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Giudizio e sillogismo in Kant e in Hegel PDF

90 Pages·1976·1.485 MB·Italian
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LUIGI SCARAVELLI 9 1 0 2 2/ 0 8/ 2 n o 0] 8 1 4. 2 4. 0 2 GIUDIZIO E SILLOGISMO 7. 3 1 s s IN KANT E IN HEGEL e dr d a P a [I n g o ol B di v. ni U m - u or di Stu opuscoli filosofici er at M a m Al y b d e s s e c c a nt e nt o C CADMO EDITORE www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. OPUSCOLI FILOSOFICI 9 a cura di Antimo Negri 1 0 2 2/ 0 8/ 2 n o 0] 8 1 4. 2 4. 0 2 7. 3 1 s s e dr d a P a [I n g o ol B di v. ni U m - u or di u St er at M a m Al y b d e s s e c c a nt e nt o C www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. 9 1 0 2 2/ 0 8/ 2 n o 0] 8 1 4. 2 4. 0 2 7. 3 1 s s e dr d a P a [I n g o ol B di v. ni U m - u or di u St er at M a m Al y b d e s s e c c a nt e nt o C www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. LUIGI SCARAVELLI 9 1 0 2 2/ 0 8/ 2 n o 0] 8 1 4. 2 4. 0 2 GIUDIZIO E SILLOGISMO 7. 3 1 s IN KANT E IN HEGEL s e dr d a P a [I n g o ol B di a cura ài Mario Corsi v. ni U m - u or di u St er at M a m Al y b d e s s e c c a nt e nt o C CADMO EDITORE www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. 9 1 0 2 2/ 0 8/ 2 n o 0] 8 1 4. 2 4. 0 2 7. 3 1 s s e dr d a P a [I n g o ol B di v. ni U m - u or di u St er at M a m Al y b d e s s e c c a nt e nt o C 1976 Cadmo editore s.r.l. largo dell'Olgiata, 15 - 00123 Roma www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. 9 1 0 2 2/ 0 8/ PREMESSA 2 n o 0] 8 Questo saggio di Luigi Scaravelli, il primo fra i lavori inediti 1 4. che viene pubblicato, era stato intitolato dall'autore « II "sillo- 2 4. gismo" di Hegel », titolo già frutto di un ripensamento, poiché 0 il dattiloscritto porta anche un altro titolo in seguito cancellato, 2 7. « Identità di giudizio e sillogismo ». A me è parso però più 3 s 1 rispondente all'argomento trattato il titolo che vi ho premesso. s Vero è che si tratta di un abbozzo di lavoro, e può darsi che e dr l'autore avesse in mente uno sviluppo che in seguito non ha rea- d a lizzato, e con questa prospettiva ambedue i titoli hanno un P na [I ssaengsgoio. Nèo np rvoi pèr ioin faqtutei lalolc udne ld umbobdioo cihne iclu pi roilb lreampap oarftforo ngtiautdoi znioel- g o sillogismo giunge a risolversi nel sillogismo hegeliano, e cioè ol nell'impianto dialettico. Larga parte del saggio però, ed è la parte B di più articolata e compiuta, è dedicata all'antefatto, cioè a Kant, v. mentre gli accenni a Hegel sono brevi e scarni, e inoltre la parte ni U conclusiva del saggio, in cui l'autore si occupa più estesamente di m - Hegel, è meno elaborata delle precedenti. Tutto ciò spiega perché u or ho preferito modificare il titolo. di Una prima difficoltà offerta dal saggio è quella della sua u St datazione. Gli abbozzi di lavori, gli appunti, le postille ai testi la- er sciati da Scaravelli non sono datati. Per diversi di essi è possibile Mat stabilire una cronologia in quanto si presentano chiaramente come a lavori preparatori dei saggi pubblicati o ultimati; per gli altri m Al si può procedere solo per ipotesi suffragate dal contenuto del y saggio. b d Quello in questione è probabilmente anteriore alla Critica e s del capire (1942). Il particolare problema in esame può, natu- s e ralmente, indurre in errore, nel senso che il modo in cui Scara- c c a velli considera il rapporto giudizio-sillogismo in Kant e in nt Hegel, può averlo portato a disattendere conclusioni già tratte e nt nella sua Critica. Mi riferisco in particolare all'ultima parte del o C saggio, in cui l'autore mostra, sia pure succintamente, come Hegel risolva tale rapporto, una soluzione che nella Critica è www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. VI Mario Corsi oggetto di più approfondita indagine. Ma si tratta, ripeto, solo di un'ipotesi che può essere infondata, data la particolarità della 9 1 ricerca e l'incompiutezza del lavoro. 0 2 2/ E' certo invece che questo scritto è anteriore ai suoi saggi 0 8/ kantiani. L'analisi della tematica kantiana contiene già spunti che i n 2 lavori successivi svilupperanno. Il problema del rapporto fra o le tre Critiche, che in questo scritto è centrale, sarà presente a 80] Scaravelli specialmente nel saggio sulla Critica del Giudizio (Os- 1 4. servazioni sulla Critica del Giudizio, 1955), il problema del 4.2 grado, accennato in una nota, sarà motivo fondamentale del 0 suo studio ristampato col titolo Kant e la fisica moderna, e via 2 7. enumerando. 3 1 s Al di là però della sua collocazione cronologica, occorre rile- s e vare l'importanza di questo lavoro. Esso, anche se non finito, dr da bene l'idea del livello delle indagini di Scaravelli. La tema- d P a tica è quella sua classica: il pensiero di Kant nel suo svolgi- na [I mimepnotort,a net,e csoomtteo lipnueanrton e dlia cpoanrctliucsoiloanree, aHneggoelal.t uMraa. è soprattutto g o ol Partendo da La falsa sottigliezza, Scaravelli mette in rilievo B come il punto centrale del lavoro di Kant consista nel distin- di v. guere e tener separata, la funzione dell'intelletto da quella ni della ragione, giudizio da sillogismo. Un motivo che, già accen- U m - nato nella Critica del capire, e ripreso negli scritti successivi, qui è analizzato con nitidezza esemplare. u or di La validità di questo esame in tutta la sua estensione potrà u St essere agevolmente attestato dal lettore e dallo studioso. Vorrei er però richiamare pochi punti esemplificativi del metodo di lavoro at di Scaravelli e destinati ad essere sviluppati nei suoi scritti mag- M a giori. Il Kant de La falsa sottigliezza distingue concetto distinto m da concetto completo, giudizio da sillogismo, il primo legato Al all'intelletto, il secondo alla ragione, ma, contemporaneamente, y b nega che ci sia differenza fra le funzioni che li reggono, intelletto ed e ragione, in quanto ambedue non sono che facoltà di giudicare. s s Di questa complessa problematica Scaravelli individua molte- e c plici aspetti, colti attraverso lo sviluppo del pensiero kantiano. c nt a Due di essi rendono bene l'idea della capacità di penetrazione e critica dello studioso. Il primo riguarda il modo in cui Kant nt intende la natura del "concetto", un modo che ha rilievo non o C tanto per il periodo in cui è espresso, ma per la sua permanenza nella problematica filosofica successiva. Scaravelli individua cioè www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. Premessa VII in uno scritto (La falsa sottigliezza) una formulazione concettuale 9 che ha importanza non in sé, ma per il modo in cui permana 01 nel pensiero di Kant. Ne La falsa sottigliezza Kant intende il 2 2/ concetto distinto come concetto chiaro, secondo la linea carte- 0 8/ siano-leibniziana, mentre il giudizio è inteso come « l'atto per 2 cui il concetto si realizza », senza peraltro che tale atto si iden- n o tifichi col concetto stesso. Questa non identità è al centro della 0] attenzione di Scar-avelli: in nitida sintesi, che suppone un parti- 8 4.1 colare dominio della tematica kantiana, egli fa vedere come 2 4. quella non identità abbia precise conseguenze nella speculazione 0 del filosofo, dando luogo nella Critica a una separazione fra la 2 7. funzione sintetico-produttiva del giudizio e l'esistenza oscura 3 1 preesistente ad esso, cosa in sé e sensazione. Quel concetto irri- s s solto nel giudizio diviene cioè un limite esistenziale, destinato e dr a rimanere motivo rilevante nella meditazione di Kant. Tale d a esame, suffragato dai testi, rende bene la capacità di Scaravelli P a [I dcoi ncseoggulieenrzee ipni ùu nlo nmtaonteiv oc,h ec hnee pcootnetvraa dsdeismtibnrgauroen os eclao ncdeanrtiroa, litlàe n og tematica in un pensiero filosofico. ol B Il secondo punto cui mi riferivo avvalora ancora l'acutezza di di un'interpretazione e la bontà di un metodo. Esaminando il v. rapporto giudizio-sillogismo ne La falsa sottigliezza, Scaravelli ni U osserva subito come questo rapporto sia motivo rilevante per m - lo sviluppo della speculazione kantiana. Finché Kant non riesce oru a chiarire la differenza che sussiste fra le funzioni che reggono di giudizio e sillogismo, intelletto e ragione, l'impianto della Cri- u St tica non può nascere. Tuttavia, operata questa distinzione, il er filosofo si troverà di fronte quel problema dell'unità del cono- at scere che lo travaglierà nella tarda maturità. E sarà travaglio M a destinato a non raggiungere i frutti ricercati, poiché la ragione m non riesce a giustificare il suo fondamento trascendentale; è non Al y analitica, non intuitiva, ma non va al di là di questo, sì che la b d volontà, la teleologia e il giudizio di gusto non sono riducibili e a quell'assoluto organico che Kant sottolinea esser lo scopo ul- s es timo della filosofia. Si tratta di un problema che Scaravelli avrà c c presente nelle indagini kantiane, anche se lo affronterà, in spe- a nt cial modo, nel saggio sulla Critica del Giudizio, con diversa pro- e nt spettiva. Proprio questo anzi da rilievo a notazioni come quella o citata del presente scritto. Consentono infatti di stabilire diver- C sità di scansioni nella continuità dell'interesse di Scaravelli per la tematica kantiana. www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. Vili Mario Corsi Vorrei infine citare un'osservazione, sempre a titolo esem- 9 plificativo della ricchezza di questa analisi, apparentemente in- 1 20 cidentale, che merita di essere approfondita nel contesto di tutto 2/ il lavoro di Scaravelli. 0 8/ Il "sentiero" aperto da Kant, la "via regia", non ha permesso 2 n di soddisfare quella "curiosità" che sempre ha animato l'uomo, 0] o e cioè la realizzazione della conoscenza metafisica. Sarà Hegel a 8 procedere su questa strada, ma la sua "via regia" non sarà quella 1 4. di Kant, poiché egli abbandonerà « la via della sintesi a priori » 2 4. che Kant percorre fino in fondo. E' un'osservazione fatta in nota, 20 quasi in un inciso. 7. Così formulata può destare qualche perplessità, ma se ne 3 s 1 intende la complessità ove si abbia presente l'analisi dell'im- s pianto logico kantiano e di quello dialettico hegeliano fatta da e dr Scaravelli nella Critica del capire. d a Insieme a questo scritto pubblico una breve analisi di Sca- P a [I rdai vedlleid usrur e udna l prcoobnlceemttao ddeil laf inCraitliciat àd efl orGmiudailzeio la(T efnatcaotilvtào n og di produrre l'opera d'arte (cioè a dire il genio) ). La sua data- ol zione è facile, poiché si tratta della tematica da lui affrontata B di nelle Osservazioni sulla Critica del Giudizio pubblicate nel 1955, v. e risale quindi all'ultimo periodo della sua attività *. ni U m - MARIO CORSI u Roma, febbraio 1976 or di u St er at M a m * Insieme a questi due inediti di Scaravelli ristampo quattro sue Al recensioni pubblicate in « La nostra Scuola ». Si tratta dei suoi primi y scritti a stampa che non ho raccolto nelle Opere da me curate e pub- b d blicate nel 1968 (L. Scaravelli, Opere, a cura di Mario Corsi, 2 voli., e Firenze 1968) perché ne ignoravo l'esistenza. L'autore non me ne aveva ss mai parlato. Tali recensioni sono state segnalate da Franco Ottonello in e un suo saggio su Le aporie dell'identità in Luigi Scaravelli, in « Giornale c c di Metafisica », n. 4, 1971 e n. 1, 1972. Due di queste recensioni atte- a nt stano un interesse che fu primario nella formazione di Scaravelli, quello e per la musica, una l'interesse per la problematica religiosa, e quella dal nt titolo L'idealismo attuale valutato dalla Neoscolastica il primo impegno o C di Scaravelli di carattere propriamente filosofia). In appendice a questo volume ristampo infine un mio ricordo di Scaravelli pubblicato su « Bel- fagor », fase. I, 1958, e pubblico alcune lettere di Scaravelli indirizzate a me. www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. 9 1 0 2 2/ 8/0 GIUDIZIO E SILLOGISMO 2 IN KANT E IN HEGEL n o 0] 8 1 Kant considera la distinzione fra idee della ragione e concet- 4. 2 ti dell'intelletto come una delle più importanti scoperte della 4. 0 Critica della ragion pura: « La distinzione delle idee, cioè dei 2 7. concetti puri della ragione, dalle categorie o concetti puri del- 3 1 l'intelletto, in quanto conoscenze di tutt'altra specie, s s origine ed uso, è una parte così importante per la fon- e dr dazione di una scienza che contenga il sistema di tutte queste d a conoscenze a priori, che senza una tale separazione P a [I una metafisica è assolutamente impossibile o tuttal più è un n tentativo, irregolare e acciabattato, di mettere insieme un ca- g o stello di carte, senza conoscere i materiali dei quali ci si oc- ol B cupa e la loro sufficienza per questo o quello scopo. Se la v. di critica della ragion pura non avesse fatto altro che questo, cioè ni porre per la prima volta dinanzi agli U m - occhi questa distinzione, avrebbe già con ciò ap- portato a chiarimento del nostro concetto di metafisica e della u or nostra condotta nella indagine nel campo metafisico, ben più di u che tutti gli sterili sforzi che, per risolvere i problemi trascen- St er denti della ragion pura, si sono sempre finora intrapresi, senza at mai supporre che ci si trovasse in tutt'altro campo M che quello dell'intelletto, sforzi nei quali si affilavano insieme a m concetti dell'intelletto e della ragione proprio come se fossero Al della stessa specie » '. E nel § 43 dei Prolegomeni, poi, da in y b poche righe il substrato logico di questa distinzione, di- d e cendo: « Avendo io trovata l'origine delle categorie nelle quattro s es funzioni logiche di tutti i giudizi intellettivi, era naturalissimo c c che io cercassi l'origine delle idee nelle tre funzioni dei sillo- a nt gismi; poiché, una volta dati tali concetti razionali puri (idee e nt o C 1 Prolegomeni ad ogni futura metafìsica, trad. Carabellese, Bari 1925, $ 41, p. 132. [Gli spaziati sono quasi sempre di Scaravelli. Sono segnalati con dei puntini due casi in cui il testo era incompleto]. www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni.

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