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Gorgia e Parmenide. Lezioni 1965-1967 PDF

263 Pages·2003·7.576 MB·Italian
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Questo volume raccoglie i due cicli di le­ zioni tenute da Giorgio Colli tra il 1965 e il 1967, veri capolavori di esegesi, capaci di fondere un timbro quasi ascetico e una ca­ denza argomentativa di mirabile rigore. Sotto le chiose rivelatrici di Colli, ogni pen­ satore entra in una rete di rapporti storici ed epistemologici mobile e imprevedibile. Così Gorgia, anziché modello della «sa­ pienza apparente» e «non reale» usata da «ingannatori» nemici dei filosofi, è un so­ fista nell’accezione di «fisiologo» e di «fisi­ co», e dunque capace di elaborazioni pro­ fonde ed eleganti, che culminano nella ce­ lebre tesi della reductio ad impossìbile. Quan­ to a Parmenide, Colli ne ripercorre le ver­ tigini ontologiche indagandone punti cru­ ciali - come il rapporto tra dóxa e alétheia - e nel contempo prospettando accostamen­ ti arditi e illuminanti, come il legame tra Vón-«il cuore che non trema della verità» - e il brahman indiano. Prosegue con questo volume la pubblicazione di alcuni dei corsi sui primi pensatori greci che Giorgio Colli (1917-1979) tenne presso l’Uni­ versità di Pisa fra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta; è già apparso Zenone di Elea (1998). «Se qualcosa è, o è ciò che è, o è ciò che non è, oppure è ciò che è e che insieme non è»: questo punto ha un’importanza davve­ ro notevole per la logica; vi si esprime una legge della logica che così non troviamo espressa neppure in Aristotele: potremmo chiamarla «principio della predicazione», ed è un principio polare rispetto al principio di non contraddizione o del terzo escluso ... Nel principio del terzo escluso si tiene fis­ so il soggetto e allora si avranno i due pos­ sibili predicati. In Gorgia invece si tiene fis­ sa la predicazione dell’essere (ècm) e varia il soggetto: in questo caso il soggetto xi può essere tre soggetti possibili: «ciò che è»; «ciò che non è»; «ciò che è e che insieme non è». 280 82 [76]. GORGIAS ; f^ù»' cA uì~> h* ^«Svu*^. f ?OTlV» TÒV TpÓTtOV TOUTOV* 6Ì yàp ecnrt <T1>, T|Toìs o»*iau 9 ‘ rtò òv femv ^ tò ufj Òv, fi taxi tò òv ferri kocì tò ixt\ óv. oùte 8è tò \ v & « ò v lortv, d>s wpoccrTfiaEi, oùt € tò uf] òv, cb$ napauiuOfjCTEToa, oùte tò Òv Kal <tò > òv, 65 kocì Totrro 8iSà§er oùk àpa fori ti. (67) Kaì 5 ofj tò laèv ufj òv oùk §<rnv. el yàp tò iati òv fonv, forca Te &\ia xcd oùk ferrea* fji \xb? yàp oùk òv voeTrai, oùk ferrea, fji 8è lem òv, ’"'àXiv ferrea. navreÀcos 8è àroTrov tò dvcd ti àjjia Kaì jif] elvai* a^1^^4^£>ùk àpa fon tò \xì\ òv.^Kod àXXeos, el tò \xt\ òv ferri, tò òv oùk forocr èvairrla yàp fon TaCrra àXXfjXois, koA el tcSi \xi\ òvn ovu{ìé(ir)KE f^'^v^lOTÒ elvca, tcoi óvti avupfjaerai tò pfi elvai. oùyì Sé ye tò Òv oùk fi Li •>/* i*V^‘ fcnriv* (roivuv) óù8è tò ufi òv ferrea. 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J ? fi* • 9 \.ì^ l/irr'-oi l 'SA'i.l-' cL ■■ ÙZ-iAfito- lanvcUt - » Glosse autografe di Colli relative a Gorgia, a margine di Diels-Kranz II, p. 280 (sez. 8, B II neH’«Archivio Giorgio Colli»). Giorgio Colli GORGIA E PARMENIDE LEZIONI 1965-1967 A cura di Enrico Colli ADELPHI EDIZIONI © 2003 ADELPHI EDIZIONI S.P.A. MILANO www .adelphi .it ISBN 88-459-1774-6 INDICE Nota del Curatore 9 Nota di Ernesto Berti 14 GORGIA E PARMENIDE LEZIONI 1965-1967 Corso 1965-1966: Gorgia 21 Corso 1966-1967: Parmenide 111 Note 227 Sigle e abbreviazioni 229 Note a Gorgia 231 Note a Parmenide 244 Indice dei nomi e delle fonti 257 NOTA DEL CURATORE Continua, con questo volume che raccoglie le lezio­ ni su Gorgia di Leontini e Parmenide di Elea degli an­ ni 1965-1966 e 1966-1967, la pubblicazione dei corsi tenuti da Giorgio Colli all’Università di Pisa. Quelli su Gorgia e Parmenide, che vengono qui pro­ posti al lettore, sono il diretto proseguimento del cor­ so su Zenone di Elea - pubblicato in questa collana nel 1998 - e costituiscono, con quello, un trittico, uno stu­ dio approfondito della scuola eleatica. Ernesto Berti, allora studente e ora professore di fi­ lologia classica, seguì assiduamente le lezioni di quegli anni e le registrò con grande cura in quaderni di ap­ punti (tre per il primo e terzo anno, due per il secon­ do), che sono, in buona parte dei casi, vere e proprie trascrizioni letterali delle parole di Colli. Che a questi tre corsi Colli annettesse una particola­ re importanza è documentato nel lungo frammento dal titolo Piani di libri - pubblicato ora in La ragione er­ rabonda. Quaderni postumi —, databile tra il 15 e il 25 set­ tembre 1967 (RE [288]). Tra gli altri piani, ne compa­ re uno dal titolo Origine della dialettica, che riporto: 9 « Introduzione Distacco mistico dal sensibile (spazio-tempo) I Parmenide - Le tre vie. - Natura della conoscenza immediata. Carattere fluttuante e anti-dogmatico - La legge dell’essere e l’origine del pensiero di­ scorsivo II Zenone - PorjGeia - Fondazione della dialettica. Metodo distruttivo velato. Ili Gorgia - Nichilismo: distruzione aperta. - Mescolanza con la sfera politico-retorica. Desiderio di potenza. Conclusione. Occultamento e poi distorsione (velami a scopo politico in luogo del velame aristocratico di Zeno­ ne) della distruttività ad opera di Platone e Aristo­ tele. Tutta la loro filosofìa è dominata da questa prospettiva. Quella che seguirà è una distorsione dei termini di Platone e Aristotele». Il piano non fu mai realizzato, ma sintetizza un inte­ resse specifico di Colli per i pensatori eleatici, che ri­ troviamo nella terza parte di Filosofia dell'espressione (1969). Il volume che ora propongo, insieme a quello già pubblicato su Zenone, non è però un saggio di Colli sugli eleati, e quindi non pretende di sostituire quello che sarebbe stato Y Origine della dialettica. Nello svilup­ po dei corsi Colli ha volutamente tralasciato la lettera­ tura specialistica rimandando alle edizioni esistenti; né ha affrontato esaustivamente tutti i testi con tutti i pro­ blemi che suscitano, sia filologici che filosofici. Tutta­ via Pinsieme delle lezioni di quegli anni restituisce mo­ mento per momento la genesi delPinterpretazione 10

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