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Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità della Puglia PDF

589 Pages·2016·4.02 MB·Italian
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Preview Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità della Puglia

285 Prima edizione ebook: giugno 2015 © 2007, 2015 Newton Compton editori s.r.l. Roma, Casella postale 6214 ISBN 978-88-541-8503-6 www.newtoncompton.com Edizione elettronica realizzata da Gag srl Antonella Lattanzi con aggiornamenti di Natalino Lattanzi Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità della Puglia Newton Compton editori Introduzione La Puglia è una regione dal passato storico estremamente interessante. In questa lingua di terra bagnata dal mare – il “tacco dello stivale” – si sono susseguite diverse dominazioni. Dapprima, la Puglia fu la terra degli Illiri, poi dei popoli della Magna Grecia, quindi dei Romani. L’avvicendarsi delle dominazioni si affiancò sempre all’alternarsi di guerre, furibonde battaglie, cruenti saccheggi, e anche di epidemie, povertà, siccità e paura. Testimonianza ne sia, tra l’altro, l’enorme numero di chiesette, centri rurali dall’abbagliante biancore, fortezze militari, borghi medievali, di cui la Puglia è letteralmente costellata, molto più di tante altre regioni. Nonostante le condizioni non sempre favorevoli, però, la popolazione pugliese, dominata da Longobardi, Saraceni, Normanni, Angioini, Aragonesi, Borboni, non smise mai, complice la magnanimità del mare e la fecondità dei campi, di abitare questa solare regione meridionale, terra degli ulivi, dei trulli, della pizzica salentina, dei marinai, dei contadini, dei commercianti, della cucina mediterranea, e di paesaggi mozzafiato, sia che si parli di rocce stagliate a picco su un mare seducente, sia che si racconti di manieri stregati e di grotte incantate, abitate da dolcissime fanciulle, o che si visitino meraviglie naturali, come il Parco Nazionale del Gargano. La Puglia, allora, ha fatto i pugliesi. E i pugliesi hanno costruito nel loro territorio, nel corso dei secoli, un eterogeneo patrimonio culturale, che, arricchitosi e diversificatosi anche grazie alle diverse presenze esterne, ha una fisionomia multiforme ed eterogenea, nelle parlate come nelle abitudini, nelle superstizioni come nella fede religiosa. A testimonianza del suo florido passato storico, la Puglia presenta un gran numero di siti archeologici (come le misteriose tombe di Egnazia), monumenti, chiese (come la basilica di San Nicola di Bari), castelli (come il “magico” Castel del Monte), costruzioni antichissime, della maggior parte dei quali le origini e le vicende ancora oggi rimangono avvolte nel mistero. Parliamo per esempio dei trulli, costruzioni a secco tipiche della Valle d’Itria, o del dolmen di Bisceglie, o della grotta Zinzulusa, di straordinaria bellezza, o ancora degli antichissimi (tra i più antichi in assoluto!) insediamenti umani identificati a Porto Badisco, o dei Massi della Vecchia, che secondo alcune credenze sono stati lanciati sul posto dal mitico Ercole, o ancora dell’acchiatura, il favoloso tesoro la cui ubicazione è rivelata solo in sogno e solo da folletti e diavoli. E ancora, da non sottovalutare sono le numerosissime manifestazioni artistiche, ufficiali e non, che si moltiplicano spontaneamente arricchendo di luci, colori e sapori la totalità del territorio pugliese. Ecco perché è importante una “guida insolita” della Puglia, che renda ragione a questa splendida regione – come splendide sono tutte le regioni d’Italia –, al suo immenso patrimonio culturale, folcloristico, umano, storico-artistico- archeologico, spesso sommerso e dimenticato ma, posso assicurarlo, sempre decisamente suggestivo. Che cosa c’è in una guida insolita della Puglia? Oltre alle storie, alle tradizioni, ai miti, ai luoghi che racconta a proposito di questo rettangolo di terra, questo libro disvela al lettore una serie di aspetti forse mai conosciuti del “tacco” dello stivale, una serie di aspetti che, qui indagati sin nell’anima della regione, ne fanno un territorio particolarmente affascinante. Una Puglia diversa, avvincente, incantevole, quella a cui questo libro fa da guida. Una Puglia non solo ricca di tradizioni e miti affascinanti, ma che ha dato i natali a personaggi come l’instancabile Mennea, o come il mitico, bellissimo Rodolfo Valentino. Una guida insolita perché non solo ha le caratteristiche di un manuale turistico accurato e approfondito, un meticoloso taccuino colmo di nozioni utilissime e interessanti – toponimi, date e luoghi delle sagre, dei mercati rionali, numeri di telefono dei comuni, delle guardie mediche, orari e recapiti dei musei, indicazioni stradali per raggiungere ogni paese e quant’altro –, un libro corredato di tutte le indicazioni canoniche più utili alla scoperta di un territorio ricco e suggestivo come quello pugliese; ma anche una guida minuziosa che, oltre alle storie dei luoghi, riporta le storie delle persone, delle tradizioni, dei miti, delle leggende, della cucina tipica e degli aspetti più nascosti del territorio. Così, seguendo questi itinerari pugliesi, andremo a scoprire lo Scoglio delle due sorelle, a Melendugno, che racconta la storia di un abbraccio di amore e di morte, o la leggenda di un magico cervo a Francavilla Fontana, o ci imbatteremo in uno dei pochi Alberi della Libertà sopravvissuti all’ira restauratrice dei giansenisti, piantato in Puglia in seguito al vento di liberazione portato in Italia e in Europa da Napoleone, o ancora andremo a immergerci nei segreti sconosciuti di Castel del Monte, diadema delle Murge pugliesi, sorta di cattedrale che sorge dal deserto, e scopriremo le orme dei Templari, e l’origine più profonda dei trulli, antiche dimore di origine cabalistico-esoterica. Continuando nella scoperta della Puglia, ci imbatteremo nel culto mariano, qui estremamente sentito anche perché vi capitavano spesso i monaci basiliani, provenienti dall’Oriente, in seguito all’iconoclastia (la distruzione delle immagini sacre) decretata da Costante II, imperatore del Sacro Romano Impero d’Oriente. I monaci, arrivati in Puglia, nascondevano le immagini sacre nei cespugli e fra i rovi. Quando queste venivano ritrovate dal popolo, o dai principi a caccia da quelle parti, si gridava al miracolo e spesso, nei luoghi ove le icone erano miracolosamente “comparse”, sorgevano cappelle e chiese votive. Quella che avete tra le mani è anche una guida culinaria ai sapori più amati della Puglia: il pesce crudo, il “ragù del macellaio”, con la sua particolarissima ricetta tradizionale (tipica per esempio di Manfredonia), i calzoni e le focacce, i vini prelibati di Andria e Manduria, le salsicce, l’agnello, il maiale, le cicorie e le fave. Il cibo pugliese fu tanto amato da Federico II che non solo il puer Apuliae costellò questa regione di castelli ma, com’è documentato in questo libro, inventò una sua propria cucina a partire dagli alimenti tipici pugliesi. La Puglia è anche la terra dei briganti, tra i quali si ricorda in particolare il sergente Romano, che combatteva per la restaurazione del regno borbonico. Tra le notizie raccontate nel saggio, c’è inoltre la storia delle suggestive gravine pugliesi, e quella di una ragazza gettatasi da una torre a causa del Guercio, proprietario di un feudo che reclamava di esercitare lo ius primae noctis sulla povera fanciulla. E come dimenticare che la Puglia è anche la terra di padre Pio, al cui culto uomini e donne di tutto il mondo sono profondamente devoti? Nella guida si racconta di come padre Pio abbia voluto la costruzione dell’ospedale di San Giovanni Rotondo, e di come a lui siano ascritti moltissimi miracoli, oltre alla levitazione, all’ubiquità, alle sacre stimmate. Ma non è finita. Anche la grande Storia racconta vicende meravigliose e terribili nei territori della Puglia. Come la battaglia di Canne, leggendario, sanguinosissimo conflitto svoltosi proprio in questa regione tra Annibale e i Cartaginesi contro i Romani che, dolorosamente sconfitti, persero durante lo scontro oltre cinquantamila soldati, in quello che gli storici di tutti i tempi definiscono come uno dei più grandi massacri mai subiti dall’esercito romano. Fu in Puglia, inoltre, che si svolse l’epica disfida di Barletta, cantata dai poeti di tutti i tempi, ed è sulle coste di Barletta che fu rinvenuto il gigantesco Colosso, misteriosa statua sulla cui storia si sono intessute, nei secoli, moltissime leggende. Questo è quindi un libro poliedrico e personalizzabile. Per un verso, si può adoperarlo come una vera e propria guida turistica, delle più meticolose, alla ricerca delle chiese, dei castelli, dei monumenti, delle sagre, della cucina tipica, delle tradizioni della Puglia. Oppure, si può utilizzarlo come un vero e proprio strumento di ricerca, per penetrare la vera anima della Puglia, una Puglia nascosta eppure, come ogni luogo, straordinariamente bella. E ancora, questo libro si può usare come una raccolta di racconti, di miti, di leggende, di biografie di personaggi eccezionali, di pezzi di storia che fanno parte del nostro bagaglio culturale comune. Una Puglia insolita, allora, bella come un principessa, cattiva come una strega, leggera come una fata; una Puglia difficile da conoscere in altro modo, e raccontata con cura in questo libro, che ci promette un viaggio dei più straordinari e affascinanti in una terra che magari abbiamo sempre pensato di conoscere, ma che si rivela, qui, policroma e caleidoscopica come mai avremmo osato immaginare. www.popobawa.it/itinerari/puglia/index.htm Giovinazzo Mercato settimanale: venerdì Santo patrono: Maria Santissima di Corsignano Festa patronale: 3ª settimana di agosto Abitanti: giovinazzesi Come si raggiunge: SS 16 Adriatica Foggia-Bari. Dista 108 km da Foggia e 20 km da Bari; A 14 casello autostradale Napoli-Bari al km 4,3 Guardia medica: tel. 080 3357810 Cenni storici L’origine del toponimo è oggetto di varie interpretazioni, di cui certamente la più suggestiva è quella che farebbe derivare il nome della città da una persona, un certo Johannacius, che corrisponde all’attuale italiano Giovannaccio. Con molta probabilità, invece, Giovinazzo sarebbe l’unione di Juvenis e Netium, in ricordo dell’antica città peucetica Netium, distrutta durante le guerre puniche e ricostruita dai Romani come, appunto, Juvenis Netium, poi divenuta Juvenatium e, infine, Giovinazzo. Le vicende storiche del piccolo ma operoso centro furono legate ai vari feudatari che la possedettero, tra cui vanno ricordati il conte Amico, nell’XI secolo, i Gonzaga, dal XV al XVII secolo, e i Giudice. Oggi è una località balneare segnalata con tre vele nella Guida Blu di Legambiente. Monumenti e chiese Il palazzo ducale, della metà del Seicento, ubicato sul mare, si affaccia su piazza Duomo. Di particolare interesse i suggestivi sotterranei adagiati sugli scogli. La corte De Ritiis, con i bassorilievi del re Filippo IV e di Ferdinando II, fu sede di vari signori. Palazzo Spinelli-Sagarriga, del XIII secolo. Palazzo Saraceno, in stile rinascimentale, ricco di stemmi e iscrizioni. La cattedrale, del 1283, ristrutturata in stile barocco, presenta due pregevoli campanili di epoca diversa, uno in stile romanico e l’altro in stile barocco. All’interno, tra i vari pregiati arredi, conserva l’icona bizantina della Madonna di Corsignano, patrona della città. La chiesa dello Spirito Santo, del 1395, in stile tardoromanico, è dotata di due belle cupole a trullo. Il portale reca lo stemma di Bonifacio IX; all’interno è visibile un altare del 1492. La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, del Cinquecento, conserva tele e sculture di grande pregio. La torre delle Pietre Rosse fu eretta tra il XIII e il XIV secolo. È una costruzione a due piani in direzione Santo Spirito. La torre Memoragia, del XVI secolo, reca lo stemma di Nicola Framarino e Beatrice Rogadeo. La torre di Montedoro è una massiccia costruzione su due piani, di epoca basso- medievale, con una piccola cappella. La torre Rufolo, del XIV secolo, è ciò che rimane di un antico castello. La torre del Tuono, così detta per essere stata colpita da una folgore, fu completamente ricostruita dalla famiglia Sagarriga nel 1663. Sull’architrave d’ingresso vi era una lapide sulla quale Michele Sagarriga aveva fatto scolpire le seguenti parole: Mihi, meis et omnibus. Eventi, feste, sagre, fiere e mercati 1ª domenica di ogni mese: Mercato dell’antiquariato in piazza Vittorio Emanuele. Domenica successiva al 17 febbraio: Festa di sant’Antonio Abate con falò. 13 giugno: Festa di sant’Antonio da Padova con fuochi pirotecnici e concerti bandistici. Dal 1° luglio al 1° agosto: Estate Giovinazzese con spettacoli vari. 3 luglio: Festa di san Tommaso. 1ª settimana d’agosto: Sagra del panino della nonna. 15 agosto: Fiera del bestiame. 3ª settimana d’agosto: Festa della Madonna di Corsignano con corteo storico che rievoca la traslazione dell’icona bizantina della Madonna nella cattedrale, donata da un crociato francese alla città. Una tradizione tipicamente giovinazzese

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Newton, 2015. — 720 p.Puglia, una regione tutta da scoprireChe cosa c’è in una guida insolita della Puglia? Al di là delle tradizioni, dei miti, delle storie che si raccontano da sempre a proposito di questo rettangolo di terra, il volume svela una serie di aspetti forse mai conosciuti del “
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