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Gortania Vol. 28-2006 PDF

2006·75.8 MB·Italian
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GORTANIA uigi ATTI DEL MUSEO FRIULANO DI STORIA NATURALE 28 udine 2006 COMITATO SCIENTIFICO-ADVJSORY BOARD BRANDMAYR prof. Pietro Università della Calabria CARULLI prof. Giovanni Battista Università degli Studi di Trieste FRILLI prof. Franco Università degli Studi di Udine tGHIRARDELLI prof. Elvezia Università degli Studi di Trieste LANZINGER dott. Mi chele Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento Locc1p rof. Romano Università degli Studi di Udine M1NELLI prof. Alessandro Università degli Studi di Padova PoLDINI prof. Livio Università degli Studi di Trieste tSrECCHI prof. Mario Università degli Studi di Trieste T ARMANN dott. Gerhard Tiroler Landesmuseurn Ferdinandeurn di lnnsbrnck (Austria) TrNTORI prof. Andrea Università degli Sh1di di Milano TRINAJST1é prof. Ivo Università di Zagabria (Croazia) V AIAp rof. Franco Università degli Studi di Trieste W1LD dott. Rupert Staatliches Museum fur Naturkunde di Sh1ttgart (Gennania) CONSULENTI EDITORIALI-CONSULTINO EDITORS dott. Giovanni AMORI, Roma; prof. Alberto BROGLIO, Fen-ara; prof. Alfredo CASTELLARIN, Bolo gna; dott. Lanfredo CASTELLETTI, Como; prof.ssa Laura CATTANI, Bologna; prof. Guido CHELAZZI, Firenze; prof.ssa Fernanda CiANFICCONI, Perugia; dott. Michele CoooGNO, Trieste; prof. Clau dio D'AMICO, Bologna; prof. Radovan ERBEN, Zagabria (Croazia); prof. Maurizio GAETANI, Milano; prof. Folco GrusT1, Siena; dott. Peter HuEMER, Innsbruck (Austria); dott. Manfred A. JACH, Vienna (Austria); prof. Franz KRAPP, Bonn (Germania); dott. Boris KRvsTUFEK, Lubiana (Slovenia); prof. Benedetto LANZA, Firenze; prof. Luigi MASUTTI, Padova; prof. Paolo M1ETTO, Padova; prof. Pier Luigi N1M1s, Trieste; prof. Giuseppe OsELLA, L'Aquila; prof. Robe1t A. PATZNER, Salisbmgo (Austria); prof. Giulio PAVIA, Torino; dott. Fabio PERCO, Udine; prof. Corrado P1cc1NETTI, Bologna; prof. Mario PLENlCAR, Lubiana (Slovenia); prof.ssa Meta Povz, Lubiana (Slovenia); prof.ssa Loredana RJzz1L ONGO, Trieste; prof. Sandro RuFFo, Verona; prof. Bene detto SALA, Ferrara; prof. Enrico SERPAGLI, Modena; prof. Luciano Soss, Milano; prof. Stefano TuRILLAZZI, Firenze; prof. Augusto VIGNA-TAGLIANTI, Roma; dott. Carlo V10LANI, Pavia; prof. Tane WRABER, Lubiana (Slovenia); prof. Adriano ZANFERRARI, Udine. DIREZIONE E REDAZIONE-EDITO RIAL OFFICE Comune di Udine -Museo Friulano di Storia Naturale Via Marangoni 39/41,1-33100 UDINE-Te!. 0432/584711 -Fax 0432/584721 Direttore: Carlo Morandini Redazione: Carlo Bianchini, Massimo Buccheri, Maiia Manuela Giovannelli, Paolo Glerean, Giuseppe Muscio, Paola Visentini Impaginazione: Maria Manuela Giovannelli Riproduzione anche parziale vietata. Tutti i diritti riservati. - GORTANIA ATTI DEL MUSEO FRIULANO DI STORIA NATURALE VOL. 28 -2006 EDIZIONI DEL MUSEO FRIULANO DI STORIA NATURALE UDINE Alla memoria del prof Claudio Calligaris (Udine, 05.09.1955 - Udine, 23.09.2006) Il 23 settembre del 2006, all'età di 51 anni, è mancato il prof. Claudio Calligaris insegnante di scienze naturali al Liceo Scientifico "Pio Paschini" di Tolmezzo, appassionato naturalista esperto di botanica e di mineralogia. Profondo conoscitore delle montagne friulane ha tra l'altro contribuito con le sue scoperte e segnalazioni ad ampliare le conoscenze naturalistiche e a incrementare le collezioni del Museo. Gli amici e il personale del Museo vogliono ricordare la sua figura di naturalista, dedicandoGli il presente volume. Un ricordo di Claudio Calligaris È mancato Claudio Calligaris, dottore in scienze naturali: una breve, implacabile malattia ne ha avuto ragione a soli 51 anni. Non dirò dell'amaro percorso che ha dovuto affrontare, del riserbo e della dignità che hanno accompagnato i suoi ultimi mesi, del sorriso che cercava di trovare per noi, parenti e amici più cari, nei suoi giorni più estremi. Voglio ricordarlo per voi, per quanti lo hanno conosciuto e stimato e anche per me, con parole semplici, con la sincerità e il rispetto dovuti a una grande amicizia. Claudio, in realtà, avrebbe giudicato inappropriati e in qualche modo fittizi i termini roboanti e le allocuzioni altisonanti che talora si usano in questi casi; si considerava un insegnante, un normale dipendente statale al servizio di sempre nuove generazioni di studenti. Ma, in realtà, era senz'altro molto di più. Quando preparavo il materiale per un'escursione in montagna con lui, sapevo già che mi sarei dive1iito. Un divertimento completo, appagante, di quelli che permangono nel tempo: nei giorni immediatamente successivi come soddisfazione e benessere, più avanti sotto forma di gradite e impagabili memorie. Non era fatto di risate e di scambio di battute tra amici o, per lo meno, non solo. Era costituito soprattutto da un'atmosfera, che s'instaurava rapidamente, di intenso rapporto con l'ambiente. Tutto, dai sassi sul sentiero sconnesso alla prima fioritura dei prati di alta montagna era motivo di osservazione, confronto, compiacimento. La fatica, il sudore, il peso degli zaini, il sole che picchiava sulla testa e sulle spalle, o, al contrario, una folata di vento gelido a un passo alpino, tutto veniva accettato e goduto, fatto proprio, ricono sciuto come elemento costituente del proprio essere. E, in quei giorni, la Natura, la grande protagonista della vita e delle passioni culturali di Claudio, pervadeva il nostro tempo. Avrei pensato alla sua esistenza come a delle lunghe pause infrasettimanali, a stento sop portate, tra due giorni festivi di vita autentica, di tempo libero dedicato ai suoi studi e ai suoi interessi se non fosse stato per il suo lavoro. L'insegnamento gli pennetteva di trasmettere non solamente le competenze scientifiche che, indiscutibilmente, non gli mancavano, ma, innanzi tutto, gli consentiva di infondere negli studenti l'interesse, l'attenzione, lo stesso - troppo spesso ignorato - rispetto per l'ambiente che da sempre lo animavano. Nell'ambito scolastico, doveva rivelarsi componente attivo del gruppo docente, contribuen do, nel proprio campo, ad arricchire l'aula scientifica con molteplici, interessanti e multiformi reperti di minerali e rocce ad uso didattico. "Questo è per i miei studenti" era la frase tipica che accompagnava un nuovo ritrovamento degno di interesse. Negli anni, inoltre, ha contribuito ad implementare il patrimonio mineralogico e geopaleontologico del Museo Friulano di Storia Natu rale di Udine con interessanti esemplari pazientemente rinvenuti nei più disparati ambienti mon tani del Friuli e della Carnia. Il suo interesse ed il suo impegno sembravano inesauribili. lnsieme abbiamo percorso centinaia di sentieri montani, raggiunto vette, risalito torrenti e superato ghiaioni; stavamo attraversando insieme anche un periodo di vita, gli anni migliori, forse. Corrado Rosenfeld GORTANIA -Atti Museo Friul. di Storia Nat. 28 (2006) 7-18 Udine, 30.Xl.2007 ISSN: 0391-5859 M. PONTON UN'AREA POLIDEFORMATA NELLE PREALPI CARNICHE: IL MONTE BROILJ E IL CUEL DAL MELOC A POLYDEFORMED AREA IN THE CARNIAN PRE-ALPS: THE BROILI MOUNT AND THE CUEL DAL MELOC (NE ITALY) Riassunto breve - Le Prealpi Carniche si trovano all'interno delle Alpi Meridionali orientali caratterizzate dall'interferenza tra le strutture della Catena Dinarica di età paleogenica e quelle della Catena Sudalpina sviluppatasi nel Neogene. L'area del M. Broili e del Cuel dal Meloe presenta alcune evidenze di geometrie connesse con questi due eventi tettonici. Viene qui proposto un modello evolutivo valido per quest'area: 1) tettonica estensionale mesozoica con attivazione di faglie distensive orientate N-S che regolavano la sedimentazione; 2) Sviluppo di pieghe e sovrascorrimenti SW-vergenti durante l'Evento Mesoalpino; 3) Sviluppo di pieghe e sovrascorrimenti S-vergenti durante le prime fasi dell'evento Neoalpino; 4) sovrascorrimenti SE-vergenti nelle successive fasi. Parole chiave: Friuli Venezia Giulia, Alpi Meridionali, Dinaridi, Tettonica polifasica. Abstract - The Carnian Pre-Alps are located in the eastern Southern Alps characterized by the interference pattern between the Dinaric paleogene thrust beli and the Southalpine neogene one. The Broili Mt. and Cuel dal Meloe area presents spectacular evidences ofs tructural geometries related to the two tectonic events. A structural evolution oft his area is proposed: I) tensional Mesozoic tectonics, with N-S norma! faults; 2) SW-vergent folds and thrusts during the Mesoalpine Event; 3) S-vergent folds and thrusts during the firstjase oft he Neoalpine Event; 4) SE-vergent thrusts during the successive Neoalpine fases. Key words: Friuli Venezia Giulia, Southern Alps, Dinarides, Polyphase tectonics. Introduzione La descrizione delle geometrie delle strutture tettoniche dell'area centrale prealpina friulana, caratterizzata da più fasi deformative, punto d'incontro fra le Alpi Meridionali e le Dinaridi, è un esercizio che richiede un'attenzione particolare specialmente nel tenere in considerazione l'insieme degli elementi che compongono il complicato "puzzle" senza tralasciarne alcuno. La fase di indagine successiva comporta l'elaborazione di uno schema evolutivo, partendo dai dati descrittivi, mettendo insieme gli elementi per capire come questa complessa architettura si è venuta formando nelle varie fasi. 8 M. PONTO GAMFSNU 28 (2006) M. Covria I M. Brancot M. Cuar Fig. I - Schema geologico del! 'area studiata vista dal Colle di Osoppo. - Geologie scheme of the studied area viewedfi"om Osoppo Hill. M: molasse (Miocene); F: Flysch (Paleocene sup.-Eocene inf.); CS: Scaglia Rossa, Brecce di Grignes e Scaglia Variegata (Cretacico sup.-inf. p.p.); Ci: Biancone (Cretacico inf.); G: Rosso Ammonitico, Fm. di Fonzaso, Cale. del Vajont (Giurassico medio-sup.); CG: Calcari Grigi (Giurassico inf.); DP: Dolomia Principale (Norico-Retico); BSS: linea Barcis-Staro Selo; PU: linea Pinedo -Uccea (da: PoNTON, 2000). Fig. 2 - Panoramica sul M. Covria - Cuel dal Meloe vista dal Col le di Osoppo. - Covria Mt. - Cuel dal Meloe panora mic viewf rom Osop po hill (!rom SE). Fig. 3 - Panoramica su M. Brancot-M. Broili vista dal Colle di Osoppo. - Brancot Mt. -Broi li Mt. panoramic view jiwn Osoppo hill (!rom S). Fig. 4 - A destra: carta geologica dell'area studiata e sua ubicazione nella regione. In tratteggio rosso l'andamento dei sovrascorrimenti ipotizzato sotto le coperture quaternarie. - Right: the geologica/ map oft he studied area and its location in the regi on. In dashed red fine the ipotized thrusts under the quaternwy deposits. $' 10154 ~ M. Brancot ~ 30 e ___L_ '0"0 9234 'o" M. Boscatz so ___L_ 20 45 ~ ...l- -,,,; (cid:141) m o-o ,: o om ,, ~ ~ z m r r m -o ;o (cid:141) m r :::! n (cid:141) ,, z n D Arenaria di D F. di Fonzaso e :ren Preplans Rosso Ammonitico r D Flysch del D Calcare del oz~.., Grivò D Vajont m __JO ~ u~ '1/11 I§ (SBcaregclciae Rdoi sGsari gnes) Calcari Grigi ",Q,,:' 1160 4 D m M. Covria Scaglia Variegata Dolomia r Principale n e D mr Biancone '6l!.5se di piega o (cid:141) r ~ ovrascorrimento m~ (thrust) or --- 10 km I '-......_faglia n "-O 10 M. PONTON GAMFSNU 28 (2006) È necessario tener conto che nel settore friulano le deformazioni sono state molteplici indotte da sforzi applicati nel tempo in più direzioni su una massa rocciosa progressivamente sempre più fratturata e deformata. In attesa di creare un modello alla scala regionale, quindi molto più complesso, utilizzando anche un software che aiuti nella rappresentazione grafica sia in due che in tre dimensioni è necessario partire da casi di limitate dimensioni. Questo lavoro vuole essere dunque un primo tentativo di elaborazione di un modello tettonico evolutivo di un 'area campione: quella dei Monti Covria, Col del Sole, Cuel dal Meloe e del M. Broili posto nel versante sud del M. Brancot (figg. 1, 2, 3). È un'area relativamente piccola se messa in relazione con le dimensioni delle grandi strutture tettoniche in gioco nell'area friulana. In essa però si possono ritrovare e descrivere tutti gli elementi macroscopici (strutture pluridecametriche) che hanno registrato nel tempo i vari stadi deformativi. L'analisi degli elementi mesoscopici (strutture alla scala dell'affioramento) di cui si danno comunque alcuni esempi, richiederebbe una trattazione più estesa che qui non può aver sede. Inquadramento geologico La zona rientra nell'area del Foglio Geologico 049 "Gemona" (scala 1: 50.000) attualmente giunto in fase di elaborazione finale nell'ambito delle attività connesse con il Progetto CARG Friuli e nel quale verrà presentato un quadro geologico più completo ed ampio. Si tratta di un'area inserita nel fronte della catena sudalpina orientale in corrispondenza della linea Barcis-Staro Selo (Periadriatica auct.), sovrascorrimento di importanza regionale che generalmente porta i terreni del Triassico superiore (Dolomia Principale) su quelli paleogenico-neogenici (Flysch e Molassa) lungo un piano immergente mediamente a nord. Le unità litostratigrafiche affioranti nell'area (fig. 4) sono: la Dolomia Principale di piattaforma carbonatica del Norico-Retico; i Calcari Grigi di piattaforma dell'Hettangiano Sinemuriano (Giurassico inferiore); il Calcare del Vajont di bacino del Baiociano sup.-Batoniano (Giurassico medio); la Formazione di Fonzaso, calcari e marne bacinali del Batoniano Kimmeridgiano (Giurassico medio-sup.); il Rosso Ammonitico Superiore, calcari bacinali del Kimmeridgiano-Titoniano (Giurassico sup.); il Biancone, calcari selciferi bacinali con brecce del Titoniano-Barremiano (Giurassico sup.-Cretacico inf.); Scaglia Variegata, calcari e marne talora selciferi e brecce bacinali dell' Aptiano-Cenomaniano (Cretacico inf.-sup); Scaglia Rossa e Brecce di Grignes del Cretacico superiore; Flysch del Grivò, successione torbiditica del Paleocene superiore-Eocene inferiore; Arenaria di Preplans, con conglomerati ed arenarie molassiche dell'Aquitaniano (Miocene inf.). In passato dell'area si erano interessati vari autori più frequentemente per gli aspetti stratigrafici. Si ricordano STEFANINI (1915), FERUGLIO (1925), MARTINIS ( I 955) per i depositi

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