ebook img

Giovenale tra storia, poesia e ideologia PDF

366 Pages·2016·4.338 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview Giovenale tra storia, poesia e ideologia

Giovenale tra storia, poesia e ideologia Beiträge zur Altertumskunde Herausgegeben von Michael Erler, Dorothee Gall, Ludwig Koenen und Clemens Zintzen Band 357 Giovenale tra storia, poesia e ideologia A cura di Antonio Stramaglia, Stefano Grazzini e Giuseppe Dimatteo ISBN 978-3-11-044704-0 e-ISBN (PDF) 978-3-11-044881-8 e-ISBN (EPUB) 978-3-11-044817-7 ISSN 1616-0452 Library of Congress Cataloging-in-Publication Data A CIP catalog record for this book has been applied for at the Library of Congress. Bibliografische Information der Deutschen Nationalbibliothek Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliografie; detaillierte bibliografische Daten sind im Internet über http://dnb.dnb.de abrufbar. © 2016 Walter de Gruyter GmbH, Berlin/Boston Druck und Bindung: Hubert & Co. GmbH & Co. KG, Göttingen ♾ Gedruckt auf säurefreiem Papier Printed in Germany www.degruyter.com Premessa Il volume raccoglie, in forma riveduta e ampliata, gli interventi presentati al congresso: Giovenale tra storia, poesia e ideologia (Aquino – Cassino, 16–17 ottobre 2014). Grazie agli annuali Iuvenaliana, che la città organizza ormai da più di un decennio, Aquino è divenuta un punto di aggregazione per gli studiosi di Giovenale e, insieme, un fulcro di rinnovato interesse per la sua opera anche fra il pubblico non specialistico. Questa intensa attività si è a sua volta intrecciata con una consolidata linea di ricerca – volta a promuovere edizioni e commenti a singole satire – dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, sostenuta a livello nazionale dal MIUR (PRIN 2012: Letteratura e strutture sociali nella città imperiale). Da questo fecondo connubio è scaturito un convegno che ha inteso affrontare la multiforme produzione del satirico aquinate in relazione ad alcuni grandi snodi concettuali, variamente declinati e connessi fra loro. Nel licenziare ora gli Atti di tale convegno, ringraziamo gli Aquinati di oggi – in primis Ernesto Pellecchia, Libero Mazzaroppi e Carlo Risi – per il decisivo contributo, umano e materiale, a quel complesso di iniziative su e per Giovenale, di cui questo stesso volume è segno concreto. A. S. – S. G. – G. D. DOI 10.1515/9783110486193-014 Sommario Antonio Stramaglia, Stefano Grazzini, Giuseppe Dimatteo Introduzione | 1  Franco Bellandi (Pisa)   Cronologia e ideologia politica nelle satire di Giovenale | 5  Andrea Cucchiarelli (Roma, Sapienza)   La Roma di Giovenale (e il nido della Concordia in 1, 116) | 65  Giuseppe Dimatteo (Bologna)   In medio venenum: una tipologia di parentesi in Giovenale | 105  Daniela Gallo (Salerno)   Il ms. Cambridge, King’s College, 52 e la tradizione del testo di Giovenale | 131  Stefano Grazzini (Salerno)   Poetica e ideologia nella terza satira di Giovenale | 149  Stephen J. Harrison (Oxford, Corpus Christi College)   Umbricius, the Sybil and Evander: Vergilian voices in Juvenal, Satire 3 | 169  Simona Manuela Manzella (Napoli)   Tradizione satirica e memoria letteraria: Luciano lettore di Giovenale? | 181  Gabriel Nocchi Macedo (Liège / Ann Arbor)   Il fragmentum Antinoense e la fortuna di Giovenale nel mondo grecofono | 213  Oronzo Pecere (Cassino)   Libri e percorsi tardoantichi delle satire di Giovenale (e di Persio) | 231  Gabriele Rota (Cambridge)   Prejudice and obstinacy in brackets: Juvenal, Satire 6 and the Oxford fragment(s) | 253 VIII | Sommario Biagio Santorelli (Gainesville, FL)   Juvenal and declamatory inventio | 293  Fabiana Zullo (Cassino)   Proprietà terriere e metodi ‘mafiosi’: Iuv. 14, 138–151 | 323  Indice dei luoghi antichi | 331  Indice dei nomi e delle cose notevoli | 354 Introduzione I contributi raccolti in questo volume, opera di specialisti di formazione, età e interessi differenti, focalizzano da varie angolature la ‘storia’ delle satire giove- naliane (intesa sia come vicenda diacronica del testo, sia in ottica intertestuale e interculturale, sia come ventaglio di rapporti fra il poeta e i suoi tempi), l’‘ideo- logia’ dell’Aquinate nell’arco della sua parabola umana e professionale, e le modalità con cui egli ha inteso fare ‘poesia’. Franco Bellandi, dopo aver reagito in premessa alla diffusa tendenza ad abbassare ‘sistematicamente’ la cronologia giovenaliana, analizza l’esibito anacronismo delle satire, interpretandolo non in chiave adulatoria verso i regi- mi vigenti, ma come frutto della perplessità e/o ostilità del poeta verso Traiano e Adriano. Gli attacchi ai Cesari e l’esaltazione nostalgica delle virtutes repubbli- cane non devono però far ravvisare in Giovenale un repubblicano ‘militante’, magari in contatto diretto con la cosiddetta opposizione stoica al principato: il preteso ‘repubblicanesimo’ di G. – non diversamente da quello attribuito a Taci- to – è essenzialmente etico, non politico. Bellandi rileva nella satira giovenalia- na un rapporto di omologia tra il piano sociale e quello politico: come ci si au- gura un patronus civilis nel caso della clientela, così si auspica una figura di sovrano che nel suo comportamento politico si ispiri al principio ‘repubblicano’ della civilitas. Il saggio di Andrea Cucchiarelli è incentrato sulla presenza della città di Roma nella satira di G. Il poeta osserva con precisione la realtà urbana che gli sta attorno e sollecita la competenza del lettore, chiamato a riconoscere allusio- ni o riferimenti. Che l’immagine di Roma si stesse sempre più modellando su quella delle grandi città ellenistiche è un fatto ben noto, su cui G. ha molto da dire: anche per le sollecitazioni provenienti dalla stessa cultura greca contem- poranea, assai vivace e talvolta polemica o ‘satirica’ (cf. Dione di Prusa). Per G. lo splendore e la maestosità dei monumenti è inversamente proporzionale alla genuinità dei culti, come mostra anche il caso di una celebre questione esegeti- ca (le ‘cicogne’ di Sat. 1, 116), su cui le testimonianze documentarie e archeolo- giche permettono di gettare nuova luce. Giuseppe Dimatteo studia la tendenza giovenaliana alla frammentazione del discorso poetico attraverso parentesi più o meno estese. La forma parenteti- ca più rappresentata nel corpus del satirico è quella delle inserzioni che inter- rompono descrizioni e narrazioni altrimenti coese. Il saggio esamina e interpre- ta numerosi esempi ascrivibili a questa tipologia, evidenziando come il tono di simili parentesi sia soprattutto ironico, sarcastico e sardonico. Si tratta di un aspetto della satira giovenaliana che continua a essere obliterato dalle moderne DOI 10.1515/9783110486193-001 2 | Antonio Stramaglia, Stefano Grazzini, Giuseppe Dimatteo edizioni. La necessità di uno studio analitico di questa tecnica nasce anche dalle difficoltà esegetiche che essa spesso comporta: difficoltà che, come in Sat. 14, 191–211, non di rado spingono gli studiosi fino all’extrema ratio dell’inter- vento testuale. Il contributo di Daniela Gallo si occupa di assegnare un posto all’interno della tradizione del testo di G. al ms. Cambridge, King’s College, 52 (Δ), per lun- go tempo non considerato dagli editori. La collazione di Δ dimostra che il testi- mone è strettamente legato alla Vulgata giovenaliana (Φ), e che esso rivela da un lato una vicinanza strutturale (e in parte testuale) con il ms. Leiden, Biblio- theek der Rijksuniversiteit, BPL 82, dall’altro un legame saldo con i mss. Lon- don, British Library, Add. 15600 e Paris, Bibliothèque Nationale, lat. 8071. La vicenda di Umbricio, un cittadino romano nato e cresciuto nell’Urbe e costretto a fuggirne, ricorda quella degli agricoltori e pastori virgiliani cacciati dai loro terreni. Partendo dai punti di contatto fra la Satira 3 e le Bucoliche 1 e 9, Stefano Grazzini evidenzia come all’analogia della situazione corrisponda, tuttavia, la deformazione satirica del paesaggio: da idilliaco e stilizzato, esso diviene urbano e degradato. L’esame delle argomentazioni e dei topoi del suo discorso fa ravvisare in Umbricio il simbolo di una categoria sociale in via di estinzione (ricordata talora anche da Marziale): la popolazione urbana di antica stirpe, identificata con la qualifica pur ambigua e generica di plebs. L’appunta- mento ad Aquino che Umbricio dà a G. rappresenta il punto d’incontro fra due distinti percorsi biografici ed esistenziali, che tuttavia condividono sentimenti e intenti. Anche il contributo di Stephen Harrison ha per tema la satira 3, questa vol- ta in relazione ai libri 6 e 8 dell’Eneide. Vi sono marcate omologie fra Umbricio e la Sibilla: egli sta andando a Cuma e il suo nome, oltre a rimandare etimologica- mente all’oltretomba (umbra), è quello di un aruspice romano di età neroniana. Lo studioso sottolinea poi che il personaggio giovenaliano, alla stregua della Sibilla che guida Enea nell’inferno reale, conduce il poeta/narratore in quel- l’‘inferno’ che è la Roma contemporanea. Non casuale è altresì la contrapposi- zione fra il lungo catalogo della decadenza di Roma, recitato da Umbricio, e il catalogo che Anchise fa del glorioso futuro di Roma nel VI libro dell’Eneide. Notevoli sono inoltre le analogie fra Umbricio ed Evandro: sia nella Satira 3, sia nell’VIII libro dell’Eneide, due uomini anziani discutono a proposito di Roma, dando l’impressione di voler dare lezioni su questo tema ai loro interlocutori e impiegando, pur se da prospettive differenti, idee simili. Il saggio di Simona Manuela Manzella s’incentra sui rapporti istituibili fra G. e Luciano. L’analisi di numerosi passi lucianei, che è possibile porre in rela- zione intertestuale con le satire di G., lascia ipotizzare una lettura diretta

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.