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Giudeofobia. L’antisemitismo nel mondo antico PDF

308 Pages·2004·10.53 MB·Italian
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GIUDEOFOBIA L'antisemitismo nel mondo antico Peter Schafer Carocci QUALITV PAPERBACKS Quale sorpresa sarebbe stata per le grandi civiltà imperiali dell'antichità constatare che un popolo numericamente irrilevante, che esse avevano tutte sconfitto, conquistato e governato, sarebbe sopravvissuto ben oltre la loro scomparsa, a dispetto di ogni tentativo di sterminio. Infatti il popolo ebraico, più volte soggiogato e disperso, continua ad animare il mondo contemporaneo con la sua complessa identità, nonostante la peculiare ancorché intermittente ostilità di cui è stato fatto oggetto nel corso dei secoli. «Scatena un uragano sulla città ed elimina dalla faccia della terra il popolo ebraico» suggerirono al monarca i consiglieri di Antioco v11, mentre cingeva d'assedio Gerusalemme intorno al 135 a.e. Sono brani come questo a costituire la trama di Giudeofobia, il libro che Peter Schafer ha dedicato alle testimonianze e alle manifestazioni dell'ostilità antisemita nell'antichità. Da Diodoro Siculo a Strabone, da Cicerone a Tacito, l'ostilità nei confronti del popolo ebraico - delle sue convinzioni religiose, delle sue pratiche culturali, del suo modo di vita - è studiata in maniera approfondita e ripercorsa in un racconto vivace, che non dimentica mai le ragioni del lettore non antichista. Peter Schafer è professore di Studi ebraici e direttore dell'lnstitut hir Judaistik, Freie Universitat Berlin, e Ronald O. Perelman Professor di Studi ebraici alla Princeton University. In copertina: Particolare del saccheggio di Gerusalemme, da un rilievo dell'Arco di Tito. "i' ISBN 88-430-3213-5 I ~- "f 111111111111111111111111111111 ~ 9 788843 032136 f 8 e' € 12,40 ~ Per Barbara I lettori che desiderano informazioni sui volumi pubblicati dalla casa editrice possono rivolgersi direttamente a: Carocci editore via Sardegna 50, 00187 Roma, telefono 06 42 81 8417, fax 06 42 74 79 31 Visitateci sul nostro sito Internet: http://www.carocci.it Peter Schafer GIUDEOFOBIA L'antisemitismo nel mondo antico Carocci editore Traduzione di Eleonora Tagliaferro (Introduzione e Parte prima) e Marcello Lupi (Parte seconda e Parte terza). Titolo originale: Judeophobia. Attitudes toward the Jews in the Ancient World © copyright 1997 by The President and Fellows of Harvard College 1• ristampa, novembre 2004 1• edizione italiana, "Argomenti" 1999 © copyright 1999 e 2004 by Carocci editore S.p.A., Roma Finito di stampare nel novembre 2004 per i tipi delle Arti Grafiche Editoriali Sri, Urbino ISBN 88-430-3213-5 Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633) Senza regolare autorizzazione, è vietato riprodurre questo volume anche parzialmente e con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico. Indice Ringraziamenti 9 Introduzione II Parte prima Chi sono gli ebrei L'espulsione dall'Egitto I. 2. Il Dio ebraico 53 3. L'astinenza dalla carne di maiale 95 4· Il sabato 117 5. La circoncisione 133 6. Il proselitismo 153 Parte seconda Due episodi storici emblematici 7. Elefantina 175 8. Alessandria 195 Parte terza I centri del conflitto 9. L'Egitto 231 IO. L'area siro-palestinese I I. Roma 255 7 GIUDEOFOBIA L'antisemitismo 275 Abbreviazioni 293 Bibliografia 295 Elenco delle traduzioni 8 Ringraziamenti Le prime fasi di questo studio risalgono a un seminario che ho con dotto all'Istituto di studi ebraici della Freie Universitat di Berlino. È con grande piacere e gratitudine che ringrazio i miei studenti per le loro critiche e per i loro stimolanti contributi. Ho cominciato a scrivere il libro nell'autunno del 1992, durante il periodo nel quale sono stato Horace W. Goldsmith Visiting Professor all'università di Y ale. Una versione preliminare del CAP. 1 è stata pubblicata, con il titolo The Exodus Tradition in Pagan Greco-Roman Literature, in The ]ews in the Hellenistic-Roman World: Studies in Memory o/ Menahem Stern, a cura di lsaiah M. Gafni, Aharon Op penheimer e Daniel R. Schwartz (Zalman Shazar Center for Jewish History, Jerusalem 1996). La maggior parte del libro è stata scritta nei periodi in cui sono stato, prima, nel 1993, Visiting Member, poi dal 1994 al 1996 Visiting Mellon Professor all'lnstitute for Advanced Study a Princeton. Sono assai grato alla facoltà della School of Hi storical Studies e alla Mellon Foundation per avermi dato l'opportu nità di partecipare al vivace clima intellettuale che si respirava nel l'Institute. È questo il primo libro che mi sono avventurato a scrivere sin dall'inizio in inglese, senza dubbio stimolato e incoraggiato dall'am biente di Princeton. Ho provato immenso piacere nello scrivere in in glese e sperimentare quanto siamo influenzati nel nostro modo di pensare dalla lingua in cui scriviamo. Tuttavia, non ci sarebbe stato nessun libro senza il generoso sostegno delle mie segretarie all'lnstitu te, Suki Lewin, Dorothy David e, soprattutto, Terrie Bramley. Esse non solo hanno dattiloscritto le varie versioni del manoscritto, ma hanno anche dato un ausilio di inestimabile valore nel correggere e migliorare il mio inglese. All'Harvard University Press ho avuto la fortuna di lavorare con Margaretta Fulton, che ha "ripulito" il mio inglese e mi ha aiutato 9 GJUDEOFOBIA con il suo rigoroso senso crmco a trasformare il manoscritto in un libro, e Camille Smith, che ha apprestato il manoscritto per la stam pa. Devo loro speciali ringraziamenti per la loro professionalità. Ho tratto grande giovamento dalle critiche e dagli stimoli di un certo numero di amici e colleghi, che hanno discusso con me alcuni problemi o hanno letto, in tutto o in parte, il manoscritto. Tra di loro sono Elaine Pagels, Glen Bowersock, Pieter van der Horst e Hans Jiirgen Becker. Soprattutto Tony Spawforth mi ha donato senza ri sparmio il suo tempo e la sua competenza e mi ha evitato di cadere in alcune trappole per ciò che concerne la storia del mondo classico. Ricordo con ammirazione la pazienza con la quale mi ha introdotto a quelli che riteneva gli aspetti fondamentali del suo campo di studi. Il libro è dedicato a mia moglie Barbara, come piccolo e insuffi ciente segno della mia gratitudine. Devo a lei molto più che l'aver potuto scrivere un libro. P.S. IO Introduzione L"'antisemitismo" ha una storia lunga e senza fine. Un'espressione re cente ed eloquente di quel che da esso può derivare è quella che è comparsa nel programma di verifica ortografica in tedesco del mio computer (un prodotto americano). Il programma si è trovato in dif ficoltà di fronte alla parola juden/reundlich (amichevole nei confronti .degli ebrei), parola che avevo adoperato in un articolo scritto in tede sco, e ha suggerito di sostituirla con juden/eindlich (ostile agli ebrei). In un primo momento mi ero convinto di avere scoperto nel mio computer un piccolo antisemita, che aveva arrischiato un gioco di pa role di cattivo gusto, ma naturalmente la realtà è meno drammatica e tuttavia assai significativa per il nostro argomento. Il dizionario tede sco inserito nel mio computer semplicemente non include il termine juden/reundlich e perciò suggerisce di sostituire la parola con un'altra che, nell'organizzazione delle lettere, vi si avvicina: juden/eindlich. Ne deriva che l'autore del programma di verifica aveva arrischiato non un brutto gioco di parole, ma un sofisticato giudizio in merito alla lingua tedesca e all'atteggiamento nei confronti degli ebrei da essa espresso: la parola juden/reundlich non esiste perché i tedeschi non sono mai stati, e non sono mai, amichevoli nei confronti degli ebrei. Nulla potrebbe illuminare meglio il terreno che si trova a calpestare un autore tedesco che scriva dell'antisemitismo, e sia pure della storia "remota" dell'antisemitismo antico. «L'ostilità e la persecuzione nei confronti degli ebrei (Judenhetzen) sono antichi come la diaspora stessa»: con questa frase nel quinto vo lume della sua Romische Geschichte Theodor Mommsen inaugurò lo studio moderno di quel che di solito si definisce !"'antisemitismo antico" Mommsen iniziò a scrivere il capitolo La Giudea e gli ebrei agl'inizi del 1884 1 solo qualche anno dopo il dibattito pubblico che , lo aveva opposto ad Heinrich von Treitschke, suo collega all'universi- II

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