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Giulia, la figlia di Augusto PDF

239 Pages·01.659 MB·Italian
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Storia e Società Lorenzo Braccesi Giulia, la figlia di Augusto Editori Laterza © 2012, Gius. Laterza & Figli www.laterza.it Prima edizione novembre 2012 Edizione 1 2 3 4 5 6 Anno Proprietà letteraria riservata 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Questo libro è stampato su carta amica delle foreste Stampato da SEDIT - Bari (Italy) per conto della Gius. Laterza & Figli Spa ISBN 978-88-420-9294-0 È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. a tutte le donne, come Giulia, libere, affascinanti, ribelli Premessa Quale il puer della più celebre tra le egloghe virgiliane? Un puer o una puella? Quale il significato del viaggio di Giulia nella Troade dove rischia la vita nelle acque dello scamandro in pie- na? Un’imitatio Achillis, la sua, o un’imitatio Alexandri o una congiunta emulazione di entrambi gli eroi? Quale l’identità di Corinna, della donna cantata da Ovidio negli Amori? È ella una personalità immaginaria, figlia di pura astrazione poetica, senza precisi richiami alla realtà, o la conturbante protagonista del nostro libro? Quale, nell’immaginario di quest’ultima, il fasci- no esercitato dalla terra di egitto? Gusto dell’esotico o fatale attrazione verso forme ellenistiche di potere e di dispotismo? Quale la natura del rapporto antagonistico tra Giulia e Livia? Dettato dall’ostentata personificazione di differenti modelli di vita, dall’istanza di proteggere gli interessi dei propri figli o da semplice competizione per il ruolo di prima matrona del nuovo regime che sarà l’impero? Quale, per augusto, il significato di celebrare il trentennale di azio con una naumachia che, invece di azio, riproponeva il tema della vittoria di atene a salamina? suprema bizzarria o necessità, sotto l’incalzare di eventi impre- visti, di mutare il programma della celebrazione? Quale, nei comportamenti eversivi di Giulia – prima di fronda e quindi di cospirazione –, la commistione tra pubblico e privato nella sua passione per Iullo antonio, il più amato di tutti i suoi amanti? Fu egli solo un poeta che vagheggiava vendette familiari, ovvero una persona con stoffa di capoparte politico? Quale, dopo la tragedia che la coinvolse, dopo la sua condanna, l’atteggiamento verso la madre da parte dei suoi cinque figli? La rinnegarono, l’emularono o, come agrippina, tentarono di trarla in salvo? viii Premessa Quale il filo comune che unisce nel medesimo anno le morti di augusto, di Giulia e del suo ultimo, superstite, figlio maschio? Fu certo un assassinio quello di quest’ultimo. ma furono dovuti a una fine premeditata anche i decessi del nonno e della madre? Queste e tante altre le domande che si pone l’autore di questo libro. Giulia fu una donna spiritosa, brillante, estroversa, sicura- mente affascinante, conscia del suo ruolo e del suo peso socia- le, che aspirava a conquistarsi sempre e comunque un proprio spazio nel quale, civettando, primeggiare: dalla frequentazione dei cenacoli letterari, a quella dei circoli politici, dai salotti della ribellione generazionale a quelli, più insidiosi, della sotterranea opposizione al regime e al sistema. Tutto le era permesso, e do- vunque si muovesse la seguiva un folto stuolo di corteggiatori che ne stimolava l’orgoglio e ne suscitava la vanità. Contestatrice del padre e dell’ipocrita suo mondo di valori, non si accorse in tempo del baratro in cui sprofondava, giorno dopo giorno, spostandosi da posizioni di fronda a quelle di aperta congiura. molla ne fu sempre il suo spirito provocatorio e l’impulso al ruolo di prima donna. entrambi sentimenti dell’essere che la perdettero, mancando ella, al contrario di Livia, la matrigna, di un connaturato temperamento politico. Non ebbe, neppure nel fallimento della sua azione, il rico- noscimento del ruolo di cospiratrice, seppure velleitaria e per- dente, giacché il padre, per mascherarne e tacitarne l’atto ever- sivo, non esitò a infamarla facendola condannare solo per reati a sfondo sessuale. La macchina del fango fu spietata, e ancora oggi, nella pubblicistica di più largo consumo, seguita a lanciare i suoi strali. Certo Giulia fu disinvolta nel circondarsi di amanti e pronta, e non solo a parole, a contestare la legislazione de adulteriis. ma cosa avrebbe dovuto fare una giovane donna – capricciosa, disinibita, amante della mondanità – condannata dal padre a tre matrimoni di mera convenienza politica? Prima con un consorte troppo giovane, poi con un secondo troppo vecchio, quindi con un terzo che aveva sempre cordialmente detestato fino dagli anni della più remota infanzia. Che altro aggiungere? se non l’avvertimento al lettore che su Giulia la nostra documentazione è davvero limitata e ci è Premessa ix consentito – come abbiamo cercato di fare – di ricostruirne la vicenda umana solo proiettandola sul più ampio scenario della storia dell’età augustea. La ricerca storica, per sua natura, è in- diziaria; ma chi scrive confida che, nell’assenso o nel dissenso, il lettore gli sappia riconoscere il merito che la sua ricostruzione poggia sempre su legittime ipotesi di lavoro. ricostruzione sì ardita, ma mai arbitraria, che nasce da una più affilata rilettura delle fonti che gli ha permesso, battendo vie nuove, di ripropor- re all’attenzione la mutevole e discussa personalità di una prima donna, insofferente di convenzioni, che incide profondamente sulla realtà politica e sociale della sua età. L.B. montegrotto Terme, luglio 2012 L’autore ha tratto incoraggiamento a scrivere questo saggio da an- drea Giardina che ringrazia, e con lui ringrazia gli amici che ne hanno riletto il manoscritto; in particolare maddalena Bassani, sua preziosa consulente per l’iconografia augustea. Né inferiore debito di gratitudi- ne ha contratto con Cristina rocchi che, con premurosa e intelligente fatica, ha redatto gli Indici.

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