AVVERTENZA Mancano le cartine finali. Joseph A. Fitzmyer GLI ATTI DEGLI APOSTOLI Introduzione e commento QUERINIANA Questo libro è dedicato con ammirazione a Raymond E. Brown, S.S. e a Roland E. Murphy, O. Carm. interpreti devoti della Parola scritta di Dio D.D.D. Auctor Imprimatur (9 luglio 1997) Most Reverend William E. Lori, S.T.D., VicarGeneralfortheArchdtoceserfWashington Titolo originale Ibe Acts of tbe Apostles. A New Translation wttb Introduction and Commentary © 1998 by Doublcday, New York, N.Y. (a division of Bantam Douhleday Dell Publishing Group, Inc.) © 2003 by Editrice Queriniana, Brescia via Ferri, 75 - 25123 Brescia (Italia) tel. 030 2306925 - fax 030 2306932 internet: www.queriniana.it e-mail: direzione®queriniana.it Tutti i diritti sono riservati. È pertanto vietata la riproduzione, l'archiviazione o la trasmissione, in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, comprese la fotocopia e la digitalizzazione, senza l'autorizza zione scritta dell'Editrice Queriniana. ISBN 88-399-1132-4 Traduzione dall'anglo-americano di ENZO GATil Stampato dalla Tipolitografia Queriniana, Brescia Prefazione Dopo la pubblicazione dei due volumi del mio commentario al Vangelo secondo Luca per la serie della Anchor Bible (AB 28.28A [1981.1985]), il direttore responsa bile della collana, David Noel Freedman, mi chiese di scriverne uno sugli Atti degli Apostoli, che la tradizione attribuisce allo stesso autore, l'evangelista Luca. Io però avevo già cominciato il commentario alla lettera di Paolo ai Romani e mi dispiaceva interromperlo. Dopo la pubblicazione anche di Romani (AB 33 [1993], trad. it., Piemme 1999), l'editore rinnovò la sua richiesta, che accettai. Questo spiega l'origi ne di questo volume. Lavorando a questo commentario ho capito un po' alla volta che anch'esso, com'era successo per il commentario a Luca, si sarebhe potuto estendere in due vo lumi, per cui chiesi al responsabile della serie se potevo impostare il commentario in due volumi. Egli mi disse di contattare sulla questione l'editore di Doubleday. Quando lo feci, mi risposero che il commentario agli Atti doveva essere contenuto entro un volume soltanto. Di conseguenza mi vidi costretto a ridurre la mia tratta zione e in particolare l'ampiezza della bibliografia sui problemi relativi a questo li bro neotestamentario. Il risultato è che il lettore troverà riferimenti molto ridotti su gli studi precedenti al 1900, eccetto per quanto concerne l'elenco dei commentari. Ho preso questa decisione proprio per restare entro i limiti che mi sono stati fissati. Fortunatamente esistono buone bibliografie che coprono studi meno recenti. Per a gevolarne la consultazione le segnalo nella bibliografia generale. La migliore è A.]. MAmu, ]R. - M.B. MAmu, A Classifted Biblio[l,raphy of Literature on the Acts of the Apostles (NTIS 7), Brill, Leiden 1966. Da questa data in avanti la stragrande maggio ranza dei dati sugli studi meno recenti è stata recepita pressoché da tutti gli studiosi e interpreti degli Atti. Saranno pochi dunque i dati che andranno perduti, salvo la mia reazione ad alcune problematiche più arcaiche che possono vantare tuttora una qualche attualità. Ho cercato di realizzare questo commentario agli Atti nel modo 6 Prefazione migliore possibile, considerata questa restrizione. Se la mia reazione a problemi più recenti a volte è ridotta, chiedo venia al lettore. La traduzione degli Atti degli Apostoli, che presento qui, si basa sul testo greco proposto nella ventiseiesima edizione di NESTLE-ALAND, Novum Testamentum Graece, edd. B. Aland e K. Aland, Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart 1993 (d'ora innanzi NTG). È molto vicina alla quarta edizione di Tbe Greek New Testament, Uni ted Bible Societies, New York; Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart 1993 (d'ora in nanzi GN'f), ma non sempre è identica ad essa (in particolare nei passi veterotesta mentari citati o ai quali si allude; nel NTG non sempre questi passi sono stampati in corsivo). Del problematico testo greco degli Atti tratteremo nella Introduzione, in cui presenteremo i motivi che ci hanno spinto a seguire la forma del testo greco che troviamo nel NTG. La mia traduzione degli Atti quindi cerca di rendere quel te sto in inglese moderno nel modo più accurato possibile. Saranno poste tra parente si quadre quelle parole che anche il NTG mette tra parentesi quadre perché le con sidera problematiche. Il lettore dovrà consultare quell'edizione e il suo apparatus criticus o la mia nota sulla lezione così contrassegnata. Gli unici casi in cui mi di stacco dal testo greco del NTG sono Atti 11,20, dove leggo ·Greci· anziché ·Elleni sti•; e 16,12, dove preferisco •Una città guida del distretto• (che è la lezione meglio attestata) alla congettura cui fa ricorso il comitato redazionale: ·una città del primo distretto·. Nella divisione in paragrafi non sempre ho seguito il testo del NTG o del GNT e ho preferito invece suddiviùerlo secondo lo schema degli Atti proposto nel l'Introduzione, che a volte presenta unità più adatte per la discussione. Le citazioni veterotestamentarie messe in corsivo sono quelle che la quarta edizione della URS del GNT stampa in grassetto e che il NTG stampa a volte in corsivo. Nel NTG esse sono più ridotte di numero che non nel GNT. Spesso le edizioni precedenti di Ne stle-Aiand mettono in grassetto più parole ed espressioni di quanto non facciano queste edizioni recenti. Tutto ciò ha a che fare con il grado di certezza che uno ha su un'espressione lucana che può essere intesa o come citazione di un passo vete rotestamentario o come allusione ad esso. a Nella traduzione ho fatto ricorso alle parentesi in due modi: volte per racchiu dere un'osservazione parentetica nel testo degli Atti, come avviene alcune volte nel la RSV, e a volte per indicare una parola o un'espressione che ho aggiunto onde rendere più chiara la traduzione nella nostra lingua. Nel secondo caso non c'è nulla in greco che vi corrisponda. L'Introduzione esporrà i motivi che inducono a ritenere che gli Atti degli Aposto li sono stati scritti dal medesimo autore del terzo vangelo. Ciò significa che in que sto commentario agli Atti non mancheranno riferimenti al mio commentario al van gelo di Luca (AB 28.28A). Alcuni termini o espressioni sono già stati spiegati in det taglio in quel commentario. In questo commento agli Atti degli Apostoli di norma fornisco informazioni sufficienti a rendere intelligibile al lettore il passo trattato, ma Prefazione 7 rinuncio a ripetere tutti i dettagli già esposti nel commentario al vangelo di Luca. I riferimenti a quel commentario saranno segnalati con Luke seguito dal numero della pagina. Parte dell'Introduzione al vangelo di Luca era costituita da ·Un abbozzo della teologia lucana· (Luke, 143-270), un abbozzo scritto tenendo presente anche il se condo volume lucano, e molti riferimenti agli Atti sono già segnalati nei vari argo menti presi in considerazione in quel commentario, dove pertanto il lettore troverà una trattazione piuttosto esauriente della teologia lucana. Nello scrivere questo commentario agli Atti a volte ho ampliato una qualche nota per coprire più adegua tamente alcuni aspetti di questa teologia, andando oltre a quello che ho scritto in Luke. Ho resistito alla tentazione di riformulare in questo commentario quella tratta zione della teologia lucana, che peraltro richiamerò di volta in volta in varie annota zioni. Questo lavoro dunque si propone di essere un commentario moderno agli Atti degli Apostoli esposto nella forma classica dei commentari. Esso è stato scritto dal punto di vista del metodo storico-critico, con l'obiettivo di spiegare non soltanto il significato letterale del testo lucano onde esporre il messaggio religioso e teologico che all'autore premeva comunicare, ma anche di rileggere quel messaggio in una forma attualizzata. Per i principi ermeneutici ai quali mi sono ispirato in questo mio approccio all'interpretazione degli Atti, il lettore potrà consultare altri due miei libri: Scripture, the Soul ofTbeology, Paulist, New York/Mahwah, NJ 1994, 5-38, e Tbe Bi blica/ Commission 's Document ·Tbe lnterpretation of the Bible in the Cburch•: Text and Commentary, Subsidia Biblica 18, Biblica! Institute, Roma 1995, 15-50.170-176. Alla fine dell'Introduzione il lettore troverà una bibliografia che comprende com mentari e monografie, queste ultime non soltanto sugli Atti degli Apostoli ma anche su Luca-Atti. Lungo il commentario e nelle bibliografie specifiche si farà riferimento a questa bibliografia generale soltanto con titoli abbreviati. Quando i lettori trove ranno il nome di un commentatorio citato lungo il COMMENTO o in una NOTA, dovran no guardare anzitutto alla bibliogr-afia scelta che si trova alla fine della sezione ap propriata nell'Introduzione o nelle NOTE di una data pericope. Qualora il nome non figuri in questi posti, si dovrà consultare la bibliografia generale. All'inizio di ciascuna pericope si proporrà la traduzione del testo greco del NTG. Subito dopo si avrà un breve paragrafo intitolato TO ( = Testo Occidentale), in cui si trover-anno le varianti principali per quei versetti che le hanno. A volte è possibile che queste varianti siano più numerose di quelle menzionate nelle NOTE; esse sono state tratte dai testi greci paralleli di M.-E. BorsMARD - A. LAMourll.E, Texte occidental des Actes des ApOtres: Reconstitution et réhabilitation, 2 voli., Éditions Recherche sur la Civilisation, Paris 1984, 1,123-226. Quest'opera di Boismard e lamouille rappre senta l'ultimo studio accurato della poblematica relativa al testo Occidentale degli Atti degli Apostoli. Ho scelto di elencare le varianti più importanti che essi presen- Prejaztone 8 tano nel primo volume (pp. 123-226) in modo che i lettori di questo commentario abbiano un'idea di come il testo Occidentale differisca dal testo Alessandrino. La forma di Boismard e Lamouille del testo Alessandrino non sempre è identica a quel la del NTG o del GNT della UBS; né il loro TO dipende soltanto dalle lezioni nel ms. D (Codex Bezae). Così ho cercato di stare attento a confrontare la loro forma di TO con il testo Alessandrino di NTG. In molti casi le varianti elencate nel paragmfo TO saranno prese in considerazione nelle NOTE ai singoli versetti, ma alcune delle varianti ricorrono in modo così regolare - e di fatto sono così irrilevanti - che non c'è motivo di elencare tutti i mss. che le contengono. In molti casi il TO omette e spressioni o parole che differiscono dalla traduzione del testo Alessandrino che pre cede. Il lettore dovrà imparare ad usare l'informazione del TO in maniera corri spondente, vale a dire a leggerla come una modifica della traduzione che precede. Il lettore tenga presente che i riferimenti alTO sono segnalati secondo il capitolo e il numero di versetto della Bibbia Ebraica, il Testo Masoretico. Questo perché in alcune Bibbie inglesi in circolazione la numerazione è confusa. La New .fewish Ver sion (1972) e la New American Bib/e usano il sistema di numemzione del Testo Ma soretico e lettori di lingua inglese possono sempre controllare i riferimenti in quelle Bibbie che non seguono più il sistema confuso della King ]ames Version e della Re vised Standard Version. Questo va tenuto presente in particolare quando si fa riferi mento al Salterio: i riferimenti anche alla forma greca di un Salmo (nei LXX) vorran no dire che il Salmo è così numerato nel 1M. Infine, è mio dovere ringraziare il Direttore responsabile della collana della An chor Bible, David Noel Freedman, per i molti suggerimenti importanti che ha dato per migliorare questo commentario, nonché l'editore della Doubleday, Mark Fretz, il suo assistente Andrew Corbin e il redattore responsabile Barbara Firoozye, per l'aiuto che mi hanno prestato per condurre in porto questo commentario, e inoltre i molti bibliotecari verso i quali ho debiti di riconoscenza. Joseph A. Fitzmyer, S.J. Professore Emerito di Scienze bibliche The Catholic University of America INTRODUZIONE l. n titolo, l'autore, la data e lo scopo degli Atti l. Degli Atti degli Apostoli si dice spesso che si tratta del libro neotestamentario che racconta i primi anni della storia della chiesa cristiana, ma anche se è vero che in questo libro si trovano alcuni elementi di questa storia, a leggerlo attentamente tuttavia esso implica molto di più. Per capire fino in fondo di che cosa trattano ve ramente gli Atti degli Apostoli, occorre iniziare prendendo in considerazione il suo titolo tradizionale, l'autore, la data di composizione e lo scopo per il quale il libro è stato scritto. A. n titolo 2. Il titolo che si riscontra nei migliori mss greci è Praxeis Apost616n, ·Atti degli Apostoli· (P'\ M, B, D, 'P, l, 1175). A volte si trovano anche varianti come bai Prdxeis ton Apost6l6n, •gli Atti degli Apostoli· (323, 945, 1241, 1739); o Prdxeis ton hagbion Apost6/6n, ·Atti dei santi Apostoli· (614, 1505, 1704, 1884); oppure occasio nalmente Lukiì euangbelistu prdxeis ton bagbion Apost6l6n, ·Atti dei santi Apostoli dell'evangelista Luca· (33, 189, 1891, 2344). Talune volte il titolo figura alla fine del testo greco, come in P": Prdxis [aplost6/6n. 3. Non necessariamente il titolo proviene dall'autore del libro, benché alcuni commentatori abbiano sostenuto che è dovuto a lui (Wendland, Wikenhauser, Zahn). Con ogni probabilità esso è stato introdottç>.-<fa qualcun altro, nel primo o secondo secolo. Trattandosi di un titolo antico, peraltro, esso segnala come i primi cristiani intesero per lo più questo libro. In una forma o nell'altra il titolo può esse re fatto risalire alla fine del secondo secolo (ad es., Ireneo, Adversus haereses