Josef Eschgfa¨ller Geometria algebrica 1 Insiemialgebriciaffini Ferrara ! 2012 JosefEschgfa¨ller DipartimentodiMatematica Universita` diFerrara Copyright:@2012JosefEschgfa¨ller epubliGmbH-VerlagsgruppeHoltzbrinck www.epubli.de ISBN978-3-8442-2802-1 Indice I. INSIEMIALGEBRICIAFFINI 1. IlteoremadellabasediHilbert 1 2. Operazionielementaricongliideali 6 3. Idealiprimieradicale 9 4. Algebrecommutativefinitamentegenerate 18 5. LoschemadiRuffininell’anellodeipolinomi 21 6. L’anelloA 24 f 7. Estensionidicampi 31 8. Ilprincipiodiidentificazioneaposteriori 37 9. Laformaastrattadelteoremadeglizeri 39 10. Ilteoremadeglizeriper|K|>|N| 41 11. Ilteoremadeglizerinelcasogenerale 43 12. Ilteoremadelradicale 46 13. K-algebrepolinomialisonoanellidiJacobson 47 14. Insiemialgebriciaffini 49 15. Spazitopologiciirriducibili 57 16. Spazitopologicinoetheriani 64 17. Anellilocali 67 18. IllemmadiNakayama 72 19. Anellidifrazioni:Ilcasogenerale 76 20. Modulidifrazioni 85 21. Localizzazioneinunidealeprimo 89 22. Applicazionipolinomialitrainsiemiaffini 93 23. L’anelloO(X)∼=Γ(X)dellefunzionipolinomiali 97 24. LabiiezionetraO(X,Y)eHom (O(Y),O(X)) 101 K-algebre 25. Proprieta` intrinsechediapplicazionipolinomiali 109 26. K-algebrepolinomialiridotte 115 27. UnastimaperladimensionediA[x] 118 28. Primiesempi 125 29. Categorie 141 30. Funtorietrasformazioninaturali 146 31. Equivalenzadicategorie 155 32. UnadimostrazioneelementaredidimK[n]=n 159 i I. INSIEMI ALGEBRICI AFFINI 1. Il teorema della base di Hilbert Modulifinitamentegenerati.Anelliemodulinoetheriani.Inunsottomodulodi unmodulonoetherianodaogniinsiemegeneratoresipuo`estrarreunsottoinsie- megeneratorefinito.Coefficientedirettorediunpolinomio.Teoremadellabase diHilbert:SeAe` noetheriano,ancheA[x]e` noetheriano.DimostrazionediHei- drunSargesdelteoremadellabase. Ogniimmaginesuriettivadiunmoduloo diunanellonoetherianoe`noetheriana.Ogniinsiemealgebricoe`intersezionedi unnumerofinitodiipersuperfici.L’idealegeneralizzatoJ(X).Esempidianelli nonnoetheriani. Situazione1.1.SiaAunanellocommutativo(cfr.oss.1.20). Quandononindicatodiversamente,denotiamoconx,x1,x2,...indetermi- nate. Definizione1.2.PerunA-moduloM edunsottoinsiemeE ⊂M denotiamo conA E ilsottomodulodiM generatodaE: ! A!E :={a1e1+...+akek |e1,...,ek ∈E eda1,...,ak ∈A} conlaconvenzioneA ∅=0.QuandoAe` sottinteso,scriviamotalvoltaanche ! semplicemente E. ! Pere1,...,em ∈M scriviamospessoA!(e1,...,em)invecediA!{e1,...,em}. EvidentementeA!(e1,...,em)=Ae1+...+Aem. Definizione 1.3. Un A-modulo M si dice finitamente generato, se esiste un sottoinsiemefinitoE ⊂M talecheM =A E. ! Definizione 1.4. Un A-modulo M si dice noetheriano, se ogni sottomodulo diM e` finitamentegenerato. L’anelloAsidicenoetheriano,see` noetherianocomemodulosusestesso. E` chiaro che cio` equivale alla condizione che ogni ideale di A e` finitamente generato. Infatti l’unico sottomodulo di A che non sia un ideale e` A stesso. MaA=A 1e` semprefinitamentegenerato. ! Osservazione1.5.Ognicampoe` noetheriano,essendo0ilsuounicoideale. Ognianelloadidealiprincipali e` noetheriano,equindianche Ze` unanello noetheriano. Proposizione1.6.PerunA-moduloM sonoequivalenti: (1)M e` noetheriano. (2)PerognicatenanonvuotaC disottomodulidiM siha ! N ∈C. N∈C (3)OgniinsiemenonvuotodisottomodulidiM possiedeunelementomas- simale. (4)Perognisuccessioneinfinitaascendente M0 ⊂M1 ⊂M2 ⊂... disottomodulidiM esisteunk ∈NtalecheMi =Mk perognii≥k. 1 (5)Perognisuccessioneinfinitaascendente M0 ⊂M1 ⊂M2 ⊂... di sottomoduli finitamente generati di M esiste un k ∈ N tale che Mi = Mk perognii≥k. Dimostrazione. (1) =⇒ (2): Consideriamo una catena C =& ∅ di sottomo- duli di M. Allora P := ! N e` un sottomodulo di M. Per ipotesi P e` fini- N∈C tamentegenerato. Percio` esistonoe1,...,ek ∈ P talicheP = A!(e1,...,ek). Siccome C e` una catena, possiamo trovare un N ∈ C tale che e1,...,ek ∈ N. Cio` implicaP ⊂N.SiccomeovviamenteN ⊂P,abbiamoP =N ∈C. (2) =⇒ (3):Cio` seguedallemmadiZorn. (3) =⇒ (4):Chiaro. (4) =⇒ (5):Chiaro. (5) =⇒ (1):SiaN unsottomodulodiM.Assumiamo,perassurdo,cheN non sia finitamente generato. Scegliamo e1 ∈ N. Per ipotesi A!(e1) &= N, per cui esiste e2 ∈ N \A!(e1). Ovviamente A!(e1) ! A!(e1,e2). Per ipotesi A!(e1,e2)&=N,percuiesistee3 ∈N\(A!(e1,e2)).OvviamenteA!(e1,e2)! A!(e1,e2,e3). Continuando in questo modo otteniamo una successione infinita ascen- dente A!(e1)!A!(e1,e2)!A!(e1,e2,e3)!... disottomodulifinitamentegeneratidiN,incontrastoconl’ipotesi. Questecaratterizzazionidellanoetherianita` siusanocontinuamente! Proposizione1.7.SiaM unA-modulonoetheriano.Alloraperognisottoin- siemeE ⊂M conE &=∅esistonoe1,...,em ∈EtalicheA!E =A!(e1,...,em). Dimostrazione.Sia,perassurdo,E unsottoinsiemenonvuotodiM peril qualel’enunciatononsiavero.SiaN :=A E. ! Scegliamo e1 ∈ E in modo arbitrario e poniamoE1 := {e1}, N1 := A!(e1). PeripotesiN &=N1,quindiE &⊂E1,cosicche´ possiamoscegliereunelemento e2 ∈E\E1;poniamopoiE2 :={e1,e2}=E1∪{e2}eN2 :=A!(e1,e2).Dinuovo troviamoe3 ∈E\E2 epossiamoporreE3 :=E2∪{e3}eN3 :=A!(e1,e2,e3). Continuandoinquestomodotroviamounasuccessioneascendenteinfini- ta N1 ! N2 ! N3 ! ... di sottomoduli di M, in contrasto con il punto (4) dellaprop.1.6. Lemma 1.8. Siano M un A-modulo noetheriano ed e1,e2,e3,... una succes- sioneinfinitadielementidiM.Alloraesistonoα∈Nec1,...,cα ∈Ataliche eα+1 =c1e1+...+cαeα. Dimostrazione.E` sufficienteconsiderarelasuccessionedisottomoduli A!(e1)⊂A!(e1,e2)⊂A!(e1,e2,e3)⊂... Definizione 1.9. Per un polinomio f = a0xn+a1xn−1+...+an ∈ A[x] con a0 &=0poniamogradof :=nef(:=a0. 2 Perilpolinomio0poniamogrado0:=−1(talvolta−∞)e0(:=0. Perognif ∈A[x]l’elementof(∈Asichiamailcoefficientedirettoredif. Pern∈NdenotiamoinoltreconA[x]n l’insiemedeipolinomidigradonin A[x]insiemealpolinomio0.Quindi0∈A[x]n perognin∈N. Teorema1.10(teoremadellabasediHilbert).Asianoetheriano.Allora ancheA[x]e` noetheriano. Dimostrazione.Ladimostrazioneseguentee` del1976edovutaaHeidrun Sarges. Sia I un ideale non finitamente generato di A[x]. Allora I &= 0 e quindi possiamotrovareunelementof1 ∈I \0chescegliamodigradominimo. PeripotesiA[x]!(f1)&=I,percio` possiamotrovareunelemento f2 ∈I \(A[x]!(f1))chescegliamoancoradigradominimo. Similmente,sfruttandosemprel’ipotesicheI nonsiafinitamentegenera- to,perognik ∈N+1possiamotrovareunpolinomiofk ∈I\(A[x]!(f1,...,fk−1)), ognivoltadigradominimo. Perognik ∈N+1sianonk :=gradofk edak :=fk(. SiccomeAe` noetheriano,perillemma1.8esisteunα∈Ntaleche aα+1 =c1a1+...+cαaα con c1,...,cα ∈ A. Osservando che nk+1 ≥ nk per ogni k (perche´ ogni volta abbiamosceltopolinomidigradominimo),possiamoformareilpolinomio α f :=fα+1− " ckfkxnα+1−nk k=1 Allora f ∈ I \(A[x]!(f1,...,fα)) e gradof < gradofα+1, in contrasto con la minimalita` delgradodifα+1. Corollario1.11.SiaAnoetheriano.AlloraA[x1,...,xn]e` noetheriano. Corollario1.12.SiaK uncampo.AlloraK[x1,...,xn]e` noetheriano. Corollario1.13.Z[x1,...,xn]e` noetheriano. Osservazione1.14.ϕ:M−→N siaunomomorfismosuriettivodiA-moduli edM sianoetheriano.AlloraancheN e` noetheriano. Dimostrazione. Sia Q un sottomodulo di N. Allora ϕ−1(Q) e` un sottomo- dulo di M e dalla suriettivita` di ϕ segue che Q = ϕϕ−1(Q). Per ipotesi esi- stono e1,...,ek ∈ M tali che ϕ−1(Q) = A!(e1,...,ek). E` chiaro che allora Q=A!(ϕ(e1),...,ϕ(ek)). Osservazione1.15.ϕ:A−→Bsiaunomomorfismosuriettivodianellicom- mutativiedAsianoetheriano.AlloraancheB e` unanellonoetheriano. Dimostrazione. Cio` non segue direttamente dall’oss. 1.14, perche´ ϕ non e` un omomorfismo di moduli, ma di anelli. Possiamo pero` usare essenzial- mentelastessadimostrazione. 3 SiaJ unidealediB.Alloraϕ−1(J)e` unidealediA(cfr.lemma3.18).Per ipotesi esistono e1,...,ek ∈ A tali che ϕ−1(J) = A!(e1,...,ek). Allora J e` generatodaϕ(e1),...,ϕ(ek). Sia infatti b ∈ J. Allora esiste a ∈ A con b = ϕ(a). Percio` a ∈ ϕ−1(J), cosicche´ a=c1e1+...+ckek conc1,...,ck ∈A. Cio` implicab=ϕ(a)=ϕ(c1)ϕ(e1)+...ϕ(ck)ϕ(ek). Osservazione 1.16. Sia I un ideale di A. Se A e` noetheriano, allora A/I e` unanellonoetherianoeanchenoetherianocomeA-modulo. Osservazione 1.17. L’anello A[x] sia noetheriano. Allora anche A stesso e` noetheriano. Dimostrazione.SiccomeA∼=A[x]/x,cio` seguedall’oss.1.16. Nota 1.18. Siano K un campo ed F ⊂ K[x1,...,xn] un insieme qualsiasi di polinomi.SiaI :=K[x1,...,xn]!F l’idealegeneralizzatogeneratodaF.Per gliinsiemideglizerivalealloraZeri(I)=Zeri(F). PerilteoremadellabasediHilbertK[x1,...,xn]e` noetheriano,percio` per il lemma 1.8 esistono f1,...,fm ∈ F tali che I = K[x1,...,xn]!(f1,...,fm) ede` chiarochealloraZeri(F)=Zeri(f1,...,fm)e` intersezionediunnumero finitodiipersuperfici. Definizione1.19.SianoK uncampoedF ⊂K[x1,...,xn]uninsiemequal- siasidipolinomi.Comenellanota1.18usiamolanotazione Zeri(F):={α∈Kn |f(α)=0perognif ∈F} Soloraramente(comenelcap.7)dovremospecificaren,adesempioquando ipolinomidiF sonoconsideratianchecomeelementidiK[x1,...,xn+1]. IntalcasoscriviamoZeri(F,inKn)risp.Zeri(F,inKn+1). PerX ⊂Kn sia J(X):={f ∈K[x1,...,xn]|f(α)=0perogniα∈X} E` chiarocheJ(X)e` unidealegeneralizzatodiK[x1,...,xn]. Anchequisoloraramentedovremospecificarepiu` precisamente J(X,inK[x1,...,xn])risp.J(X,inK[x1,...,xn+1]). Osservazione 1.20. Un anello commutativo A contiene, per definizione, sempre un elemento neutro per la moltiplicazione, denotato con 1A oppure semplicemente con 1. E` ammesso il caso 1 = 0; in tal caso tutto l’anello e` uguale a 0. Un ideale di A e` sempre &= A (cfr. def. 2.2), quindi l’anello 0 non contieneideali.Inunanellointegrochiediamo1&=0. UnomomorfismodianelliA−→B manda1A in1B. Nellesituazioniall’iniziodeicapitolispessospecificheremocheA&=0. Per l’applicazione x -−→ ϕ(x) usiamo la notazione .ϕ(x), introdotta in x Eschgfa¨ller [7331], come variante grafica del λx.ϕ(x) del λ-calcolo. La si ottieneinLatexcon\newcommand {\Fun} {\mathop{\bigcirc}\limits}. 4 Nota1.21.Diamoinfinealcuniesempidianellinonnoetheriani. (1) Sia A un anello commutativo &= 0. Allora l’anello B := A[x1,x2,...] in un numero infinito di indeterminate non e` noetheriano, perche´ esiste la catenainfinitastrettamentecrescentediideali(x1),(x1,x2),... Se A e` integro, pero` anche B e` integro e quindi contenuto in un campo, quindiinunanellonoetheriano.Cio` mostracheunsottoanellodiunanello noetherianonone` necessarionoetheriano. (2)SiaAunanellocommutativonoetheriano&=0.AlloraA[x,y]e` noethe- riano,manonloe` ilsottoanelloB :=A[x,xy,xy2,xy3,...].Anchequi,seAe` integro,loe` ancheB equindicontenutoinuncampo. Cfr.Kemper[21951],p.24. (3)L’anelloC(R,R)none` noetheriano.Bastaconsiderare,perognin∈N, l’idealeIn :={f ∈C(R,R)|f(x)=0perx≥n}. (4)SianoAunanellocommutativo&= 0edX uninsiemeinfinito.Sceglia- mo una successione infinita x1,x2,... di elementi distinti di X e definiamo Xn :=X\{x1,...,xn}.ConsiderandopoigliidealiIn :={f ∈AX |f|Xn =0}, vediamocheAX none` noetheriano. 5 2. Operazioni elementari con gli ideali Un ideale e` un ideale generalizzato che non coincide con A. Un ideale genera- lizzatoe` unidealeseesolosenoncontieneelementiinvertibili.SommaI+J e prodottoIJ diideali.Leggemodulare.Leggedistributiva(I+J)K =IK+JK. I+J =AimplicaIα+Jβ =A. Situazione2.1.SiaAunanellocommutativo. Definizione2.2.UnidealegeneralizzatodiAe` unA-sottomodulodiA. UnidealediAe` unidealegeneralizzatodiAchenoncoincideconA. Osservazione 2.3. Sia I un ideale generalizzato di A. Allora sono equiva- lenti: (1)1∈I. (2)I contieneunelementoinvertibilediA. (3)I =A. Dimostrazione.(1) =⇒ (2):Chiaro. (2) =⇒ (1):Siab∈I invertibile.Alloraesistea∈Aconab=1. Cio` implica1∈I. (1) =⇒ (3):Siaa∈A.Alloraa=a1∈I. (3) =⇒ (1):Chiaro. Definizione2.4.SianoI eJ idealigeneralizzatidiA.Alloral’insieme I +J :={a+b|a∈I,b∈J} e` un ideale generalizzato di A e si chiama la somma degli ideali generaliz- zatiI eJ.E` immediatoche I +J =A (I ∪J). ! Analogamente,peruninsiemequalsiasiI diidealigeneralizzatidiAlaloro somma " I :=A ! I e` definitacomel’idealegeneralizzatogeneratodalla ! I∈I I∈I lorounione. Osservazione2.5.L’intersezionediuninsiemediidealigeneralizzatidiAe` ancoraunidealegeneralizzatodiA.Essoe` unidealetrannenelcasobanale chetuttigliidealigeneralizzatiutilizzatinell’intersezionesonougualiadA. Definizione2.6.SianoI eJ idealigeneralizzatidiA.Alloral’insieme IJ :=A {ab|a∈I,b∈J}sichiamailprodottodiI eJ. ! Siccome per a ∈ I e b ∈ J si ha ab ∈ I ∩J, e` chiaro che IJ ⊂ I ∩J. Cio` implicacheIJ e` unidealesealmenounodeiduefattorie` unideale. Inparticolareperognin∈N+1e` definitalapotenzaIn esihaIn+1 ⊂In. Osservazione 2.7. Nella teoria algebrica dei numeri l’operazione piu` im- portante per gli ideali e` il prodotto IJ; infatti il concetto risale al tentativo 6
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