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Giordano Bruno e i Rosacroce PDF

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la Biblioteca di via Senato Milano mensile, anno v n.10 – ottobre 2013 SUL NOLANO Giordano Bruno e i Rosacroce di guido del giudice BIBLIOFILIA Il mistero dei libri di Castel Thun di giancarlo petrella LIBRO DEL MESE Martin Lutero. Il frate ribelle di gianni puglisi e gianluca montinaro EDITORIA Mondadori, editore a volte “non venale” di massimo gatta BVS: IL FONDO De Micheli e la scultura. Spigolature bibliografiche di luca pietro nicoletti ottobre 2013 – la Biblioteca di via Senato Milano 7 Sul Nolano (cid:2) GIORDANO BRUNO E I ROSACROCE Un mistero svelato, fra magia, alchimia e filosofia GUIDO DEL GIUDICE Le ricerche finalizzate alla ture dovute alla passione per realizzazione della pri- l’alchimia, si cautelò celando la ma traduzione italiana sua copiosa produzione di testi della Summa terminorum me- alchemici e apocalittici dietro taphysicorum1mi hanno consen- una nutrita serie di pseudonimi. tito di illuminare un periodo di Solo recentemente gli sono sta- sei mesi della tormentata pere- te attribuite una sessantina di grinatio di Giordano Bruno opere, che hanno rivelato una (1548-1600) fino ad ora rimasto sorprendente personalità intel- nell’ombra. Sono così emerse lettuale, punto di collegamento prove evidenti che confermano tra le correnti mistiche e alche- quel contatto tra il filosofo e un miche della Germania e della nucleo tedesco della confrater- Svizzera italiana del tardo XVI e nita dei Rosacroce, che in passa- del primo XVII secolo. In esse to era stato soltanto ipotizzato2. egli spazia dall’analisi delle rela- Personaggio cardine della vi- zioni tra macro e microcosmo cenda è il teologo alchimista alla profezia paracelsiana del ri- svizzero Raphael Egli (1559-1622), il quale invitò torno di Elia Artista, dall’interpretazione di sim- il Nolano ad Elgg, nei pressi di Zurigo, nel castel- boli magici alle teorie rosacrociane. Fu anche lo del suo mecenate Johann Heinrich Hainzel, uf- l’autore, con lo pseudonimo di Filippo di Gabala, ficialmente per tenervi un ciclo di lezioni di ter- della Consideratio Brevis , pubblicata in Germania minologia aristotelica. Sarà lui a pubblicare anni insieme alla Confessio fraternitatis, uno dei manife- dopo, in due riprese, il testo di queste lezioni, col sti del movimento Rosacrociano, in cui fa riferi- titolo di Summa terminorum metaphysicorum. Egli mento alla “confraternita dei cristiani battezzati dal è un personaggio che è stato a lungo sottovalutato roseo sangue della croce di Cristo” come fonte di vera perché, in seguito ad alcune spiacevoli disavven- rivelazione. Probabilmente nel 1591 non solo la confraternita era già attiva in Germania, ma si Nella pagina accanto: presunto ritratto di Giordano trovava in una fase di reclutamento e Raphael Egli Bruno, Juleum - Bibliotecheksaal, Helmsted. era un ideale candidato a diventarne un leader. Se Sopra: Raphael Egli, in un’incisione del XVI secolo è possibile che già durante il soggiorno zurighese 8 la Biblioteca di via Senato Milano – ottobre 2013 Da sinistra: frontespizio della prima edizione della Consideratio brevis (1595);frontespizio della prima edizione della Summa terminorun metaphysicorum di Giordano Bruno (1595) del filosofo Nolano siano emerse suggestioni ro- nale del movimentato itinerario filosofico ed esi- sacrociane, è praticamente certo che Egli convo- stenziale di Bruno, oppure lo sbocco evolutivo di gliò successivamente parecchi dei concetti assi- precedenti contatti nell’ambito della confraterni- milati durante la sua frequentazione bruniana ta. A tale scopo si è rivelato di estremo interesse nella dottrina dei Rosacroce, di cui in Germania l’esame di un manoscritto conservato nel fondo fu un sicuro ispiratore. Il circolo di alchimisti di antico della Biblioteca Nazionale di Napoli, ben ispirazione paracelsiana in cui Bruno fu accolto noto agli studiosi rosacrociani per le implicazioni come un maestro costituì molto probabilmente il sulla presenza, già nella prima metà del XVI seco- nucleo fondamentale di quella setta di ‘Giordani- lo, di un nucleo di adepti nel napoletano. sti’, che il filosofo si vantò in più di un’occasione, Si tratta di una collettanea di tre testi diversi: con i suoi compagni di cella nelle carceri venezia- al resoconto di un colloquio in cui il pontefice Bo- ne, di aver fondato in Germania. nifacio VIII chiede al grande alchimista Arnaldo Alla luce di queste nuove evidenze, si poneva da Villanova ragguagli sulla pietra filosofale e ad il problema di stabilire se la frequentazione degli una raccolta di esperimenti alchemici, segue un ambienti rosacrociani sia stata una tappa occasio- terzo documento intitolato Osservazioni inviolabili ottobre 2013 – la Biblioteca di via Senato Milano 9 da osservarsi dalli fratelli dell’Aurea Croce o della Rosa dal convento di S. Domenico Maggiore, come ri- Croce precedenti la solita professione.Quest’ultimo è porta un catalogo redatto nel 17643. La biblioteca il più antico statuto rosacrociano ad oggi cono- del convento conteneva una ricca sezione di testi sciuto, e in esso, cosa ancor più interessante, si esoterici, naturalmente proibiti, non soltanto per fanno risalire “le strettissime leggi e patti” molto più la sua funzione di controllo e censura, ma anche addietro, addirittura agli anni 1542-43. per il genuino interesse che dotti uomini di chiesa, Questa data corrisponde perfettamente alla a cominciare dai papi, manifestavano per i temi er- fondazione a Napoli di un’accademia filosofica, ad metici ed alchemici. Non fa meraviglia, dunque, opera dell’intellettuale viterbese Girolamo Ru- che il giovane Nolano sia riuscito a nutrire la pro- scelli, il quale, proprio intorno al 1541, si trasferì pria insaziabile avidità di sapere accedendo, sia pu- dalla residenza romana del cardinale Grimani, in re di nascosto, ai testi di autori fondamentali della quella napoletana di Alfonso D’Avalos, marchese tradizione magico-ermetica, quali Paracelso, Cor- del Vasto. Intellettuale prolifico, curatore per nelio Agrippa, Ermete Trismegisto e molti altri. (cid:2) l’importante editore veneziano Valgrisi delle ope- re di grandi poeti (Ariosto, Boccaccio, Petrarca), Ruscelli deve però la sua fama alla pubblicazione, Tra i frequentatori dell’accademia fondata da con lo pseudonimo di Don Alessio Piemontese, di Ruscelli ci fu il giovane Giovan Battista Della Por- numerose raccolte di “secreti”, ricette di vario ge- ta, la cui nobile famiglia era anch’essa sotto l’ala nere, a prevalente contenuto alchemico, che di- protettrice del Sanseverino. La Magia naturalis ventarono un vero e proprio best-sellerdell’epoca, (opera presente nel vasto Fondo Antico della Bi- con decine di edizioni nelle principali lingue. Nel blioteca di via Senato, nella preziosa e rara prima proemio ai Secreti nuovi di maravigliosa virtù, una edizione, stampata ad Anversa nel 1560 presso riedizione pubblicata nel 1567, un anno dopo la Christophe Plantin),che egli afferma di aver scrit- sua morte, Ruscelli descrive la costituzione e l’or- to ad appena 15 anni, potrebbe essere la trascrizio- ganizzazione di un’accademia filosofica “secreta”, ne degli esperimenti realizzati nell’Accademia del di carattere prevalentemente alchemico, nella Ruscelli. Qualche tempo dopo, intorno agli anni provincia del regno di Napoli. Il “Principe e Si- 60 del secolo, Della Porta fondò a Napoli l’”Acca- gnor della terra” cui egli fa riferimento è probabil- demia dei Segreti“ con il medesimo obiettivo di- mente Ferrante Sanseverino, principe di Salerno, chiarato di voler testare ricette e ritrovati, i famosi alleato del D’Avalos, presso la cui corte, frequen- “secreti” appunto,per stabilirne la reale efficacia. tata da molti intellettuali, trovò accoglienza e pro- Si racconta che nel 1566, al ritorno da un lungo tezione. Il fallimento della congiura ordita nel viaggio in Italia ed Europa, egli esaminasse tutti 1552 contro il viceré Pedro Alvarez de Toledo, che gli esperimenti della sua accademia, approvando determinò la caduta in disgrazia del principe, co- solo quelli suffragati dall’evidenza dei risultati. strinse il Ruscelli ad abbandonare precipitosa- All’epoca Bruno era da poco entrato come novizio mente il reame di Napoli e a riparare a Venezia. nel convento di S. Domenico e più volte è stata Il manoscritto di Napoli, scritto interamente avanzata la suggestiva ipotesi di un incontro con il in italiano, apparteneva ad un certo Andrea Segu- Della Porta. Oltre all’interesse per argomenti co- ra, in cui molti hanno voluto riconoscere France- me l’ars memoriae, la fisiognomica e la magia natu- sco Maria Santinelli, autore rosacrociano molto rale, li accomunava l’ammirazione per la tradizio- attivo nella città partenopea proprio in quel perio- ne egizia. L’ambiente alchemico, pur ispirato da do, e proviene, insieme ad altri scritti alchemici, un panpsichismo telesiano a cui Bruno non era del 10 la Biblioteca di via Senato Milano – ottobre 2013 Sopra da sinistra: lo statuto tedesco di “Sincerus Renatus”; le pagine del “manoscritto napoletano” (Biblioteca Nazionale di Napoli) con il riferimento agli anni 1542-43; a destra:il frontespizio e l’ultima pagina tutto estraneo, mai lo convincerà del tutto, anzi chia o ad un ordinamento. Una portata speculati- costituirà l’argomento principale, trattato con di- va di più vasto respiro orientava i suoi studi in sen- vertita ironia nel suo Candelaio(di cui la Biblioteca so infinitistico, riservando all’Egitto ermetico, di via Senato conserva la preziosa prima edizione, “culla fluviale di tutte le religioni”, il ruolo di civil- impressa a Parigi nel 1582) ambientato in una Na- tà favolosa “sedia e colonna del cielo”, depositaria poli, teatro di alchimisti beffati, scaltre cortigiane di quel panteismo traboccante d’infinito da cui de- e abili truffatori. La definizione di “academico di rivavano tutti gli altri culti. (cid:2) nulla academia”, che il filosofo dà di se stesso nella commedia, potrebbe riferirsi proprio al prolifera- re di queste accademie segrete, che Bruno sentiva Nell’anno 1562, poco prima che il quattordi- affini per formazione e interessi culturali, ma alle cenne Filippo, della famiglia dei “Bruni” arrivasse quali era “restio” ad aderire per spirito d’indipen- a Napoli per studiare con i suoi primi maestri, denza e riottosità ad assoggettarsi ad una gerar- quando fu demolito l’altare maggiore di S. Dome- 12 la Biblioteca di via Senato Milano – ottobre 2013 Sopra: Napoli, affresco ritrovato nei sotterranei dell’antica villa di Giovan Battista della Porta (cortesia di www.napoliunderground.org) A destra: il frontespizio de I Secreti nuovi di maravigliosa virtù di Girolamo Ruscelli (1562) nico, per trasferire alle sue spalle il coro che si tro- permesso di individuare ambienti sotterranei, in vava al centro della Chiesa, sotto di esso fu ritrova- cui gli adepti dell’accademia tenevano le loro ri- ta una lapide in marmo con otto versi che iniziano unioni clandestine e dove si possono ancora osser- con “Nimbifer ille deo mihi sacrum invidit Osirim”. vare affreschi e iscrizioni che attestano la pratica La lapide si trova oggi murata sul campanile di di riti di natura ermetica. fianco al portone del Convento e proverebbe che Tali cerimonie si collegano a quella tradizione l’attuale tempio di S. Domenico era in origine de- egizia ben radicata a Napoli e risalente alle “colonie dicato al culto di Osiride. nilesi” di mercanti alessandrini, stabilitisi nel corpo L’“Accademia dei Segreti” aveva due sedi, di Napoli, proprio nella zona in cui Bruno visse gli una per gli amici in città, nel palazzo dei Della anni della sua formazione e dove ancora oggi domi- Porta in Via Toledo vicino al Largo della Carità, e na la statua del dio Nilo.Queste influenze ci aiutano una privata in collina, nella villa detta delle Due a comprendere quell’importante componente di Porte. Proprio nelle vicinanze di quest’ultima, re- egizianesimo presente nel pensiero del filosofo, che centi ritrovamenti di speleologia urbana hanno portò la Yates a bollarlo come “mago ermetico”. ottobre 2013 – la Biblioteca di via Senato Milano 13 L’accademia filosofica di Girolamo Ruscelli e l’Accademia dei segreti di Giovan Battista Della Porta costituirebbero, dunque, le antesignane delle associazioni rosacrociane che il manoscritto di Se- gura del 1678 attesta essere attive a Napoli. L’esi- stenza nella seconda metà del XVI secolo di questo nucleo italiano del movimento è confermata dagli atti del processo cui fu sottoposto, nel 1676, dall’In- quisizione veneziana il gentiluomo di origine tede- sca Federico Gualdi, accusato di praticare arti magi- che. Le notizie che lo riguardano, al confine tra real- tà e leggenda, gli attribuiscono il ruolo di adepto o maestro di una confraternita ermetica, la paternità di numerose opere di argomento alchemico, non- ché un segreto che gli avrebbe consentito di prolun- gare la vita fino ai 400 anni di età! La documentazio- ne relativa al processo, conservata presso l’Archivio di Stato di Venezia, attesta, comunque, senza ombra di dubbio l’esistenza in Italia di una Confraternita dell’Aurea Crocei cui comportamenti si conformava- no alle regole riportate nel manoscritto di Segura4. (cid:2) Che l’Ordine degli Aurei Rosacroce sia un prodotto di importazione dall’Italia è confermato anche dall’analisi del primo statuto organico in lin- fessioFraternitatis), bensì alla religione cattolica, al- gua tedesca, che risale al 1710, anno in cui Samuel l’imperatore, e all’uso della pietra filosofale, evi- Richter, un pastore luterano a tendenza pietista, di- denziando la tendenza delle società più tarde a ri- scepolo di Paracelso e Jacob Böhme, pubblicò in collegarsi al nucleo originario italiano piuttosto Slesia, con lo pseudonimo di Sincerus Renatus, le che a quello tedesco. Interessante notare che nei ri- Gesetze oder Reguln der Brüderschafft des göldnen tuali di società esoteriche di fine ‘800 - primi del Creutzes(‘Leggi ovvero Regole della Confraternita ‘900 il nome mistico del Magister, “Pedemontanus dell’aurea Croce’). Esse non sono altro che la tradu- de Rebus”5 sembra richiamare quell’Alessio Pie- zione dei 47 articoli del manoscritto napoletano, montese (Alexius Pedemontanus), che è lo pseudo- che qui diventano 52. Le leggere differenze sono nimo sotto il quale Girolamo Ruscelli pubblicò i dovute per lo più al fatto che l’ordinamento della Secreti nuovi di maravigliosa virtù. corrente italiana si mostra molto più ecumenico ri- Alla luce di quanto detto, Giordano Bruno spetto a quello tedesco, improntato nettamente in potrebbe essere stato il trait-d’uniontra la tradizio- senso luterano, come del resto lo era stato il circolo ne associativa delle “accademie” italiane e le con- di Elgg. Nello statuto, tuttavia, non si fa riferimen- fraternite proto-rosacrociane tedesche. L’interes- to a Christian Rosenkreuz e ai manifesti originari se di Egli e Hainzel, grandi collezionisti di testi al- dei Rosacroce, risalenti al 1614-1616 (Famae Con- chemici provenienti da ogni dove, che lo andarono 14 la Biblioteca di via Senato Milano – ottobre 2013 Sopra: Statua del dio Nilo (III secolo d.C.), Napoli, largo Corpo di Napoli. A sinistra: la lapide di S. Domenico Maggiore (Napoli) costituiscono ancora oggi un riferimento costante della dottrina rosacrociana. Nel valutare queste analogie non bisogna però mai dimenticare il radi- cale anticristianesimo del Nolano. Per lui Cristo è a prelevare a Francoforte, potrebbe essere stato soltanto un uomo, e a nessun uomo può essere at- dettato proprio dalla provenienza di Bruno da una tribuita una funzione intermediatrice che ognuno realtà di estremo interesse come quella napoleta- di noi già non possegga. Egli non accetta nessuna na, la cui fama era di certo arrivata fino a loro. Se autorità umana nel relazionarsi ad un Dio del resto avevano contato su una sua militanza attiva, maga- inconoscibile nella sua vera essenza. La genealogia ri con un ruolo di Magisternel movimento, Bruno dell’antica sapienza, per Giordano Bruno si arresta dovette deluderli. E’ comunque un fatto che sug- in Egitto. La sua strada e quella dei Rosacroce, do- gestive componenti del suo pensiero, dall’egizia- po un comune cammino, divergono all’incrocio nesimo alla teoria del macrocosmo e microcosmo, col Cristianesimo. NOTE che biblioteche domenicane in Italia”, Ar- Hermetica, a cura di A. Boella, A. Galli. Ro- 1Somma dei termini metafisici con il chivum Fratrum Predicatorum, Roma, ma, 2008. saggioBruno in Svizzera tra alchimisti e XXXI , 1966, p.44. 5Cfr. MacKenzie, Kenneth R.H, The Ro- Rosacroce, a cura di G. del Giudice, Roma, 4 Sarnelli P., Vita di Gio. Battista Della yal Masonic Cyclopaedia of History, Rites, Di Renzo, 2010. Porta Napoletano [1677], in G.B. Della Symbolism, and Biography, New York, 2Cfr. Yates F. A., L’illuminismo dei Ro- Porta, Le zifere o della scrittura segreta, a 1877. sa-Croce, Einaudi, Torino 1976. cura di R. Lucariello, Filema, Napoli, 1996. 3 Cfr. Tommaso Kaeppeli. O.P., “Anti- 4 Cfr. Gualdi, Federico, Philosophia

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