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Guerra e strategia nell'età contemporanea PDF

464 Pages·1992·29.044 MB·Italian
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FORUM PER I PROBLEMI DELLA PACE E DELLA GUERRA M. Alexander B. Bond M. Carver T.W. Collier G.A. Craig Ph.A. Crowl L. Freedman F. Gilbert M. Howard D. Maclisaac P. Paret G.E. Rothenberg J. Shy Guerra e strategia nell'età contemporanea a cura di Peter Paret edizione italiana a cura di Nicola. Labanca MARIETTI Comprendere in un'ottica «realistica» le cause e la natura dei conflitti armati dell’età contemporanea, sempre più segnati dagli scenari della guerra totale, richiede uno sforzo scientifico di ampio respiro. Ep- pure troppo spesso lo studio dei conflitti degli ultimi due secoli e delle strategie che li hanno mossi (dalle guerre della Rivoluzione Francese alla Grande Guer- ra, dalla seconda guerra mondiale all’incubo di uno scambio atomico in questo dopoguerra) ha artificial- mente isolato la storia militare delle guerre dal suo più ampio contesto storico. Da una prospettiva rigorosamente attenta ai rapporti fra guerra e società, gli studiosi coordinati da Peter Paret offrono invece con questo volume l’introduzio- ne più completa ai temi maggiori dell’evoluzione del- la guerra e ai protagonisti più significativi della rifles- sione strategica: dai tempi di Napoleone e di Clause- witz ai nostri anni Ottanta. Quest’edizione, curata da Nicola Labanca, rende finalmente disponibile al lettore italiano quello che è già un classico della lette- ratura internazionale. Grafica di Andrea Musso Forum per i problemi della pace e della guerra 3 Pal pi ta liga gls eg os PSIIORE. | ai Le crtava fara 2 bu a Ri® %d)A )f, ritni pà È dii‘: n" < a:i i spendo ate . tune. flore ea Ere 13 peer e ipa ape Bug de bd DER OERE. (Aa ta) eu e fe dany a Mera» fran È i 10 Ra Mete pa SI A renti is e a I a Le ro 8 at ra 4 de M. Alexander B. Bond M. Carver T.W. Collier G.A.Craig Ph.A. Crowl L. Freedman F. Gilbert M. Howard D. Macisaac P. Paret G.E. Rothenberg J. Shy Guerra e strategia nell'età contemporanea a cura di Peter Paret edizione italiana a cura di Nicola Labanca Ù MARIETTI Edizione originale: Makers of Modern Strategy, © Princeton University Press, Princeton, NJ., 1986. Tutti i diritti riservati. Sono vietate la riproduzione e la trasmissione, anche parziale, del libro con qualsiasi sistema elettronico o meccanico, senza la preventiva autorizza- zione da parte dell'Editore. Traduzioni di Massimo Baldini (per i saggi di L. Freedman, M. Carver, J. Shy e T. Collier), Nicola Labanca (per i saggi di P. Paret, J. Shy, G.A. Craig, M. Howard, e per le Indicazioni bibliografiche) e Antonella Rossi (per i saggi di G.E. Rothenberg, P.A. Crowl, B. Bond e M. Alexander, D. MacIsaac, G.A. Craig e F. Gilbert). I edizione italiana 1992 © 1992 Casa Editrice Marietti S.p.A. via Palestro 10/8 - Tel. 010/8393789 16122 Genova ISBN 88-211-9405-1 Indice I due Makers of Modern Strategy: guerra e società, storia e scienze sociali di Nicola Labanca 7 Introduzione all’edizione italiana di Peter Paret 33 Introduzione di Peter Paret 35 Parte prima Napoleone e la rivoluzione della guerra di Peter Paret 43 Jomini di John Shy 61 Clausewitz di Peter Paret 101 Moltke, Schlieffen e la dottrina dell’aggiramento strategico di Gunther E. Rothenberg 127 Alfred Thayer Mahan: lo storico navale di Philip A. Crowl 155 Parte seconda Il leader politico in quanto stratega di Gordon A. Craig 189 Uomini di fronte al fuoco: la dottrina dell'offensiva nel 1914 di Michael Howard 215 6 GUERRA E STRATEGIA NELL'ETÀ CONTEMPORANEA Liddell Hart e de Gaulle: le dottrine della responsabilità limitata e della difesa mobile di Brian Bond e Martin Alexander 231 Voci dal profondo blu: i teorici del potere aereo di David MacIsaac Vai Parte terza Le prime due generazioni di strateghi nucleari di Lawrence Freedman 283 La guerra convenzionale nell’era nucleare di Michael Carver 325 La guerra rivoluzionaria di John Shy e Thomas W. Collier 361 Riflessioni sulla strategia del presente e del futuro di Gordon A. Craig e Felix Gilbert 407 Note bibliografiche 415 Indice dei nomi 443 I due Makers of Modern Strategy: guerra e società, storia e scienze sociali di Nicola Labanca «La guerra è uno dei problemi centrali del nostro tempo: qualcuno dice il problema centrale», ha scritto Norberto Bobbio!. E alla stregua di opera fondamentale e «classica»? per comprendere la guerra fu giudicata la pubbli- cazione nel 1943, a cura di Edward Mead Earle e per i tipi della prestigiosa Princeton University Press, di Makers of Modern Strategy. Anche dopo un trentennio il giudizio su quest'opera non era mutato da parte di chi scientifi- camente si interroga sui gravi problemi della guerra e della pace, delle forze armate e del loro rapporto con la società’. Era peraltro un’opera che non si era tentato di ripetere o di imitare‘. I ventuno saggi di Makers (scritti da storici accademici, pensatori, analisti, militari) hanno così rappresentato per un lungo periodo, soprattutto nel mondo anglosassone, il primo strumento scientifico per chi intendeva avvicinarsi allo studio della guerra e della sua storia. L’impronta accademica dell’opera era chiara e la distingueva dalla pubblici- stica coeva. La riflessione era principalmente storica, ma aperta a sollecitazio- ni filosofiche (natura della guerra, etica e guerra), sociologiche (composizione delle forze armate), di scienza della politica (rapporti fra politici e militari). Gli autori del Makers di Earle non erano solo americani: erano anche inglesi, francesi e tedeschi, taluni di quest'ultimi allontanatisi per ragioni politiche o razziali dalla Germania allora sotto il regime nazista. Tutto ciò fece la fortuna del volume presso un pubblico ben più vasto dei soli cultori statunitensi di Clio. Con l’andare del tempo, il progredire degli studi e delle riflessioni sulla guerra, la qualificazione dei war and society studies, l'emergere degli strategic studies — in quell’età nucleare che nel 1943 era ancora questione solo di se- greti laboratori — non potevano non far sentire l’esigenza di un aggiorna- mento. Da qui l’interesse verso la decisione di Peter Paret di curare e pubblicare una nuova raccolta, esemplata su quella di Earle e sempre sotto il titolo di Makers of Modern Strategy: raccolta largamente rinnovata ed approfondita («una delle più complete ed affascinanti», è stata definita’) di cui presentia- mo qui una versione italiana. In Filosofia della guerra nell’età atomica, Bobbio ha proposto di differenzia re cinque atteggiamenti intellettuali nei confronti della guerra. Di uno di que- sti, quello «realista», egli ha scritto che si tratta dell’atteggiamento dei «mini mizzatori», dei tecnici, se non addirittura dei «cinici». Le note che seguono non parlano di filosofie né di teorie’ della guerra, 8 GUERRA E STRATEGIA NELL'ETÀ CONTEMPORANEA né solo della guerra atomica. Né si addentrano nei meandri del dibattito militare-strategico contemporaneo. Loro scopo è ripercorrere a grandi linee l'evoluzione novecentesca degli studi sulla guerra e di evidenziare, nella vi- cenda dei due Makers, quella variante dell’atteggiamento «realista» che direm- mo dei realisti preoccupati, or minimizzatori”. Sarà così più chiaro quanto e perché i due Makers abbiano saputo parlare ai cultori di più discipline. I. Le ragioni di un successo L’interesse suscitato dal Makers di Earle era di natura relativa, oltre che assoluta. Chi, dopo il 1943, non si accontentava degli scritti di occasione o di propa- ganda e non si fermava a quelli tecnici dei manuali delle accademie di guerra, prima di passare ad analisi più specialistiche sapeva di trovare in Makers — nel- lo spazio di un solo volume — una introduzione scientifica ai temi ed ai pro- tagonisti maggiori della vicenda bellica moderna. Da Machiavelli a Federico il Grande, da Clausewitz a Engels e Marx, da Moltke a Ludendorff a Mahan, sino ad Hitler, i grandi protagonisti erano letti a confronto con i temi maggio- ri, e classici: il rapporto fra politica e guerra, la composizione e gli scopi delle forze armate, le nuove tecniche militari, la prospettiva della guerra totale. Per questo suo andare alla radice dei problemi della guerra, rivisitandone i «classici», Makers costituiva nel panorama internazionale degli studi sulla guerra una felice eccezione. Per più di un verso si sentiva nelle sue pagine l’eredità della migliore tradizione liberale. Ma, come i politici, anche gli intel- lettuali non avevano studiato tutte le lezioni della Grande Guerra”. In tema di war studies, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale si era ormai lontani — è vero — dalla situazione di fine Ottocento, quando lo studio delle guerre era delegato ai militari e quando la ricerca sulla guerra era generalmente ridot- ta a questione tecnica. Allora, da un punto di vista disciplinare, quasi tut- to (e spesso il meglio) stava nei pur angusti steccati della storia militare: una disciplina con pochi cultori civili e schiacciata sulle esigenze operative degli istituti di istruzione militare. Scarse le eccezioni a tale panorama: le poche appassionate opere di ispirati antimilitaristi o di fantasiosi preveggenti", che mescolavano miti del proprio tempo a lucide anticipazioni, scomparivano nel mare magnum delle sinossi dei tecnici e dei professionisti in divisa. Nel ventennio seguente la pace di Versailles c’era stata invero una conside- revole crescita della letteratura sulla guerra. Vi è chi ha sostenuto anzi che proprio con la fine della Grande Guerra, atto di nascita della «memoria mo- derna», erano state messe le fondamenta di una risposta moderna alla guer- att; In realtà, lo studio serio e scientifico era stato appena avviato. Della guer- ra, della Grande Guerra, della guerra totale, era ancora urgente comprendere le conseguenze più che studiare le forme e le cause: come testimonia la grande

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