramento"" (Arendt, 1978b, trad. it. " lvi, p. 348, dove scrive: <ill se l'essenza dell'uomo riposasse nel p. 519). Nello schema heideggeriano - in realta in quello pensare la verita dell'essere? AlIora il pensiero deve poetare l'enigma arendtiano proiettato nell' esegesi del Detto di Anassiman do e dell'essere. Esso pona l'aurora del pensato nella vicinanza di che dro - c'e dunque per I'autrice soltanto «erramento», c'e so da pensarsi». lo storia umana che, una volta lil1erata dall'ingombrante lvi, p. 331; il passo recita: «D via via soggiornante - in quanta sog lJ e giomante - [west] nella connessione che connette l' esser-presente al presenza della Storia dell'Essere (Seinsgeschichte), non ha • Ia duplice "assenza". Ma proprio in quanta essente presente e solo per pill bisogno di trovare iI proprio senso e iI proprio fme in questo, il via via soggiomante puo anche indugiare nel suo soggiomo. un a1trove che la trascenda. La Arendt precisa inoltre che e Ci6 che arrivata PUD persistere nel suo soggiomo per essere mag n se nel commento del detto di Anassimandro Heidegger giormente presente, nel sensa di "pennanente". via via soggioman ill te insiste nel suo esser-presente.ln tal modo si arroga la pretesa sot parla ancora di un pensiero che risponde all' appello de! trarsi alla transitorieta del suo soggiomo. Si fissa nell'ostinazione del I'Essere, si tratta, tuttavia, di un Essere che si e fatto da par I'insistenza. Non tiene piiI conto degli altri essenti·presenti. Si irrigidi· te e de! quale nulla si puo affermare. Poiche ora, tutto cio see, come se il soggiomare cansistesse nella permanenza durevolo>. VIII IX Hannah Arendt Hannah Arendt:/iloso/ia e politica tempo Ie ambiguita e Ie insidie teoriche; non da ultimo, usa pone i propri criteri costrittivi alia prassi. Per condurre, re gli strumenti fomiti da Heidegger per decostruire il pen ognuno sui propri binari, quest' operazione di ricostruzione siero heideggeriano stesso. Risulta evidente che l' autrice se e di successiva distruzione delle nozioni tradite, entrambi gue il percotso tracciato da Essere e tempo. Moltissime so sono portati a prestare attenzione alia riflessione preplato no Ie analogie che gia a un primo confronto saltano agli oc nica, a quella Friihe greca, come direbbe Heidegger, che te chi tra i due pensatori. Innanzirutto, e in generale, Ii acco stimonia di un pensiero il quale non si e ancora irrigidito muna la constatazione della fine della tradizione metafisica nelle forme metafisiche tradizionali. Nella fattispecie, Ome e la conseguente necessitil di guardare al passato, sia esso ro, Erodoto e Tucidide sono per la Arendt significativi strettamente filosofico filosofico-politico, con occhi nuo esempi della valutazione greca della vita activa, prima che si 0 vi, di sottoporlo, cioe, a domande che pongano in questio stabilisse il primato della vita contemplativa. E i punti di ne i concetti e Ie risposte tramandate. COS! come Heideg contatto non si fermano certo a queste analogie formali. ger, anche Hannah Arendt conduce un' opera di decostru Con il richiamare attravetso questi pochi esempi l'a tten zione della tradizione filosofica: un' opera di demontage che zione su alcune convergenze tra i due autori, non si voleva ripercorre Ie tappe dell' egemonia del discotso filosofico a in nulla ridurre I'originalita del pensiero arendtiano, per si partire da Platone. Se, ancora, per Heidegger il pensiero tuarlo in una condizione subaltema a quello di Heidegger. metafisico equivale alia storia dell' oblio dell'Essere, per la Cio che mi preme segnalare e piuttosto la rilevanza di un Arendt la filosofia politica della Main Tradition e sostan "dialogo", di una continuita, e non, come tanti sostengono, I zialmente riconducibile al tentativo sistematico di liberarsi di una semplice contrapposizione, tra illascito della filoso dell' autentico significato dell' agire politico. Analogamente fia heideggeriana e un approccio, quello arendtiano, che, al a quanta accade con la Seinsgeschichte, anche nella rico pari di quello di altri autori del secondo Novecento, cerca struzione arendtiana si tratta di far risaltare, sullo sfondo di di lasciarsi alIe spalle Ie ambiguita e Ie zone d' ombra di una petsistente e profonda continuita, i momenti delle di , quella stessa filosofia, dislocandosi, almeno stando alle di scontinuita epocali. E Ie svolte attraverso cui si afferma il chiarazioni d'intenti, su di un terreno di riflessione diver primato della theoria, e con essa un modo di pensare I'Es so." Cio che la Arendt giunge a pensare si configura, in ul- sere sul modello della semplice presenza, corrispondono in ultima analisi alIe varie tappe che nelle opere arendtiane Tanto che per certi aspetti si viene a trovare in una situazione tal scandiscono il progressivo fraintendimento del vero signifi I' volta simile a quella di Derrida. Entrambi consapevoli dell'illusorieta I cato della praxis. Anche se non sempre in maniera esplici di qudla «scienza terribile» che pater cancdlare con un'unico gesto tai' la Arendt non manchera di derivare dai cambiamenti consiste nella tradizione metafisica, essi non mancano tuttavia eli pun del modo di pensare la verita i corrispondenti mutamenti tare il dito verso l' atteggiamento aneora «teoretico» e «contemplativo» di Heidegger. Si puc dire che anche per la Arendt, come testimoniano nell' ambito della riflessione sulla politica, Insomma, se per Ie pagine de La vita deli4 mente, la temarica della «differenza ontolo Heidegger la verita, a partire da Platone, si trasforma da gica» tra Essere cd eoti appaia ancora prigioniera quantomeno di una gioco non distruttivo di velamento e disvelamento dell'Es / nostalgia metafisica. Quasi che Heidegger, per dirla con Derrida, cer~ sere in conoscenza certa dell' ente, in adeguazione necessa casse anCOl'a di rispondere al problema dell'origine facendo ricorso a ria di intelletto e cosa, e proprio questa stessa nozione di ve una «parola unica», integra, precedente 00 successivi «erramenti» e al~ Ie successive differenziazioni. E come per il Hlosofo francese non c'e e rita, come certezza e corrispondenza, che per la Arendt im- e non c'e moo stata questa parola originaria e univoca, perche la diffe~ renza ad essere originaria, cos1 anche per la Arendt non esiste Wl uni~ n e Juogo in cui si fa esplicito questo «prestito» heideggeriano co evento originario, non si da alcun arche, perche e la pluralita ad I~ Wla es~ sere originaria. conferenza inedita: Arendt, 1969d. x XI Hanna/; Arendt Hannah Arendt:/iloso/ia e politica rima istanza, come una sorta di "ontologia plurale" che considerare il fenomeno totalitario soltanto nelle sue impli I rende superf\ua qualsiasi interrogazione sulla verita e sui cazioni storiche e politiche. Esso deve essere affrontato an senso dell'Essere: I'Essere semplicemente si da, e si da se che da un punto di vista per COS! dire fllosofico meglio, 0, condo una modalitit inestricabilmente legata alI'essere plu da una prospettiva di senso. Se, come Hannah Arendt so • rale. Nei termini arendtiani, I'operazione heideggeriana di stiene, il totalitarismo rappresenta il luogo di cristallizzazio smantellamento rimane incompiuta in quanto si rifiuta di ne delle contraddizioni dell' epoca modema, e al contempo ammettere, come costirutivo anche dd proprio fllosofare, il I segna la comparsa, nella storia occidentale, di qualcosa di limite che il mondo delle apparenze oppone al pensiero. Se radicalmente nuovo e impensato, la sua comprensione po invece COS! avesse fatto, se avesse cioe scomposto alIa radi ne problerni tanto etici quanta epistemologici (dr. Guaral ce, nei suoi dementi fenomenico-quotidiani, I'ipostasi dd do, infra, pp.45 ss.). Risultano inutilizzabili Ie categorie I'Io Penso, si sarebbe reso conto che originario non e il ce tradizionali della politica, dd diritto, dell' etica e della fllo larsi il rivdarsi della Verita dell'Essere, che solo la mente sofia; cio che avviene nei regimi totalitari non puo venir de 0 dd fllosofo puo cogliere, ma che originaria e I'esistenza del scritto in termini di semplice oppressione, di tirannide, di mondo e degli esseri che qud mondo abitano. Se COS! aves illegalita, di immoralita di nichilismo realizzato. Richiede 0 se fatto, soprattutto, non sarebbe caduto nell' errore, dovu anche una narrazione che, pur cercando di essere impar to a una sorta di "deformazione professionale", di inter ziale, non si conceda il lusso della neutralitit. l'a bisso dell'i pretare I' orrore nazista come un awenimento della 5toria nedito deve essere colmato e dunque compreso senza rut I dell'Essere. tavia che questa si trasfol1ni in un gesto assolutorio (dr. E a questa proposito che \' atteggiamento malinconico Guaraldo, infra, pp. 45 ss., Lefort, infra, pp. 1 ss., Aben della Arendt, di cui parla Lyotard, si alIontana dal ramme sour, infra, pp. 16 sS., ). COS!, pill che ricercare Ie cause che mOrare (An-denken) di Heidegger per farsi "responsabile e hanno lineannente prodotto il nazismo e 10 stalinismo - battagliero" nei confronti di una realta che strappa alIa con metodo che traduce in qualcosa di noto e manipolabile cio E templazione (dr. Guaraldo, infra, pp. 45 ss.). dalI'autoin che invece deve continuare a stupirci come inaudito - \' au ganno implicito in ogni puro fllosofare, che il suo pensiero, trice va alIa ricerca di quelle dinarniche dd passato che, accettando la sfida del suo essere "gettato" e "siruato", as contingentemente, ne hanno per cos1 dire reso pill facile la sai pill dell'''Esser-ci'' heideggeriano, trova la forza di testi realizzazione. moniare per cio che e accaduto e che non doveva accade I nodi storici presi in esame dallibro sono Olmai noti: il reo Una tesrimonianza sorretta innanzirutto dal faticoso ten faIIimento degli stati nazionali, e della loro promessa di co tativo di ricostruire gli awenimenti che hanno fatto esplo niugare cittadinanza e universalita dei diritti umani; la mas dere "il male radicale"; poi, dalIa difficile rifiessione su di sificazione della societa, che trasfol1lla gli appartenenti alIe un possibile significato inedito di politica; e infme, dalIa dassi in atorni impotenti e isolati; I'illimitato desiderio sommessa speranza che si possa trovare nella capacita di espansionistico dell'imperialismo, che oltre a concorrere al giudizio il luogo da cui combattere la "banalita dd male". Ia formazione di una mentalita dominatrice insegna alI'Eu In Le origini delltJtalitansmo (Arendt, 1951a) come dice ropa i metodi illegali e arbitrari messi a punto nelle colonie; giustamente Lefort, si manifesta per la prima volta la ten il razzismo - in primo luogo, appunto, I' antisernitismo - sione tipica di Hannah Arendt tra I' abirudine a riflettere che porta con se il fardello di credenze legate al sangue e al con categorie fllosofiche e il dovere etico di rimanere aper suolo; I'elaborazione di ideologie che pretendono di proce ta ai singoli eventi. Questo confronto diretto con il <<Il1ale dere in accordo con Ie eteme leggi della Narura e della 5to radicale» del ventesimo secolo non puo accontentarsi di ria. Altrettanto famosa e diventata I' analisi dd funziona- XlI XIII Hannah Arendt Hannah Arendt:!iloso/ia e politica mento intemo di tali regirni: il nazismo e 10 stalinismo, i due re Le origini del totalitarismo in un linguaggio neutrale e esempi di totalitarismo compiuto, non rappresentano una con pretese sdentifiche.16 eli forma estrema di stato forte. Lungi dal presentare una Come fa notare Lefort, si dovd invece aspettare un struttura monolitica, I'apparato istituzionale e legale totali rna di ridiscussione delle filosofie dialettiche perche venga tario deve rimanere estremamente duttile e mobile, per ascoltato il messaggio pili profondo della grande opera del pellIlettere la pili assoluta discrezionalita al capo e ad una 1951. Soltanto, doe, quando anche il marxismo viene in cerchia ristretta di suoi fedelissimi (Arendt, 1951a, trad. it. dagato come filosofia che non riesce a capovolgere il pro , pp. 535-599). Ma la differenza fondamentale tra regimi au ", getto razionalistico della modernita, rna anzi ne rafforza I'i toritari, dittatoriali tirannici e totalitarismi sta nel fatto che postasi soggettivistica e ne prosegue il programma «del do 0 questi ultimi non sono finalizzati a realizzare interessi di minio dell'Uno, della chiusura della societa su stessa» (efr. parte e nemmeno a conseguire semplicemente il silenzio di anche Lefort, 1976 e 1981). Se si presta attenzione a Ideo ogni forma di opposizione. Essi mirano a un fine ben pili logia e terrore, e al testo, fino a poco tempo fa inedito, che radicale e ambizioso: modificare la realtil per ricrearla se ne costituisce il precedente teorico,17 si puo scorgere sotto " condo gli assunti dell'ideologia. Si puo dire che un regime l' andamento narrativo dell' autrice la volonta di rintracciare diventi dawero totalitario quando, eliminata la reale oppo una sorta di "metafisica" del totalitarismo. Quella che Han sizione, vada alia ricerca del <<nemico oggettivo»: colui che nah Arendt alIora non esitava a chiamare <Ja vera natura non ha intenzione di opporsi al regime, rna che e awersa del totalitarismo» (Arendt, 1951a) sembra infatti corri , , rio per defmizione ideologica. Un procedimento, questo, I, spondere a un'esplosiva combinazione di determinismo e I che serve principalmente a tenere in funzione il terrore, ve , ro motore <Ii un regime che raggiunge il proprio cuhnine nel momenta in cui viene elaborata la categoria di <<nemico "Sulla recezione dell'opera del 1951 nella scienza politica america possibile», vale a dire quando Ie vittime vengono scelte in na, mi peImetto di rimandare alIa voce Tolali/ammo, da me redatta per l'Enctdopedia delle ScienZ' Sociali, "Istituto dell'Enciclopedia Ita modo del tutto casuale e arbitrario. La verita ultima sul fun e liana", vol. YD, eli prossima pubblicazione. zionamento totalitario racchiusa tuttavia nel campo di " Subito dopo la pubblicazione de Le origini del totalitarismo, Han sterminio, interpretato dalla Arendt come <<illaboratorio» nah Arendt inizia una ricerca, presentata alia "Guggenheim Founda e n in cui si vuole sperimentare l' assunto secondo cui <<tutto tion", dal titolo Totalitarian Elements in Marxism. libro che ne do veva scaturire doveva porre innanzitutto rimedio alIa mancanza, nel possibile»; illuogo in cui si mette in opera la modificazio l' opera del 1951, eli una spiegazione pill atticolata e plausibile delle ne della realta umana. Annientato prima come persona giu analogie tra nazismo e stalinismo. Questo libro non viene perc mai da ridica, poi come persona morale, e infine come individua to alle stampe. Alcune sue parti vengono pubblicate autonomamente: e lita unica, il singolo cosl finalmente ridotto a un fascio di per esempio il capitolo Ideologia e Terrore che va a costituire l'epilogo de Le orlglni del totaillarismo; mentre altri due capitoli, i primi due, reazioni animali che cancellano ogni traccia di liberta (ivi, confluiscono in quello che sara il saggio sulla storia pubblicato in Tro pp. 599-629). Schematizzati molto sinteticamente, sono passa/o e futuro. Altee parci verranno utilinate in Vita activo. La sezio questi gli elementi dell'interpretazione del totalitarismo e ne centrale, quella scritta per prima, non moo stata resa pubblica daI proposta dalla Arendt che faranno scuola. Sebbene discus I' autrice. rna la presento in Wla serie di conferenze all'Universita di sa per aver asserito, pili che dimostrato, I'equazione tra na Princeton, nell'autunno del 1953. Questo testo, rimasto fino a pochi e anni fa ineelito, stato pubblicato per la prima volta in italiano col ri zismo e stalinismo, questa lettura del fenomeno totalitario tolo Karl Marx e fa tradizione del penS/ero politico occidentale (Arendt, non trova sostanziali ostacoli alia sua diffusione. Tanto che e 1995d), Questo scritto molto importante per capire gli intenti e I'e gran parte della politologia americana, che pure attacca la voluzione del pensiero eli Hannah Arendt, su ci6 si veda I'Introduzio 'Arendt su singoli punti dell' analisi, non fa altro che tradur- ne a Arendt, 1995d, pp. 35-40. xv XIV

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