GIANFRANCO RAVASI Traduzione e commento della stessa collana L. Alonso Schòkel ־ J.L. Sicre Diaz I Profeti L. Alonso Schòkel ־ J.L. Sicre Diaz Giobbe L. Alonso Schòkel ־ J. Vilchez Lindez I Proverbi Rinaldo Fabris Matteo Rinaldo Fabris ־ Giuseppe Barbaglio Le lettere di Paolo Rinaldo Fabris Atti degli Apostoli Pierre Prigent L’Apocalisse Gianfranco Ravasi Giobbe J. Vilchez Lindez Sapienza L. Alonso Schòkel I Salmi Gilberto Marconi La lettera di Giacomo giobbe traduzione e commento di Gianfranco Ravasi terza edizione boria © Edizioni Boria ־ s.r.l. via delle Fornaci, 50 - 00165 Roma ISBN 88-263-0354-1 Finito di stampare dalla Tipostampa s.r.l. Via dei Tipografi, Lama di San Giustino (PG) nel mese di Ottobre 2005 abbreviazioni dei libri della bibbia Ab Abacuc Is Isaia Abd Abdia Lm Lamentazioni Ag Aggeo Le Vangelo di Luca Am Amos Lv Levitico Ap Apocalisse 1 e 2Mcc Maccabei (1° e 2° At Atti degli Apostoli libro) Bar Baruc Me Vangelo di Marco CI Lettera ai colossesi Mi Michea 1 e 2Co Lettera ai corinti Ma Malachia 1 e2Cr Cronache (1״ e ° Mt Vangelo di Matteo libro) Na Nahum Ct Cantico dei Cantici Ne Neemia Dn Daniele Nm Numeri Dt Deuteronomio Os Osea Eb Lettera agli ebrei Pr Proverbi Ef Lettera agli efesini 1 e 2Pt Lettere di Pietro Es Esodo (1- e 2°) Esd Esdra Qo Qoèlet (Ecclesiaste) Est Ester 1 e 2Re (1° e 2° libro) Ez Ezechiele Ro Lettera ai romani Fi Lettera ai fìlippesi Ru Ruth Fm Lettera a Filemone SI Salmi Ga Lettera ai galati 1 e 2Sm Samuele Gb Giobbe (l9 e 2° libro) Gc Lettera di Giacomo Sap Sapienza Gd Lettera di Giuda Sir Siracide (Ecclesia Gdc Giudici stico) Gdt Giuditta So» Sofonia Gr Geremia Tb Tobia Gio Giona 1 e 2Tm Lettere a Timoteo Gl Gioele 1 e 2Ts Lettere ai tessalo- Gn Genesi nicesi Gs Giosuè Tt Lettera a Tito Gv Vangelo di Giovan Zc Zaccaria ni l,2,3Gv Lettere di Giovanni (1·, 2· e 3·) ABBREVIAZIONI LXX Traduzione dei Settanta TM Testo Masoretico Vg Vulgata SIGLE ANET Ancient Near Eastern Texts relating to thè Old Testament (ed. J. B. Pritchard, Princeton 19552) BA The Biblical Archaeologist BASOR The Bulletin of thè American Schools of Orientai Research Bib Biblica BJRL The Bulletin of thè John Ryland’s Library BOr Bibbia e Oriente CBQ Catholic Biblical Quarterly CEI Versione italiana della Bibbia per l'uso litur gico a cura della Conferenza Episcopale Ita liana (Roma 1971) CSEL Corpus Scriptorum Ecclesiasticorum Latino rum DBS Dictionnaire de la Bible. Supplément EvTh Evangelische Theologie JBL Journal of Biblical Literature JNES Journal of Near Eastern Studies JSS Journal of Semitic Studies PEQ Palestine Exploration Quarterly PG Patrologia Graeca (ed. Migne) PL Patrologia Latina (ed. Migne) RB Revue Biblique ReallAntChr Reallexikon fur Antike und Christentum (ed. Th. Klauser) RivBib Rivista Biblica RSR Recherches de Science Religieuse RThéolPhil Revue de Théologie et Philosophie TZ Theologische Zeitschrift UT Vgaritte Textbook (ed. C. Gordon) VT Vetus Testamentum VTS Supplements to Vetus Testamentum ZAW Zeitschrift fiir die alttestamentliche Wissen- schaft ZThK Zeitschrift fiir Theologie und Kirche introduzione Se io non avessi Giobbe! Non posso spiegarvi minu tamente e sottilmente quale significato e quanti si gnificati egli abbia per me. Io non lo leggo con gli occhi come si legge un altro libro, me lo metto per così dire sul cuore e in uno stato di clairvoyattce in terpreto i singoli passi nella maniera più diversa. Co me il bambino che mette il libro sotto il cuscino per essere certo di non aver dimenticato la sua lezione quando al mattino si sveglia, così la notte mi porto a letto il libro di Giobbe. Ogni sua parola è cibo, vesti mento e balsamo per la mia povera anima. Ora sve gliandomi dal mio letargo la sua parola mi desta a una novella inquietudine, ora placa la sterile furia che è in me, mette fine a quel che di atroce vi è nei muti spasimi della passione. S. Kierkegaard, La ripresa (vers. A. Zucconi), Milano 1963, p. 117. Introduzione 9 « Spiegare Giobbe è come tentare di tenere nelle mani un'anguilla o una piccola murena: più forte la si preme, più velocemente sfugge di mano ». Le pa role di Gerolamo nella prefazione alla sua traduzio ne di questo capolavoro della letteratura biblica esprimono con limpidità l'esitazione e i complessi di chi vuole stendere un commento, sia pure essenziale, a questo prodotto altissimo del genio limano e, per il credente, a questo messaggio forte e sconvolgente di Dio. Il volume, che appartiene a un processo teologico- letterario mai spento nella storia del pensiero uma no, presenta una struttura molto ramificata e non sempre di facile decifrazione. L'opera, infatti, è an che la testimonianza di un itinerario tormentato e contraddittorio dedicato alla ricerca di Dio attraver so la via accecante del dolore innocente. Questo cammino faticoso e libero, che si direbbe « etero dosso » rispetto alle tranquille e asettiche dichiara zioni della teologia tradizionale, non segue una mappa semplice e chiara. È per questa ragione che le letture si sono talora disperse in sentieri secon dari e le interpretazioni si sono incagliate su scogli invalicabili. Questo libro, infatti, è stato letto tradizionalmente come il canto del dolore: « la sofferenza invade il corpo, l’anima, la vita dell'uomo. Buddha e Giobbe segnano il punto culminante della parabola del do lore umano nella sua soluzione filosofica e lettera ria » 1. La prospettiva ermeneutica è stata, perciò, sostanzialmente antropologica. Lo testimoniava già Gregorio Magno nel titolo stesso del suo commento omiletico a Giobbe, Moralia in Job e nella relativa pagina d'apertura (I, 6). Quest'uomo, dotato di cosi anumrevoli virtù, non era conosciuto che da se stesso e oa Dio. Senza le sue prove egli ci sarebbe rimasto ignoti Indubbiamente la sua virtù si manifestava anche durante la vita se rena precedente, ma è con l'irruzione della sofferenza che il suo profumo si diffuse. Colui che, nella pace, i B. Matte ucci, in AA.W., Dio nella ricerca umana (a cura di G. Ricciotti), Roma 1950, p. 447. 10 Introduzione conservava solo per se stesso il mistero della sua realtà, nel dolore rese percepibile a tutti il buon profumo del suo coraggio. Come un profumo non può essere odorato a distanza se non è agitato e sparso, come l'in censo non può sviluppare il suo aroma se non è bruciato, così il profumo esalato dalle virtù dei santi non è captato che nelle loro tribolazioni. Il grano di senape non rende percepibile ־la violenza delle sue proprietà se non è spezzato; fin quando è intatto è dolce, ma, ima volta tritato, brucia e scopre tutto l'acre sapore in esso celato. Così si considera modesta e senza valore la condotta d'un santo finché non è provato, ma appena una persecuzione lo schiac cia e lo spezza allora si manifesta subito il suo sa pore bruciante. Quest'antica chiave di lettura è riproposta ancor oggi con intatto entusiasmo anche se con una più smaliziata strumentazione. Prendiamo, per fare un esempio recentissimo, Job et l’excès du mal, opera di uno dei « nouveaux philosophes » francesi, Ph. Nemo. Un’ampia parte del volume2 è dedicata a una vasta rilevazione della fenomenologia dell'angoscia in Giobbe con tutto il suo apparato simbolico di morte, ferita, fluidità, assalto, solitudine e somati- smi. Infatti, come ha intuito quello scrittore solita rio e incompreso che è stato Guido Morselli, « la tradizione ha voluto vedere in Giobbe il tipo deH'ac- quiescenza totale e fanatica, dal De patientia di Tertulliano al commento del vescovo Martini... ed è strano che autori laici e indipendenti abbiano accet tato a occhi chiusi l'interpretazione convenzionale. Basterà citare un Dostojevskij e il suo racconto dello stariez Sossima nei Karamazov » 3. 2 Job et l’excès du mal, Paris 1978, pp. 33-61. Sulla dimensione psicologica della sofferenza in Giobbe gli studi sono molti. Ricordiamo in particolare I. J. Gerber, A psychological ap- proach to thè book of Job, Boston 1949; W. S. Taylor, Theo- logy and Therapy in Job, in « Theol. Today » 12, 1955-56, 451- 463; A. Neher, Job: thè biblical man, in « Judaism · 13, 1964, 37-47; I. Simon, La maladie de Job, Basilea 1966. 3 Fede e critica, Milano, 1977, p. 66. Vedi anche le note di H. A. Fine, The tradition of a patient Job, in JBL 74, 1955, 28-32 e il commento « devozionale » di J. A. Blair, Living patiently. A devotional study of thè book of Job, Neptune