MIMESIS / ETEROTOPIE N. 472 Collana diretta da Salvo Vaccaro e Pierre Dalla Vigna comitato scientifico Pierandrea Amato (Università degli Studi di Messina), Stefano G. Azzarà (Univer- sità di Urbino), Oriana Binik (Università degli Studi Milano Bicocca), Pierre Dal- la Vigna (Università degli Studi “Insubria”, Varese), Giuseppe Di Giacomo (Sa- pienza Università di Roma), Raffaele Federici (Università degli Studi di Perugia), Maurizio Guerri (Accademia di Belle Arti di Brera), Salvo Vaccaro (Università degli Studi di Palermo), José Luis Villacañas Berlanga (Universidad Complutense de Madrid), Valentina Tirloni (Université Nice Sophia Antipolis), Jean-Jacques Wunenburger (Université Jean-Moulin Lyon 3), Micaela Latini (Università degli Studi di Cassino), Luca Marchetti (Sapienza Università di Roma) I testi pubblicati sono sottoposti a un processo di peer-review D L iego azzarich GRATITUDINE POLITICA I Dall’età classica al Medioevo MIMESIS Volume pubblicato con il contributo del Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Mon- net” dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. MIMESIS EDIZIONI (Milano – Udine) www.mimesisedizioni.it [email protected] Collana: Eterotopie, n. 472 Isbn: 9788857548487 © 2019 – MIM EDIZIONI SRL Via Monfalcone, 17/19 – 20099 Sesto San Giovanni (MI) Phone: +39 02 24861657 / 24416383 INDICE ringraziamenti 7 introDuzione 9 capitoLo i grecia. La gratituDine DegLi amici 33 1. L’‘ingratitudine’ democratica 33 2. Favori e amicizie politiche 40 3. L ’ordine naturale della gratitudine dalla sfera domestica alla sfera politica 49 3.1. Platone 53 3.2. Senofonte 59 3.3. Aristotele 63 4. La gratitudine politica nella storiografia greca 68 4.1. Erodoto 69 4.2. Tucidide 76 4.3. Polibio 84 capitoLo ii roma. gratituDine pubbLica e privata tra patroni e cLienti 95 1. La semantica della gratitudine 95 2. Cicerone: il dovere di essere grati 98 3. Seneca: la minaccia dell’ingratitudine alla fides e al patronato 106 4. La gratitudine politica nella storiografia romana 117 4.1. Cesare, Nepote, Tacito e Svetonio 118 4.2. Livio 122 capitoLo iii meDioevo. gratia, beneficium e meDiazione 133 1. Teologia del dono 133 1.1. Gli dèi benefattori greco-romani 134 1.2. Un solo dio per tutti i benefici 137 2. Eusebio di Cesarea: Costantino ‘cliente’ di Dio 140 3. Agostino d’Ippona: gratia e obbedienza 144 4. Patronati medievali e gratia del re 153 4.1. Patronati ecclesiastici 153 4.2. Patronati politici 157 4.3. Il potere politico alla conquista della gratia divina 161 5. La gratitudine politica nella teologia bassomedievale 165 5.1. Giovanni di Salisbury: la corruzione politica dello scambio di favori 166 5.2. Tommaso d’Aquino: la giustizia della gratitudo tra riconoscenza interiore e obbedienza esteriore 171 5.3. Marsilio da Padova: l’ingratitudine della Chiesa 185 concLusioni 193 bibLiografia 199 inDice Dei nomi 215 RINGRAZIAMENTI In un libro che si occupa di gratitudine, destinare una parte ai ringra- ziamenti è quasi banale, ma non per questo meno doveroso e sentito. La presente opera è l’esito di una ricerca che segna i primi passi nel 2013 ed è ispirata da un’intuizione legata a un episodio (su questioni di viabilità stra- dale). Eppure, da quel momento, l’intuizione si è trasformata in riflessione, in ipotesi e, infine, in oggetto di ricerca vero e proprio. Lungo tutto questo iter, il tema del rapporto tra gratitudine e politica è stato costantemente oggetto di confronto con amici, colleghi e studenti, con i quali ho avuto innumerevoli dialoghi, scambi di battute, discussioni e sessioni di lavoro che hanno tutte contribuito, in vari modi, sia a invogliarmi a proseguire le ricerche, sia a delineare in maniera sempre più chiara la materia che andavo toccando. Per questo motivo, mi è impossibile ringraziare e ricordare qui tutte le persone che lo meriterebbero. Destinato, pertanto, all’inevitabile colpa dell’ingratitudine, mi limito a menzionare solo coloro con i quali i confronti sono stati più significativi. Grazie a: Gianfranco Borrelli, per avermi esortato fin dall’inizio ad ap- profondire le ricerche sul rapporto tra gratitudine e politica e per le conver- sazioni, letture dei testi e suggerimenti che infaticabilmente mi ha concesso nel corso degli anni; Luigi Mascilli Migliorini per il supporto e i confronti; Roberto Esposito e Carlo Galli per la lettura di uno dei miei primi testi in cui tratteggiavo i lineamenti teorici della gratitudine politica, per l’incorag- giamento a proseguire e per i suggerimenti preziosi; Domenico Amirante per il supporto e per avermi consentito di presentare la tesi dell’episte- mologia della ‘ingratitudine’ (quale cifra del progetto politico moderno) a importanti studiosi internazionali del diritto comparato; Graziella Parati che ha supportato le mie ricerche ospitandomi come visiting researcher presso il Leslie Center for the Humanities del Dartmouth College; Darrin McMahon e Jacob Soll per l’incoraggiamento e per i consigli con i quali ho potuto inquadrare il tema da una prospettiva internazionale; France- sco Di Donato per gli scambi scientifici sul tema della gratitudine politica; 8 Gratitudine politica I Francesco Tuccari e Fausto Proietti per aver accolto con interesse le mie ricerche sulla gratitudine politica in John Locke e Adam Smith; Gennaro Carillo e Antonella Sannino per la gentilezza, la disponibilità e i preziosis- simi suggerimenti che mi hanno generosamente dato rispettivamente per i capitoli 1 e 2 e per il capitolo 3; Alessandro Arienzo per i continui confronti e scambi scientifici; Giuseppe Perconte Licatese per l’aiuto e il supporto; Riccardo Kulczycki, per i nostri confronti sul senso delle cose e sull’im- portanza del saper restituire; Marta Cariello, per gli innumerevoli e infiniti confronti e per il suo spaziotempo. Ringrazio, infine, il Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet” dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, nelle persone di Gian Maria Piccinelli (ex Direttore) e Pasqua- le Femia (Direttore), per il sostegno, la fiducia e il contributo finanziario per la pubblicazione. INTRODUZIONE La gratitudine è stata per secoli uno dei temi centrali su cui si è riflettuto per dare forma teorica e pratica alla politica. Nonostante ciò, la storia del pensiero politico – e gli studi politici in generale – ha mostrato in gran parte di non vedere tale presenza, lasciando un vuoto storiografico e di analisi che ha impedito di operare una riflessione sistematica sui risvolti politici della gratitudine, su ciò che in questo libro chiamiamo gratitudine politica. Come il lettore avrà modo di constatare, dall’età classica al Medioevo, ciò che oggi chiamiamo gratitudine – in greco e in latino non esisteva una sola parola per esprimere tale concetto – è stata teorizzata come la virtù del saper restituire opportunamente i benefici ricevuti, diventando il centro di un discorso destinato a orientare tanto la sfera privata, quanto quella pub- blica. La fondatezza di tale virtù è stata per secoli corroborata da argomenti differenti, ma collegati dalla comune convinzione dell’esistenza di un or- dine naturale retto da ciò che potremmo definire una logica di gratitudine, ossia una logica della restituzione che impone al destinatario di un dono di ricambiare il suo benefattore, così da tenere una condotta unanimemente associata alla giustizia. Il tema della gratitudine, quindi, si presenta spesso come processo educativo teso a prescrivere comportamenti razionali vin- colanti che insegnano a dare, ricevere e restituire beni/favori/servizi per non turbare l’ordine naturale. Il richiamo al rispetto di questa circolarità è centrale nel pensiero dei massimi pensatori del periodo considerato – sebbene articolato in modo diverso soprattutto prima e dopo la comparsa del cristianesimo – ed è utilizzato non solo per informare un’idea di etica personale e sociale, ma anche per tratteggiare il naturale ordine a cui deve ispirarsi la politica, sia all’interno – nel rapporto bidirezionale governanti- governati –, sia all’esterno – nel rapporto tra popoli. Contemporaneamente, affianco a queste manifestazioni immediatamen- te politiche della gratitudine, se ne cela un’altra, ascrivibile alla dimensio- ne dei rapporti di potere. La retorica del rispetto della logica di gratitudine trae forza dall’idea di un ordine naturale gerarchico, in cui si pensa che