HIRAM Rivista del Grande Oriente d’Italia n. 4/2005 • EDITORIALE 3 Per aspera ad astra Gustavo Raffi e Antonio Panaino 7 Massoneria tra realtà storica e mito Anna Maria Isastia 41 Gli Eletti Cohen GiuseppeAbramo 67 La Lire Maçonne: alcune considerazioni su Musica e Massoneria nel XVIII secolo. Daniele Tonini 79 L’etica della rivolta in Albert Camus Alfio Fantinel 87 La via della psicologia sacra secondo i Tarocchi Alberto Samonà • SEGNALAZIONIEDITORIALI 95 • RECENSIONI 103 Errata corrige 106 HIRAM, 4/2005 Direttore:Gustavo Raffi Direttore Scientifico:Antonio Panaino Condirettori:Antonio Panaino,Vinicio Serino Vicedirettore:Francesco Licchiello Direttore Responsabile:Giovanni Lani Comitato Direttivo:Gustavo Raffi,Antonio Panaino,Morris Ghezzi, Giuseppe Schiavone,Vinicio Serino,Claudio Bon- vecchio, Gianfranco De Santis Comitato Scientifico: Presidente:Orazio Catarsini(Univ. di Messina) GiuseppeAbramo(Saggista)-CorradoBalaccoGabrieli(Univ.diRoma“LaSapienza”)-PietroBattaglini(Univ.diNapoli)-Euge- nioBoccardo(Univ.Pop.diTorino)-EugenioBonvicini(Saggista)-GiuseppeCacopardi(Saggista)-GiovanniCarliBallola(Univ. di Lecce) - PaoloChiozzi (Univ. di Firenze) -Augusto Comba (Saggista) - Franco Cuomo (Giornalista) - MassimoCurini (Univ. di Perugia) - Domenico Devoti (Univ. diTorino) - Ernesto D’Ippolito (Giurista) - Santi Fedele (Univ. di Messina) - Bernardino Fioravanti (Bibliotecario del G.O.I.) - Paolo Gastaldi (Univ. di Pavia) - Santo Giammanco (Univ. di Palermo) -VittorioGnocchini (Archivio del G.O.I.) - Giovanni Greco (Univ. di Bologna) - Giovanni Guanti (Conservatorio Musi- cale di Alessandria) - Giuseppe Lombardo (Univ. di Messina) - † Paolo Lucarelli (Saggista) - Pietro Mander (Univ. di Napoli L’Ori- entale) -AlessandroMeluzzi (Univ. di Siena) - Claudio Modiano (Univ. di Firenze)-Giovanni Morandi (Giornalista) - Massimo Morigi (Univ.diBologna) - Gianfranco Morrone (Univ. di Bologna) - Moreno Neri (Saggista) - Maurizio Nicosia(Accademia di BelleArti, Urbino) - Marco Novarino (Univ. diTorino) - Mario Olivieri (Univ. per stranieri di Perugia) - Massimo Papi(Univ. di Firenze) - Carlo Paredi (Saggista) - Bent Parodi (Giornalista) - Claudio Pietroletti (Medico dello sport) - Italo Piva (Univ. di Siena) - GianniPuglisi(IULM)-MauroReginato(Univ.diTorino)-GiancarloRinaldi(Univ.diNapoliL’Orientale)-CarmeloRomeo(Univ. di Messina) - Claudio Saporetti (Univ. di Pisa) - Alfredo Scanzani (Giornalista) - Michele Schiavone (Univ. di Genova) - Giancarlo Seri (Saggista) - Nicola Sgrò (Musicologo) - Giuseppe Spinetti(Psichiatra) - GianniTibaldi (Univ. di Padova f.r.) - VittorioVa n n i (Saggista) Collaboratori esterni: Giuseppe Cognetti (Univ. di Siena) - DomenicoA. 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Erasmo s.r.l. - C.P. 5096 - 00153 Roma Ostiense - c/c postale n. 32121006 Spazi pubblicitari: costo di una pagina intera b/n: (cid:1) 500. HIRAM viene diffusa in Internet sul sito del G.O.I.: www.grandeoriente.it E-mail della redazione: [email protected] EDITORIALE Per aspera ad astra di Gustavo Raffi e Antonio Panaino Gran Maestro del Grande Oriente d(cid:1)Italia Direttore scientifico di Hiram Palazzo Giustiniani Università di Bologna In this article the Authors discuss the positive impact of the entire cycle of public eventsorganizedbytheGrandOrientofItaly(PalazzoGiustiniani)intheoccasion of its 200 years of seminal activity, emphasizing also some new challenges to be faced in the next future. Carissimi Fratelli, che da Torino a Palermo, da Milano a Roma,passandoperFirenzeequindi,final- opo un anno di iniziativevoltea mente, a Bologna, il 3 dicembre 2005, han- celebrare il bicentenario del no sicuramente proposto una rivisitazione GrandeOriented’Italia(Palazzo storica puntuale e rigorosa della storia del Giustiniani) ci troviamo a fare qualche G.O.I.Siètrattatodiunciclodi grandicon- bilancioetrarrealcuneconclusioni,gravide vegni che ci hanno permesso di conoscere di conseguenze per il nostro futuro. meglioilpatrimonioumano,spirituale,eso- Cieravanoprefissatil’obiettivoambizio- terico e culturale della Massoneria italiana, sodicelebrarequestaricorrenzaconunfor- la quale ha avuto un impatto tanto signifi- te spirito di o u t i n g, di incontro e dialogo cativo, quanto (talora) misconosciuto,nella con il Paese, con la cultura, i giovani, le vita dell’Italia, che ciò piaccia o meno ai pubbliche istituzioni e soprattutto con il vari detrattori. Il fatto che tutte queste ini- mondodei m a s s - m e d i a, senza cadereinuna ziative abbiano visto non solo sfilare le più sorta di autoesaltazione o, al contrario, di grandi autorità scientifiche sulla materia depressivo elogio del passato sostanzial- (ossia specalisti di fama riconosciuta, chia- mente fine a se stesso. Tutte le iniziative mati per i meriti accademici e non sulla • 4 • EDITORIALE base dell’appartenenza alla nostra Obbe- le che l’appartenere alla Libera Muratoria dienza), ma anche partecipare un numero comporta. Ritornano così, di fatto, sebbene sempre più crescente di cit- in modo sempre nuovo, i gran- tadini estranei al Grande di temi che ci distinguono: Oriente, di pubblici la difesa dello Stato Laico, amministratori, giornali- lalibertàdi ricerca scientifi- sti, semplici curiosi che ca dinanzi ai diversi tentati- volevano saperne di più vi di subordinare il diritto riguardo a questa strana allevisioni di questa o quel- nebulosa che pare essere la teologia, la difesa dei la Libera Muratoria, è un diritti civili e l’attenzione successo straordinario. sempre costante alle nuove D’altro canto il note- povertà ed alle sempre più volerispettoistituzionale subdole forme di prevarica- che ci siamo guadagnati zione e di sfruttamento, la sulcampo,comeassocia- tutela della Scuola Pubblica zione degna di conside- come luogo di formazione razione e di stima, seria di un cittadino maturo ed per finalità e costruttivi- equilibrato,capacedi convi- tà, non è venuto dal nulla, vere con culture diverse, ma ma si deve all’impegno di tutti i fratelli che a ffratellateda comuni princìpi garantitidal- hanno condiviso un sogno, che sempre più laCartaCostituzionale.Siccomequestinon sembra farsi realtà: quello di vivere in una sono slogan, né una sorta di lista della spe- patria più serena, dove l’appartenenza alla sa,macontenuti profondi che accompagna- Massoneria sia una scelta vista con rispetto no il nostro cammino da due secoli, il futu- e non alla stregua di una sorta di marchio ro ci vedrà sicuramente chiamati a parteci- d’infamia, comeinvece avvenivain unpas- pare,comeuominidel dialogoedeldubbio, satonontroppolontano.Questirisultatifan- alle difficili riflessioni che emergono intor- no molto riflettere sulle conseguenze di noai processi di globalizzazione,maanche, quantosi èseminato,perché noi ci aspettia- più semplicemente, riguardo ai temi più modei frutti,altrimentisaremmostatidegli tipici (ma non per questo scontati) del pen- sciaguratio dei giocolieri velleitari.L’ e s s e- siero critico. Sì, perché in effetti, se ci pen- re una realtà massonica di profilo così forte siamo bene, dove si pensa criticamente significa reggere il confronto continuo con oggi? A parte nelle case private di coloro la Società Civile, con le idee e le situazioni che lo fanno, purtroppo pochi. Lo spaesa- che cambiano vorticosamente, senza inse- mento sempre più disarmante del soggetto, guire strane Chimere o correre dietro gli ridotto a consumatore, gradatamente espo- eventi quotidiani, ma con un senso sempre sto ad una perdita di senso, innanzitutto del piùprofondodell’altosignificatoetico-civi- proprio essere, svilito ad un’appendice del •5 • Per aspera ad astra, G. Raffi e A. Panaino telefonino,chetrapoco scriveràeparlerà al alcuno una “linea” o una verità preconfe- suo posto, ci spaventa.Allo stesso modo ci zionata su cui costruire una casa di arg i l l a . spaventaildisagiogiovanile,chenonèsolo Uomini che si trovano sempre più numero- o soltanto frutto di si a discutere dell’antico e m a rginazione o di motto conosci te stesso, povertà; purtroppo il al fine di trovare quel doloreindividualesem- Sécosì sfuggenteanche bra crescere con la ric- a noi stessi, sanno bene chezza e con l’incapa- chetalediscesanel pro- cità di saper disegnare fondo, tale apertura di un progetto individuale porte così “difese”, di e collettivo. Non è, “censure” tanto sinuose allora, un caso che la etraditrici,noncostitui- depressione ed in gene- sce affatto un cammino reildisagiopsicologico semplice. Come nei e m e rganocome lenuo- nostri rituali, a partire ve malattie del secolo dall’iniziazione, biso- appena incominciato. gna superare ostacoli e Qualemessaggio,quale prove, essere alchemi- funzione, quale aiuto camente scomposti e reale può e deve dare la Massoneria in que- ricomposti e, quindi, morire e rinascere, sto scenario certamente non esaltante? cosìlanostraMassoneriamuoreerinascedi Bisogna allora ribadire, per quel poco giorno in giorno attraverso l’esempio e la che possiamo fare (ma che andrebbe fatto), responsabilitàchetocca,per la parteaff i d a- che un compito della Massoneria è proprio taci, a ciascuno di noi. quello di offrire uno spazio di sociabilità Più giovani, più fratelli, non significa dialogante, di ricerca e di spiritualità. Essa semplicemente più aderenti e più quote sioffrecomeluogodimutuaeducazione, in associative, ma molta più responsabilità e cui il massone si abitua a non accontentarsi sensodeldovere,innanzituttoindividualee, di risposte semplici o dogmatiche (qualsia- ovviamente, collettivo. Se i massoni si si esse siano), ma a porsi sempre nuove sfi- devono riconoscere è per via di come sono de, nuovi interrogativi, anche scomodi o, e di quello che fanno; per lo stile e per le perfino laceranti. Forse, anche per questo, i capacitàche dimostrano,innanzituttocome giovani sono sempre più presenti nelle cittadini di serie A. Altri hanno cercato e nostrelogge,datochevi possonotrovareun provato a dimostrare il contrario. Siamo luogodi discussione,lontanoda apriorismi, qui, più fieri di prima, ma anche più sereni disponibilecome spazio di riflessionea tut- per il lavoro svolto. to campo sulla complessità del reale, ma Si staconcludendounanno di durolavo- anche così particolare da non imporre ad ro per tutti ed un altro ci aspetta gravido di • 6 • EDITORIALE responsabilità. Non vogliamo tediarvi con meraviglia che è la Libera Muratoria del ulteriori considerazioni, ma solo porgere a Grande Oriente d’Italia. A loro vogliamo tutti,ancheanomedel dedicare la chiusa di Gran Maestro, un questo breve editoriale. a ffettuoso e fraterno CariFratelli,ègiunto augurio di buone il momentodisalutarVi , festività. così, ricordando che a Vorremmo però, Voi è permesso decla- prima di concludere, mare a voce alta i versi esprimere un ringra- che Shakespeare mise ziamento, come si è in bocca ad Enrico V giàfattoaBologna,in prima della battaglia di occasione della chiu- Agincourt, quandotutto suradelBicentenario,a sembrava finito, senza tutti quei fratelli, molto più anziani rispetto possibilità di salvezza: ai tanti che sono stati iniziati negli ultimi anni (trai quali si collocaanche il Direttore We few you happy few. We band of brothers della nostra rivista), per età e per esperien- For he to-day that sheds his blood with me za massonica, i quali hanno attraversato Shall be my brother; be he ne'er so vile, moltimomenti cosìdifficili,cheparveroper This day shall gentle his condition. poco essere anche gli ultimi di una storia gloriosa. Grazie per aver resistito quando nessuno Sentiamo, insomma, il dovere, a nome ci avrebbe più creduto e per aver fatto rina- dell’Obbedienza tutta, e soprattutto dei più scere dalle sue ceneri la Fenice ancor più giovani, di ringraziare coloro che hanno vigorosa di prima. resistito alle tempeste degli anni Ottanta e Duecento anni non sono che l’inizio, ma Novanta per aver tenuto duro e per aver se possiamo dirlo a voce alta, lo dobbiamo regalato non solo a coloro che sono arrivati a voi che siete restati tra le colonne con inMassoneriaquandoormai latormentaera senno, benefizio e giubilo per tutta la passata, ma anche all’Italia tutta, questa C o m u n i o n e . Massoneria tra realtà storica e mito di Anna Maria Isastia Università di Roma “La Sapienza” Masonic Institutions spread in various Countries, even if they come from a sin - gle initial background, have elaborated, in consequence of historical facts, many significative differences which permit to distinguish them one from the other. In the first part of this contribution the Author examines the historical motivations which took Italian Freemasonry to grow independently from the English Craft and from other Latin Masonic Institutions. Then the Author speaks about the mythology which involved Freemasonry in mostofEuropeancultureofthelasttwocenturies.Thecollectiveimaginerytend - ed to transform in a multitentacular octupus what has been one of the places where modernity and the culture of freedom were founded. nostudiosonon massone che si ria italiana: Manlio Cecovini si staglia nel avvicini alla Libera Muratoria panoramadell’Italiadellaseconda metà del come oggetto di ricerca storica Ventesimo secolo con caratteristiche cul- non può accontentarsi di raccogliere e stu- turali, ideologiche e politiche che lo avvi- diare la documentazione disponibile, ma cinanoidealmenteafigure carismatiche del deve almeno tentare di penetrare oltre, nel- passatoquali ErnestoNathan,EttoreFerrari la particolare psicologia dei fratelli, nella o Guido Laj. quale pubblico e privato sembrano mesco- Commovente la fede che conserva, larsi in modo praticamente inestricabile. anche in età avanzata per la Massoneria: Forse è per questa sensibilità, che ho Presto sarò, come uso dire, polvere di acquisitonel tempo,chedesiderointrodurre stelle, ma non ho dubbi che l’Istituzione l ’ a rgomento citando alcune frasi scritte da continuerà a vivere nei secoli, perché un uomo che ha contribuito allastoria della risponde a un bisogno spirituale dei tanti sua città, Trieste, e a quella della Massone- • 8 • che non accettano i dogmatismi dellereli - te, ma non in quelli dove prevale un regime gioni consolidate e tuttavia rifiutano di totalitario), all’accettazione dei princìpi essere definiti atei. E ancora: Entrai in massonici da parte della società in cui i fra- Massoneria (1949) per una consolidata telli vivono. tradizione triestina liberale e La Massoneria è considerata patriottica, e vi trovai quel - dagli storici una delle molte- lafratellanzalaicachealtre plici fonti ideologiche della istituzioni generalmente democrazia e dunque del non offrono1. mondo moderno3. Nella sua preoccupazione di costruire Sono frasi, scritte nel l’Uomo, ha funzionato dal 2002, che riecheggiano XVIII secolo come un cata- una Libera Muratoria che lizzatore di idee, ma soprat- sembra scomparsa e con- tuttocomeunvettoredi nuo- fermano una volta di più ve forme di sociabilità. Questo l’estrema complessità di una concetto,generalmentecondiviso Istituzione dalle tante e diverse daglistorici,èstatoinvecemessoindis- anime. cussionedastudiosimassoni,comeil Jones4 ripreso in Italia da Di Luca5 che lo conside- Prima parte: Cenni storici ra riduttivo rispettoallaspiritualitàmurato- L’Istituzione massonica, comecollettivi- ria che sarebbe il vero aspetto peculiare di tà rituale non può non avere anche scopi primaria importanza. s o c i a l i2 e, come struttura organizzata, ha La Massoneria moderna, nata in Gran sempre pesantemente risentito del contesto Bretagna nel 1717 e diffusasi rapidamente storico in cui i fratelli hanno vissuto e ope- in Europa e nel resto del mondo, è venuta rato anche se durante i lavori rituali essi assumendo, con il trascorrere del tempo, dovrebbero vivere una dimensione che li connotati molto diversi nei diversi paesi. pone fuori dal tempo storico e dallo spazio InInghilterrac’èuna storiasenzastorici, reale. Tutto il resto però è calato nello spa- nel senso che l’attenzione degli studiosi è zio,nel tempoenellacultura di undetermi- incentrata prevalentemente sull’evoluzione nato paese, in una determinata epoca: dalla della ritualità mentre poco spazio è lasciato possibilitàstessadi avere unavitamassoni- allo sviluppo delle relazioni storiche con il ca (libera negli Stati retti democraticamen- mondo profano. 1 Cecovini, 2002: 134 e 212. 2 Vanni, 2002: 31. 3 Ciuffoletti 1991; Thual 1994. 4 Jones, 1995: 164-165. 5 Di Luca, 2000: 7-8. •9 • Massoneria tra realtà storica e mito,A.M. Isastia Nel mondo latino abbiamo invece un “Gran Protettore”6 riprendendo una tradi- confronto tumultuoso che, unito a rotture zione che risaliva a Federico II di Prussia. politiche come la rivoluzione francese, ha LaMassoneriainglese, dunque,diventa- provocato una modifica profonda della ta “governativa” e, legata alla Corona, si Massoneria. sviluppò in tutta tranquillità occupandosi Eppure, anche nel passato dei problemi del pauperismo della Comunione inglese è (istituzioni di carità, asili dei possibiledelineareunastoria poveri, ospedali massonici). e una nuova e diversa sto- Poco tollerante si dimostrò ria, come accenneremo, però in materia di religio- ricomincia ad averla oggi. ne se è vero che un Gran LaMassoneriaingleseèsta- Maestro in carica, il mar- taalungosegnatadalloscon- chese Earl de Grey and Rip- tro tra le due Grandi Logge pon, dovette dimettersi nel dei M o d e r n s e degli 1874perchésieraconverti- A n c i e n s;conflittodovutoalle to al Cattolicesimo. In quel- differenze di natura sociale e reli- la occasione i fratelli inglesi giosa che opponevano i membri delle due decisero di stringere ulteriormente i legami diverse Obbedienze.Il conflittofu superato con la casa regnante offrendo la più alta solonel1813conlanascitadellaGranLog- caricaalprincipedi Galleschel’accettò,ma gia Unita d’Inghilterra. solo un anno dopo, nel 18757.All’inizio del Nel corso di quel lungo e difficile con- Ventesimo secolo, i massoni inglesi org a- fronto, le due massonerie inglesi dovettero nizzavano ancora manifestazioni pubbliche combattere(vittoriosamente)laleggeche si contro i “clericali” nel corso delle quali sfi- proponeva di limitare il diritto di associa- lavano con i paramenti di loggia. A n c o r a zione(CombinationActdel1799).As e g u i- oggi inIrlandaprotestantiemassoni sfilano to di quel pericolo si lavorò per l’unifica- in corteo sfidando i cattolici. zione e contemporaneamente ci si avvicinò Durante la grande espansione coloniale alla Corona. I massoni inglesi iniziarono inglese, la Gran Loggia Unita d’Inghilterra tutti i membri della famiglia reale e procla- divenne una istituzione imperiale, ansiosa marono i re d’Inghilterra “Protettori del- di servire la famiglia reale. Anche nel XX l’Ordine”. secolo, fedele alla sua tradizione, è rimasta Anche nellaGermaniaappena unificata, moltovicina allamonarchiae agliambienti nel 1871, il kaiser Guglielmo I fu nominato politici conservatori. 6 Esposito, 1979: 88. 7 Il marchese Earl deGreyand Rippon era subentrato a Lord Zetland nel maggio 1870. Per avere una idea della potenza della Massoneria inglese ricordiamo che nel 1874 vi erano 1299 logge con un attivo di cassa di 38.025 sterline (Gould, 1887 vol. VI: 1814-1885). • 10 • Lo storico massone Moramarco rileva Limitandoci a considerare il secondo che il lealismo al trono britannico procla- Ottocento, appare con chiarezza la necessi- mato nelle grandi logge del Common- tà delle massonerie latine di operare nei wealth contraddice la presunzione neutrali- contesti nazionali. Ed è per questo che il sta messa in discussione anche dalla fun- sapere massonico delle Comunioni latine è zione di supporto esercitata dalle logge nel un patrimonio di conoscenze modellato su controllo coloniale. ideali politici. Alla luce di queste brevis- I massoni portoghesi che sime note non può stupire la operavanoinunpaesedove grande fortunadellaMasso- il nazionalismodiStatoera neria inglese che alla vigilia forte e dove la difesa del- della prima guerra mondiale l’indipendenza nazionale contava210.000fratelli8edè era sentita come un valore arrivata a raccogliere primario, hanno elaborato 8/900.000 fratelli nella una C o s t i t u z i o n e ( 1 8 7 8 ) seconda metà del Novecento. nella quale si contemplava Gli studiosi delle massone- l’amore della patria e la rie latine sentono la necessità di difesa dell’indipendenza approfondire le connessioni tra la storia n a z i o n a l e9. In Spagna le Obbe- dell’Istituzione e quella delle società in cui dienze massoniche erano tante e in perenne ha operato. Gli inglesi invece sembrano conflitto tra loro; tutte comunque si impe- tenere in scarsa considerazione questo gnaronoperlelibertàcivilielasecolarizza- aspetto,privilegiandoglistudi sullelontane zione della società. I massoni spagnoli pro- origini della Gran Loggia Unita e quelli posero, in un primo periodo, la trasforma- legati alle modifiche dei rituali. zione dello Stato su base repubblicana, poi Nate da un unico ceppo, per motivi reli- rielaborarono il concetto di democrazia giosi, culturali, politici le massonerie si all’interno del liberalismo. I massoni cata- sono profondamente differenziate, assu- lani fondarono atenei del libero pensiero, mendo caratteristiche peculiari nei diversi leghe anticlericali, scuole laiche, appoggia- paesi in cui sono presenti. rono il primo pacifismo e l’emancipazioni- Lemassonerienordicheeanglo-sassoni, smofemminile,esercitando una significati- “ o rganicheal potere”, hannopotutofar pre- va influenza sulla società civile. valere gli aspetti rituali e speculativi, men- In Francia si arrivò a sostenere una tota- tre le massonerie latine sono state chiamate le identità tra istituzione massonica e siste- a svolgere un forte ruolo pubblico. marepubblicano: laMassoneriaèlaRepub - 8 Nel 1913 la Gran Loggia di New York contava 180.000 membri (Acacia, 1913: 169). 9 Gonzalo, 1999:19.
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